Recupero delle pelli di pesce: risorsa per l’industria conciaria
Recupero delle pelli di pesce: risorsa per l’industria conciaria
Nell’ambito del Corso in Merceologia e Chimica Applicata, promosso dal Dipartimento di Management – Sapienza Università di Roma, in collaborazione con la Stazione Sperimentale si è svolta una sessione didattica ad alto contenuto dimostrativo e formativo presso la sede dell’Istituto di ricerca a Pozzuoli, nel napoletano.
La Casa del Guanto occupava un ampio padiglione annesso all’edificio della Stazione Sperimentale; al piano terra un’apposita aula di circa 50 posti, usata per impartire agli allievi nozioni teoriche sul taglio delle pelli da guanto e sui vari tipi di cucitura, nonché sulla impostazione del lavoro in fabbrica. Al primo piano, in ambienti di lavoro ampi e luminosi, venivano effettuate esercitazioni pratiche per operai tagliatori e smassatori e per operaie cucitrici.
Il primo corso di addestramento, avviato nel 1952, contava 45 allievi, e fu organizzato da un Comitato di nomina Ministeriale appositamente designato. Esso aveva inizialmente durata di 8 mesi, di cui 3 per un addestramento teorico pratico presso la Stazione Sperimentale per la impartizione di cognizioni tecniche generali sulle pelli da guanto e di esercitazioni pratiche di taglio e cucitura, mentre altri 5 mesi saranno trascorsi presso aziende industriali ed artigiane, che hanno assunto l’onere e la responsabilità della istruzione degli allievi.
Nel 1952 giunsero quasi trecento richieste di iscrizione, le quali, per esigenze di mezzi e locali, non poterono essere tutte accolte: nella selezione delle domande fu adottato un criterio per dare la preferenza a chi avesse un titolo di studio sufficiente a comprendere le nozioni teoriche alla base dei sistemi di concia e tintura, che non potevano essere ignorati nella formazione di maestranze esperte. Non fu trascurato inoltre, a parità di titoli, di preferire figli o collaterali di conciatori e di tintori.
Nel 1956/60 l’Associazione nazionale Guantai, riconosciuta la necessità di incrementare i già brillanti risultati ottenuti dai corsi dal 1952 in poi, stipulò con la Stazione Sperimentale una convenzione per aumentare la durata dei corsi a 14 mesi, di cui 6/8 mesi di corso teorico-pratico presso la Casa del Guanto della Stazione Sperimentale, e i restanti 8 mesi presso aziende manifatturiere aderenti alla Assoguantai. Questa iniziativa diede un carattere più marcatamente pratico ai corsi, e si poté riconoscere agli allievi alcuni benefici economici a carico dei fabbricanti che li ospitavano nei loro stabilimenti.
Da un’indagine relativa ai primi 10 anni di attività didattica nel settore guantario, svolta dalla Stazione Sperimentale su incarico del Comitato Ministeriale preposto ai corsi di addestramento professionale, si sono ricavati dati numerici circa la partecipazione degli allievi e delle allieve ai corsi di ciascun anno, con l’indicazione del numero degli ammessi e dei diplomati:
Nel periodo che va dal 1952 al 1958, il numero delle operaie cucitrici ammesse è stato prevalente su quello dei tagliatori – 215 contro 122 – mentre successivamente si è verificata la condizione opposta: la diversa composizione per sesso dei corsi svolti, e il numero degli allievi ammessi, era conseguenza delle sollecitazioni rivolte dalle categorie manifatturiere interessate, le quali hanno di volta in volta sollecitato la formazione di una categoria di specializzati piuttosto dell’altra.
A dispetto dell’eguale partecipazione dei giovani ai due corsi, la tabella di seguito, relativa al periodo 1952-1961, mostra una diversità dei risultati ottenuti: solo il 63% dei giovani ammessi al corso per tagliatori hanno conseguito l’idoneità, contro l’82% delle operaie cucitrici. Le stesse cifre, considerate in senso assoluto, mostrano che complessivamente si solo allontanati dai corsi 90 giovani tagliatori pari al 33%, contro 42 cucitrici, pari al 18% degli ammessi.
Ammessi | Diplomati | Occupati presso industriale guantaria | |
Tagliatori | 222 | 132 | 78 |
Cucitrici | 220 | 178 | 57 |
Queste cifre dimostrano, da un lato la validità dell’esperimento compiuto nell’avviare gli allievi diplomati presso la Casa del Guanto della Stazione Sperimentale Pelli, presso le fabbriche in qualità di apprendisti, dall’altro lato non si può dire di aver dato all’industria il maestro guantaio auspicato, bensì di aver rimediato temporaneamente ad una situazione contingente di grave carenza di maestranze specializzate. Molte materie specifiche per la formazione di un maestro guantaio non risultavano infatti, nei programmi di insegnamento, per la brevità del tempo a disposizione, e d’altro canto fu dall’inizio una grande difficoltà nel reperimento di personale insegnante, da costituirsi da maestri guantai che, oltre alla perfetta conoscenza tecnica, avesse anche doti di docente e non costituisse un onere troppo gravoso rispetto ai mezzi a disposizione.
Nel 1800 esisteva a Napoli una fiorente industria per la produzione di guanti, sostenuta anche da un elevato numero di concerie e tintorie di pelli da guanto. Nel decennio 1864/1874 si esportò da Napoli, via mare, circa l’88% dell’intera produzione nazionale. Nel solo anno 1833, poco meno di due secoli fa, Napoli esportava circa 570 mila paia di guanti per un valore di 115 mila ducati.
La "Casa del guanto", come una scuola di addestramento professionale per operai guantai fu però inaugurata molto dopo l'istituzione della Stazione Sperimentale Industria Pelli (anno 1952), e con la sua attività fu in grado di introdurre numerosi giovani all'arte guantaia, fornendo una formazione qualificata e specializzata.
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La prima parte è disponibile a questo link