La bio circolarità del cuoio come ulteriore plus di un materiale che fa da traino nell’economia italiana: quanto le aziende secondo lei, investono in bio circolarità?

È indubbio che negli ultimi anni sia fortemente cresciuta la sensibilità ai temi della sostenibilità e che la visione green sia ormai trasversale ad ogni attività umana, sia individuale che collettiva e ovviamente anche quella delle imprese. I dati concordano nell’affermare che la propensione delle aziende ad investire in ambito di smart manufactoring e bioeconomia siano in aumento e che di pari passo si stia fortificando la consapevolezza che la transizione green unitamente a quella digitale e dell’innovazione rappresentino anche l’opportunità di nuove forme di vantaggio competitivo.

Una sensibilità ecologica sempre più diffusa tra i consumatori ed i clienti internazionali fa emergere conseguentemente la necessità di prodotti innovativi da proporre al mercato ma senza derogare dall’elevato livello di qualità che il “Made in italy” ci impone. Il settore della pelle, afflitto da una crisi severa che investe tutta la filiera moda, non è indenne da questo processo di cambiamento e proprio nella sostenibilità può trovare una leva efficace per provare a risollevarsi.

 

Nonostante i numerosi plus, quello conciario è un settore in crisi: da dove ripartire?

Difficile immaginare che la soluzione passi per un unico rimedio. La crisi attuale dell’industria conciaria e di tutta la filiera che passa dal calzaturiero e arriva alla pelletteria è l’effetto deleterio di una serie di concause, di cui alcune inedite. Da un’emergenza sanitaria imprevedibile e planetaria, ad una situazione geo politica che va sempre più aggravandosi, dalla crisi economica di alcuni tra i più impor- tanti sbocchi commerciali esteri, all’aumento incontrollato dei costi energetici, di alcuni pro- dotti e molto altro. Con queste premesse ritengo si debba agire su più fronti e con tempisti- che differenti. Da un lato è prioritario gestire la fase emergenziale con il rinnovo degli ammortizzatori sociali per il settore a salvaguardia dei posti di lavoro ed intervenendo sul credito, anche consentendo la rinegoziazione di quelli in essere, per dare ossigeno alle imprese soprattutto quelle di piccola e media dimensione. Su altro fronte è altrettanto indispensabile promuovere e tutelare più adeguatamente il Made in Italy, sostenere le imprese nei progetti di innovazione, di certificazione e di internazionalizzazione, adeguare i presidi formativi per creare quelle competenze che le imprese ricercano e che gravemente non trovano, ridurre la complessità di norme e procedure. La bio circolarità del cuoio, infine, è funzionale anche a rimuovere definitivamente quella lettura demonizzante che ha interessato lungamente il settore conciario e dunque a favorire una nuova narrazione dell’attività e del prodotto con impatti positivi e strategici sulla sua immagine.

Imprese, centri di ricerca e sistema istituzione: come ognuno deve fare la sua parte per sostenere la bio circolarità del cuoio?

Una risposta netta ci viene dal nono Rapporto sulla Bioeconomia in Europa (a cura di Intesa San Paolo, Federchimica, Cluster Spring) che, a partire dalla complessità della situazione attuale, rileva come sia “urgente affrontare le criticità del settore con consapevolezza e adeguata preparazione tecnico scientifica, ma anche attraverso il ricorso ad approcci olistici, integrati e multisettoriali, che favoriscono il trasferimento di buone prassi sulle politiche di gestione e implementazione di sistemi produttivi sempre più responsabili, sostenibili e circolari”. Un metodo che mi pare puntualmente de- finito e che rafforza il dovere di uscire dall’autoisolamento dei ruoli e delle competenze, di rimuovere la frammentazione dei progetti, la dispersione improduttiva delle risorse finanziarie a vantaggio di un profilo ed una visione più elevate, di una più stretta integrazione tra ricerca, imprese, formazione, legislazione. In altre parole la pre definizione di un quadro finalistico unitario sul quale far convergere ogni tipo di risorsa e di impegno.

 

Glove, Percorsi e storie di guanti a Napoli: alla Fondazione Banco di Napoli la mostra organizzata dalla SSIP. Inaugurazione Mercoledì 22 Gennaio 2025 ore 10.30.

La mostra sarà visitabile sino al 21 febbraio 2025. Info e prenotazioni c.grosso@ssip.it

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