Nel corso dell’ordinaria attività di revisione dei metodi di prova, la richiesta da parte del CEN/TC 289 di modificare un componente di un’apparecchiatura di prova, è un esempio di come la normazione impatti sull’intera filiera del cuoio: dai conciatori ai costruttori di macchine, dagli enti di ricerca agli utilizzatori del cuoio.

Come già anticipato nei mesi scorsi, infatti, nella revisione della ISO 5402-1 i rappresentanti tedeschi del DIN hanno richiesto un cambiamento ai morsetti del tradizionale flessimetro Bally al fine di avere un’unica macchina per la caratterizzazione di tutte le tipologie di materiali.

La cosa in apparenza può sembrare banale, ma, nei fatti, ha attivato una serie di effetti trasversali in tutti gli stakeholders del settore e che spaziano dalla progettazione di nuovi componenti meccanici alla ridefinizione della documentazione commerciale di supporto per la vendita del cuoio.

Durante i lavori della commissione, per chiarire gli aspetti critici della questione e verificare l’impatto sul mercato di tale richiesta, la Stazione Sperimentale ha suggerito l’organizzazione di un circuito inter-laboratorio comparativo a Laboratori e Costruttori di apparecchiature europei: Giuliani Tecnologie e Stazione Sperimentale in Italia, CTIC e Pegasil in Portogallo, INESCOP e Muver in Spagna, PFI e FILK in Germania, Satra e BLC nel Regno Unito. Le prove forniranno le evidenze delle differenze dei due morsetti negli stessi termini in cui sono definiti le specifiche tecniche e le normative di settore (es. UNI 10594 sulle caratteristiche dei cuoi per calzatura). Saranno valutati tre tipi di cuoio forniti dal Gruppo Mastrotto di Arzignano e da DMD di Solofra.

 

Dal punto di vista scientifico, però, la semplice comparazione dei dati basata sui risultati ottenuti con tre sole tipologie di cuoio non è ritenuta sufficiente a garantire al mercato un impatto trascurabile del cambiamento. Per questo motivo la Stazione Sperimentale, con il supporto di Giuliani Tecnologie, sta verificando l’opportunità di attivare una collaborazione con il Dipartimento di Ingegneria Meccanica e Industriale Università degli Studi di Brescia che si è resa disponibile ad uno studio preliminare che prevede la produzione dei morsetti con stampa 3D (Tipo A e B) e lo studio delle deformazioni indotte dagli stessi mediante Digital Image Correlation. L’obiettivo è correlare i risultati delle prove inter-laboratorio con una rappresentazione ingegneristica delle deformazioni effettive che i materiali subiscono nel corso delle prove.

 

Come detto in premessa, qualora fosse passata la proposta dei membri tedeschi del CEN senza uno studio approfondito si sarebbero avvertite ripercussioni economiche in tutti i componenti della filiera: tutti i laboratori sarebbero stati costretti ad un investimento in nuove apparecchiature (cosa molto rilevante per quelli Accreditati), i produttori di macchine avrebbero dovuto riprogettare le parti meccaniche della macchine vedendosi diventare obsolete quelle a magazzino, le concerie sarebbero state obbligate ad una riverifica delle performances dei propri cuoi, gli utilizzatori ed i brand avrebbero dovuto adattare i requisiti richiesti sulla flessione continua alle nuove apparecchiature.

L’auspicio è chiarire definitivamente, attraverso un vero e proprio progetto di Ricerca, se il cambiamento proposto in sede di Normazione sia da accettare o meno per rendere sempre più efficace il Controllo Qualità dei materiali.

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