Non di rado, gli articoli in cuoio destinati prevalentemente all’arredamento e alla produzione di interiors, sono caratterizzati da una colorazione bianca o, più in generale, da colorazioni chiare, che rendono più evidente la possibile insorgenza di problematiche correlate ad alterazioni cromatiche.

Sebbene la più comune alterazione della colorazione dei cuoi chiari riguardi i fenomeni di ingiallimento, è sovente possibile riscontrare su tali articoli problematiche di tipo diverso, come la presenza di aree con colorazione rosa/”rosa- salmone”. Questa tipologia di difetti è stata oggetto di puntuali approfondimenti nell’ambito di lavori dedicati (Florio, C. et al., 2021; Florio, C. et al., 2009), che hanno in primo luogo evidenziato la potenziale relazione delle cause della problematica con l’esposizione degli articoli a condizioni di invecchiamento, particolarmente in merito all’esposizione alla luce.

 

 

Figure 1. Immagini al microscopio ottico ((A) e (B)) e al SEM ((C) e (D)) di un campione difettato.

 

A titolo esemplificativo, le immagini in figura 1 mostrano l’aspetto del difetto, in un articolo per arredamento, laddove il difetto è stato evidenziato nelle sole zone esposte alla luce visibile.

Gli studi svolti hanno in primo luogo evidenziato il possibile coinvolgimento di antiossidanti nella problematica: in un lavoro precedente (Florio, C. et al., 2009) è stata difatti riscontrata nei soli campioni difettati la presenza di un precursore di carotenoide (lycopersene, CAS: 502-62-5), che è stato correlato alla problematica, mentre in un più recente lavoro (Florio, C. et al., 2021), come è possibile osservare in Tabella 1, è stata riscontrata la presenza di 2,2′-metilen-bis-(4-metil-6-terz.-butil-fenolo), CAS: 000119-47-1, tr: 26,6 min). Questo antiossidante può essere soggetto ad alterazioni cromatiche dovute ad invecchiamento foto/termo- climatico; sebbene sia più comune osservare in questo caso l’ingiallimento del prodotto, un ulteriore viraggio di colore verso il rosa in condizioni di “over-aging” può considerarsi causa potenziale del fenomeno (Hill, D.M., 2019; Fleck, J.E., 1997; Pospišil, J., 2008).

 

Tabella 1: analisi GC-MS dell’estratto in esano di un campione difettato di rifinizione.

 

Ulteriori sviluppi dello studio (Florio, C. et al., 2021) hanno inoltre suggerito di poter considerare la contestuale implicazione di componenti inorganiche dei pigmenti, particolarmente derivanti dai possibili prodotti di trasformazione e degradazione di alluminosilicati commerciali (come Kaolinite: Al2Si2O5(OH)4).

Per un più completo approfondimento, si rimanda al seguente articolo:

https://www.scirp.org/journal/paperinforcitation.aspx?paperid=114257

 

 

  • Florio, C. and Calvanese, (2021) Light-Dependent Properties of Finishing and Leather Defects.Advances in Materials Physics and Chemistry, AMPC, 11, 243-253. doi: 10.4236/ampc.2021.1112020.
  • Florio, C., Aveta, R., Calvanese, G. and Naviglio, B. (2019) Advanced Diagnostics and Innovative Solutions for Leather Defects: The Problem of Yellowing. Journal of the Society of Leather Technologists & Chemists (JSLTC), 103, 296-304.
  • Florio, C., Calvanese, G., Naviglio, B., Mascolo, R. and Grasso, G. (2009) Difetti di rifinizione: Un caso particolare su pelli con rifinizione pigmentata a base di TiO2. CPMC 85-n.3.
  • Eastaugh, N. (2005) The Pigment Compendiu: A Dictionary of Historical Pigment. Elsevier, Amsterdam.
  • Hill, D.M. (2019) Latex Dipping: Science and Technology. De Gruyter. https://doi.org/1515/9783110638097
  • Fleck, J.E. (1997) Oven Aging Antioxidant Study to Alleviate Yellowness upon Warehouse Storage. Internal Technical Report, Ampacet Corp., Terre Haute.
  • Pospišil, J. (2008) Transformation of Phenolic Antioxidants and the Role of their Products in the Long-Term Stabilization of Polymers. Properties of Polymers, Advancesin Polymer Science—POLYMER, 36, 69-133.

 

 

A cura di Claudia Florio, Coordinatore Dipartimento Biotecnologie Conciarie

 

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