Si riparta dalla sostenibilità, dal rispetto dell’ambiente

LE POLITICHE GOVERNATIVEPubblicato su CPMC 1/2021

 

Centrale é la salvaguardia e la valorizzazione dei nostri beni, dalla centralità dell’acqua e del suolo

 

Intervista a: Vera Corbelli, Segretario del Distretto Idrografico dell’Appennino Meridionale

 

“Non va mai dimenticato che l’acqua non è un bene illimitato e, quindi, va governato e gestito con oculatezza e visione strategica. A
parlare è Vera Corbelli, segretario del Distretto Idrografico dell’appennino Meridionale. “Se ne deve controllare la qualità, la quantità e la distribuzione per rendere sostenibile la sua gestione e farla diventare “oro blu” del Paese che, nel riconoscere e valorizzare i beni naturali, li assimili a fonte di benessere e di identità culturale del territorio. E tutto questo è reso ancora più cogente in considerazione delle difficoltà che, da anni, il Paese sta vivendo sul piano economico, sociale e territoriale.

 

Il Distretto è uno dei sette italiani e dei centodieci europei che si occupa fra l’altro della gestione delle risorse idriche.Ce ne parla?

Premettiamo che la gestione, ma parlerei soprattutto di governo della risorsa, avviene per Distretti Idrografici, ossia unità fisiografiche
di riferimento nelle quali trova naturale collocazione l’acqua che, in senso lato, comprende la risorsa nel suo habitat naturale,
i suoi usi, le sue modifiche ed il complesso sistema di captazione e distribuzione che, spesso, lega intimamente tra loro territori distanti anche centinaia di chilometri come, per esempio, nel caso delle grandi reti di distribuzione che si sviluppano tra il Lazio, il Molise, la Campania, la Puglia, la Basilicata e la Calabria e che mobilitano 850 milioni di mc annui.

 

È questo il tema della pianificazione del Distretto dell’Appennino Meridionale? 

Per poter arrivare ad un processo di pianificazione condiviso a livello locale, regionale e governativo, nonché con tutti gli stakeholder del territorio sono stati realizzati il “Progetto di Piano di Gestione Acque” PGA (I e II ciclo) ed il “Progetto di Piano di Gestione
Rischio Alluvioni” PGRA (I ciclo). E’ stato altresì attivato un processo di informazione e consultazione attraverso dei Forum e dei Focus sulle attività̀ relative al PGA (III ciclo) e al PGRA (II ciclo). Quando parliamo di gestione e governo delle risorse del territorio stiamo parlando di beni come l’acqua, il suolo e l’ambiente. Il governo delle risorse richiede pianificazione, programmazione e gestione. Per raggiungere questi obiettivi – sostenibilità a e rispetto dell’ambiente -occorre avere consapevolezza delle risorse quali beni non infiniti, occorre rafforzare una programmazione organica, sistemica ed unitaria. Servono inoltre adeguate ed unitarie norme d’uso e un processo di pianificazione interdisciplinare, razionale, unitario e partecipato. Il corretto uso delle risorse ci rimanda necessariamente alla capacità di armonizzare ciò che il territorio offre e ciò che la società richiede allo stesso.

 

Tra gli accordi con gli attori del territorio realizzati dal Distretto dell’Appennino Meridionale c’è quello per la tutela e la salvaguardia ambientale per il Distretto conciario della Campania. Una sinergia che nasce per la valorizzazione processi di sviluppo sostenibile?

E’ il momento di un cambio di rotta e di paradigma.  È l’ora di mettere in “pole position” tra le priorità di tutti noi la sostenibilità, la salvaguardia, la valorizzazione dei nostri beni tra i quali un ruolo particolarmente rilevante è rivestito dall’acqua e dal suolo. È il tempo
di mettere a sistema le competenze e le progettualità esistenti, le risorse finanziarie, che ci sono ma che vanno bene utilizzate, grazie a proposte integrate e strategiche. Per il bene del Paese è necessario che i piani ed i percorsi predisposti nella prossima  programmazione nazionale non restino un’utopia. È necessario che, con il contributo di tutti, diventino realtà. Il Distretto dell’Appennino Meridionale concorre alla difesa, alla tutela e al risanamento del suolo e del sottosuolo, alla tutela quali–quantitativa della risorsa idrica, alla mitigazione del rischio indotto da fenomeni naturali, alla lotta alla desertificazione, alla tutela della fascia costiera ed al risanamento del litorale. Le attività di analisi, valutazione e programmazione si basano su un complesso ed integrato
sistema di conoscenze delle caratteristiche geologiche, geomorfologiche, idrogeologiche, idrologiche, etc.. del Distretto Idrografico
dell’Appennino Meridionale. Tali conoscenze conducono alla realizzazione degli strumenti di pianificazione, programmazione e gestione che si correlano con una serie di azioni che riguardano il sistema fisico, ambientale, territoriale e produttivo. E tra queste c’è la Stazione Sperimentale Pelli che opera al servizio della filiera conciaria, attraverso attività di ricerca industriale e sviluppo precompetitivo, attività di certificazione di prodotti e/o processi produttivi, formazione, analisi e controlli, consulenza avanzata alle imprese, alle pubbliche amministrazioni ed Enti pubblici, documentazione e divulgazione scientifica ed iniziative orientate all’implementazione dello sviluppo dell’industria conciaria e dei settori utilizzatori di cuoio.

 

In termini operativi cosa produrrà l’accordo con la Stazione Sperimentale Pelli?

Saranno realizzate verifiche in termini di impatto ambientale sullo stato degli impianti e dei processi produttivi delle aziende del settore conciario che operano nell’area dei corpi idrici del Bacino del Fiume Sarno, ma anche mappatura e schedatura degli impianti, predisposizione di misure di un processo di certificazione ambientale da erogare a favore delle imprese. L’azione che abbiamo pianificato d’intesa con la Stazione Sperimentale Pelli focalizza l’attenzione su temi e questioni ambientali ma non solo, perché teniamo conto di molteplici fattori: delle risorse naturali del loro uso, delle problematiche e soprattutto attenzionando le eccellenze naturali, antropiche, produttive. Stiamo costruendo una piattaforma per sviluppare azioni e fornire risposte a tutti gli attori coinvolti nei processi di gestione e tutela ambientale, nel rispetto di quel necessario equilibrio “offerta territoriale/domanda sociale ed economica. Importante, altresì, sarà l’azione di informazione e divulgazione volta alla più ampia partecipazione delle imprese, delle amministrazioni, delle associazioni e dei cittadini. Il programma Tecnico, Economico, Operativo e Temporale rappresenta lo strumento per il raggiungimento degli obiettivi dell’intesa fra SSIP e Distretto che prevede fra l’altro verifiche in termini di
impatto ambientale sullo stato degli impianti e dei processi produttivi delle aziende del settore conciario che operano nell’area dei corpi idrici del Bacino del Fiume Sarno, ma anche la mappatura e schedatura degli impianti, la predisposizione di misure per un processo di attestazione ambientale da erogare a favore delle imprese che operano nel sano e sostenibile sviluppo del territorio. L’obiettivo è di sviluppare un’azione in linea con il “Green Deal” europeo, avviando i processi di “transizione verde” prioritari nel Recovery plan, mediante un’azione di progettazione partecipata che con il contributo della PA, della comunità scientifica, del mondo industriale e del sistema della ricerca favorisca il passaggio dall’economia lineare a quella circolare.

 

A cura di Gaetano Amatruda, Ufficio Stampa SSIP 

 

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