“Eccomi, pochi minuti” è garbato al telefono Gianni Russo, presidente Nazionale Unic (Unione nazionale Industria Conciaria), ma il tempo è tiranno. Russo è, come sempre, in prima linea a seguire la sua azienda, l’intero comparto nel quale ha una responsabilità di guida, insomma è quella parte di Paese che il motore non lo ha mai spento.
Presidente Russo, viviamo una emergenza che non ha precedenti. Quale la sua idea
“Neanche la più fervida delle immaginazioni poteva pensare alla condizione che viviamo, neanche in un film o una sceneggiatura. Viviamo una guerra vera con un nemico subdolo ed invisibile. Molti, sul versante della salute e della economia, stanno pagando un prezzo altissimo. Supereremo tutto con la responsabilità”

Interi settori della economia in crisi. Quale la sua analisi in relazione al comparto che guida e rappresenta?
“Momento critico per tutti, noi abbiamo messo in campo il gioco di squadra, la coesione, la leale collaborazione. Vale sempre e di più nei momenti di crisi. Abbiamo lavorato all’unisono con Confindustria Moda, con le associazioni a monte ed a valle della filiera. Dal settore tessile e conciario, quello delle materie prime, fino al settore dell’abbigliamento, delle scarpe, delle pelletterie in generale. Non avevamo e non abbiamo altre strade. Solo con questo metodo e con questa visione si può affrontare una emergenza di queste dimensioni”

Nello specifico Presidente ?
“Abbiamo stretto un accordo con le parti sociali per la stesura dei protocolli di sicurezza. Il confronto con i sindacati è stato utile e proficuo, la salute dei lavoratori è una priorità, un irrinunciabile punto di partenza. Anche in questa circostanza, con Confindustria Moda, si è lavorato nella stessa direzione”

Le altre mosse, attività messe in campo?
“Abbiamo avviato un confronto con le Istituzioni, con la politica. Abbiamo registrato limiti ed una evidente tendenza, del Governo in particolare, ad appiattirsi sui giudizi e le indicazioni dei comitati scientifici. Hanno avuto, nella fase iniziale, un ruolo fondamentale per la organizzazione della prevenzione e della risposta sanitaria ma per quanto attiene alla ripartenza della economia servirebbe un altro coraggio, misure più concrete. Servirebbe, senza offendere nessuno, la competenza di chi lavora e produce. Nei diversi comitati molti scienziati, vanno benissimo per la salute, meno per la parte economica. C’è, in molta parte della classe dirigente e degli scienziati, poca cultura in materia economica e scarsa cultura in materia di lavoro”.

Cosa non passa, quale messaggio?
“Deve ripartire l’economia reale del Paese. Molte realtà mondiali e dell’Europa sono già in moto e noi rischiamo di arrivare tardi. Quando parlo di economia reale penso alle eccellenze del nostro sistema, al made in Italy, al nostro indiscusso ‘saperci fare’, ai grandi ‘mestieri’. Siamo in catalessi e serve, assolutamente, superare questa fase”.

E quando a Gianni Russo chiedi delle misure da mettere in campo ti aspetti la risposta “quando tempo ha? Qui bisognerebbe parlare tanto”. E poi, come solo sanno fare gli uomini di impresa, la sintesi che racchiude un modello, un approccio
“Non servono i prestiti, ma sussidi concreti. Il prestito, in questa fase, rischia di essere la pugnalata al moribondo, fa danni. Il Governo ci faccia ripartire, ci faccia essere competitivi sul sistema delle tasse, del costo del lavoro e della energia. Al resto ci pensiamo noi”

In questa partita c’è la sfida della Ricerca e della Innovazione, la missione della SSIP
“Con la Stazione sperimentale il lavoro ed il confronto è costante da sempre” rilancia Russo, forte dei numeri e della esperienza di Casandrino. Una eccellenza del sud, dell’intero Paese.
“Credo molto nella sfida, nella innovazione, nella ricerca applicata. Abbiamo affrontato temi fondamentali, quelli del risparmio energetico, della riduzione delle acque e dei prodotti chimici; su questi punti continueremo ad investire” e non ci sono dubbi sule scelte strategiche perché la Russo di Casandrino, negli anni, è stata modello “per aver ridotto sensibilmente le emissioni di anidride carbonica”.
“Continueremo ad investire ed a seguire i processi di innovazione, il comparto – conclude Gianni Russo- destina il 4% dei ricavi alla Ricerca. Numeri significativi che non hanno altri settori”

 

Minimum 4 characters