PEF azienda conciaria: Caso di studio Parte 1: interpretazione dei risultati

 

Secondo il Circular Economy action plan (COM 2020/98) e l’accordo European Green Deal (COM 2019/640), il quadro strategico e gli obbiettivi prevedono:

  1. Neutralità del carbonio e sistemi di produzione e consumo circolari e sostenibili
  2. Prodotti sostenibili supportati da etichette informative affidabili e comparabili
  3. Data e metodi di misura e valutazione.

In tutte le politiche internazionali e nazionali è chiesto alle aziende lo sforzo imprenditoriale di migliorare contemporaneamente le proprie prestazioni in ottica sostenibile a beneficio della loro competitività sul mercato.

In questo panorama, esistono strumenti in grado di garantire un approccio scientifico come guida per migliorare la progettazione dei prodotti e dei servizi e contemporaneamente migliorare la propria visibilità sul mercato.

L’LCSA (Life cycle sustainability assessment of products) che comprende LCA (Life Cycle Assessment), LCC (Life Cycle Cost), e Social-LCA, rappresenta una robusta e sviluppata metodologia per affrontare il problema della sostenibilità e concretizzare un aumento della circolarità dell’economia.

L’LCA, come definito dalla norma ISO 14000:2004 fornisce strumenti pratici per aziende e organizzazioni cercando di identificare e controllare il loro impatto ambientale e migliorare costantemente le proprie prestazioni ambientali, le ISO 14001 2004 e ISO 14004 2004 si concentrano sull’ambiente sistemi di gestione, gli altri standard della famiglia si concentrano su specifici aspetti ambientali quali l’analisi del ciclo di vita, la comunicazione e l’auditing.

In questo frangente il PEF (Product Environmental Footprint) ha l’obbiettivo di quantificare l’impronta ambientale di un prodotto in funzione della sua destinazione d’uso, basato sul LCA ed in conformità con Product Environmental Footprint Category Rules (es: PEFCR Leather, 2018).

In questo caso di studio affronteremo l’interpretazione dei risultati di uno studio PEF su un prodotto di pelle finita generico allo scopo di portare degli esempi di conclusioni e raccomandazioni robuste, sulle quali, ad esempio, basare una strategia comunicativa e/o un processo di eco design. L’analisi puntuale degli impatti lungo la filiera permette infatti di comprendere in dettaglio quali siano le fasi maggiormente critiche o i prodotti maggiormente impattanti, consentendo così l’adozione di interventi specifici in grado di migliorare le prestazioni nel tempo e con obbiettività.

Come presentato nella precedente Leather Update (17.02.2023: LCA: strumento per la transizione circolare dell’industria della pelle), la completezza di uno studio LCA prevede 4 stadi:

(ISO 14040 e ISO 14044):

  1. La definizione degli obiettivi e dell’ambito,
  2. L’analisi dell’inventario o confini del sistema,
  3. La valutazione dell’impatto,
  4. L’interpretazione dei risultati.

Gli scopi principali prevedono del caso studio prevedono:

  • identificare i processi che contribuiscono maggiormente all’impatto ambientale lungo l’intero ciclo di vita;
  • identificare le sostanze che hanno maggiore impatto ambientale nei diversi processi durante l’intero ciclo di vita;
  • identificazione delle opportunità di miglioramento al fine di ridurre l’impronta ambientale dei processi, prodotti conciari e della pelle finita.
  1. La definizione degli obiettivi e dell’ambito

In questa fase di definiscono le specifiche del prodotto, le unità dichiarate (ISO 11646 standard 115 o EN ISO 19076), gli aspetti chiavi delle unità e il flusso di riferimento (RF) che rappresenta i kg di pelle grezza su metro quadro di pelle finita.

Nella seguente tabella riportiamo i parametri fondamentali da esplicitare:

 

  • Nome del prodotto
  • Prodotto rappresentativo (applicazioni)
  • Origine animale
  • Grano
  • Concia
  • Rifinitura
  • Flusso di riferimento
  • Fattore di conversione
  • Spessore della pelle finita
  1. L’analisi dell’inventario o confini del sistema

In questo caso l’esempio di confini del sistema è rappresentato in Figura 1

 

 

Ogni fase di processo deve essere completamente descritta in funzione dei sotto processi e nello specifico in ogni suo dato di input (risorse materiali, energia, acqua) e output (acqua, residui solidi, reflui, emissioni in atmosfera e co-prodotto o by-products).

 

  1. La valutazione dell’impatto

La valutazione degli impatti può essere analizzata da software. I risultati PEF nel caso specifico in esami sono stati ottenuti tramite il software GaBi Professional (versione 10.0.0.71).

Gli impatti da considerare sono riportati in Tabella 1.

  1. L’interpretazione dei risultati.

La parte saliente di uno studio PEF è sicuramente l’interpretazione dei risultati da cui emergono gli obiettivi dello studio stesso:

(1)          identificare i processi che contribuiscono maggiormente all’impatto ambientale lungo l’intero ciclo di vita;

(2)          identificare le sostanze che hanno maggiore impatto ambientale nei diversi processi durante l’intero ciclo di vita;

(3)          identificazione delle opportunità di miglioramento al fine di ridurre l’impronta ambientale dei processi, prodotti conciari e della pelle finita.

In questa sede tratteremo brevemente i risultati caratterizzati del ciclo di vita di una pelle X, che comprende l’allevamento e la macellazione, il trasporto delle pelli grezze dal macello alla conceria, la conservazione e la concia. In Figura 2 sono rappresentate come le quattro fasi prese in considerazione impattino considerando i valori in percentuale per un metro quadro di prodotto pelle.

 

 

Alcune identificazioni possibili sono:

  • CATEGORIE DI IMPATTO AMBIENTALE PIÙ RILEVANTI

Le categorie di impatto ambientale più rilevanti sono quelle che cumulativamente contribuiscono ad almeno l’80% dell’impatto ambientale totale (escluse le categorie di impatto relative alla tossicità), partendo dal contributo maggiore fino a quello minore.

  • FASI PIÙ RILEVANTI DEL CICLO DI VITA

Le fasi del ciclo di vita più rilevanti sono quelle che insieme contribuiscono ad almeno l’80% di una qualsiasi delle categorie di impatto più rilevanti identificate, a partire dai contributi più grandi fino a quelli più piccoli.

  • PROCESSI PIÙ RILEVANTI

I processi più rilevanti sono quelli che collettivamente contribuiscono almeno con l’80% a una qualsiasi delle categorie di impatto più rilevanti identificate.

 

In sintesi, prendendo come riferimento la Figura 2: la fase di allevamento e macellazione è la più rilevante, contribuendo per oltre l’80% al ciclo di vita complessivo in quasi tutte le categorie di impatto rilevanti.

La fase conciaria si distingue principalmente nella categoria di utilizzo delle risorse (fossile), cambiamento climatico (fossile) e scarsità idrica, per il contributo dei consumi energetici (energia elettrica ed energia termica) e per la produzione e l’uso di prodotti chimici.

Per meglio comprendere i risultati e fornire alla conceria ulteriori informazioni sulle possibili azioni di miglioramento, la fase conciaria può essere ulteriormente suddivisa nelle sue macro-fasi principali rendendo ancora più affinata la ricerca di soluzioni agli obiettivi preposti.

 

 

 

A cura di 

Ing. PhD. Bianca Maria Bresolin, Tecnologo di Ricerca

 

Pubblicato il: 20 Apr 2023 alle 12:04

 

 

Si comunica che li uffici di tutte le sedi della Stazione Sperimentale per l’Industria delle Pelli e delle Materie Concianti rimarranno chiusi nella giornata del 26 aprile 2024.

In caso di esigenza, è possibile rivolgersi ai seguenti contatti:

dott. Gianluigi Calvanese

mail g.calvanese@ssip.it

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