Author page: Nunzia Marciano

Rivista – SPORTS TEXTILES vol. 31 gennaio 2025
Rivista – SPORTS TEXTILES vol. 31 gennaio 2025

◊ Letture presso la Biblioteca della Stazione Sperimentale Pelli ◊

Rivista: WSA Sportstextiles – Materiali per l’abbigliamento sportivo vol. 31 – 2025 

Pubblicazione leader per lo sviluppo di materiali nel mercato dell’abbigliamento sportivo.

Editore: World Trades Publishing Ltd, Liverpool, (UK)

Nel corso del 2001, per completare la rivista “World Sports Activewear (WSA)”, è stato lanciato Sportstextiles.com, come portale di notizie. Più di 100 storie da tutte le parti del mondo, riguardanti gli sviluppi nei tessuti, nei materiali e nei prodotti finiti, vengono pubblicate ogni mese.

Contents: World Sports Activewear (WSA), Vol.31, 2025

Approfondimenti:

Nuovi arrivati: La WSA compie 30 anni

Storie di alghe: Una risorsa naturale, Alzar Car è la fonte di coloranti a base di sangue

Raduno sulla spiaggia

Tecnologia delle calzature: Passaggi naturali Lo specialista della gomma Vulex ha gli occhi puntati sul settore delle scarpe interessano più marchi

Questa rivista e tutte le edizioni precedenti possono essere consultate presso la nostra Biblioteca

Sede Biblioteca 

Stazione Sperimentale per I’Industria delle Pelli e delle Materie Concianti srl – c/o Comprensorio Olivetti
Via Campi Flegrei, 34 • 80078 Pozzuoli (NA) –  per consultazione è gradito appuntamento  ai seguenti recapiti – tel: 081 597 91 12  e-mail: c.grosso@ssip.it

I risultati scientifici e le prospettive future del partenariato MICS: la SSIP alla general assembly di Bologna
I risultati scientifici e le prospettive future del partenariato MICS: la SSIP alla general assembly di Bologna

Sono stati due giorni di lavoro intensi e stimolanti quelli dell’Annual Meeting del Partenariato Esteso MICS – Made in Italy Circolare e Sostenibile; un evento dal titolo “LAVORIAMO INSIEME AL FUTURO”, che si è tenuto il 3 ed il 4 febbraio, presso il Congress Center di Bologna.

Si è trattata di una occasione straordinaria per favorire la contaminazione tra tutti i protagonisti i del Partenariato Esteso, che hanno avuto modo di discutere in maniera critica dei progressi e dei risultati dei numerosi e ambiziosi progetti degli otto Spoke, nonchè dei nuovi impulsi derivanti dai progetti vincitori dei bandi a cascata.

All’evento, hanno preso parte, per la SSIP, Edoardo Imperiale, Direttore Generale, Serena Iossa, Direttore Operativo, Claudia Florio, Responsabile Area Ricerca e Sviluppo.

Le riflessioni emerse nel corso dei lavori hanno gettato le basi per definire gli orientamenti strategici del Partenariato, per delineare le prospettive future dei settori produttivi più rappresentativi del Paese e per veicolarne l’evoluzione verso una transizione green e circolare, anche in un’ottica di Simbiosi Industriale, che sottenda un sostanziale cambio di paradigma: valorizzare la tradizione, senza temere le sfide del futuro; un impegno che sottende una transizione del concetto di “Made in” in quello di “Will make in”.

Il Partenariato è pronto, in tal senso, a trovare sempre nuove forme per accompagnare le filiere di riferimento verso questa svolta epocale, attraverso approcci trasversali, multidisciplinari e nel contempo verticali, che assicurino una risposta solida alle più complesse sfide; un percorso che vede tra i protagonisti il settore conciario, che potrà contare su un numero crescente di infrastrutture scientifiche e reti di competenze dei partner della SSIP, che potranno accompagnare la filiera in una prospettiva di rilancio di ampio respiro.

DA CPMC – Brugnoli (Spin360): “Buone pratiche e sostenibilità: Il ruolo chiave dell’innovazione nella Supply Chain”
DA CPMC – Brugnoli (Spin360): “Buone pratiche e sostenibilità: Il ruolo chiave dell’innovazione nella Supply Chain”

L’integrazione di buone pratiche e innovazioni sostenibili all’interno della supply chain è oggi essenziale per ridurre l’impatto ambientale delle aziende, contribuendo a rispettare i confini planetari e a promuovere un modello economico basato sull’approccio scientifico e la qualità del dato.

La crescita demografica e l’espansione economica globale stanno portando a un’accelerazione senza precedenti nel consumo delle risorse naturali, ponendo sfide critiche alla sostenibilità ambientale e alla gestione degli ecosistemi. Secondo le proiezioni delle Nazioni Unite, la popolazione mondiale raggiungerà circa 8,5 miliardi di persone nel 2030, rispetto ai 7,9 miliardi registrati nel 20211.

Le ragioni di questa crescita sono molteplici: migliore alimentazione, migliore tecnologia, migliori medicine, migliori condizioni di vita rispetto al passato. Si potrebbe quindi dire che le persone non solo sono di più, ma anche che vivono meglio e più a lungo rispetto al passato. Una misura di queste crescenti condizioni dell’umanità è data dal famoso Human Development Index (HDI), un indice creato e definito dalle Nazioni Unite che non misura solo le condizioni economiche dei Paesi, ma anche il benessere complessivo dei loro cittadini.

 

La Figura 1 rappresenta l’evoluzione del HDI nel periodo dal 1990 al 2022. Evidenzia un miglioramento dell’indice in tutte le nazioni del pianeta, con una crescita media globale del 23% circa. Si continuano però ad evidenziare grosse differenze tra le nazioni del mondo. In particolare, il Niger, ultimo in classifica, ha registrato una crescita del 46,2%, circa il doppio rispetto alla media globale. Dal 1990 al 2022, il Paese ha compiuto progressi significativi in diversi indicatori di sviluppo umano: l’aspettativa di vita è aumentata di oltre 20 anni, passando da 41,9 a 62,1 anni; gli anni di istruzione attesi sono passati da 2,0 a 7,2, e gli anni medi di istruzione sono saliti da 0,7 a 1,3. Anche il reddito pro capite, è aumentato da 1.086 a 1.283 dollari (PPP). Questi progressi riflettono un miglioramento complessivo del- le condizioni di vita, pur rimanendo al di sotto degli standard globali.

In questo contesto, particolarmente rilevante per l’industria conciaria, si inseriscono i dati della produzione globale di carne, che come mostrato in Figura 2 è cresciuta del 403,7% nel periodo dal 1961 al 2023.

Questo miglioramento delle condizioni uma- ne comporta, di fatto, un “prezzo” ambientale. Attualmente, l’umanità consuma infatti risorse equivalenti a circa 1,7 pianeti Terra all’an- no4. Questo fenomeno indica che il consumo di risorse naturali avviene a un ritmo superiore alla capacità rigenerativa del pianeta.

È dunque cruciale comprendere quali sono le principali metriche di misurazione ambientale che oggi vengono utilizzate, per orientare gli sforzi dell’industria. In particolare, l’impronta di carbonio è una misura delle emissioni to- tali di gas serra (GHG) generate direttamente o indirettamente da attività umane, espressa in tonnellate di CO2 equivalente5. Questo indicatore quantifica l’impatto ambientale del- le attività produttive e dei consumi, inclusi energia, trasporti, e produzione di beni. Un riferimento globale per calcolare l’impronta di carbonio è il GHG Protocol (Greenhouse Gas Protocol), che fornisce standard internazionali per la contabilizzazione e gestione delle emissioni di gas serra.

Per le aziende, secondo il GHG Protocol, le emissioni di gas serra collegate alla propria attività, definite nelle categorie Scope 1, Scope 2 e Scope 3, contribuiscono in maniera significativa al superamento dei confini planetari, in particolare con le emissioni di Scope 3 che, seppur indirette, rappresentano una delle aree di maggiore impatto e al contempo, di più complessa gestione6. Per contribuire efficacemente alla riduzione delle emissioni, è importante agire proattivamente ingaggiando e collaborando con la propria catena di fornitura. Questa strategia richiede un approccio scientifico orientato all’innovazione.

Per comprendere a pieno l’impatto dell’attività umana, i confini planetari rappresentano un paradigma chiave. Questo concetto è stato introdotto nel 2009 da un gruppo di scienziati dello Stockholm Resilience Centre7 per definire soglie critiche oltre le quali l’equilibrio globale potrebbe subire alterazioni irreversibili, compromettendo la resilienza degli

ecosistemi e delle generazioni future. Come evidenziato nella Figura 3, i confini planetari offrono un quadro scientifico per comprendere i limiti del consumo umano di risorse naturali, evidenziando come l’attuale veloci- tà di sfruttamento superi già, in molti casi, la capacità di rigenerazione del pianeta.

Questi confini rappresentano dunque, un promemoria fondamentale: la Terra ha delle capacità fisiche e biologiche limitate, e l’umanità si sta spingendo verso un punto di non ritorno.

Recenti dati rivelano che il 60% delle aziende incluse nella classifica Fortune Global 500 ha già adottato impegni formali in meri- to al cambiamento climatico e all’adozione di strategie di sostenibilità8, indicando un signi- ficativo mutamento nella cultura aziendale e nella responsabilità sociale d’impresa. Questa percentuale è destinata ad aumentare, anche grazie all’iniziativa Science-Based Targets9 (SBTi) che supporta molte di queste aziende nel fissare obiettivi di riduzione delle emissio- ni, riflettendo una crescente consapevolezza nei confronti delle sfide ambientali globali.

In questo contesto, strumenti e metodologie quali il Life Cycle Assessment (LCA), il Life Cycle Costing (LCC) e la Corporate Carbon Footprint (CCF) risultano fondamentali per una valutazione approfondita degli impatti ambientali. Allo stesso modo, pratiche come l’agricoltura rigenerativa, che mira a ripristinare la salute dei suoli e a favorire la bio- diversità, svolgono un ruolo chiave nel pro- muovere pratiche innovative all’interno della supply chain.

In un’epoca in cui il consumo delle risorse supera la capacità rigenerativa del pianeta, l’adozione di queste pratiche e strumenti è fondamentale per garantire un futuro sostenibile. Le aziende devono quindi abbracciare un approccio innovativo e scientifico, orienta- to non solo alla riduzione delle emissioni, ma anche alla promozione di modelli di business circolari e rigenerativi. Solo così sarà possibile rispettare i confini planetari e affrontare efficacemente le sfide ambientali globali, garantendo un equilibrio tra sviluppo economico e sostenibilità ambientale.

Il talk “CUOIO MADE IN ITALY – Avanzamenti e nuove sfide della ricerca promossa da MICS per favorire l’evoluzione della filiera”
Il talk “CUOIO MADE IN ITALY – Avanzamenti e nuove sfide della ricerca promossa da MICS per favorire l’evoluzione della filiera”

Si intitola CUOIO MADE IN ITALY – CIRCOLARE, SOSTENIBILE, INNOVATIVO “Avanzamenti e nuove sfide della ricerca promossa dal Partenariato Esteso MICS per favorire l’evoluzione della filiera”, il Talk in programma il prossimo 26 febbraio 2025 ore 11.00 all’Evento fieristico LINEAPELLE MILANO, SEGRETERIA LINEAPELLE Pal. O 16 – Corso Italia – Primo piano, a cura della SSIP.

Interventi di:

Edoardo Imperiale – Direttore Generale Stazione Sperimentale per l’Industria delle Pelli

(Consigliere di Amministrazione di MICS) che introduce

Fulvia Bacchi – Direttore Generale di UNIC (Stakeholder di MICS) e CEO di LINEAPELLE – Sinergia UNIC – MICS per favorire lo sviluppo di filiera

Omar Bellicini – Responsabile delle Relazioni Esterne di MICS (Interviene e modera) – Stato di avanzamento dei Progetti di MICS e presentazione dei Progetti Flagship

Claudia Florio – Responsabile Ricerca SSIP -Componente del CTS di MICS/Project Leader

(Interviene e modera) – Stato di avanzamento dei Progetti MICS per la filiera del cuoio e nuove sfide

Casi studio e ricadute per il settore conciario: (prevista la partecipazione di Maurizio Masi – Partner Politecnico di Milano di MICS, Rosa Turco – Partner Università degli Studi Di Napoli “Federico II” di MICS, Rosa Vitiello – Partner Università degli Studi Di Napoli “Federico II” di MICS e di Elisabetta Scaglia – UNIC Stakeholder di MICS): Soluzioni green e circolari per ottimizzare la concia al cromo, minimizzandone le criticità e per sviluppare nuove generazioni di cuoio circolare e sostenibile.

ABSTRACT:

La Fondazione MICS, di cui la SSIP è socio partner, è l’ente gestore della più grande azione volta a promuovere la ricerca di base in forma di partenariato esteso mai realizzata nel nostro Paese, sui temi della Circolarità e Sostenibilità dei prodotti e dei processi del Made in Italy. Un ambizioso programma finanziato dal Ministero dell’Università e della Ricerca grazie ai fond i dell’Unione Europea – nell’ ambito del Programma NextGenerationEU – PIANO NAZIONALE DI RIPRESA E RESILIENZA (PNRR).

A valle del secondo anno di attività, il Partenariato ha conseguito risultati di elevato valore scientifico, frutto di contaminazioni preziose tra gli autorevoli partner pubblici e privati, che hanno concorso ad elevare il livello di cultura scientifica sulle nuove frontiere sostenibili e circolari delle produzioni Made in Italy.

In tale contesto, la SSIP ha lavorato strenuamente per promuovere e consolidare la cultura scientifica del cuoio, attivando progettualità e tematiche di interesse per le filiere di riferimento, con particolare riferimento al Progetto 4.01 SOLARIS, (Sustainable Options for Leather Advances and Recycling Innovative Solutions), favorendo il ricorso ad approcci multidisciplinari che vanno dalla green chemistry, alle nuove tecnologie abilitanti per l’innovazione e il monitoraggio di prodotto e processo e la gestione circolare degli scarti di produzione in un’ottica di Simbiosi Industriale; approcci che hanno favorito sinergie tra i settori della moda, dell’automazione, dell’automotive e del design. Proprio su tali tematiche si innestano, peraltro, anche diverse proposte ammesse al finanziamento nell’ambito del bando a cascata da 15.000.000 di euro rivolto da MICS alle imprese.

Nuove sfide sono inoltre in campo, anche alla luce dei “Progetti Flagship” di MICS, che mettono insieme le esperienze derivanti dai diversi progetti e dalle diverse anime e competenze che alimentano trasversalmente il Partenariato.

Il talk sarà una occasione di rappresentazione degli avanzamenti della ricerca, anche attraverso la presentazione di casi studio che coinvolgono anche UNIC – Unione Nazionale Industria Conciaria (Stakeholder di MICS); sarà inoltre una occasione di presentazione delle nuove sfide, nonché di discussione su tali fronti, nell’ottica di favorire l’evoluzione sostenibile e circolare delle più rilevanti filiere del Made in Italy.

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RIVISTA -International Leather Maker Gennaio – Febbraio 2025
RIVISTA -International Leather Maker Gennaio – Febbraio 2025

◊ Letture presso la Biblioteca della Stazione Sperimentale Pelli ◊   Rivista di settore: ILM International Leather Maker 

International Leather Maker è una pubblicazione di informazioni provenienti dal mondo del cuoio e delle pelli, a distribuzione internazionale che offre approfondimenti tematici sia nel settore industriale, dei brand della moda, della ricerca e della sostenibilità.

Informazioni commerciali

Punto di vista In che modo i dazi del presidente Trump influenzeranno effettivamente la pelle?

Anteprima APLF 2025 sarà un’altra fiera chiave per il settore.

Rapporto di mercato L’industria della pelle mongola sta lavorando duramente per la ripresa. 

Macchinari Rassegnando le principali innovazioni di Simac Tanning Tech 2024.

Marketing L’“effetto cobra” in azione nel settore della pelletteria.

Revisione Un rapporto dell’AQC 2024 Incontro multilaterale.

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DA CPMC – Cannizzaro (Commissario CCIAA Napoli): “Bioeconomia circolare, leva fondamentale per lo sviluppo delle imprese meridionali”
DA CPMC – Cannizzaro (Commissario CCIAA Napoli): “Bioeconomia circolare, leva fondamentale per lo sviluppo delle imprese meridionali”

Sul tema della Bioeconomia, secondo i recenti dati elaborati dall’istituto “Tagliacarne”, il Sud vince la sfida con il Nord. E questa è senz’altro una notizia positiva per le imprese del territorio di Napoli e provincia, su cui incide l’azione della Camera di Commercio. I numeri sono molto incoraggianti: il 23,6% delle aziende del nostro Mezzogiorno è “bio”, punta cioè sull’utilizzo di risorse biologiche, compresi gli scarti, nelle proprie produzioni. Contro il 19.7% di media del resto del paese, che a livello europeo sconta ancora qualche ritardo. Ma ciò che sorprende maggiormente è che nel Sud, le imprese “bio” sono anche particolarmente innovative. Oltre a stare sul mercato con performances che offrono ottimi risultati, sono capaci di dotarsi dei più moderni supporti tecnologici e sfruttano la ricerca avanzata.

In questa partita il cuoio Made in Italy è uno dei grandi protagonisti: prodotto sostenibile e di qualità, materiale bio per natura e che si può definire a giusta ragione “circolare e intelligente”. Qui c’è da fare una riflessione, che non può sfuggire a chi ha l’onere di guidare una realtà che associa circa 360mila imprese e che ha tra gli obiettivi principali quello di sostenerne le attività, di analizzare gli scenari attuali e futuri e creare occasioni di promozione dei settori. La bioeconomia circolare, rappresenta una leva fondamentale per le imprese del settore. Ma tale congiuntura può creare qualche criticità a una realtà così dinamica, che necessità di procedere con ulteriore slancio nella direzione tracciata. Il comparto conciario, che nelle nostre aree interne ha una tradizione secolare, è tra i più trainanti in quanto è per sua natura legato inscindibilmente alla lavorazione di fonti rinnovabili (definite anche biomasse) che non sono altro che gli scarti di un’altra filiera. Ciò che costituisce un elemento virtuoso, però, spesso non trova spazio nella comunicazione che, puntando più sui prodotti finiti legati alla moda e al lusso, tralascia ciò che ne ha generato la qualità.

Tra gli obiettivi che occorre perseguire, e in questo la Stazione Sperimentale per l’industria delle Pelli e delle Materie Concianti è sede virtuosa e privilegiata, ci sono lo sviluppo delle tecnologie applicate al riciclo e la ricerca scientifica, orientata all’innovazione e alla sostenibilità. Percorsi già avviati nel tempo e che stanno portando a risultati molto soddisfacenti, che necessitano di un continuo sostegno. Così come occorre promuovere la formazione, proprio nell’ambito della bioeconomia, ideando contenuti, metodi, strumenti e strutture per l’istruzione, con la finalità di accrescere la rilevanza di tale argomento in settori come l’agricoltura, la pesca, la bioingegneria e nelle altre discipline del settore biologico. In questo possono offrire un importante contributo gli ITS, orientati a promuove- re competenze in questo settore, che risulta molto attraente e collegato direttamente al mondo del lavoro e della produzione.

La Camera di Commercio di Napoli guarda con grande favore tali attività ed intende continuare con convinzione a promuovere l’Organismo di Ricerca Nazionale, per offrire alle imprese del territorio il know-how necessario a migliorarne la competitività sia sul piano nazionale che su quello internazionale.

FORMAZIONE: Inaugurati a Solofra (AV) due corsi ITS MODA. Iossa: “Puntiamo a formare tecnici con competenze subito spendibili”
FORMAZIONE: Inaugurati a Solofra (AV) due corsi ITS MODA. Iossa: “Puntiamo a formare tecnici con competenze subito spendibili”

Sono stati inaugurati nell’Aula Magna dell’ISISS “Gregorio Ronca” di Solofra, due corsi ITS MODA, a cura della Fondazione MIA ACADEMY ITS MODA CAMPANIA e del Politecnico del Cuoio: si tratta di CORSO IN TECNICO SUPERIORE – PER IL COORDINAMENTO DEI PROCESSI DI QUALITÀ, SOSTENIBILITÀ E INNOVAZIONE TECNOLOGICA NELLA FILIERA PELLE “LEATHER INNOVATION MANAGER” e CORSO IN TECNICO SUPERIORE – ESPERTO PER LA PRODUZIONE SOSTENIBILE E DIGITALE DI ARTICOLI IN PELLE “LEATHERGOODS INNOVATION SPECIALIST”. Presenti all’avvio, dei corsi stessi, Edoardo Imperiale, Direttore generale SSIP- Stazione Sperimentale per l’Industria delle Pelli; Serena lossa, Direttore Fondazione MIA ITS Academy Moda Campania; Gianluigi Calvanese, Responsabile Divisione Innovazione e Tecnologia Conciaria SSIP; Nicola Moretti, Sindaco Città di Solofra; Mariangela Vietri, assessore con delega all’istruzione del Comune di Solofra; Carlo Palmieri, Presidente Fondazione MIA ITS Academy Moda Campania; Emilio De Vizia, Presidente Confindustria Campania; Antonio Spagnuolo, Dirigente scolastico I.S. “V. De Caprariis”; Ciro Bruno, UNIC.

“E’ un progetto della comunità, un progetto della Fondazione ITS Moda che vede coinvolti tanti attori locali, regionali e nazionali ed è un progetto per i giovani che punta a sviluppare nuove competenze utili alle imprese che possono essere fondamentali per uno sviluppo sempre dinamico del distretto industriale di Solofra”, ha spiegato Imperiale, “Ci sono sia dei giovani ma anche dei dipendenti di alcune concerie, quindi sicuramente c’è stata un’importante partecipazione. Sono due corsi molto specialistici e sono due corsi che potranno dare grande soddisfazione, innanzitutto ai formandi ma anche alle aziende che potranno avere a disposizione delle nuove competenze specialistiche”. “Oggi è un giorno che ci rende molto felici, perché c’è stato uno sforzo congiunto dell’intero distretto, sono stati coinvolte tutti gli stakeholder del territorio, a partire dai soci della fondazione, al comune di Solofra, alla provincia, alla scuola, ma anche le imprese, il territorio: tutti hanno collaborato per la buona riuscita di questi corsi e per l’avvio di questi corsi”, ha sottolineato Iossa: “Abbiamo raggiunto il numero di iscrizioni adeguato per partire e quindi si dà il via a questo percorso di innovazione, di trasformazione, dove ovviamente la fondazione cerca di dare il suo supporto sui temi della formazione ed è il primo, ci auguriamo, di una lunga serie di attività che possiamo fare qui sul distretto di Solofra, con l’obiettivo di formare tecnici con competenze subito spendibili nel mondo del lavoro”. Per il sindaco Moretti: “È veramente un nuovo inizio, perché iniziare guardando il futuro per noi è qualcosa di eccezionale. Abbiamo messo a disposizione i locali più belli della città, il centro della città. Per realizzare per i nostri giovani un futuro certo: entrare nel campo della moda per noi è un obiettivo e noi puntiamo sui giovani”. Infine, per Spagnuolo: “Questa è una importantissima iniziativa formativa che vede l’ex Ronca al centro dell’offerta dell’ITS ed è una continuazione importante nella formazione dei tecnici del cuoio chimico e chimico conciario. Crediamo molto in questa opportunità e riteniamo sia una perla importante per il nostro istituto”. 

Info su www.miafondazioneits.it 

 

La mostra GLOVE, PERCORSI E STORIE DI GUANTI A NAPOLI, a cura della SSIP, è visitabile presso la sede di Pozzuoli – Ex Polo Tecnologico Olivetti.

Info su orari e prenotazioni alla mail ssip@ssip.it Tel. 081-5979100

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