Lo Spazio collettivo: la vita in aula

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La Casa del Guanto occupava un ampio padiglione annesso all’edificio della Stazione Sperimentale; al piano terra un’apposita aula di circa 50 posti, usata per impartire agli allievi nozioni teoriche sul taglio delle pelli da guanto e sui vari tipi di cucitura, nonché sulla impostazione del lavoro in fabbrica. Al primo piano, in ambienti di lavoro ampi e luminosi, venivano effettuate esercitazioni pratiche per operai tagliatori e smassatori e per operaie cucitrici.

Il primo corso di addestramento, avviato nel 1952, contava 45 allievi, e fu organizzato da un Comitato di nomina Ministeriale appositamente designato. Esso aveva inizialmente durata di 8 mesi, di cui 3 per un addestramento teorico-pratico presso la Stazione Sperimentale per la impartizione di cognizioni tecniche generali sulle pelli da guanto e di esercitazioni pratiche di taglio e cucitura, mentre altri 5 mesi trascorsi presso aziende industriali ed artigiane, che assunsero l’onere e la responsabilità dell’istruzione degli allievi.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Nel 1952 giunsero quasi trecento richieste di iscrizione, le quali, per esigenze di mezzi e locali, non poterono essere tutte accolte: nella selezione delle domande fu adottato un criterio per dare la preferenza a chi avesse un titolo di studio sufficiente a comprendere le nozioni teoriche alla base dei sistemi di concia e tintura, che non potevano essere ignorati nella formazione di maestranze esperte. Non fu trascurato inoltre, a parità di titoli, di preferire figli o collaterali di conciatori e di tintori.

Negli anni successivi, dal 1956 al 1960, l’Associazione nazionale Guantai, riconosciuta la necessità di incrementare i già brillanti risultati ottenuti dai corsi dal 1952 in poi, stipulò con la Stazione Sperimentale una convenzione per aumentare la durata dei corsi a 14 mesi, di cui 6/8 mesi di corso teorico-pratico presso la Casa del Guanto della Stazione Sperimentale, e i restanti 8 mesi presso aziende manifatturiere aderenti alla Assoguantai. Questa iniziativa diede un carattere più marcatamente pratico ai corsi, e si poterono riconoscere agli allievi alcuni benefici economici a carico dei fabbricanti che li ospitavano nei loro stabilimenti.

Da un’indagine relativa ai primi 10 anni di attività didattica nel settore guantario, svolta dalla Stazione Sperimentale su incarico del Comitato Ministeriale preposto ai corsi di addestramento professionale, si sono ricavati dati numerici circa la partecipazione degli allievi e delle allieve ai corsi di ciascun anno, con l’indicazione del numero degli ammessi e dei diplomati:

Nel periodo che va dal 1952 al 1958, il numero delle operaie cucitrici ammesse è stato prevalente su quello dei tagliatori – 215 contro 122 – mentre successivamente si è verificata la condizione opposta: la diversa composizione per sesso dei corsi svolti, e il numero degli allievi ammessi, era conseguenza delle sollecitazioni rivolte dalle categorie manifatturiere interessate, le quali hanno di volta in volta sollecitato la formazione di una categoria di specializzati piuttosto dell’altra.

A dispetto dell’eguale partecipazione dei giovani ai due corsi, la tabella di seguito, relativa al periodo 1952-1961, mostra una diversità dei risultati ottenuti: solo il 63% dei giovani ammessi al corso per tagliatori hanno conseguito l’idoneità, contro l’82% delle operaie cucitrici. Le stesse cifre, considerate in senso assoluto, mostrano che complessivamente si solo allontanati dai corsi 90 giovani tagliatori, pari al 33% degli ammessi, contro sole 42 cucitrici, pari al 18% delle ammesse.

Ammessi Diplomati Occupati presso industria guantaria
Tagliatori 222 132 78
Cucitrici 220 178 57

 

Queste cifre dimostrano, da un lato, la validità dell’esperimento compiuto nell’avviare gli allievi diplomati presso la Casa del Guanto della Stazione Sperimentale Pelli, presso le fabbriche in qualità di apprendisti, dall’altro lato non si può dire che i corsi avessero all’industria il maestro guantaio auspicato, bensì di aver rimediato temporaneamente ad una situazione contingente di grave carenza di maestranze specializzate. Molte materie specifiche per la formazione di un maestro guantaio non risultavano, infatti, presenti nei programmi di insegnamento, a causa della brevità del tempo a disposizione, e d’altro canto fu evidente dall’inizio una grande difficoltà nel reperimento di personale insegnante, da costituirsi di maestri guantai che, oltre alla perfetta conoscenza tecnica, avessero anche doti di docente e non costituissero un onere troppo gravoso rispetto ai mezzi a disposizione.

Il Programma biennale d’insegnamento proposto negli anni a seguire per la scuola permanente di guanteria, comprendeva nel modulo del corso di TECNOLOGIA, una parte generale sulla zoologia, la costruzione del guanto, le materie prime occorrenti per la fabbricazione dei guanti, oltre la pelle e il commercio delle pelli grezze e conciate. Invece nel modulo del corso di MODELLISTICA venivano approfonditi argomenti come la formazione artistica, con elementi di storia dell’arte e nozioni di geometria elementare, nonché l’arte applicata per la decorazione del guanto e lezioni che permettevano la conoscenza del materiale necessario per la creazione di un modello e la sua razionale utilizzazione.

 

(Carmelina Grosso, Michela Cerminara)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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