La Stazione Sperimentale ha partecipato, in linea con una azione che parte da lontano, alla iniziativa #RECOVERYSARNO, “Analisi ambientale di alcuni comprensori del bacino del Fiume Sarno”.

 

Il project work realizzato nel quadro del Corso IFTS TERRA 2020/21 “Tecnico superiore Monitoraggio e Gestione Territorio e Ambiente”

ha rappresentato una occasione per parlare di sostenibilità e rispetto dell’Ambiente, di sfide attuali e future. Il 16 giugno si è tenuto l’incontro conclusivo – fondamentale il ruolo del consorzio Forma – del corso in cui i partecipanti hanno mostrato il loro Project work ai partecipanti all’evento. Ha qualificato l’iniziativa il contributo dell’assessore alla Formazione Professionale della Regione Campania, Armida Filippelli, che ha illustrato le sfide di Palazzo Santa Lucia e delle Istituzioni più in generale. Diversi contributi hanno arricchito il dibattito.

 

I ragazzi hanno esposto in maniera chiara il loro lavoro attraverso dei poster in cui hanno mostrato i risultati del calcolo dell’indice biotico esteso (IBE) e dell’indice di funzionalità fluviale (IFF); i campioni sono stati prelevati in differenti punti lungo il fiume Sarno. L’indice biotico esteso è in grado di rilevare lo stato di qualità del tratto di corso d’acqua analizzato integrando nel tempo gli effetti di differenti cause di alterazione dell’ambiente (fisiche, chimiche, biologiche).  L’indice di funzionalità fluviale (IFF) è invece un indice che permette di studiare il grado di funzionalità di un fiume o di parte di questo, attraverso la descrizione di parametri abiotici e biotici dell’ecosistema.

 

Daniela Caracciolo della SSIP, in qualità di coordinatrice del dipartimento di Tecnologie per l’Ambiente, è intervenuta sul tema ‘Transizione ecologica e innovazione del settore conciario: tutela ambientale e attività di ricerca’. L’ingegnere ha presentato alcuni dati relativi alla struttura del comparto conciario italiano e nello specifico del distretto industriale campano associato da sempre ingiustamente come unica causa dell’inquinamento del fiume Sarno.

 

E’ stata presentata la struttura del sistema fognario che raccoglie le acque reflue industriali poi convogliate all’impianto di depurazione consortile di Solofra. Dopo un trattamento chimico-fisico e biologico, attraverso un collettore industriale raggiungono l’impianto di depurazione di Mercato San Severino, dove il refluo, subisce ulteriori trattamenti fino al raggiungimento dei valori consentiti dal D. Lgs. 152/2006 per lo scarico in corpo idrico superficiale.

 

L’ingegnere Caracciolo ha infine presentato i progetti di ricerca del Dipartimento di Tecnologie per l’Ambiente di cui è coordinatore scientifico, partendo dal recupero energetico dei fanghi conciari fino ai trattamenti innovativi delle acque reflue (fotocatalisi e fotoelettrocatalisi), soffermandosi sul progetto in collaborazione con l’Autorità di Bacino per il Master Plan del fiume Sarno. Gli studenti sono stati particolarmente interessati alla presentazione perché hanno ricevuto informazioni aggiuntive del settore conciario di cui non erano in possesso, dimostrando il loro interesse anche attraverso numerose domande che hanno chiarito alcuni loro dubbi.

 

A cura di Gaetano Amatruda, Ufficio Stampa SSIP 

 

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