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Dalla joint venture tra “Federico II” e SSIP: il progetto di tesi del dottor D’Amore
Dalla joint venture tra “Federico II” e SSIP: il progetto di tesi del dottor D’Amore

E’ diventato dottore magistrale col massimo dei voti il giovane Paolo D’Amore, studente dell’Università di Napoli “Federico II” che ha sviluppato il suo progetto di tesi tra i laboratori della SSIP, sotto la guida dell’Ingegnere Daniela Caracciolo, Coordinatore Dipartimento Tecnologie per l’Ambiente

 

Lo scopo del progetto di Tesi di Laurea Magistrale cui il neodottore ha partecipato, in collaborazione con SSIP e CNER-STEMS, e nell’ambito del PNR MIUR 2015-2020 “Biofeedstock”, è contribuire all’inserimento dei fanghi da industria conciaria all’interno di cicli virtuosi di valorizzazione energetica, prestando particolare attenzione nel prevenire le criticità della tematica, ossia limitare/evitare l’ossidazione di Cr(III) a Cr(VI).

 

Volendo dare un saggio dell’oggetto della tesi del dottor D’amore e soprattutto, del suo lavoro compiuto tra SSIP e CNR si può dire che si sia rivelata fondamentale la scelta del fango oggetto di studio, che preventivamente è stato caratterizzato mediante l’uso di diverse tecniche analitiche (Analisi immediata, analisi elementale, determinazione del potere calorifico, ICP-MS, spettrofotometria UV-Vis ed analisi XRD). Nella prima fase di tale progetto, l’analisi elementale, la determinazione del potere calorifico e l’analisi ICP-MS (spettrometria di massa a plasma accoppiato induttivamente) sono risultate essere particolarmente utili. La prima di queste, anche detta “ultimate analysis” o “analisi C H N”, è volta a determinare le concentrazioni di carbonio, idrogeno e azoto, nel fango da caratterizzare.  Il principio su cui si basa questa analisi è misurare la composizione dei gas prodotti (anidride carbonica per C, acqua per H e ossidi di azoto per N) dalla combustione completa, in eccesso di ossigeno, di una massa prefissata di un campione all’interno di una fornace.

 

In seno alla seduta di laurea, il neodottore ha sottolineato la sua gratitudine sia ai suoi relatori, tra cui il prof. Fabio Montagnaro, il collega e amico Dario D’Angelo, per la sua collaborazione nello sviluppo di tematiche comuni ai rispettivi progetti di tesi ai suoi tutor del CNR- STEMS e naturalmente, della SSIP. In particolare, D’Amore ha menzionato l’ingegnere Caracciolo e ha rivolto un accorato ringraziamento alla Stazione Sperimentale per l’Industria delle Pelli e delle materie concianti che ha contributo a dargli la possibilità di partecipare al progetto in essere, contribuendo al suo progetto di tesi.

 

 

Carmelina Grosso “Investire nel digitale per servire ricercatori e il sistema delle imprese”

Carmelina Grosso è responsabile del Centro documentazione e Biblioteca della SSIP, ha in tasca una laurea all’Università degli Studi di Napoli “Federico II”, Facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali. Presso l’Ateneo ha avuto incarichi di collaborazione scientifica, si è formata con corsi e collaborazioni alla  Direzione delle Politiche Culturali e Turistiche della Campania ed ancora alla Associazione Biblioteche italiana. Ha competenze specifiche che mette a disposizione della Stazione. 

 

Dottoressa Grosso, responsabile del Centro Documentazione e Biblioteca. Quale contributo garantisce il suo ufficio alla SSIP ed al sistema delle imprese

La presenza di una Biblioteca storica specializzata, unica nel suo genere a livello nazionale, permette alla Stazione Sperimentale di detenere, gestire e divulgare un patrimonio tecnico-scientifico e culturale del settore conciario, che per completezza costituisce un unicum in Italia ed uno dei più ricchi al mondo.  

Questa trova le sue origini a seguito dell’emanazione della legge dei primi anni del Novecento sul “Riordino dell’istruzione industriale”, dove la Regia Stazione Sperimentale venne dotata di una Biblioteca, con lo scopo di offrire testi e materiale di studio necessari alla formazione e alla ricerca nel campo della Chimica teorica ed applicata, nonchè della Tecnologia conciaria. Negli anni, il luogo di lettura e studio è stato progressivamente arricchito con l’aumentare e il diversificarsi dei servizi offerti dalla Stazione Sperimentale, rendendo indispensabile la realizzazione di un Centro di Documentazione annesso alla Biblioteca; la mission primaria è quella di consentire l’accesso alle pubblicazioni, anche a carattere internazionale, che rappresentano l’appartenenza al territorio in cui è radicata l’antica lavorazione e la sapiente artigianalità delle pelli.

La consultazione e la fornitura di letteratura tecnico-scientifica è un servizio indispensabile sia per le imprese che svolgono ricerca in ambito conciario, sia per i tecnici, accademici e studenti, nonchè per gli appassionati; vengono di fatti ospitati di frequente studenti universitari e tirocinanti che si servono del ricco tesoro bibliografico per le loro tesi e relazioni di laurea.

Grazie alle risorse disponibili nella nostra Biblioteca, come anche attraverso sistemi informatizzati di ricerca bibliografica e di cooperazione interbibliotecaria, è possibile realizzare degli approfondimenti su tematiche specifiche.

 

Il futuro è sempre nella conoscenza. Come garantite questa missione?

La Biblioteca si è da sempre dimostrata l’habitat naturale per la nascita e lo sviluppo di idee volte a generare valore collettivo, ed è questo il posto in cui possiamo accendere curiosità e creatività, che stimolano la voglia di accrescere competenze, conoscenze e sviluppare utilità sociale.  

Purtroppo, mai come l’anno che si è appena concluso, siamo stati messi a dura prova proprio in merito alla possibilità di accedere a risorse e luoghi fisici, a dimostrazione di quanto sia importante incrementare la fruibilità e l’accessibilità alle risorse documentarie mediante la rete. Nel nostro caso specifico, le richieste di consulenze bibliografiche e pubblicazioni durante il periodo di lock-down non hanno subìto contrazione, bensì al contrario, sono addirittura aumentate. 

 

Ed allora cosa fare? 

Dobbiamo investire maggiormente nel digitale e nell’accessibilità da remoto a materiale di studio e ricerca, al fine di soddisfare i fabbisogni dei nostri ricercatori. Il futuro ci vede impegnati nel completare il Progetto in ambito ICT (Information & Communications Technology) “Digitalizzazione, fruizione e conservazione del patrimonio culturale di archivi e Biblioteche della Regione Campania”, avviato nel 2019 e finalizzato alla digitalizzazione dei volumi e testi di maggior pregio inerenti la tecnologia e la chimica del cuoio, e le raccolte librarie di rilevanza storico-culturale, per divulgare ad un pubblico sempre più vasto la letteratura di settore posseduta dalla Stazione Sperimentale Pelli. Questo anche al fine di garantire alle generazioni future la possibilità di utilizzare le stesse risorse di cui disponiamo oggi, nel pieno rispetto dello sviluppo sostenibile.

Inoltre, la recente adesione alla catalogazione partecipata mediante il network nazionale SBN del Servizio Bibliotecario Nazionale, permetterà alla Stazione Sperimentale Pelli di fare un salto in avanti per la gestione delle conoscenze bibliografiche e digitali al fine di promuovere i servizi di pubblica lettura e collaborare allo sviluppo dei sistemi nazionali di gestione dei prodotti editoriali, delle pubblicazioni e conoscenze bibliografiche.

 

Ricerca, innovazione, sfide sempre fondamentali. Che 2021 sarà ?

Il leitmotiv che ci deve guidare è il supporto alla sostenibilità, alla ricerca di base e applicata del settore conciario, ovvero continuare ad operare come interfaccia tra il modo della conoscenza e della ricerca, grazie al costante contatto con gli operatori della comunicazione e dei media di settore, università e con centri di ricerca italiani ed esteri per un continuo interscambio tecnico-scientifico.

Innovare ma in continuità. Numerosi fattori possono contribuire all’innovazione, ma non bisogna tralasciare quanto la storia e la scienza ci ha insegnato negli anni. La rivista ufficiale della Stazione “Cuoio Pelli Materie Concianti – CPMC” entra con quest’anno nel suo 97° anno di vita, ed è testimonianza di quanto sia possibile realizzare in quest’ottica. Nella Biblioteca sono conservati e consultabili tutti i volumi a partire dal 1923, e da circa un secolo i numerosi testi scientifici presenti nel catalogo della SSIP, aspettano di essere consultati da un pubblico più vasto, così da permettere alla biblioteca di vivere in maniera integrata tutte le sue funzioni e attività, a partire dalla sostenibilità sociale, economica, ambientale, e alla creazione di valore a vantaggio del territorio e della comunità di riferimento.

 

Con questi presupposti ci auguriamo che durante l’anno 2021, la ricchezza documentale della Stazione Sperimentale possa essere ulteriormente valorizzata, permettendo l’accesso ad informazioni sullo sviluppo dei processi di lavorazione del cuoio, arte e tradizione conciaria fino ad oggi, e che hanno portato le nostre pelli all’affermazione del Made in Italy.

A cura di Gaetano Amatruda

Giornalista – Ufficio Stampa SSIP

Pubblicato il: 13 Gen 2021

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