Concia e pelli: passare da modelli di business lineari a circolari

Intervento di Ciro Fiola, presidente della Camera di Commercio di Napoli

Articolo pubblicato su CPMC 1/2023

 

La tradizione dell’utilizzo sartoriale della pelle nella realizzazione di accessori moda a Napoli risale al 1800, periodo in cui si riuscì a strappare alla Francia il primato della confezione dei guanti.

Nei quartieri popolari come la Stella, o il Rione Sanità o Capodimonte, si calcola che a un certo punto erano addirittura quasi 30 mila gli artigiani esperti nella realizzazione rigorosamente a mano di questo importante accessorio.

La SSIP, Stazione Sperimentale per l’Industria delle Pelli e delle materie concianti che ha sede a Pozzuoli in provincia di Napoli, nel campo della ricerca, innovazione e sostenibilità sembra comunque essere nel solco di una tradizione territoriale centenaria.

E’ di grande interesse, dunque, anche la scelta della Stazione Sperimentale di festeggiare i 100 anni dalla sua prima pubblicazione della rivista ufficiale CPMC anche attraverso la mostra “La Casa del Guanto”.

Per la struttura che ha sede nel Parco Tecnologico Adriano Olivetti sarà un anno di celebrazioni, occasione anche per evidenziare il valore dell’attività quotidiana posta al servizio della sostenibilità e dello sviluppo delle imprese.
I temi stanno particolarmente a cuore alla Camera di Commercio di Napoli e Provincia, che è tra soci della Stazione Sperimentale per l’Industria delle Pelli e delle materie concianti, ma è soprattutto la casa delle imprese.

Nel settore conciario, capace di realizzare prodotti di altissima qualità, l’attenzione massima è orientata ai consumi. Consumi energetici, resi sempre più onerosi dall’oscillazione del costo della materia energia. Ma anche consumi legati allo spreco, sia delle materie prime, che dei tempi entro i quali devono essere effettuati i processi.

E’ evidente che la ricerca, in chiave tecnologica, è il pilastro sul quale si può fondare il futuro di un intero settore. Solo andando in questa direzione si potranno raggiungere gli obiettivi di maggiore efficienza, della riduzione dei consumi e dell’azzeramento degli scarti in un contesto in cui i prodotti chimici necessari devono essere ridotti al minimo indispensabile.
Altro tema strategico è la circolarità delle produzioni, ambito nel quale è necessario passare da modelli di business lineari a modelli circolari. Proprio nel settore delle pelli, tale evoluzione è assolutamente necessaria. Una sorta di riconversione nella quale i principi fondamentali siano la capacità del prodotto di durare il più a lungo possibile e la riduzione al minimo dei rifiuti.

In quest’ambito occorre individuare misure di sostegno che la Camera di Commercio intende mettere in campo attraverso la creazione di bandi mirati e rivolti alle imprese. Il tempo non gioca dalla nostra parte. Per questo il prodotto della ricerca della Stazione Sperimentale per l’Industria delle Pelli e delle materie concianti può fungere da acceleratore del processo, offrendo un contributo di conoscenza necessario. E per tale motivo ci faremo trovare pronti e disponibili a sostenere tali attività con gli strumenti necessari.

 

 

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