Tag: concia

Ridurre l’impronta chimica? Si può
Ridurre l’impronta chimica? Si può

Ridurre l’impronta chimica? Si può. L’impegno di ZDHC per la sostenibilità

Pubblicato su CPMC 1/2021

 

A cura di

Alessandra Tortora, ZDHC per il sud Europa

 

La Spettroscopia Infrarossa in Riflettanza Totale Attenuata
La Spettroscopia Infrarossa in Riflettanza Totale Attenuata

La Spettroscopia Infrarossa in Riflettanza Totale Attenuata per la caratterizzazione del cuoio e degli scarti conciari

Diverse sono le tecniche spettroscopiche di potenziale interesse per il settore conciario; tra queste, una tecnica rivelatesi essere di importanza strategica per le attività di ricerca e di assistenza alle imprese

Made Green In Italy e calcolo dell’impronta ambientale
Made Green In Italy e calcolo dell’impronta ambientale

Made Green In Italy e calcolo dell’impronta ambientale, ricerche e tecnologie per la  sostenibilità della pellePubblicato su CPMC 1/2021

 

A cura di

Paolo Masoni, Presidente Ecoinnovazione srl, Alessandra Zamagni Consigliere delegato Ecoinnovazione srl

Tiziana Gambicorti, Coordinatore Tecnico-scientifico Dipartimento tecnologie di processo SSIP

 

Progetto Safe, la rifinizione delle pelli diventa naturale
Progetto Safe, la rifinizione delle pelli diventa naturale

Progetto Safe, la rifinizione delle pelli diventa naturale Pubblicato su CPMC 1/2021

 

A cura di  Roberta Bertani, Professore Associato Dipartimento di Chimica Università degli Studi di Padova

 

Marco Nogarole, Responsabile Ufficio Distretto Arzignano SSIP

 

 

 

Il progetto SAFE: (presentato dalla RIR Face Design a valere sul POR Fesr 2014-2020 della Regione Veneto – di cui la SSIP è partner come centro di ricerca insieme al Politecnico Calzaturiero del Brenta) “Smart creativity for safety and restart” presentato al Bando per il sostegno a progetti di Ricerca e Sviluppo realizzati dalle Reti Innovative Regionali e dai Distretti Industriali, si propone di preparare una serie di nuovi prodotti chimici da utilizzare in processi chimici innovativi per le lavorazioni conciarie in particolare di “wet rifinizione” con lo scopo di migliorare il tatto del cuoio, nel livellarne le irregolarità di tintura e di superficie, nel conferire lucentezza e brillantezza, aumentando nel contempo la resistenza allo sfregamento ad umido e idrorepellenza.

 

L’obiettivo è di utilizzare come materie prime prodotti naturali o di recupero, nell’ottica dello sviluppo di prodotti e processi ecosostenibili e coerenti con una prospettiva di economia circolare. Si intendono sviluppare prodotti e processi che realizzino uno strato coprente, costituito da un film polimerico elastico e traspirante caratterizzato dalla capacità di ancorarsi saldamente alla superficie della pelle, attraverso la formazione di legami covalenti o forti interazioni di natura elettrostatica. In genere si distinguono due tipi di rifinizione, quelle che vengono chiamate rifinizioni all’anilina, basate su materiali filmogeni incolori che conferiscono al cuoio protezione verso l’ambiente esterno, morbidezza, lucentezza e brillantezza, e che derivano il nome dal fatto di mantenere il colore conferito al cuoio da coloranti organici a base di anilina.

 

Le proprietà principali di un film di rifinizione per cuoio sono:

 

1. Capacità di ancorarsi al cuoio conciato e tinto: tale effetto si può realizzare attraverso la formazione di legami chimici forti (legami covalenti tra gruppi funzionali del film coprente e del cuoio), interazioni di natura elettrostatica (ponti a idrogeno o interazioni tra gruppi polari del film coprente e del cuoio o interazioni di Van der Waals) o per penetrazione (per pressione o capillarità) nei pori del cuoio. Parametri fondamentali per valutare la capacità di coesione tra la superficie del cuoio e il materiale polimerico liquido filmogeno sono, tra l’altro, la tensione superficiale del cuoio, del liquido e la tensione interfacciale, misurabili attraverso determinazioni di angolo di contatto.

 

2.Caratteristiche fisico-meccaniche, determinate da composizione chimica e peso molecolare del polimero. In particolare, la flessibilità è in genere garantita da polimeri a struttura amorfa e dalla presenza di catene laterali più o meno ramificate. Tali proprietà possono essere misurate mediante l’ottenimento del modulo elastico da diagrammi sforzo/deformazione, anche a diverse temperature e dalla individuazione della temperatura di transizione vetrosa.

 

3.Stabilità chimico/fisica dei materiali stessi e del loro effetto sul pellame anche a seguito di sollecitazioni termiche e meccaniche.

 

4.Resistenza all’acqua e/o a solventi legata alla natura chimica del polimero filmogeno, modulandone la polarità (che, se aumentata determina una maggiore adesione al supporto) e l’idrofilicità (che, se diminuita rende la superficie più idrofobica).
Quest’ultimo effetto tipicamente è stato ottenuto mediante l’utilizzo di sistemi contenenti catene perfluorurate, realizzando anche un effetto antimacchia. I materiali perfluorurati conferiscono anche repellenza nei confronti di molti solventi, ma la loro produzione e il loro esteso utilizzo rappresentano un grosso problema ambientale attualmente nella nostra regione. Il progetto intende infatti progettare nuovi materiali polimerici filmogeni di rifinizione esenti da fluoro.

 

Il progetto si propone di progettare, realizzare, caratterizzare e testare nuovi agenti polimerici filmogeni di rifinizione costituiti da biopolimeri naturali ricchi di gruppi funzionali di origine animale (come la caseina, di natura idrofobica ma ricca di gruppi carbossilici), di origine vegetale (e quindi rinnovabili, come l’amido ottenuto ad esempio da bucce di patata, l’acido polilattico derivato da zuccheri e/o da processi biotecnologici, i poliidrossialcanoati, come il poliidrossibutirrato, il poliisoprene naturale o oli insaturi come l’olio di semi di vinacciolo, che risulta caratterizzato da oltre il 60% di acido linolenico, circa in 20% di acido
oleico e una notevole quantità di polifenoli) con particolare attenzione ai materiali di scarto in un’ottica di economia circolare.

 

Di tali polimeri saranno studiati vari processi di reticolazione, ad esempio con derivati maleici o altre molecole polifunzionali (quali polifenoli, policarbossili o poliammidi) al fine di individuare le condizioni sperimentali e la formulazione che meglio rispondono delle caratteristiche necessarie al trattamento di rifinizione.

 

 

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“Studi sullo sviluppo della concia rapida all’olio” – Magazine JALCA
“Studi sullo sviluppo della concia rapida all’olio” – Magazine JALCA

◊ Letture presso la Biblioteca della Stazione Sperimentale Pelli ◊

 

Rivista tecnica: Journal of American Leather Chemists Association – JALCA

 

 

JALCA è una storica rivista di notevole impatto scientifico per il settore della chimica conciaria, che pubblica ricerche su tutti gli aspetti della scienza, ingegneria,

Valorizzazione degli scarti conciari per applicazioni acustiche
Valorizzazione degli scarti conciari per applicazioni acustiche

◊ Letture presso la Biblioteca della Stazione Sperimentale Pelli ◊

 

Rivista tecnica: Journal of American Leather Chemists Association – JALCA

 

 

JALCA è una storica rivista di notevole impatto scientifico per il settore della chimica conciaria, che pubblica ricerche su tutti gli aspetti della scienza, ingegneria,

Dall’AIB un riconoscimento per la Dott.ssa Grosso. Si rilancia la Biblioteca
Dall’AIB un riconoscimento per la Dott.ssa Grosso. Si rilancia la Biblioteca

L’Associazione Italiana Biblioteche ha riconosciuto alla Dottoressa Carmelina Grosso, in forza alla SSIP, la qualifica professionale di ‘Bibliotecaria’.

La figura professionale possiede, dunque, i requisiti per l’iscrizione dei professionisti nell’elenco nazionale, istituito a norma dell’articolo 2 della legge 22 luglio 2014 n. 110, le necessarie competenze per valorizzare e tutelare il patrimonio esistente.

 

L’importante riconoscimento, grazie ai requisiti di conoscenza, abilità e competenza riconosciuti dall’AIB, consentirà alla Dottoressa Grosso di gestire i beni documentari, le raccolte librarie e tutto il patrimonio bibliografico della Stazione Sperimentale Industria Pelli.
Un deciso salto di qualità per tutta la organizzazione.

La SSIP, lo ricorda il nostro regolamento, è stato il primo istituto di istruzione tecnico/industriale e ricerca sperimentale in ambito conciario italiano, localizzato nel Mezzogiorno ed in particolare a Napoli per supportare i settori produttivi strategici di fine Novecento.
Trattandosi di un Istituto di Formazione e Ricerca, con l’emanazione della legge sul “Riordino dell’istruzione industriale”, Regio Decreto n. 302 del 3 ottobre 1909 e il Regio Decreto Legge n. 896 del 10 maggio 1917, venne dotato di un laboratorio, una Biblioteca ed un museo archeologico del cuoio. La Biblioteca comprendeva non solo testi e pubblicazioni su materie scientifiche e didattiche in genere, ma documentazione specifica del settore, e dall’epoca della fondazione fino alla prima metà del 900 si componeva di oltre 700 volumi. La Biblioteca assume un notevole ruolo strategico per la formazione, anche a seguito del Regio Decreto 31 ottobre 1923, N. 2523 sul “Riordino dell’istruzione industriale” e Ordinamento delle Regie Scuole Industriali.

 

La Biblioteca specializzata è andata progressivamente arricchendosi negli anni con l’aumentare e il diversificarsi dei servizi dell’Istituto, rendendo indispensabile la realizzazione di un Centro di Documentazione annesso alla Biblioteca.
Oggi ha un ruolo storico e strategico, racconta il Paese, l’universo conciario è la base solida sulla quale si basa il futuro.

 

A cura di Gaetano Amatruda

Giornalista – Ufficio Stampa SSIP

 

La Stazione Sperimentale per l’Industria delle Pelli e delle materie concianti, in occasione delle Festività natalizie, resterà chiusa:

– Distretti industriali di Arzignano (VI) e Santa Croce sull’Arno (PI): dal 23 dicembre 2024 al 6 gennaio 2025;
– Polo Tecnologico Olivetti di Pozzuoli24 e 31 dicembre 2024; 6 gennaio 2025.

 

                                           Vi auguriamo buone feste.

 

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