Sì è tenuta a Roma lo scorso 18-22 l’ottava edizione di NanoInnovation, palcoscenico italiano delle nanotecnologie.

Sì è tenuta a Roma lo scorso 18-22 l’ottava edizione di NanoInnovation, palcoscenico italiano delle nanotecnologie.
Si è svolto lo scorso 18 settembre 2023 a Milano l’evento “The Future of Hides, a New Frontier, The worldwide development of the food sector in a synergic connection with the tanning industries”, organizzato dall’International Leather Split Group, in collaborazione con UNIC e la Stazione Sperimentale per l’Industria delle Pelli e delle Materie Concianti.
Il cuoio: materiale di origine naturale con caratteristiche inimitabili
The exhibition entitled “The Glove School of the Italian Leather Research Institute. A heritage that embraces tradition, education and innovation (1952-1975)” was inaugurated on April 17th 2023 at the headquarter of SSIP, located in the Adriano Olivetti Technology Park in Pozzuoli (Napoli).
The event is part of the initiatives for the centenary of “Cuoio Pelli Materie Concianti – CPMC”, the official magazine of the Institute whose first issue was published on August 6th 923, as bouletin of the Royal Italian Leather Research Institute, founded in the year 1885. The first issue of 2023 of CPMC, has a focus dedicated to “Leather and Made in Italy: the new tools for the sustainability and circularity of productions”.
During the last years, was launched a project to valorize the cultural heritage of the “Glove school” hosted at SSIP during more than 20 years (1952-1975). As well known, the finest Italian gloves are crafted by Neapolitan designer and artisans since the 18th Century and the aim of the exposition is to experience the magic of glove-making in order to preserve tradition and a precious Italian heritage. The exhibition project was created in collaboration with the University of Campania Luigi Vanvitelli, who took care of the layout and graphic layout. As part of the exhibition, photos from the SSIP archive will be exhibited for the first time, narrating the development of training courses and glove production products, some of which donated by the decommissioned company Temin. The last section of the exhibition will be dedicated to the glove as an accessory and fashion language in the field of fashion between the 50s and 70s. Educational visits are organized with schools and universities offering study courses related to design, fashion and craftsmanship.
The way of made gloves always remained the same, but the shapes, colours, folds and finishes of each glove reflect the changes in taste, techniques and design that move the progressive style changes and movements influenced by the global fashion scene.
The initiative was presented for SSIP by the general manager Edoardo Imperiale, Serena Iossa (Head of Polytechnic of Leather) and Carmelina Grosso (Head of the Library), coordinators of the exhibition. To follow, the speeches by Patrizia Ranzo (Department of Architecture and Industrial Design and Head of the Vanvitelli Officina, University of Campania Luigi Vanvitelli), Graziano Balducci (President of SSIP), Fulvia Bacchi (General Manager of UNIC – National Union of the Tanning Industry), Armida Filippelli (Councillor for Vocational Training of the Campania Region), Lise Moutoumalaya (General Consul of France in Naples), Sandro Temin (representative of a historic family of glove makers), Carlo Palmieri (President of the Moda Campania Foundation – Mia and Vice President of Sistema Moda Italia) and Gianni Russo (Russo di Casandrino and President LineaPelle, former president of Unic). The director of Mann – National Archaeological Museum of Naples Paolo Giulierini spoke via video connection.
The Minister of Enterprise and Made in Italy Adolfo Urso, in a letter sent for the occasion to the Director Edoardo Imperiale, underlined: “The leather glove is an accessory in which the essence of Made in Italy is concentrated: craftsmanship, originality, elegance and exclusivity. A sector that continues to preserve, with unchanged passion, the know-how of our craftsmen and which over the years has been able to evolve to preserve its competitiveness. Protection of traditional values and ever greater attention to innovation: a combination at the basis of the renewed success of Made in Italy, well summarized by your sector, and which sees the Ministry of Enterprise and Made in Italy actively engaged alongside businesses. The exhibition also offers the opportunity to enhance the charm of a craft handed down for decades, giving substance to a cultural operation that will characterize the next few months of government action. With the next bill on Made in Italy we will push forward initiatives to promote and valorize the heritage of our country, intervening significantly in the process of training skills. The message must pass that even the manual and creative work, which characterizes the glove like any other Made in Italy product, is art”.
For Information contact: c.grosso@ssip.it – Tel. +39 081 5979112
Dr. Ms Carmelina Grosso
Head of Library and Documentation Service, Stazione Sperimentale per l’Industria delle Pelli e delle materie concianti (SSIP) /
Scientific coordinator and critical historical research of the exhibition “House of glove”
Formazione: tempo di stage per i futuri “Innovation Leather Manager”.
Recupero delle pelli di pesce: risorsa per l’industria conciaria
Nell’ambito del Corso in Merceologia e Chimica Applicata, promosso dal Dipartimento di Management – Sapienza Università di Roma, in collaborazione con la Stazione Sperimentale si è svolta una sessione didattica ad alto contenuto dimostrativo e formativo presso la sede dell’Istituto di ricerca a Pozzuoli, nel napoletano.
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Nelle forme, nei colori, nelle pieghe e nelle finiture di ogni guanto si rispecchiano i cambiamenti del gusto, delle tecniche e dei comportamenti che muovono complessivamente il progressivo fluire della moda. La varietà di modelli e materiali disponibili alla metà del Novecento ne è la prova più eclatante e misura l’attenzione che allora i sarti rivolgevano a questo ancora indispensabile accessorio, coordinandolo con l’abito e l’occasione per cui era pensato.
Per promuoverne la produzione e l’esportazione all’estero, aziende napoletane e non, collaboravano con i principali atelier e fotografi nazionali, anche nell’ambito dell’Associazione Nazionale Guantai Italiani e de La rivista del guanto italiano, creata dalla stessa Associazione nel 1963.
In questa pubblicazione specialistica, edita fino al 1973, si ritrovano i modi con cui la stampa dal decennio post-bellico stava sostenendo la moda e tutti i settori in essa coinvolti, nella consapevolezza che il suo successo era fortemente basato sul grande serbatoio di competenze e sulla grande qualità dei manufatti artigianali creati nella rete di laboratori diffusa sull’intero territorio nazionale. In tal senso, la comunicazione affida alla fotografia e alla grafica il compito di promuovere anche fabbricanti di guanti in pelle, in tessuto e a maglia, produttori ed esportatori di pelli grezze, conciate e tinte, tra i quali appaiono quasi esclusivamente nomi di aziende attive tra Napoli e provincia (Ariston, L. Bertona, Ciotola, Esposito, Etma, Gita, A. Portolano, Romanguanti, Giorgio Russo, Umberto Russo, Saici, Samia, Sogip, Rita Squillace, Tevason, Franco Vergona e molti altri), protagoniste nel loro insieme di una produzione di eccellenza della manifattura italiana.
Gli articoli e l’iconografia dimostrano che, all’inizio degli anni Sessanta, dopo il grande successo dei guanti lisci o ricamati in scamosciato nero e capretto bianco, adatti a occasioni eleganti, prendono sempre più spazio quelli corti, concepiti soprattutto per un impiego sportivo. In questa gamma, che evidenzia la sensibilità dei fabbricanti nei confronti del mutamento dei gusti e delle pratiche quotidiane del pubblico, aumenta il numero di guarnizioni e di colori e si dà spazio a combinazioni insolite. Ora, se le scarpe femminili si aprono sul tallone affidando la chiusura a un cinturino, anche i guanti prevedono aperture sul dorso della mano, chiuse da fibbie, bottoni e ganci di vari materiali. La libertà espressiva della moda negli anni del boom economico e delle rivoluzioni giovanili fa sì che questi accessori possano essere sempre più slegati dall’abito e dalle calzature, conservando, invece, criteri più rigorosi e classici per quelli inclusi nei rituali dell’alta moda. Una conversione di usi e indirizzi estetici che impegna fabbricanti e maestranze a successive modifiche tecniche; e porta ad aggiornare le modalità operative pure da parte dei fotografi, i quali non ritraggono più le modelle in scenari urbani o in suggestive ambientazioni interne, ma su fondali anonimi, privi di riferimenti a contesti geografici o architettonici precisi: sul finire del decennio, infatti, l’attenzione delle riprese viene concentrata sui nuovi dettagli e sui sofisticati accostamenti cromatici e materici.
Tuttavia, nei tempi a seguire il cambiamento degli stili di vita fa passare nell’oblio l’utilizzo di questo accessorio, offrendo all’industria della calzatura una pregiata e numerosa manodopera che, infatti, alla chiusura di molti guantifici, venne assorbita nel settore che fortunatamente per Napoli continuò ad essere di notevole consistenza e successo.
(Ornella Cirillo)
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La creazione e costruzione del guanto di pelle si articola in più fasi di lavoro ben distinte.
Messa in umido: le pelli vengono inumidite per renderle più morbide, elastiche e maneggevoli. La messa in umido si effettua avvolgendo diverse pelli in una tela resistente, per il tempo necessario affinché la pelle assorba la giusta umidità.
Raffinatura o dolaggio: consiste nel togliere con uno speciale coltello, a mano oppure a macchina (oggi viene effettuato solo a macchina), i residui di «carne» ancora presenti sul rovescio della pelle (se utilizzata da fiore); oppure nel rimuovere il fiore (se le pelli vengono utilizzate come suède o scamosciato) e nello stesso tempo togliere, senza compromettere la robustezza della pelle, le disuguaglianze di spessore eventualmente presenti.
Assegno: consiste in una accurata selezione delle pelli, valutando il numero di paia di guanti ricavabili da ogni pelle, tenendo presente il tipo di guanto da produrre.
Creazione della passa: consiste nel riunire un certo numero di pelli dall’insieme delle quali si possono confezionare guanti con le medesime caratteristiche e lavorazioni, alla quale si assegna la passa.
Taglio del pezzo principale e del pollice: consiste di quattro operazioni principali: spezzo, smasso, messa a calibro o spacco, e rifilatura.
Il tagliatore controlla il peso, la qualità e il colore dei pollici, e corregge eventuali accoppiamenti non corretti, che devono essere assolutamente omogenei.
Spacco: si esegue alla pressa con apposito calibro che spacca il pezzo principale, il pollice ed eventualmente le forchette e gli spighetti. Nel corso dell’operazione, sugli smassi e corrispondenti pollici vengono stampigliati a secco i numeri da 1 a 60, corrispondentemente al numero della passa dalla quale provengono.
Timbratura col marchio di fabbrica e della taglia.
Forchette: questi pezzi vengono ricavati dai ritagli di pelle, dopo il taglio del pezzo principale e dei pollici
Finimenti: scollette, bordini, spaccatelle, coretti, sottostanti e spighetti sono tutti pezzi accessori che si ricavano dai ritagli di pelle dopo il taglio delle forchette.
Cordoni: sono piegoline a rilievo cucite a mano o a macchina, sulla parte del guanto che copre il dorso della mano. I cordoni rientrano tra le fantasie del guanto, che comprendono inoltre l’esecuzione di ricami, fori, applicazione di accessori in pelle, tessuto, fibbie metalliche, strass, ecc.
Assortimento: consiste nel riunire i pezzi principali ed i pollici di ciascun paio di guanto, utilizzando il numero progressivo stampigliato al momento dello spacco e scegliendo a colore e spessore, per ciascun paio, le relative forchette, i bordini, gli eventuali spighetti.
Cucitura: a punto piquet, strock, sellaio, cucitura a mano.
Foderatura: la maggioranza dei guanti prodotti hanno al loro interno una fodera (le più diffuse lana, seta, cashmere) che vengono applicate in questa fase con l’ausilio delle apposite mani metalliche.
Orlatura dell’estremo lembo del guanto;
Applicazione dei bordini alle asole e fenditure ed eventuale impuntura dei coretti.
Cucitura dei sottostanti per l’applicazione dei bottoni.
Posa dei bottoni semplici od a pressione
Apparecchio: stiratura a caldo del guanto sulla mano metallica elettrica, ed eventuale lucidatura per ridare al guanto la naturale brillantezza della pelle.
Visita finale di controllo, durante la quale si garantisce il corretto svolgimento delle fasi precedenti.
Segue la scelta dei guanti per qualità, la selezione per numerazione e il conseguente impacchettamento ed imballo.
Rispetto al loro uso, i guanti affermatisi negli anni Sessanta si classificavano in diverse categorie:
l) Guanti da passeggio o comuni: da donna e da uomo di lunghezza limitata, solitamente corti in modo da coprire la mano fino al polso. In questa stessa categoria possiamo comprendere anche il guanto classico a sacchetto, a tubo, il guanto a soffietto con lunghezza svasata e cinturino al polso. Ci sono poi i guanti comuni con fodera di tessuto di lana, cotone, seta o pelle di coniglio ed agnello rasato o pelle di camoscio.
2) Guanti da passeggio di lusso: per lo più da donna, di media lunghezza che coprono la mano e parte dell’avambraccio. In questa categoria si possono unire i guanti fantasia nei vari tipi con lunghezza riportata di varia forma e costruzione, ricamata o perforata a disegno, secondo le esigenze della moda.
3) Guanti da cerimonia: da donna lunghi che coprono la mano, l’avambraccio e parte del braccio. In questa stessa categoria si comprendono numerosi altri tipi di guanti che si distinguono per la loro particolare costruzione.
4) Guanti sportivi per sciatori, autisti, maneggio, boxe ecc . tipi diversi di guanti che si distinguono per la loro forma e costruzione.
5) Guanti da lavoro per operai carpentieri, edili, saldatori, meccanici ecc.
A prescindere da questa classificazione i guanti vengono distinti anche per il tipo di cucitura adottato nella confezione, e cioè cucitura a punto piqué, strock, sellaio.
(Carmelina Grosso, Michela Cerminara)
La mostra “La Casa del Guanto” è aperta al pubblico e visitabile gratuitamente previo appuntamento dal lunedì al venerdì
Per info e prenotazioni: ssip@ssip.it Tel. +39 081 5979100