Nov 19 2025
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DA CPMC – Italian Leather Research Summit 2025: a Napoli le pelli del futuro tra innovazione, ricerca e sostenibilità, nasce così un patto di filiera
Le “pelli del futuro”, sintesi giornalistica scelta da più parti, nascono nel Polo Tecnologico “Adriano Olivetti” di Pozzuoli, cuore pulsante della ricerca e della manifattura innovativa. È questo il messaggio lanciato dalla prima edizione dell’Italian Leather Research Summit 2025, evento organizzato dalla Stazione Sperimentale per l’Industria delle Pelli, il più antico istituto di ricerca italiano, in sinergia con la Fondazione MICS – Made in Italy Circolare e Sostenibile.
Un Summit che ha riunito i principali attori della filiera conciaria italiana nella prestigio- sa Biblioteca Storica della Scuola Politecnica e delle Scienze di Base dell’Università Federico II, con l’obiettivo di costruire un futuro in cui ricerca, innovazione e sostenibilità siano i pilastri di una manifattura circolare e competitiva.
“Fare rete non è più solo utile, è indispensabile – ha dichiarato Edoardo Imperiale, Direttore Generale della SSIP – Nessuno può affrontare da solo le sfide che abbiamo davanti. È il momento di un patto di filiera strutturato, in cui ciascun attore – industria, ricerca, istituzioni – contribuisca responsabilmente al rilancio del Made in Italy circolare e sostenibile”.
Nei laboratori della SSIP si progettano già materiali rivoluzionari: pelli con proprietà antimicrobiche, antiossidanti, impermeabilizzanti, autopulenti, antifiamma e antimacchia, ottenute grazie all’integrazione di intelligenza artificiale e al recupero di scarti delle filiere tessile e agroalimentare, trasformandoli in risorse ad alto valore aggiunto. “L’innovazione per la filiera conciaria parte dal Sud e da Napoli, ma guarda a tutta l’Italia”, ha ribadito Matteo Lorito, Rettore della Federico II.
Tra gli interventi, quello di Luigi Nicolais, ex Ministro e membro dell’European Innovation Council (EIC-EIE), che ha richiamato l’urgenza di una sovranità tecnologica europea:
“Non possiamo più immaginare di andare altrove a comprare idee o prodotti. Oggi dobbiamo sviluppare conoscenza e tecnologia partendo dalla materia prima e arrivando al prodotto finale, con processi innovativi e ad alto contenuto di sapere. L’Europa deve col- mare i gap digitali tra i Paesi e investire seriamente nella deep tech innovation”.
Nicolais ha evidenziato anche la necessità di un dialogo più efficace tra ricerca e impresa: “L’innovazione deve avvenire quando le aziende sono in salute, non quando i bilanci iniziano a soffrire. Solo così si può garantire una crescita continua e competitiva sui mercati globali”.
Sul fronte istituzionale, è intervenuta Valeria Fascione, assessore alla Innovazione della Regione Campania, che ha ricordato l’impegno dell’Ente nell’accompagnare le imprese verso la transizione digitale e green: “Sostenere il settore dei nuovi materiali, del cuoio e delle pelli significa investire in dottorati industriali, centri di ricerca e nuove tecnologie, dal biotech alle green tech. La nostra presenza sui mercati internazionali, da Osaka alle principali fiere globali, racconta come la Campania sia pronta a competere su scala mondiale, puntando sulla contaminazione tra tradizione artigiana e innovazione avanzata”. Il Summit ha visto la partecipazione di figure di riferimento del settore conciario e del Made in Italy, come Graziano Balducci (Presidente SSIP), Marco Taisch (Presidente MICS), Luca Gentile (Dirigente MIMIT), Fulvia Bacchi (Direttore UNIC), Mirko Balsemin (Presidente sez. Concia Confindustria Vicenza), Mauro Bergozza (Presidente ASSOMAC), Maurizio Maggioni (UNPAC) e Antonio Lanzotti (Federico II).
Tutti hanno ribadito la necessità del patto di filiera strutturato, dove industria, ricerca e istituzioni collaborino per rafforzare il ruolo dell’Italia come leader mondiale del Made in Italy circolare.
“Dalla crisi può nascere l’opportunità – ha concluso Imperiale – quella di trasformare la pelle italiana in un paradigma europeo di manifattura sostenibile e innovativa. Il Summit sarà un appuntamento fisso a Napoli, come luogo di confronto e crescita condivisa”. L’Italian Leather Research Summit 2025 non è solo un evento, ma il manifesto di un nuovo modello di sviluppo industriale, dove sostenibilità, ricerca e tecnologia diventano strumenti concreti per rilanciare un settore iconico del Made in Italy, dal cuore del Sud verso l’Europa e il mondo.

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