Caratteristiche fisico meccaniche dei pellami: la prova di scoppio
Le pelli destinate alla produzione dei diversi manufatti quali scarpe, abbigliamento, articoli di pelletteria, devono avere caratteristiche idonee sia ad essere manipolate per la fabbricazione di tali manufatti, che per garantire la necessaria e richiesta resistenza e durabilità durante l’uso degli stessi.
La tomaia di una calzatura, ad esempio, è sottoposta a continue sollecitazioni, flessioni, abrasioni, deformazioni, ecc. e il materiale di cui è costituito deve essere in grado di avere una buona resistenza fisico-meccanica affinché possa soddisfare i requisiti richiesti per l’impiego.
In ambito conciario una delle prove atte a verificare tali caratteristiche è la determinazione della Resistenza a Trazione della Superficie secondo metodo UNI EN ISO 3379, ovvero con il metodo della biglia. Con tale metodo, conosciuto comunemente come “test di scoppio” o “screpolatura”, si determina la capacità del fiore di una pelle di non danneggiarsi se sottoposto a piegatura ed è particolarmente rilevante per pelli per guanteria e per tomai, per definire l’idoneità del pellame stesso al montaggio su forma; difatti è requisito fondamentale previsto dalle norme tecniche UNI 10886 (pelli per guanteria) e, limitatamente ai tomai, dalla norma UNI 10594.
Nella pratica il test prevede che un campione circolare di pelle sia sottoposto ad una distensione graduale dal lato carne attraverso la forza di uno stantuffo alla cui estremità è presente un puntale semisferico. Durante tale sollecitazione, si osserva la prima screpolatura del lato fiore e successivamente la completa rottura di esso, e si rileva, in entrambi i casi la distensione, misurata in termini di distanza percorsa dallo stantuffo, e la forza applicata al provino. Alla fine della prova, quando avviene la completa rottura del fiore, solitamente si sente un caratteristico rumore, da cui la denominazione di “prova di scoppio”. Sebbene sia rilevate sia la forza applicata che la distensione del provino, è solo su quest’ultimo parametro che sono presenti requisiti normativi.
Il dispositivo per la prova di scoppio è costituito da un morsetto che deve garantire che il provino non scivoli durante la prova e non deve allungare né comprimere l’area centrale del provino mentre viene bloccato, da uno stantuffo mobile, con estremità semisferica, che deve essere spinto, ad una determinata velocità e senza rotazione, contro il centro del provino ed in una direzione normale al piano occupato dal provino quando è bloccato.
Nel valutare la screpolatura e/o lo scoppio del fiore durante la prova, è possibile analizzare la curva forza-spostamento che si ottiene quando il dispositivo è collegato ad un dinamometro, in ragione del fatto che, quando si verifica la screpolatura, si ha una brusca diminuzione del carico, a validazione dell’osservazione visiva comunque necessaria. Per le pelli verniciate e/o laminate invece la determinazione si complica in quanto spesso il fiore della pelle si incrina prima della pellicola superficiale. In tali casi l’analisi della curva forza-spostamento può agevolare molto di più la valutazione.
Per info e contatti
Maria Scotti, Prove Fisiche per la Performance dei Prodotti m.scotti@ssip.it
Dott. Gianluigi Calvanese
Responsabile Area Analisi, Certificazione e Consulenza
Pubblicato il: 22 Feb 2023 alle 13:45