Far guanti: gli arnesi

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Per manipolare e tagliare le pelli, il guantaio si serve, oggi come in passato, di particolari attrezzi di lavoro e materiali accessori. Questi sono riportati di seguito suddivisi secondo le 4 fasi di lavorazione principali: operazioni preliminari (messa in umido, raffinatura, dolaggio), taglio del guanto, cucitura del guanto, e apparecchio e controllo del guanto finito.

 

Fasi preliminari

Un tavolo di legno molto robusto e pesante, alto circa un metro, che possa sostenere senza cedimenti alle spinte che l’operaio imprime al tavolo durante il lavoro, dato che anche un leggero movimento potrebbe comprometterne l’esito; il piano superiore del tavolo era in legno duro e ben levigato.

Una tovaglia di tela forte per mettere in umido le pelli prima di dar corso al lavoro con il coltello.

Una lastra di marmo a grana dura e compatta, perfettamente levigata, usata durante la raffinatura.

Un coltello da raffinatore, di forma oblunga, rettangolare, fatto di una lama spessa e robusta di acciaio temperato. Vi sono due specie di coltelli per raffinare: uno più leggero per lavorare i capretti; l’altro più robusto per lavorare le pelli di agnello. Questo coltello veniva impiegato per abbassare lo spessore delle pelli nella loro parte centrale, e raffinare quindi la materia prima rendendola uniforme.

Un fodero di cartone robusto per proteggere il taglio del coltello.

Un affilatoio per mantenere tagliente il filo del coltello.

Una pietra per affilare.

Un barattolo per conservare la farina di grano, usata per rendere più agevole lo scorrimento del coltello.

Un barattolo di talco, in polvere.

Un coltello per sbordare, a Napoli detta “sferra”, simile ad un comune coltello da tavola, a lama robusta e senza taglio, nella eventualità che la pelle non sia stata perfettamente sbordata nelle fasi precedenti.

Una forbice di acciaio robusta con lame taglienti ed impugnatura ed anelli piuttosto larghi e uguali tra loro.

Un regolo (riga) di legno, lungo esattamente 324 mm, ovvero la lunghezza equivalente ad un piede francese. Tale misura, che risale al periodo di Carlo Magno, è stata adottata da tutti i paesi del mondo e vale esclusivamente per le misure lineari in campo guantario. Per la misura e taglio dei guanti lunghi il regolo può essere più lungo. I bordi del regolo sono ad angoli vivi per segnare con una leggera pressione, una impronta sulla pelle nel punto dove si desidera effettuare il taglio. È impiegato per tutte le misure che si effettuano in guanteria.

La passa, un bollettino numerato in cartoncino che accompagna la partita di pelli attraverso tutte le fasi di lavorazione, dal tagliatore fino all’apparecchio ed al magazzino, ed è probabilmente da questo passaggio di mano in mano dei diversi operai che prende il suo nome. Sulla passa il capo fabbrica segna il numero dell’ordine e tutti i lavori da eseguire: il colore, il tipo di guanti, la lunghezza del guanto, il tipo di cordoni, il tipo di ricamo, del bordo, della cucitura. Era dunque lo strumento indispensabile con tutte le istruzioni per la produzione di un gruppo di guanti uguali per qualità e colore della pelle, tipo di modello, tipo di cucitura e di fodera. Le taglie della passa possono essere diverse.

 

 

 

 

Taglio del guanto

Calibri di acciaio: costituiti da una piastra metallica sulla quale sono fissate verticalmente delle lame di acciaio taglienti che disegnano esattamente il contorno della mano e delle dita. Le lame sono protette da una piastra mobile repulsiva a molla: quando una pressione si esercita su di essa, le molle si comprimono lasciando sporgere le lame per il taglio. Per lo spacco occorrono svariate serie di calibri, di misura diversa: la numerazione progressiva dei calibri della stessa serie è tale che tra l’uno e l’altro vi sia una differenza di mezzo pollice: le misure intermedie (¼ di pollice, ovvero poco più di 0.6 cm) si ottengono con accorgimenti durante il taglio e la cucitura. Simili calibri vengono usati anche per lo spacco dei pollici e delle forchette. Un nuovo tipo di calibro a lame intercambiabili, brevettato in Italia nel 1962, e denominato calibro universale, si compone di una piastra con numerosi fori, corrispondenti a tutta la serie di numerazioni e modelli, in cui alloggiare le lame taglienti a seconda della misura occorrente. Il calibro universale si propose di sostituire le numerose fustelle, consentendo di tagliare con lo stesso calibro guanti di qualunque tipo, forma e dimensione.

Una serie di sagome di cartone di misura e forma diversa tranciati a modello corrispondenti al numero del calibro metallico e misura del guanto in costruzione. Le sagome rispecchiavano con precisione la misura del guanto, lo spazio tra le dita, lo scollo del pollice, eventuali fenditure per bottoni, lo spacco per l’occhiello; venivano usate per verificare che lo spacco corrispondesse alla misura indicata sulla passa

 

Cucitura del guanto

 

Macchine da cucito: I guanti vengono cuciti con macchine molto simili a quelle domestiche. Si impiegano quattro tipi di cuciture con 4 tipi di macchine diverse.

-Piquet: prevede che le parti del guanto (sopramano, sottomano, forchette, scollette e pollice) vengano trattenute e poi cucite l’una sull’altra, impiegato soprattutto con pelli più fini. La cucitura a punto piqué è quella corrente per ogni tipo e classe di guanti.

-Strock: effettuato con una macchina che cuce un punto a catenella semplice o doppia, con sopraggitto, usato nella cucitura dei guanti di lusso con pelli morbide e sottili.

-Sellaio: caratteristica principale del punto sellaio sono i punti perfettamente equidistanti ed il tipo di pelle impiegato, che per sua natura conferisce al guanto un aspetto più robusto. Praticato nella manifattura di alcuni tipi di guanti di lusso, con pelli di forte spessore.

– Cucitura a mano: la cucitura a sellaio può essere effettuata anche a mano, spesso eseguita da cucitrici a domicilio, che riescono a cucire due o tre paia di guanti al giorno.

 

 

Apparecchio e controllo

Stecca in legno: Il guanto comunque cucito viene controllato per verificare se le cuciture sono ben fatte. Il controllo della cucitura viene eseguito introducendo nelle dita del guanto una stecca di legno formata da due aste sottili, lunghe ed accoppiate che si muovono in un asse che le unisce l’una all’altra. Esercitando una leggera pressione all’impugnatura le due punte si aprono e distendono la cucitura ponendo in evidenza eventuali punti saltati od esecuzioni mal fatte. I guanti difettati vengono messi in disparte per correggere eventuali difetti di lavorazione.

Mani metalliche per foderare: I guanti invernali ed alcuni tipi di guanti sportivi vengono foderati di stoffa di seta, lana, cotone, fibre sintetiche, di tessuto a maglia, nonché di pelliccia (agnellino o coniglio rasato). Il taglio della stoffa viene eseguito con un calibro uguale a quello usato per la pelle. La fodera è infilata sulle mani metalliche, ed al di sopra di questa, è infilato il guanto in pelle, consentendo di effettuare un punto a mano all’estremità delle dira e lungo la parte laterale per poter saldare la fodera al guanto in pelle: la cucitura può anche essere sostituita da speciali adesivi.

Mani metalliche per stiratura, riscaldate elettricamente ad una temperatura media di 40-45° C, consentono di stirare il guanto per appianare le pieghe che la pelle ha contratto durante le diverse manipolazioni. L’operaia apparecchiatrice preleva i guanti e uno ad uno li calza sulla mano metallica e li stira premendo con il palmo della mano contro l’apparecchio che è fissato verticalmente sul bordo del tavolo da lavoro, fino a distendere tutte le pieghe. Le forchette vengono piegate nel giusto senso esercitando una regolare pressione col palmo della mano destra, mentre il pollice viene ripiegato verso il mignolo, dato che la mano metallica possiede solo le quattro dita lunghe.

Mazzariello: rullo di legno che presenta nella parte centrale una rigonfiatura come di uovo allungato, usato dopo la stiratura per appiattire le testoline delle dita, premendovi sopra con forza, e di distendere e snervare le cuciture.

(Carmelina Grosso, Michela Cerminara)

 

 

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