La qualità dei prodotti in cuoio è da sempre sostenuta da un elevato livello di competenze tecniche altamente specialistiche e da una contestuale attitudine ad avvalersi di “conoscenze tramandate” secondo una logica artigianale della produzione, che in molti casi caratterizza anche le imprese di dimensioni industriali. Tale approccio qualifica significativamente le produzioni, valorizzando le buone prassi lungo tutto il ciclo produttivo, dalla cura nella selezione delle materie prime, all’analisi puntuale e qualificata delle criticità di ogni singola fase di processo; tuttavia, proprio tale attitudine delle imprese produttrici ad adottare un modello a forte vocazione di tradizione, può talvolta rappresentare un elemento di criticità rispetto all’introduzione di discontinuità dettate da esigenze di innovazione. Da tale premessa emerge la necessità di prevedere un cambio di paradigma, al fine di valorizzare tutti gli aspetti caratterizzanti le produzioni, compresi quelli immateriali, fondati su un patrimonio di conoscenza che consente agli operatori di esprimere una creatività consapevole sul piano della sostenibilità e di far fronte, nel contempo, alle incessanti sfide di innovazione. Ed è proprio su tali aspetti che sono state avviate illuminanti riflessioni, all’alba del terzo anno delle attività del Partenariato Esteso MICS Made in Italy Circolare e Sostenibile, per delineare le prospettive future dei settori produttivi più rappresentativi del Paese e per veicolarne l’evoluzione verso una transizione green e circolare, anche in un’ottica di Simbiosi Industriale, che sottenda un sostanziale cambio di paradigma, come recita il focus di questo numero della rivista: valorizzare la tradizione, senza temere le sfide del futuro; un impegno che sottende una transizione del concetto di “Made in” in quello di “Will make in”. Il Partenariato è pronto, in tal senso, a trovare sempre nuove forme per accompagnare le filiere di riferimento verso questa svolta epocale, attraverso approcci trasversali, multidisciplinari e nel contempo verticali, che assicurino una risposta solida alle più complesse sfide; un percorso che vede tra i protagonisti il settore conciario, che può contare su un numero crescente di infrastrutture scientifiche e reti di competenze dei partner della SSIP, che stanno accompagnando la filiera in una
prospettiva di rilancio di ampio respiro. Nei due primi anni di attività, si sono difatti consolidate, in ambito MICS, collaborazioni che hanno reso possibile affrontare le tematiche più disparate, in grado di concorrere ad un rilancio sistemico dell’intera filiera. I frutti di tale sodalizio scientifico sono stati parti-
colarmente tangibili nell’ambito del Progetto 4.01 SOLARIS – Sustainable Options for Leather Advances and Recycling Innovative Solutions, che ha come capofila SSIP, e che vede come partner l’Università degli Studi di Napoli Federico II, il Politecnico di Milano, il Politecnico di Torino, l’Università degli Studi di Padova, Università degli Studi di Brescia, CNR – Consiglio Nazionale delle Ricerche (Fig. 1).

Fig. 1: graphical abstract del Progetto 4.01 SOLARIS | Fig. 1: graphical abstract of Project 4.01 SOLARIS

Come evidenziano i numerosi studi già pubblicati o presentati a congressi nei primi due anni, riportati nelle tabelle 1 e 2, la nutrita compagine scientifica che ha collaborato al progetto, ha lavorato nei campi più trasversali: dalla progettazione, sviluppo e sperimentazione di nuove molecole per le fasi umido e di rifinizione, derivanti da biomasse da scarti di altri settori, secondo i principi della Simbiosi Industriale; allo sviluppo e sperimentazione di molecole per il conferimento di funzioni aggiuntive alla pelle; alla ricerca e sperimentazione nuovi materiali circolari da scarti di pelle, da utilizzare sia nel settore conciario
che in altre filiere (packaging, aerospace, ecc.); ai nuovi approcci per la diagnostica avanzata e non distruttiva del cuoio, nonché allo studio e sperimentazione di soluzioni per il monitoraggio e la minimizzazione degli impatti, con particolare riferimento al tracciamento di inquinanti mediante sensori nei reflui e nei bagni di concia. Le tipologie di attività portate avanti hanno consentito di ottenere sia risultati di natura immateriale, con riferimento ad un’implementazione del livello di conoscenza sul settore e sulle relative caratteristiche di natura tecnica, che risultati pratici, fino al raggiungimento di proof of concepts (nuove generazioni di pelli realizzate con le nuove molecole di concia, riconcia, ingrasso, rifinizione e nuovi materiali circolari da scarti).

Fig. 2: principali Proof of Concepts del Progetto 4.01 SOLARIS | Fig. 2: main Proof of Concepts of Project 4.01 SOLARIS

Va citato, in tal senso, sul piano dell’implementazione del livello di conoscenza, un imponente impegno congiunto tra i partner sul fronte dello studio dui soluzioni per il trattamento delle acque reflue conciarie, particolarmente mediante impiego di materiali nano-adsorbenti, oltre che medinte impiego di tecnologie membrane-based, come testimoniato da lavori pubblicati, non solo su riviste peer review internazionali (Application of zeolites for efficient tannery wastewater remediation – Environmental Science and Pollution Research, – Volume 32, pages 1073–1094, 2025), ma anche nell’ambito di interi capitoli di libri censiti a livello internazionale (Recovery of valuable material from tannery wastewater- Book Chapter, in Advanced Technologies in Wastewater Treatment – Waste Water Treatment of Leather Industry, Elsevier, Amsterdam, Netherlands, Chapter 2, pp. 125-178, 2025; Chromium recovery from tannery wastewater by zeolite-based materials: A circular and sustainable approach – Book Chapter, in Advanced Technologies in Wastewater Treatment – Waste Water Treatment of Leather Industry, Elsevier, Amsterdam, Netherlands, Chapter 8, pp. 243-262, 2025; Treatment of leather industry effluents by membrane-based technologies -Book Chapter, in Advanced Technologies in Waste-water Treatment – Waste Water Treatment of Leather Industry, Elsevier, Amsterdam, Netherlands, Chapter 5, pp. 29-62, 2025) (Tab.1). Ulteriori approfondimenti verticali, che hanno contribuito ad elevare il livello di conoscenza sulla cultura scientifica conciaria, hanno riguardato studi, comprendenti lavori di tesi di laurea e di dottorato, svolti nell’ambito del
progetto, con focus sulla valorizzazione di biomasse da scarti di altre filiere per l’impiego in ambito conciario, oltre che l’impiego di strumenti per la diagnostica avanzata e per il trattamento superficiale dei cuoi. Sempre in materia di contributo al miglioramento della comprensione di specifici aspetti di tecnologia conciaria, vale la pena inoltre di citare gli studi incentrati sulla caratterizzazione comparativa di intermedi di lavorazione processati con diversi sistemi di concia (al cromo, chrome-free, metal free, con sistemi tradizionali e innovativi), particolarmente, nell’ambito delle collaborazioni tra SSIP e diversi gruppi di ricerca del Politecnico di Torino, rispetto agli aspetti di analisi comparativa microstrutturale e determinazione del potenziale zeta di superficie, nell’ottica di verificare gli impatti dei diversi sistemi di concia, anche non tradizionali sulla reattività della pelle e sulla conseguente efficacia o esigenza di ottimizzazione delle fasi post concia (Ferraris, S., 2023, Florio C. 2023, Gamna F., 2024, Gamna F., 2025 – tabelle 1 e 2). Va inoltre citato l’impegno del partenariato, particolarmente nell’ambito delle collaborazioni tra SSIP e diversi gruppi di ricerca dell’Università degli Studi di Napoli Federico
II, rispetto agli approfondimenti sui processi di film-forming, nell’ottica di studiare soluzioni per l’ottimizzazione dello sviluppo di film a base di chitosano e idrolizzati proteici ottenuti da scarti solidi conciati, previa purificazione e recupero del cromo con materiali nanoassorbenti (attività in collaborazione con il progetto 4.08 SPACE – Sustainable Packaging in a Circular Economy). Numerosi altri approfondimenti verticali investono attività di caratterizzazione e valutazione di caratteristiche di sostenibilità dei nuovi cuoi e materiali circolari ottenuti dagli scarti; va citato in tal senso la sinergia con l’Università degli Studi di Padova e particolarmente con il progetto 4.05 WE-WASTE END, nell’ambito degli studi congiunti sulla messa punto e sviluppo di metodi per la determinazione della biodegradabilità dei nuovi materiali circolari ottenuti da scarti conciari. A questa ingente mole di attività di studi e ricerche, vanno ad aggiungersi le numerose attività finalizzate alla sperimentazione ed allottenimento di proof of concepts (figura 2), particolarmente riguardo allo sviluppo e sperimentazione di molecole come, lignine, nanocellulosa, ed ulteriori concianti e ingrassanti alternativi, oltre che molecole per la rifinizione ottenuti da scarti delle filiere tessile ed agri-food; tali molecole sono state testate nel processo conciario e sono attualmente in corso attività di caratterizzazione per verificare l’efficacia nel conferimento di performance e caratteristiche di sostenibilità, oltre che per testarne la capacità di conferimento di proprietà aggiunte (antiossidanti, idrorepellenti, antimicrobiche, ecc.). Altrettante sperimentazioni hanno riguardato lo sviluppo di materiali compositi da scarti conciarie da scarti di altre filiere, da impiegare nella realizzazione di prodotti per diversi segmenti industriali. Se tali risultati costituiscono già di per sé una solida base scientifica per favorire levoluzione della filiera, sotto molteplici aspetti di innovazione sostenibile e circolare di prodotto e processo, un ulteriore valore aggiunto offerto dal Partenariato Esteso MICS, viene dall’implementazione del livello di sinergia tra un numero maggiore di progetti. Tali collabora-
zioni su tematiche multidisciplinari, consentono di promuovere ulteriori prospettive di sviluppo per i settori di riferimento; a titolo esemplificativo, va citata la recente sinergia attivata tra il Progetto 4.01 SOLARIS ed i Progetti 4.07 ROOTS: gReen sOft rOboTicS e 4.09 AURORA: sustAinable aUgmented pRoducts for spORts and sAfety, una collaborazione finalizzata ad esplorare l’applicazione al cuoio di elementi di sensoristica, in grado di conferire ai prodotti proprietà aumentate, capacità adattive o di rilevamento di dati ambientali e/o biometrici, oltre che l’applicazione di approcci di soft-robotics, per la realizzazione di prodotti in grado di espletare specifiche funzioni, anche in ambiente di lavoro. Gli scenari di sviluppo su tale fronte costituiscono una straordinaria occasione di maturazione tecnologica per il settore conciario, attraverso cui potranno essere esplorati altri segmenti di mercato, oltre a quelli tipicamente connessi ai settori moda, interior design e automotive, che includono il campo biomedicale, quello trasversale dei dispositivi di sicurezza per i lavoratori, fino ad arrivare alla realizzazione di prodotti hi-tech per applicazioni in campo sportivo, militare e aero-space. Tale attività di collaborazione, si innesta peraltro sulla tematica di uno dei Progetti Flasgship di MICS, riguardante “PRODOTTI INTELLIGENTI PERSONALIZZATI A IMPATTO ZERO”, progetti attorno ai quali collaborano in maniera trasversale tutti i partener di MICS potenzialmente in grado di apportare un solido contributo alla tematica.
Un ulteriore livello di sinergia si innesta nell’ambito delle attività di collaborazione tra gli Spoke di MICS (che rappresentano le diverse specializzazioni tematiche del Partenariato). Particolarmente significative, per la filiera del cuoio, le sinergie attive tra lo Spoke 4 – Materiali intelligenti e sostenibili per prodotti e processi industriali circolari e aumentati, su cui si innesta il progetto 4.01 SOLARIS, lo Spoke 3 – Prodotti e materiali green e sostenibili da fonti non critiche e secondarie, lo Spoke 7 – Modelli di business innovativi e orientati al consumatore per catene di approvvigionamento resilienti e circolari e lo Spoke 8 – Progettazione e gestione della fabbrica orientata al digitale attraverso l’Intelligenza Artificiale e gli approcci basati sull’analisi dati. Proprio grazie all’integrazione di competenze e conoscenze innestate nell’ambito di tali aree di ricerca, è possibile attualmente promuovere lo sviluppo della filiera su più livelli: non solo negli aspetti scientifici e tecnologici, in materia di impiego di approcci di green chemistry e tecnologie avanzate per lo sviluppo di nuove generazioni di cuoi e materiali circolari, ma anche nel favorire l’adozione di nuovi modelli di business, per promuovere buone prassi, in un’ottica di Simbiosi Industriale, oltre che in un’ottica di adozione di soluzioni digitali e di intelligenza artificiale per assicurare una gestione sempre più razionale, consapevole e sostenibile delle risorse produttive.

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