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E’ stato pubblicato l’avviso di asta pubblica per la vendita dell’ex sede della Stazione Sperimentale per l’industria delle Pelli e materie Concianti, sita in Via Nuova Poggioreale n. 38-39, Napoli.
Per info si rimanda al seguente LINK
Approfondimenti sulle attività di ricerca, formazione e ogni altra notizia rilevante per la filiera pelle.
Buona lettura!
“La Stazione Sperimentale dell’Industria delle Pelli e delle Materie Concianti, in qualità di socio partner della Fondazione MICS, ha avviato una procedura di selezione di tre esperti per il conferimento di incarichi di lavoro autonomo
I prodotti destinati al mercato del Fashion e quello dell’Arredo sono generalmente qualificati da due elementi principali: il design ed i materiali con cui sono costruiti. Se ci riferiamo ai materiali da rivestimento (tomaie, borse, rivestimenti di divani, sedili di automobili, ecc), il cuoio è da sempre associato ad articoli di prestigio e ad elevata qualità sia in termini di caratteristiche percepite da parte dei consumatori, che in termini di performances fisiche e meccaniche specifiche.
Negli ultimi anni, però, il settore conciario sta affrontando un periodo di parziale cambiamento di tale percezione da parte di alcune categorie di consumatori ed operatori della filiera che si sono tradotti nell’immissione sul mercato di altri materiali da rivestimento di derivazione naturale (es. funghi, ananas, mele, ecc) o da idrocarburi (es. “pelli vegane”, materiali polimerici). Prodotti che non vengono presentati solo come “nuovi materiali da rivestimento”, ma sempre sono etichettati come “cuoi alternativi / alternative leathers” o “alternativi al cuoio / Leather Alternatives”. In merito, visto l’impatto socio-economico che ciò implica, sono stati effettuati alcuni studi che hanno provato a motivare tale modifica della percezione sui prodotti in cuoio rispetto agli altri materiali. Volendo prendere un esempio esemplificativo, si consideri l’articolo pubblicato sul Journal of Textile Science & Fashion Technology (JTSFT) nel 2023: “Conoscenza delle alternative al cuoio: uno studio esplorativo: implicazioni per l’istruzione” [1]. Tale studio era finalizzato alla quantificazione del livello di conoscenza e atteggiamenti di studenti del settore del Fashion sui prodotti in cuoio e sue “alternative”, incluso di quelle etichettate come “vegane” (ovvero realizzate in materiali polimerici o come filler di materiali polimerici). I dati, raccolti in questionari, hanno sostanzialmente evidenziato la carenza di conoscenze approfondite sulle differenti tipologie di materiali da rivestimento e relativi processi produttivi, giustificando la preferenza di un materiale a rispetto ad altri attraverso generiche motivazioni sul benessere animale o sulla sostenibilità ambientale.
Posto che non si comprende la motivazione per la quale tali materiali non vengano classificati semplicemente come “rivestimenti”, ma che siano etichettati con accezione alternativa nei fatti competitiva al cuoio (leather alternatives), in molti dei casi esaminati, comunque, non sembra sia stata fatta alcuna valutazione né sul significato di “alternativo” né tantomeno sull’utilizzo della parola “cuoio” per materiali che non derivano dalla pelle animale.
Se volessimo banalmente analizzare il significato delle parole, per “alternativo” si intendono “beni concorrenti nell’offerta”, “mezzi, realtà o soluzioni a cui si può ricorrere in sostituzione di altro che venga a mancare, o che comunque si voglia o si debba scartare; o anche, più generalmente, che offre una possibilità di scelta” [2], oppure “cose che puoi scegliere di fare o avere tra due o più possibilità” [3]. Se lo riferiamo a prodotti o materie prime, questo significa che, oltre ad avere la stessa destinazione industriale, due materiali alternativi tra loro dovrebbero quantomeno competere per prestazioni e caratteristiche merceologiche.
Per quanto riguarda, invece, il termine “cuoio”, il D.Lgs 68/2020 lo definisce chiaramente come “la pelle o il pellame di un animale che ha conservato la sua struttura fibrosa originaria più o meno intatta, conciato in modo che non marcisca” [4], allineandosi alle definizioni riportate nella Direttiva Europea 94/11/CE sull’etichettatura dei materiali usati nelle principali componenti delle calzature destinate alla vendita al consumatore.
Analizzando alcuni dei tra i prodotti presenti sul mercato, esistono già materiali con la medesima destinazione d’uso del cuoio, anche se in alcuni casi non sembrano essere sempre ad esso “alternativi” (nel senso di pari percezione da parte del consumatore o di pari proprietà), ma più che altro “surrogati” o imitazioni. Nella tabella sottostante sono riportati i risultati di un’analisi comparativa eseguita nel 2021 da FILK (Germania) di alcuni dei su citati materiali da rivestimento [5]. I dati mostrano come tali prodotti, pubblicizzati come alternativi al cuoio, in realtà non siano ad esso competitivo.
In alcuni casi (es. Appleskin [6]) sia la struttura che la pellicola di rivestimento risultano contenere materiali polimerici (PET e PU) che sicuramente, totalmente o in parte, derivano da sorgenti fossili. Ad ogni modo, per il raggiungimento di molte proprietà di superficie indispensabili per l’utilizzo nel settore della moda, viene applicata una rifinizione polimerica, così come accade per molti articoli di pelle [5].
Se sul mercato in qualche modo è chiara la gamma di prodotti concorrenti con il cuoio ed i relativi monitoraggi a tutela del rispetto di etichette, norme e leggi (es. in Italia il D.Lgs 68/2020) restano criticità nel mondo della ricerca scientifica. Non è difficile, infatti, trovare papers scientifici su riviste “peer reviewed”, anche con impatto non trascurabile, riguardanti studi di nuovi materiali classificati come “leather alternative” o con il sostantivo “leather” utilizzato in modo improprio. A titolo esemplificativo, nella tabella sottostante sono riportati alcuni titoli di papers (inclusivi di fonte) che si possono trovare con semplici ricerche su internet.
ARGOMENTO / TITOLO | RESEARCH INTEREST SCORE | CITATIONS | READS | FONTE / DOI / ISBN |
Fungi-derived leather (Mushroom leather) | 64,6 | 3 | 6667 | MycoKing 1: 1–9 (2022) www.mycoking.org |
Jute–Mycelium Vegan Leather | 4,4 | 0 | 110 | DOI: 10.1155/2024/1304800 |
Leather Alternative from Natural Rubber and Pineapple Leaf Fiber (PALF Leather) | 9,5 | 2 | 1008 | DOI: 0.3390/su152115400 |
Fungal mycelium as leather alternative | 18,1 | 18 | 542 | DOI: 10.1016/j.susmat.2023.e00724 |
A Study on Different Kinds of Leathers Alternative Materials | 6,4 | 5 | 264 | DOI: 10.3390/su16062324 |
Leather alternative from bacterial cellulose (kombucha scoby leather) | 8,1 | 2 | 297 | DOI: 10.47413/vidya.v1i2.66 |
The first low-carbon and biodegradable alternative leather | 16,8 | 21 | 433 | DOI: 10.1186/s12302-022-00689-x |
Cellulose-protein biodegradable flexible composite (leather alternative) | 4,6 | 1 | 243 | DOI: 10.1007/s10570-023-05547-4 |
Vegan Alternatives for Leather (es. cactus leather, apple leather) | 0,3 | 0 | 50 | ISBN: 978-3-031-65364-3 |
Cactus Leather in Pakistan’s Leather Industry | 0,7 | 1 | 70 | DOI: 10.58661/ijsse.v4i3.298 |
Jute fiber reinforced flexible planar composite alternative of leather | 10,5 | 6 | 560 | DOI: 10.1177/15589250221144015 |
In quasi tutti gli articoli, viene motivato l’oggetto dello studio non in termini di produzione di “nuovi materiali sostenibili” in senso assoluto, ma sempre in competizione con il “cuoio”. Cuoio che viene sempre considerato come riferimento negativo in termini di impatto ambientale, con alternative spesso etichettate come cruelity-free. Considerazioni che sono errate non solo dal punto di vista ambientale, ma anche in termini di rispetto per gli animali. Si ricorda, infatti, che il “cuoio” resta un materiale prodotto dagli scarti dell’industria alimentare e che è stato già dimostrato che la sua produzione non determina impatti differenti rispetto ai materiali concorrenti [7], molto spesso costruiti con materie prime da sorgenti fossili.
[1] Vera Ashley. Knowledge of Leather Alternatives: An Exploratory Study: Implications for Education. J Textile Sci & Fashion Tech. 7(4): 2021. JTSFT.MS.ID.000668. DOI: 10.33552/JTSFT.2021.07.000668
[2] https://www.treccani.it/vocabolario/alternativo/
[3] https://www.oxfordlearnersdictionaries.com
[4] D. Lgs 9 giugno 2020, n. 68 “Nuove disposizioni in materia di utilizzo dei termini «cuoio», «pelle» e «pelliccia» e di quelli da essi derivati o loro sinonimi e la relativa disciplina sanzionatoria, ai sensi dell’articolo 7 della legge 3 maggio 2019, n. 37 – Legge europea 2018. (20G00084) (GU Serie Generale n.160 del 26-06-2020)”
[5] Michael Meyer, Sascha Dietrich, Haiko Schulz, Anke Mondschein – Comparison of the Technical Performance of Leather, Artificial Leather, and Trendy Alternatives – Coatings 2021, 11, 226
[6] https://www.appleskin.com/appleskin
[7] https://ssip.it/2024/01/25/conciare-conviene-la-circolarita-della-produzione-di-cuoio/
A cura di
Ing. Rosario Mascolo – Coordinatore Tecnico-Scientfico Dipartimento Sviluppo Prodotto
Ha collaborato: Dott. Gianluigi Calvanese
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