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Biodegradabilità ed ecosostenibilità del cuoio
Biodegradabilità ed ecosostenibilità del cuoio

Il 30 ottobre alle ore 16.00 vi aspettiamo per il nostro quinto webinar Biodegradabilità ed ecosostenibilità del cuoio.

 

Di cosa parleremo?

 

La tematica di questo appuntamento sarà relativa alla possibilità di certificare la biodegradabilità delle pelli, per la realizzazione di beni di consumo sempre più rispettosi dell’ambiente. 

 

Infatti, già attraverso l’implementazione di conce alternative, l’industria conciaria ha tracciato la strada verso una produzione di pelli che promuovono un degrado più rapido ed ecologico alla fine della sua vita utile.

 

Perché partecipare?

 

Dopo aver riscontrato un incremento di richieste di poter certificare la Biodegradabilità delle Pelli, la Stazione Sperimentale per l’Industria delle Pelli ha la volontà di illustrare le differenti possibilità di valutazione di questo parametro, in relazione a risultati su pellami realizzati con diversi sistemi di concia preparati seguendo il nuovo metodo ISO 20136.

 

Chi saranno gli speaker?

 

Introdurrà la sessione Edoardo Imperiale,  Direttore Generale di SSIP.
A tenere il webinar sarà invece il Responsabile dell’Area Analisi, Certificazione e Consulenza Dott. Gianluigi Calvanese.

 

Come partecipare?

 

È possibile iscriversi a questo LINK. La partecipazione è gratuita!

 
 

Il Punto di Assomac – L’industria delle scarpe, i cambiamenti climatici e le sfide
Il Punto di Assomac – L’industria delle scarpe, i cambiamenti climatici e le sfide

Il terzo incontro con “Il punto di Assomac” è un viaggio nell’industria calzaturiera ed il suo impatto ambientale, dalla produzione alla distribuzione, considerando l’intero ciclo vitale del prodotto.

 

Nelle urgenti sfide ambientali e sociali dovute al cambiamento climatico e all’esaurimento delle risorse, l’efficacia delle soluzioni dipenderà dalla creatività, dall’innovazione e dall’audacia così caratteristiche dell’industria della moda.

 

L’impatto ambientale delle industrie che producono calzature si studia osservando il ciclo di vita dei prodotti, che possiamo suddividere in sette diverse fasi. Si ottengono così dei risultati misurabili in emissioni di gas a effetto serra, Greenhouse Gases (GHG in inglese), per ogni fase del ciclo di vita. Oltre il 60% delle emissioni proviene da due fasi: produzione ed estrazione di materie prime.

 

Ricavare le materie prime per le scarpe, produce il 20% di emissioni.

 

Filatura, tessitura e concia, il 14% di emissioni.

 

Produrre le parti necessarie per le scarpe, attraverso processi di taglio e il collegamento tra tutti i componenti, il 43%.

 

Cucire e assemblare le calzature impatta per il 20%.

 

La produzione di scatole per le scarpe, 1%.

 

I trasporti fino ai negozi, il 2%.

 

La raccolta e la gestione di prodotti di calzature alla fine della loro vita utile (incenerimento e messa in discarica) ha un impatto assolutamente irrilevante, quindi 0%.

 

Quando si guarda all’estrazione di materia prima, le calzature in pelle presentano l’impatto più alto sull’ecosistema a causa dell’allevamento, il cui impatto ambientale viene calcolato pro quota anche sui sottoprodotti come la pelle. Invece, le scarpe sintetiche hanno l’impatto più alto nei materiali di polietilene e poliestere, a causa dell’esaurimento delle risorse di origine fossile, mentre quelle in tessuto hanno il loro punto di maggior impatto nella coltivazione del cotone.

 

Le fonti dei dati:

 

 Manufacturing-focused emissions reductions in footwear production

 

World Footwear Yearbook

 

World Apparel & Footwear Lifecycle Database (WALDB)

 
 

Gaetano Amatruda

 

Ufficio Stampa SSIP

Rivista “World Leather” – Highlights dal mondo conciario
Rivista “World Leather” – Highlights dal mondo conciario

◊ Letture presso la Biblioteca della Stazione Sperimentale Pelli ◊

 

Rivista di settore: World Leather – Magazine for the leather industry

 

E’ stato pubblicato il numero di agosto-settembre della rivista inglese “World Leather”, fondata nel 1987, che rappresenta una delle riviste leader a livello mondiale per l’industria della pelle.

 

Questa rivista viene pubblicata sei volte all’anno e tre volte in cinese, ed è destinata ai conciatori, commercianti di pelle, produttori, l’industria conciaria e tutta la sua filiera.

 

 

Editore: World Trades Publishing Ltd, 36 Crosby Road North, Liverpool, Mereyside, L22 4QQ, UK

 

Contents: World Leather, Vol. 33, n.4 agosto/settembre 2020

 

Industria & Innovazione: Nuove tecnologie e nuove idee dai fornitori dell’industria conciaria e dai service providers


Tecnologia:

› Sistemi con elevato grado di esaurimento dei prodotti chimici
› Il miglioramento della performance parte dal wet end

› Il problema dell’ingiallimento: Cause e possibili soluzioni tecniche


Cuoio ed Economia circolare:
› La legge da parte del cuoio
› I protagonisti dello scarto zero

› Storie circolari sugli articoli di seconda mano

 

Questa rivista e tutte le edizioni precedenti possono essere consultate presso la nostra Biblioteca

 

Sede Biblioteca 

Stazione Sperimentale per I’Industria delle Pelli e delle Materie Concianti srl – c/o Comprensorio Olivetti
Via Campi Flegrei, 34 • 80078 Pozzuoli (NA) –  per consultazione è gradito appuntamento  ai seguenti recapiti – tel: 081 597 91 12  e-mail: c.grosso@ssip.it

 

Leather Update #24
Leather Update #24

Pubblicata la newsletter Leather Update #24!

Approfondimenti sulle attività di ricerca, normazione, formazione e ogni altra notizia rilevante per la filiera pelle.

Questa settimana: il punto di ASSOMAC, Leather Innovation Challenges 2025 – al via la Call For Proposal della SSIP, Edoardo Imperiale confermato nel Consiglio Direttivo del Cluster Spring, la SSIP interviene al Convegno organizzato da ENEA il 7 ottobre.

La SSIP interviene al Convegno organizzato da ENEA – “La sfida dell’economia circolare: opportunità e rischi per le imprese” – 7 ottobre 2020
La SSIP interviene al Convegno organizzato da ENEA – “La sfida dell’economia circolare: opportunità e rischi per le imprese” – 7 ottobre 2020

Innovation Village è il principale evento di promozione dell’innovazione nel Centro-Sud. La rassegna è arrivata alla 5^ edizione, che per necessità è diventata ancora più digital e virtuale, con un ampio programma di iniziative, webinar ed incontri online.

Da seguire con molta attenzione, il convegno organizzato da ENEA e Enterprise Europe Network, “La sfida dell’economia circolare: opportunità e rischi per le imprese” a cui parteciperà anche il Direttore Generale della SSIP, Edoardo Imperiale. Il DG interverrà sull’Economia Circolare e l’Industria 4.0, ovvero due componenti fondamentali del nuovo strumento proposto dalla SSIP – Leather Innovation Challenges – progettato e realizzato per fornire alle imprese della filiera conciaria nuove traiettorie tecnologiche per il quinquennio 2020-2025.

L’evento è finalizzato ad offrire un panorama sulle iniziative a livello europeo, nazionale e regionale sull’economia circolare, evidenziando tecnologie, metodologie e strumenti in supporto alle imprese, con esempi di successo di buone pratiche già esistenti nella Regione Campania.

 

Iscriviti qui per seguire il Convegno su WebEx.

 
 
 

Speciazione del Cromo in matrici ambientali
Speciazione del Cromo in matrici ambientali

Il D. Lgs. 152/2006 e s.m.i. prevede la valutazione dello stato di qualità di una matrice ambientale; le indagini analitiche che vengono effettuate per i controlli e per i piani di monitoraggio, devono essere riproducibili, affidabili e accurate.
I metodi e i controlli analitici in campo ambientale spesso risultano complessi, per diverse cause:

 

  • complessità della matrice stessa da cui derivano,
  • alto livello tecnologico della strumentazione utilizzata,
  • carenza di metodi normati a livello nazionale e internazionale.

 

Tali problematiche portano alla richiesta da parte dei laboratori di un supporto degli Enti preposti al fine di ottenere riferimenti precisi per migliorare l’efficacia e l’efficienza dei controlli analitici, ed ottenere in
questo modo una riproducibilità dei dati ottenuti da diversi laboratori.
A titolo di esempio, per alcuni parametri presenti nel D. Lgs. 152/06 nell’allegato 5 Parte IV, Titolo V, per i quali si definisce “Concentrazioni Soglia di Contaminazione (CSC)” per il suolo e per le acque di falda
esistono numerose incertezze interpretative ed è per questo motivo che spesso capita di ottenere risultati diversi se i campioni vengono analizzati in laboratori diversi. È questo il caso del problema interpretativo su idrocarburi totali espressi come n-esano per le acque, idrocarburi C<12 e C≥12 per i terreni ed i PCB totali.
Esistono poi, parametri o classi di parametri per cui nonostante siano vigenti metodi normati questi presentano criticità nelle fasi di campionamento, stabilizzazione, trasporto, preparativa e analisi. In questi casi, quindi, i dati ottenuti potrebbero non essere comparabili, indipendentemente dai metodi utilizzati. Ciò avviene in particolare per:

 

 

  • VOC
  • Metalli
  • Idrocarburi C<12 e C≥12
  • Cromo VI su terreni

     

    Nell’ottica di dare un contributo sempre più incisivo sulle analisi di inquinanti in matrici ambientali la Stazione Sperimentale per l’Industria Pelli (SSIP) in collaborazione con l’Università di Napoli Federico II, si propone di caratterizzare il fango derivante da impianti di depurazione di reflui conciari con particolare attenzione al Cromo, i cui sali sono ampiamente utilizzati nei processi di concia e di cui i fanghi saranno ricchi grazie all’elevata capacità di abbattimento di tale inquinante da parte degli impianti di depurazione (~99%). Lo sviluppo dell’attività di ricerca porterà, una volta caratterizzato il fango di partenza, al ‘Recupero energetico dei fanghi conciari’.

    Sulla base dei suddetti obiettivi si è arrivati ad un momento
    cruciale di incontro e scambio di idee tra i ricercatori della SSIP e dell’Università Federico II partners del progetto.
    Uno degli argomenti maggiormente dibattuti, in questa prima fase, risulta quello relativo a quale metodo di prova utilizzare per la speciazione del Cromo nei fanghi, ed in particolare per la determinazione della sua forma esavalente, che risulta particolarmente tossica per gli organismi viventi.
    I metodi applicabili ai controlli analitici in campo ambientale e non solo, sono diversi e di seguito se ne citano alcuni:

     

     

    • EPA 3060 A
    • EPA 7196 A
    • QUADERNI IRSA CNR N. 64
    • UNI EN ISO 17075

     

     

    Ci si è soffermati ad analizzare la determinazione del Cromo esavalente nel focus group formato da:Ricercatori della Stazione Sperimentale Industria Pelli: Ing. Daniela Caracciolo, dott. Francesco De Chiara;
    Ricercatori dell’Università Federico II di Napoli: prof. Fabio Montagnaro, dott. Marco Balsamo, dott.ssa Francesca Di Lauro.
    Tale determinazione risulta decisiva nell’ottica dell’utilizzo del fango come vettore energetico per processi termici, come ad esempio la gassificazione, al fine di stabilire la concentrazione del Cr(VI) a monte e a valle del processo e determinare dunque le condizioni operative per la fattibilità di quest’ultimo, prevenendo la formazione della specie Cr6+.

    È doveroso sottolineare che analisi preliminari, sia di letteratura che sperimentali, effettuate sul fango escludono la presenza di Cromo esavalente nella matrice di partenza in cui il Cromo è presente
    principalmente come Cr2O3, e che tale molecola (in cui il Cromo si trova nello stato di ossidazione +3) risulta stabile fino a temperature di 1200°C, temperatura ben al disopra delle condizioni operative del
    processo di gassificazione, che ad ogni modo opera in forte difetto di ossigeno.

     

     

    Daniela Caracciolo
    Dipartimento tecnologie per l’ambiente

 Pubblicato il: 2 Ott 2020 

Il DG della SSIP Edoardo Imperiale confermato nel Consiglio Direttivo del Cluster Spring
Il DG della SSIP Edoardo Imperiale confermato nel Consiglio Direttivo del Cluster Spring

Il Direttore della Stazione Sperimentale per l’Industria delle Pelli, Edoardo Imperiale, è stato confermato nel Consiglio Direttivo 2020 – 2023 del Cluster Spring – Cluster Tecnologico Nazionale della Chimica Verde. La nomina, è avvenuta durante l’Assemblea annuale del Cluster nazionale tenutasi a Roma al WeGil della Regione Lazio  martedì  29 settembre,  a valle della quale si è tenuto il convegno dal titolo “La Bioeconomia circolare pilastro del Green Recovery italiano”, con interventi dei diversi stakeholder della bioeconomia circolare del mondo industriale, associativo, della ricerca, tra cui Filippo De Rossi ed il Capo della Segreteria Tecnica del Ministro dell’Università e della Ricerca, Gaetano Manfredi.

 

Il Direttore della SSIP è stato indicato in rappresentanza del Cluster Spring nel gruppo di lavoro previsto dal Ministero dell’Ambiente per lo sviluppo del Marchio Made Green in Italy.

 

Oltre la confermata Presidente, Catia Bastioli (Amministratore Delegato di Novamont), faranno parte del Consiglio Direttivo del Cluster 2020-2023:

 
 

Massimo Aiello (AIRES- SEI Toscana), Diego Bosco (LGCA – Cluster Lombardo della Chimica Verde), Fabrizio Calenti (Aquafil), Massimo Centemero (Consorzio Italiano Compostatori), David Chiaramonti  (Politecnico di Torino), Fabio Fava (Università di Bologna Alma Mater Studiorum), Lucia Gardossi (Università degli Studi di Trieste), Luigi Iavarone  (Iavarone Wood Technologies),  Edoardo Imperiale (Stazione Sperimentale Industria Pelli), Francesco Paolo La Mantia (INSTM), Amedeo Lepore (Università degli Studi della Campania Luigi Vanvitelli), Carla Marchioro (Endura), Armando Quazzo (SMAT Torino), Mario Riciputi  (Biosphere), Donato Rotundo  (Confagricoltura), Daniela Sani (ART ER), Antonio Tacconi (Fater), Michael Tesch  (Clariant Italia), Mariagiovanna Vetere (Natureworks).

 

Il Cluster SPRING mette a sistema soggetti innovativi attivi per lo sviluppo dell’intera filiera della chimica verde al fine di approdare a una nuova economia (Bioeconomia). L’obiettivo è contribuire a creare le condizioni per lo sviluppo di un contesto e di un tessuto industriale e accademico attrattivo, dinamico, innovativo, competitivo e in continua crescita.

 

SPRING favorisce la creazione di una comunità forte, coesa e rappresentativa. Ne rappresenta gli interessi di fronte alle istituzioni regionali, nazionali, europee ed internazionali e ne promuove la visibilità e la conoscenza da parte del pubblico generale e specialistico. Per raggiungere i propri obiettivi identifica e valorizza le sinergie esistenti e potenziali con tutti gli attori esistenti a livello regionale, nazionale, europeo e globale. Oggi conta 123 associati e dodici Regioni sostenitrici, insieme alla Provincia Autonoma di Trento, e proprio nel corso dell’evento, sono state annunciate le nuove adesioni al Cluster di Intesa Sanpaolo Innovation Center, Regione Lazio e Regione Sicilia. Alla base di tutto c’è la volontà di rigenerare territori, implementare tecnologie industriali e soprattutto creare ponti di congiunzione tra i diversi attori protagonisti per la realizzazione di filiere integrate capaci di migliorare sia in termini di performance che di opzioni di smaltimento.

 
 

Il Punto di Assomac – In Europa si impone l’economia circolare, le sfide
Il Punto di Assomac – In Europa si impone l’economia circolare, le sfide

Il secondo incontro con “Il punto di Assomac” ci porta sulle opportunità dell’economia circolare, un modello economico che potrebbe ridurre molte problematiche, come lo spreco di risorse e l’impatto ambientale.

 

In un mondo in cui il consumo di risorse è sempre più insostenibile, l’economia circolare è un investimento strategico. Insieme, l’industria globale dell’abbigliamento e delle calzature rappresenta circa l’8% delle emissioni mondiali di gas serra. In questo contesto, dato valore 100 alle emissioni del settore in tutta la sua catena del valore, l’abbigliamento ne produce per l’83%, mentre le calzature il 17%.

 

In media, ogni cittadino del mondo consuma 11,4 kg di abbigliamento all’anno. Questo produce emissioni pro capite di CO2 di 442 kg, circa la stessa quantità emessa durante la guida di un’automobile per oltre 2.400 km.

Dalla necessità di superare il sistema lineare nasce l’economia circolare, che si fonda su tre pilastri: preservare il capitale naturale utilizzando il più possibile risorse rinnovabili, ottimizzare l’uso delle risorse, e minimizzare le esternalità negative. Oltre ai benefici ambientali, ci sono due effetti prevedibili: da un lato, la creazione di nuovi posti di lavoro grazie allo sviluppo dell’industria del riciclo e dei servizi, che sono maggiormente intensivi in lavoro rispetto all’estrazione e produzione di materie prime; dall’altro, un cambiamento nella composizione del commercio con una riduzione dell’export di materie prime, e un maggiore sviluppo dei servizi.

 

Per l’Europa l’economia circolare costituisce quindi un’enorme opportunità. Primo, perché permette di ridurre l’importazione di materie prime, secondo perché l’economia circolare può creare 700 mila posti di lavoro addizionali, con benefici maggiori per i servizi, le utility, la gestione dei rifiuti e il recupero di materiali e componentistica.

 

Fonte dati

 

https://quantis-intl.com/report/measuring-fashion-report/

 
 

Gaetano Amatruda

 

Ufficio Stampa SSIP

La “Tecnica calzaturiera” in un magazine
La “Tecnica calzaturiera” in un magazine

◊ Letture presso la Biblioteca della Stazione Sperimentale Pelli ◊

 

Rivista di settore: Tecnica calzaturiera

 

 

E’ stato pubblicato il numero di settembre della rivista italiana dedicata alla Calzatura

 

Tecnica Calzaturiera è una vetrina sempre aperta sull’innovazione di prodotto e di processo dedicata all’industria della calzatura e dell’accessorio. Dal 1964 Tecnica Calzaturiera si propone come un vero e proprio strumento di consultazione e di studio per quanti credono nell’innovazione come ausilio alla crescita. Con i suoi approfondimenti, Tecnica Calzaturiera si mette sempre dalla parte del lettore, per aiutarlo a toccare con mano i cambiamenti tecnologici a sua disposizione e a conoscere e cogliere le opportunità offerte dai nuovi scenari del mercato.

 

Casa editrice: TECNICHE NUOVE S.p.A. Sede legale: Via Eritrea, 21 – 20157 Milano

 

Periodicità: Trimestrale (4 numeri)

 

 

Contents: Tecnica calzaturiera, numero. 3 – settembre 2020

 

Speciale finissaggi: Creme e cere per la cura delle calzature

Formazione: Blendend learning, attività tecnico-pratiche e nuova offerta didattica

Ricerca: Progetti di ricerca e innovazione per digitalizzare le calzature

Tecnologie: Macchine per garbare, scarnire e rivettare

Oltre le scarpe: L’eredità del “Made in Italy”

 

Questa rivista e tutte le edizioni precedenti possono essere consultate presso la nostra Biblioteca

 

Sede Biblioteca 

Stazione Sperimentale per I’Industria delle Pelli e delle Materie Concianti srl – c/o Comprensorio Olivetti
Via Campi Flegrei, 34 • 80078 Pozzuoli (NA) –  per consultazione è gradito appuntamento  ai seguenti recapiti – tel: 081 597 91 12  e-mail: c.grosso@ssip.it

 

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