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RIVISTA – World Leather & Leatherbiz Febbraio – Marzo 2025
RIVISTA – World Leather & Leatherbiz Febbraio – Marzo 2025

◊ Letture presso la Biblioteca della Stazione Sperimentale Pelli ◊

 

Rivista di settore: World Leather – Magazine for the leather industry

 

 

E’ stato pubblicato il nuovo numero del magazine inglese “World Leather”, fondato nel 1987, che rappresenta una delle riviste leader a livello mondiale per l’industria della pelle.

WEBINAR -La problematica e il monitoraggio degli isocianati nei film di rifinizione delle pelli
WEBINAR -La problematica e il monitoraggio degli isocianati nei film di rifinizione delle pelli

Workshop on line

Abstract:

Le moderne tecniche spettroscopiche, abbinate a sistemi non distruttivi di campionamento , permettono verifiche molto rapide ed affidabili dei reticolanti a base poliisocianica nei coating di rifinizione. 

Tali sistemi di indagine si prestano per tutti prodotti filmogeni, indipendentemente dalla tecnica applicativa, definendo in modo più efficace la dinamica di reticolazione rispetto ad altre tecniche di tipo chimico-fisico.

Nel corso del webinar verranno presentati due casi di analisi su prodotti per roll-coater e per rifinizione a spruzzo.

 

Martedì 25 marzo 2025 ore 16.00

A cura del Dr. Francesco de Laurentiis

 

Link di iscrizione qui

Il contributo di SSIP ai Science Based Fashion Talks a LINEAPELLE MILANO
Il contributo di SSIP ai Science Based Fashion Talks a LINEAPELLE MILANO

Si è tenuto il 26 Febbraio il panel intitolato LEATHER: INNOVATION AND IMPACT REDUCTION programmato nell’ambito dei Science Based Fashion Talks, organizzati alla Fiere LINEAPELLE in collaborazione con SPIN360 (società specializzata in innovazione e sostenibilità nel mondo della moda e del lusso).

Questa sessione ha riunito esperti del settore per discutere pratiche innovative, approvvigionamento sostenibile e progressi nei metodi di lavorazione a basse emissioni. La sessione, che è stata aperta da Federico Brugnoli, CEO di Spin360, ha costituito una stimolante fonte di riflessione per condividere visioni e strategie per mitigare l’impatto ambientale generato dall’impiego di prodotti chimici e materie prime, il cui uso ottimizzato può costituire una leva fondamentale per favorire una più sostanziale svolta sostenibile del settore.

Per la SSIP, ha preso parte alla discussione, Claudia Florio, Responsabile Area Ricerca e Sviluppo della SSIP, che ha evidenziato il potenziale della ricerca e dell’impiego di tecnologie abilitanti per fronteggiare queste sfide, evidenziando il valore strategico della rete scientifica nazionale ed internazionale, come motore per alimentare il salto tecnologico delle imprese verso un cambio di paradigma produttivo, sempre più orientato a modelli concreti di sostenibilità e circolarità.

Sono seguiti gli interventi di Emily Moberg, Director, Scope 3 Carbon Measurement and Mitigation, WWF US e di Ivan Kral – Industrial Development Officer di UNIDO.

La sessione è stata alimentata da un vivo e proficuo dibattito stimolato dai relatori, alla presenza di una platea di esperti internazionali di settore, afferenti a rilevanti organizzazioni, brand e realtà di impresa.

 

 

Formazione: in SSIP gli Ufficiali delle Forze Armate del 104° Corso di “Merceologia e Chimica Applicata”
Formazione: in SSIP gli Ufficiali delle Forze Armate del 104° Corso di “Merceologia e Chimica Applicata”

Due intense giornate di formazione della sede di Pozzuoli della SSIP, per gli Ufficiali delle Forze Armate del 104° Corso di “Merceologia e Chimica Applicata”, in collaborazione con l’Università di Roma “La Sapienza”, ed in particolare con il Dipartimento di Management, dove si svolge la quarta edizione del Corso di formazione di Scienze Merceologiche. Il corso è destinato agli Ufficiali delle Forze Armate, interessati approfondire gli aspetti di chimica applicata e scienze merceologiche, per la sezione cuoio. Il corso rientra nell’ambito delle attività di formazione e divulgazione scientifica del Politecnico del Cuoio ed è coordinato da Claudia Florio, Resp. Ricerca SSIP. La due giorni, che ha coinvolto il team SSIP, ha previsto una visita alla struttura ed ai relativi laboratori; una didattica frontale/dimostrativa sulla diagnostica e disfattistica conciaria (a cura della dott.ssa Roberta Aveta);  una didattica frontale/dimostrativa – Lab Prove chimiche e di misurazione (a cura della dott. Leopoldo Esposito). Gli Ufficiali hanno poi visitato le mostre presenti all’interno della struttura con la Resp. della Biblioteca, Carmelina Grosso.

Si chiude Lineapelle Febbraio: il bilancio SSIP della fiera tra i 140 anni dell’ente, CPMC e la ricerca, passando per MICS e la mostra GLOVE
Tre giorni intensi e ricchi di eventi per la Stazione Sperimentale per l’Industria delle Pelli alla Fiera Lineapelle Milano di febbraio. La SSIP che quest’anno festeggia i 140 anni dalla sua istituzione, come di consueto, ha lanciato a Milano l’ultimo numero del 2024 della rivista quadrimestrale di divulgazione scientifica CPMC – CUOIO PELLI E MATERIE CONCIANTI, edita dell’ente di ricerca, in collaborazione con MICS – Made in Italy Circolare e Sostenibile. A Lineapelle la Stazione ha portato anche GLOVE, PERCORSI E STORIE DI GUANTI A NAPOLI.
Il terzo numero di CPMC, presentato in fiera, completa l’analisi “tridimensionale” del Cuoio Made in Italy: nei tre numeri della rivista, infatti, la riflessione è stata sulle diverse dimensioni che lo caratterizzano, come un materiale circolare e intelligente, sostenibile e di qualità e, infine, un materiale Bio-Based per natura e in quest’ultimo del 2024 i contributi si concentrano soprattutto sul valore ecosostenibile del cuoio, come materiale realizzato da biomasse e sulla creazione di buone prassi in termini di circolarità e Simbiosi Industriale.
A LINEAPELLE è stato possibile visionare anche la tecnologia NIR (Near Infrared Spectroscopy) che con il suo impiego può aprire nuove possibilità per il miglioramento del controllo dei processi e della qualità dei prodotti, grazie a caratteristiche quali: la capacità di effettuare analisi rapide e non distruttive; il possibile utilizzo di strumenti avanzati come fibre ottiche e telecamere per un monitoraggio in tempo reale; la potenzialità di semplificare i controlli e ridurre la necessità di analisi chimiche tradizionali; l’assenza di solventi e reagenti, con possibili benefici in termini di sostenibilità ambientale.
Nello stand anche il brevetto recentemente ottenuto dalla SSIP per le nanoparticelle “flower-like”, nell’ambito del progetto SINAPSI, nato con l’obiettivo di sviluppare prodotti in cuoio con proprietà migliorative impiegando nanoparticelle per applicazioni in ambito conciario. Un approccio a più riprese sperimentato in tempi recenti e, tra le applicazioni più promettenti troviamo, anche nell’ambito di pregressi studi della Stazione Sperimentale per l’Industria delle Pelli, le tecnologie per la dispesone di nano-agenti nella rifinizione, termine scientifico per indicare la ricerca per il conferimento delle proprietà desiderate, come, ad esempio, aumentata conducibilità elettrica superficiale (Florio et al., 2020), proprietà antimicrobiche, antiossidanti, autopulenti.

Tra gli eventi organizzati in fiera, il workshop-talk MICS “CUOIO MADE IN ITALY – Avanzamenti e nuove sfide della ricerca promossa da MICS per favorire l’evoluzione della filiera”, che si è svolto tra spunti di riflessione condivisa sul ruolo centrale del coinvolgimento degli Stakeholder industriali e rappresentanti di categoria nella fase di progettazione ed esecuzione delle attività di ricerca, al fine di cogliere al meglio le istanze delle imprese e curvare gli obiettivi di ricerca verso specifiche esigenze tecniche, tenendo conto delle caratteristiche produttive ed infrastrutturali delle aziende. Al talk, a cura di Claudia Florio, Responsabile Area Ricerca e Sviluppo della SSIP, sono intervenuti, tra gli altri, Fulvia Bacchi, CEO di Lineapelle e consigliere SSIP e Omar Bellicini, responsabile relazioni esterne MICS: “Per Lineapelle parlano i numeri”, ha sottolineato Bacchi: “millecento espositori da quaranta paesi, una fiera che si riconferma come la più importante a livello internazionale e dove protagonisti assolute sono le concerie italiane. Se dovessimo valutare dal primo giorno direi che l’andamento è ottimo perché c’è stato un aumento di visitatori di quasi il 30 per cento, in particolare stranieri anche e quindi questo ci fa ben sperare, però è chiaro che i conti si fanno alla fine e soprattutto dobbiamo capire se all’affluenza corrisponde anche un ritrovato vigore del mercato”.

 

“Abbiamo messo in campo una rete scientifica senza precedenti mettendo insieme le competenze, le infrastrutture scientifiche e la cultura scientifica attorno al cuoio derivante non soltanto dalla stazione sperimentale ma dai suoi partner che afferiscono al Politecnico di Milano al Politecnico di Torino, all’Università di Napoli, di Brescia, di Padova, il CNR”, spiega Florio: “Molti dei ricercatori, se non tutti, hanno già scritto sulla nostra rivista che pertanto è diventata ufficialmente un servizio anche di Mics”.
Per Serena Iossa, Direttore operativo SSIP: “Anche quest’anno siamo qui a Lineapelle, con la stazione sperimentale, con tante iniziative, tanti incontri, in un momento anche difficile per la filiera. Abbiamo organizzato un talk sul progetto Mics che vede insieme una rete di 25 soggetti, che offrono al settore diversi spunti e diverse occasioni per fare ricerca, per fare networking, per fare rete, che è fondamentale per superare anche dei momenti di difficoltà. Qui siamo presenti anche con la nostra mostra Glove, in occasione dei 140 anni della stazione sperimentale. Infatti, proprio lo scorso 8 febbraio il nostro ente ha compiuto 140 anni di storia, una storia dedicata ad attività di ricerca, attività di formazione e di comunicazioni scientifiche al servizio della filiera pelle”.

 

Magazine Leather International – Edizione gennaio-febbraio 2025

Letture presso la Biblioteca della Stazione Sperimentale Pelli

Rivista tecnica: Leather International


Fondata nel 1867, Leather International è la rivista leader per l’industria della pelle. Con rapporti approfonditi e caratteristiche del settore che coprono tutti gli aspetti del nostro mercato, Leather International è la scelta numero uno per i produttori di pelle e semi lavorati in tutto il mondo.

Editore: Progressive Media International. Registered office: 40-42 Hatton Garden, London, England

Sito web https://www.leathermag.com

Contents LEATHER INTERNATIONAL, gennaio – febbraio 2025

 

 

 

  • Italian association’s 2024 data highlights industry issues / I dati dell’associazione italiana per il 2024 evidenziano le problematiche del settore
  • Brazil’s exports surpass $1.2bn / L’export del Brasile supera gli 1,2 miliardi di dollari
  • New Asics trainers made from steering wheel leather remnants / Nuove scarpe da ginnastica Asics realizzate con resti di pelle dei volanti
  • Leatherworking training bursaries now available from UK charity / Le borse di formazione per la lavorazione del cuoio sono ora disponibili presso l’ente di beneficenza britannico
  • Jaguar joins the LWG / Jaguar si unisce al LWG (Leather Working Group)
  • Ownever care collection extends product lifespan / La care collection di Ownever estende la durata del prodotto
  • Tandy Leather Factory appoints new CEO / Tandy Leather Factory nomina un nuovo CEO
  • Crisis in Bangladesh / Crisi in Bangladesh
  • View from the US / Il punto di vista degli Stati Uniti
  • Hidenet World Reports extracts / Estratti dal Rapporto Internazionale Hidenet

Questa rivista e tutte le edizioni precedenti, a partire dal 1921, possono essere consultate presso la nostra Biblioteca

Sede Biblioteca 

Stazione Sperimentale per I’Industria delle Pelli e delle Materie Concianti srl – c/o Comprensorio Olivetti
Via Campi Flegrei, 34 • 80078 Pozzuoli (NA) –  per consultazione è gradito appuntamento  ai seguenti recapiti – tel: 081 597 91 12  e-mail: c.grosso@ssip.it

Giornata nazionale del Made in Italy: in SSIP in esposizione la mostra “GLOVE, PERCORSI E STORIE DI GUANTI A NAPOLI”
Giornata nazionale del Made in Italy: in SSIP in esposizione la mostra “GLOVE, PERCORSI E STORIE DI GUANTI A NAPOLI”

Glove, Percorsi e storie di guanti a Napoli

Mostra che celebra il guanto in pelle come simbolo di eccellenza artigianale, sostenibilità e innovazione tecnologica

Iniziativa in occasione della Giornata nazionale del Made in Italy

Altamente rappresentativa per il territorio, l’industria guantaia napoletana costituisce un esempio virtuoso di eccellenza locale di consolidata tradizione; la Stazione Sperimentale per l’industria delle pelli e delle materie concianti (SSIP), che ha accompagnato l’industria guantaia fin dalle origini, ospitando proprio nei primi anni dalla sua istituzione la scuola di guanteria per operai guantai del secondo dopoguerra, oltre ad offrire il suo supporto scientifico al settore, intende rinnovare l’impegno su questo fronte, in ragione dei mutati fabbisogni di tecnologia, sostenibilità e circolarità per la guanteria e per tutta la filiera della pelle. Le botteghe dei rioni napoletani e dei quartieri dei guantai ancora oggi custodiscono con devozione i saperi immateriali legati alla produzione di guanti in pelle, per cui l’obiettivo principale di questa mostra è quelli di sensibilizzare il pubblico sull’importanza di preservare e tramandare questa cultura, evidenziando come il guanto in pelle non sia solo un accessorio, ma un’opera d’arte che racchiude in sé la storia e l’identità di Napoli, rappresentando un’eccellenza nel panorama internazionale

 

La mostra “Glove, Percorsi e storie di guanti a Napoli”, sostenuta dalla Regione Campania, sponsorizzata da LINEAPELLE ed organizzata in collaborazione con prestigiosi partner quali l’Accademia delle Belle Arti, l’Archivio Storico della Fondazione Banco di Napol, la Biblioteca ISMed del Consiglio Nazionale delle Ricerche, la Fondazione Mondragone Museo della moda di Napoli e con la partecipazione di docenti del Dipartimento di Studi umanistici e di Scienze chimiche della Università Federico II. Il progetto espositivo coinvolge la Rete di Imprese Chirotèca che conta sul supporto dell’Unione Industriali di Napoli.

L’intento principale della mostra è quello di valorizzare la tradizione e la storia che riesce a mettere in risalto l’arte secolare delle imprese guantaie, dei prodotti in pelle e dell’industria conciaria, e di far conoscere al pubblico la nascita e la lavorazione del guanto in pelle, caposaldo dell’artigianato italiano e soprattutto napoletano e la sua evoluzione nel corso degli anni. In linea con tale iniziativa nasce Chiroteca rete di impresa, con l’obiettivo di creare una rete sinergica tra SSIP, LINEAPELLE, diverse aziende artigiane della guanteria (Artigiano del guanto, Andreano e Gala Gloves), un produttore specializzato di pellame (Gargiulo Leather) al fine di condividere competenze, conoscenze e tecnologie per continuare sulla scia della promozione della storia e della tradizione napoletana legata all’artigianato del guanto.

DA CPMC – AA. VV: “Chimica Verde e Simbiosi Industriale per la Filiera del Cuoio: Caso Studio sugli Ingrassi”

L’attenzione alla sostenibilità ambientale e all’economia circolare ha stimolato l’interesse verso la chimica verde e la simbiosi industriale, due strategie fondamentali per trasformare la filiera del cuoio. Entrambi questi approcci promuovono la riduzione degli impatti ambientali e l’efficienza delle risorse, con potenziali vantaggi significativi per il settore del cuoio, notoriamente associato a processi a elevato impatto ambientale. La chimica verde mira a progettare prodotti e processi chimici che minimizzano o eliminano l’uso e la generazione di sostanze tossiche, utilizzando risorse rinnovabili e riducendo il consumo energetico. La simbiosi industriale, invece, incentiva l’integrazione tra industrie differenti per promuovere l’uso reciproco di scarti, permettendo di trasformare i rifiuti di un processo in risorse per altri. Integrando la chimica verde e la simbiosi industriale, il settore del cuoio può ridurre il proprio impatto ambientale, ottenere benefici economici e rispondere alla crescente domanda di prodotti sostenibili. La chimica verde può essere applicata in varie fasi della filiera del cuoio. Nella concia, ad esempio, l’uso di agenti concianti vegetali e di altre sostanze naturali riduce la necessità di prodotti chimici sintetici tossici, migliorando l’impatto ambientale dei processi. Gli agenti concianti vegetali, derivati da fonti rinnovabili, evitano l’uso del cromo e di altri metalli pesanti, spesso responsabili della contaminazione del suolo e delle acque. Anche il riciclo delle acque usate nei processi di concia è una soluzione sostenibile per ridurre il consumo idrico e limitare lo scarico di contaminanti nei corsi d’acqua. La chimica verde incentiva anche l’adozione di tecnologie che migliorano l’efficienza energetica e la gestione delle risorse. Ad esempio, i trattamenti termici e le formulazioni chimiche per il trattamento del cuoio possono essere riprogettati per ridurre il consumo di energia e risorse, rispettando i principi della prevenzione e dell’uso di materie prime rinnovabili. Integrando queste pratiche, è possibile ottenere un cuoio di alta qualità con un impatto ambientale ridotto, permettendo alle aziende di accedere a mercati sempre più orientati alla sostenibilità. L’uso di oli esausti per ingrassare il cuoio — processo che conferisce morbidezza, resistenza e impermeabilità — rappresenta un’applicazione significativa della chimica verde e della simbiosi industriale. Gli oli esausti, derivati principalmente da attività di frittura e processi industriali, sono considerati rifiuti pericolosi a causa del loro potenziale inquinante. Composti principalmente da trigliceridi, molecole formate da glicerolo e acidi grassi, una volta ossidati questi oli perdono la biodegradabilità e diventano un rischio ambientale. Tuttavia, con opportuni processi di trasformazione, rispettosi dei principi della chimica verde, questi oli possono essere riutilizzati nella lavorazione del cuoio, riducendo sia la quantità di rifiuti da smaltire sia il consumo di risorse vergini, migliorando anche le caratteristiche del prodotto finito. Privilegiando pratiche più sostenibili, come l’uso di catalizzatori eterogenei e selettivi, solventi green e sintesi più efficienti, è possibile trasformare chimicamente gli oli esausti, ottenendo un chiaro esempio di chimica verde. Questi approcci contribuiscono a ridurre l’impatto ambientale e ottimizzare le risorse, valorizzando materiali di scarto per applicazioni nel settore del cuoio e altri ambiti industriali. L’impiego di catalizzatori eterogenei, per esempio, consente reazioni più pulite e selettive, facilitando il recupero e il riutilizzo dei catalizzatori stessi, mentre i solventi ecologici limitano la produzione di rifiuti tossici, rendendo l’intero processo più sostenibile. L’uso di oli esausti per ingrassare il cuoio rappresenta anche una significativa applicazione della simbiosi industriale. Gli oli esausti, comunemente scartati come rifiuti, possono essere trasformati attraverso processi chimici in ingrassanti per il cuoio, migliorandone le proprietà. Questi processi includono purificazione, modifica chimica e formulazione, che rendono gli oli adatti alle esigenze tecniche della concia. Un’opzione promettente per questa applicazione è rappresentata dagli esteri e dagli oli epossidati derivati da oli vegetali di scarto, i quali possono sostituire gli additivi tradizionali. La maggior parte degli additivi per cuoio, in particolare gli ingrassi, corrispondono a formulazioni industriali più o meno complesse, che possono essere ridotte a due componenti principali: Fase lipofila, composta da una sostanza grassa che può essere di origine naturale (come oli e grassi animali) o sintetica (paraffine solforosa-clorurate, oli sintetici); Fase idrofila, composta principalmente da acqua e solventi polari insieme a sali inorganici idrosolubili. Si propone quindi che gli esteri e gli oli epossidati, derivati da oli vegetali di scarto e non commestibili, rappresentino un’opzione sostenibile come componente lipofilo, combinando i vantaggi di un carattere non tossico e rispettoso dell’ambiente con le proprietà fisiche e meccaniche desiderate richieste nell’ingrasso della pelle (vale a dire lubrificazione e stabilità elettrolitica), e superando così i limiti intrinseci degli oli vegetali grezzi. Per raggiungere questo obiettivo si focalizzerà l’attenzione sulla sintesi di esteri e oli epossidati, per l’uso come componente lipofilo, mediante reazione di esterificazione con alcoli e reazione di epossidazione con ossidanti. Un punto di partenza importante è la selezione degli acidi grassi mono- e polifunzionali, siano essi saturi o insaturi. Questi possono essere derivati da biomassa o olio da cucina usato (UCO). Gli acidi grassi vengono fatti reagire con l’alcol, ottenuto attraverso processi green da materie prime rinnovabili. In questo modo, l’attenzione si concentra rispettivamente sull’estremità della catena lunga monofunzionale o su quella della catena corta polifunzionale. Le restanti molecole oggetto di studio sono gli oli epossidati, che sono elementi costitutivi significativi per la sintesi di intermedi chimici che fungono da base per una vasta gamma di prodotti di consumo. Attraverso una reazione di epossidazione, i gruppi epossidi sono incorporati nelle catene insature degli oli di partenza, che sono poi successivamente fatti reagire con alcol o polialcol per aumentare il potere tensioattivo, ottimizzando così la fase finale di formulazione dell’ingrasso. L’adozione degli oli esausti come ingrassi per il cuoio comporta numerosi vantaggi economici e ambientali. Dal punto di vista economico, l’utilizzo di oli esausti permette una significativa riduzione dei costi di approvvigionamento di materie prime e di smaltimento dei rifiuti. Le aziende possono inoltre trarre vantaggio dalle opportunità di mercato per i prodotti sostenibili, sempre più richiesti dai consumatori. A livello ambientale, l’uso di oli esausti riduce le emissioni di CO2, contribuisce alla conservazione delle risorse naturali e limita l’impatto ecologico associato alla gestione dei rifiuti pericolosi. Le pratiche di green chemistry e simbiosi industriale contribuiscono inoltre a migliorare l’immagine aziendale, poiché rispondono alla crescente sensibilità verso prodotti ecologici. L’integrazione di queste pratiche permette alle aziende di migliorare la propria competitività sul mercato, offrendo prodotti più sostenibili e differenziandosi positivamente agli occhi dei consumatori. Nonostante i numerosi vantaggi, l’uso di oli esausti per ingrassare il cuoio presenta alcune sfide tecniche e normative. La regolamentazione sullo smaltimento e il riutilizzo degli oli esausti varia tra le diverse regioni e può rendere difficile l’implementazione di standard uniformi. La qualità e la composizione degli oli esausti, infatti, possono variare notevolmente in base alla fonte e al processo di produzione, richiedendo un’attenta selezione e processi di trasformazione standardizzati. Inoltre, le tecnologie attualmente disponibili per la trasformazione degli oli esausti in


ingrassi richiedono ulteriori sviluppi per garantire efficienza e scalabilità, soprattutto per rendere accessibili questi processi a un maggior numero di aziende nel settore del cuoio. È essenziale sviluppare tecnologie che siano in grado di gestire la variabilità delle caratteristiche chimiche degli oli esausti e di rendere il processo di trasformazione economicamente sostenibile. La collaborazione tra ricerca, industria e istituzioni normative può accelerare lo sviluppo di soluzioni avanzate per il trattamento di questi oli, facilitando la loro integrazione nelle catene di produzione esistenti. Le prospettive future per l’utilizzo di oli esausti nella filiera del cuoio sono promettenti, con potenziali sviluppi in ambito tecnologico e industriale. La ricerca attuale si concentra sull’ottimizzazione dei processi di trasformazione per migliorare l’efficienza e ridurre ulteriormente l’impatto ambientale. Inoltre, la promozione di collaborazioni tra diverse industrie potrebbe facilitare la simbiosi industriale, favorendo lo scambio di risorse e il riutilizzo degli scarti. L’innovazione tecnologica sarà cruciale per migliorare l’efficacia dei processi di purificazione e trasformazione degli oli esausti, consentendo di utilizzare una gamma più ampia di fonti e di garantire un’alta qualità degli ingrassi ottenuti. Inoltre, le istituzioni governative e le organizzazioni internazionali possono supportare questa transizione incentivando la ricerca e lo sviluppo attraverso politiche di sostegno e incentivi fiscali per le aziende che adottano pratiche sostenibili. In conclusione, la chimica verde e la simbiosi industriale sono strumenti fondamentali per promuovere una filiera del cuoio più sostenibile. L’uso di oli esausti per l’ingrassaggio del cuoio dimostra come questi principi possano contribuire a una gestione responsabile delle risorse, riducendo al contempo l’impatto ambientale e migliorando la qualità del prodotto finale. Le sfide tecniche e normative richiedono ulteriori sviluppi, ma le prospettive sono incoraggianti. L’integrazione di pratiche sostenibili non solo permette di rispondere alle crescenti richieste di sostenibilità del mercato, ma contribuisce anche a un modello economico più circolare e resiliente per l’intero settore del cuoio.

Acknowledgement

This work arises from a part of activities carried out within the MICS (Made in Italy–Circular and Sustainable) Extended Partnership and received funding from the European Union Next-Generation EU (PIANO NAZIONALE DI RIPRESA E RESILIENZA (PNRR) – MISSIONE 4 COMPONENTE 2, INVESTIMENTO 1.3 – D.D. 1551.11-10-2022, PE00000004). This manuscript reflects only the authors’ views and opinions, neither the European Union nor the European Commission can be considered responsible for them.

DA CPMC – AA. VV: “Affrontare le sfide ambientali della filiera conciaria con innovazione sostenibile”
DA CPMC – AA. VV: “Affrontare le sfide ambientali della filiera conciaria con innovazione sostenibile”

La filiera conciaria italiana, da sempre simbolo di eccellenza nel settore della moda e del lusso, si trova oggi di fronte a una serie di sfide ambientali e industriali. L’uso di agenti concianti tradizionali, in particolare del cromo, permette di ottenere pellami di elevata qualità, ma comporta la produzione di reflui potenzialmente critici per la possibile formazione di cromo esavalente (Cr(VI)), che presenta aspetti di tossicità, a partire dal cromo trivalente usato in produzione. Inoltre, i residui e gli scarti generati durante il processo di lavorazione, spesso composti da fibre di collagene e proteine, pongono ulteriori problemi legati allo smaltimento e al loro potenziale impatto ambientale. Per rispondere a queste sfide, il progetto PROTEUS – PRocessi e prOdotti sosTEnibili per l’indUStria conciaria, sviluppato nel contesto dello Spoke 4 del progetto ULISSE – Unisa per iL made in Italy circolare e SoStenibilE, attivato a valere sui bandi a cascata promossi dal Partenariato Esteso MICS per nuovi Organismi di Ricerca e imprese, punta a trasformare il settore conciario italiano in un modello di innovazione sostenibile attraverso soluzioni circolari e a elevato valore aggiunto.

Sotto la guida scientifica della prof.ssa Maria Sarno dell’Università degli Studi di Salerno, PROTEUS introduce nuovi sistemi di concia e rifinizione che utilizzano biomasse lignocellulosiche, una risorsa rinnovabile derivata da scarti agricoli e legnosi, per sostituire le sostanze chimiche tradizionali. Questo approccio innovativo valorizza scarti industriali, riduce l’impatto ambientale e consente al settore di mantenere gli elevati standard funzionali e qualitativi richiesti dal mercato. Uno degli obiettivi principali di PROTEUS è l’eliminazione dell’uso del cromo nel processo conciario, sostituendolo con agenti concianti bio-based derivati da biomasse lignocellulosiche, come cellulosa, emicellulosa e lignina. Attraverso processi di idrolisi e reazioni chimiche a basso impatto, queste biomasse vengono trasformate in molecole con proprietà concianti, riconcianti e mascheranti, che offrono un’alternativa ecologica e sostenibile. Questo sistema ha per obiettivo l’ottenimento di una pelle che mantiene le stesse prestazioni in termini di durabilità e stabilità, ma con un impatto ecologico inferiore rispetto alla concia tradizionale. Per aumentare l’efficienza e ottimizzare l’uso degli agenti concianti bio-based, PROTEUS sviluppa nanocatalizzatori magnetici, progettati per facilitare il recupero e riutilizzo di tali agenti. Questi nanocatalizzatori non solo miglioreranno il ciclo produttivo riducendo i costi e il consumo complessivo di risorse, ma promuoveranno un approccio di economia circolare per minimizzare ulteriormente l’impatto ambientale, in linea con le esigenze di sostenibilità contemporanee. Il progetto PROTEUS si focalizza anche sulla fase di rifinizione della pelle, un passaggio cruciale per conferire ai prodotti finali caratteristiche avanzate che ne migliorano la qualità estetica, la durabilità e le prestazioni. Attualmente, i rivestimenti utilizzati nella rifinizione presentano alcune limitazioni in termini di adesione e resistenza meccanica.

Per risolvere queste criticità, PROTEUS sviluppa nuovi rivestimenti multifunzionali, basati su complessi organico-inorganici e nanoadditivi derivati da biomasse, come molecole organiche funzionalizzate con nanoparticelle di ossido di zinco (ZnO) e di titanio (TiO₂), per conferire alla pelle proprietà avanzate come resistenza ai raggi UV, capacità antimicrobiche, effetto autopulente e protezione antiossidante. Questi rivestimenti rispondono alle esigenze del settore della moda e del lusso, migliorando l’estetica e le prestazioni della pelle trattata. Un ulteriore aspetto chiave del progetto riguarda la valorizzazione degli scarti conciari, una problematica rilevante per l’industria della pelle. PROTEUS, infatti, mira a sviluppare processi innovativi per recuperare i residui solidi prodotti durante la lavorazione della pelle, composti principalmente da fibre di collagene e proteine, trasformandoli in materiali per la rifinizione. Attraverso un processo di congelamento in azoto liquido e successiva macinazione, questi scarti vengono convertiti in polveri o fibre che possono essere utilizzate come rinforzi nei rivestimenti, migliorando così le proprietà di adesione e resistenza meccanica della pelle. Questo approccio non solo aumenta la qualità del prodotto finale, ma riduce i costi e le problematiche legate allo smaltimento dei rifiuti. Grazie alla collaborazione tra il Centro NanoMates dell’Università degli Studi di Salerno e la Stazione Sperimentale delle Pelli, PROTEUS beneficia di infrastrutture di ricerca avanzate e competenze scientifiche di alta qualità. Questo supporto consente di sviluppare e testare le nuove tecnologie in condizioni di laboratorio controllate, favorendo la trasferibilità dei risultati all’industria e garantendo standard qualitativi elevati.

Tali sinergie permettono a PROTEUS di consolidare il ruolo della filiera conciaria italiana come modello di bioeconomia circolare, rendendo il settore competitivo e sostenibile anche su scala internazionale. In Italia, la bioeconomia riveste un ruolo cruciale e il settore della moda e,con soluzioni innovative come quelle introdotte da PROTEUS, la filiera conciaria italiana si allinea perfettamente agli obiettivi di sostenibilità nazionali ed europei, contribuendo alla produzione di pellami di alta qualità, che rispettano l’ambiente e rispondono alla crescente domanda di prodotti sostenibili nel mercato del lusso e della moda. Infine, il contributo di PROTEUS non si limita ai miglioramenti delle tecniche di produzione. Il progetto ha un impatto più ampio, sensibilizzando l’intero settore sull’importanza di pratiche produttive responsabili e sull’efficienza delle risorse. Attraverso PROTEUS, l’industria conciaria dimostra come sia possibile realizzare pellami di qualità con materiali rinnovabili, allineandosi con i più elevati standard ambientali e rinnovando la tradizione del Made in Italy per rispondere alle sfide del futuro. I risultati attesi potranno avere un’applicazione a livello internazionale, contribuendo a diffondere pratiche sostenibili anche in altri contesti produttivi, favorendo la transizione globale verso sistemi industriali più responsabili e duraturi. Con la sua visione integrata e innovativa, PROTEUS rappresenta un punto di svolta per il settore conciario, rispondendo alle sfide ambientali e industriali con soluzioni concrete e innovative. In questo modo, PROTEUS si pone come un esempio di eccellenza nel percorso di evoluzione della filiera conciaria italiana, capace di integrare le nanotecnologie e di rimanere competitiva nel contesto della bioeconomia circolare. Attraverso soluzioni innovative e sostenibili, il progetto promuove un futuro più verde e responsabile per la moda e il lusso italiani, in linea con le crescenti esigenze del mercato globale.

Acknowledgement
This work arises from a part of activities carried out within the MICS (Made in ItalyCircular and Sustainable) Extended Partnership and received funding from the European Union Next-Generation EU (PIANO NAZIONALE DI RIPRESA E RESILIENZA (PNRR) MISSIONE 4 COMPONENTE 2, INVESTIMENTO 1.3 D.D. 1551.11-10-2022, PE00000004). This manuscript reflects only the authors’ views and opinions, neither the European Union nor the European Commission can be considered responsible for them.

RIVISTA – WORLD LEATHER // Dicembre 2024-Gennaio 2025
RIVISTA – WORLD LEATHER // Dicembre 2024-Gennaio 2025

◊ Letture presso la Biblioteca della Stazione Sperimentale Pelli ◊

 

Rivista di settore: World Leather – Magazine for the leather industry

 

 

E’ stato pubblicato il nuovo numero del magazine inglese “World Leather”, fondato nel 1987, che rappresenta una delle riviste leader a livello mondiale per l’industria della pelle.

La mostra GLOVE, PERCORSI E STORIE DI GUANTI A NAPOLI, a cura della SSIP, è visitabile presso la sede di Pozzuoli – Ex Polo Tecnologico Olivetti.

Info su orari e prenotazioni alla mail ssip@ssip.it Tel. 081-5979100

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