Sep 25 2025
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DA CPMC – Balducci (Presidente SSIP): “La SSIP c’è e ci sarà sempre nella tutela e valorizzazione del settore e del Made in Italy”
Il 2025 si è aperto, per il comparto del cuoio e per CPMC, con una sfida chiara e stimolante: quella di proiettarsi verso il futuro con strumenti nuovi, visione condivisa e un rinnovato protagonismo nella scrittura dellinnovazione sostenibile che verrà. È la nostra partita. Un compito tutt’altro che astratto. Non per noi. Al contrario, è un impegno concreto, che chiama in causa la nostra capacità di leggere le trasformazioni in atto ambientali, sociali, economiche, produttive e di anticiparle, senza subirle. Non è un caso che il primo numero dell’anno abbia scelto di partire da una riflessione semantica, interrogandosi sul senso stesso del futuro, come orizzonte di possibilità da comprendere e da costruire. Una riflessione utile e necessaria, soprattutto per chi, come noi, rappresenta un settore che ha radici profonde nella tradizione manifatturiera italiana ma che, proprio per questo, ha sempre saputo innovare e rinnovarsi, anche nei momenti più difficili. Il tema della sostenibilità oggi non può più essere affrontato come semplice adeguamento a normative o attese di mercato. Si tratta, invece, di un nuovo paradigma operativo che abbraccia tutta la filiera e per noi da tempo noto: dalla progettazione del prodotto alla sua tracciabilità, dalla gestione delle risorse fino al posizionamento strategico nei mercati globali. Ma per orientarsi in questo scenario in rapido mutamento, servono strumenti scientifici, approcci predittivi e capacità di lettura sistemica, in grado di valutare il grado di maturità di imprese e filiere, non solo sul piano tecnologico ma anche su quello culturale, infrastrutturale, sociale. Serve quello che si fa in SSIP. È qui che, come comparto conciario e come Stazione Sperimentale per l’Industria delle Pelli, possiamo dire con forza: noi ci siamo sempre stati. Ci siamo stati nella transizione ecologica, anticipando soluzioni per l’efficienza ambientale e l’economia circolare ben prima che diventassero tendenza. Ci siamo stati nella costruzione di una qualità certificata, che tutela e rafforza il valore del Made in Italy. E continueremo a esserci, oggi più che mai, per accompagnare l’evoluzione delle imprese verso nuovi mercati, nuovi materiali, nuove culture progettuali. Perché ogni trasformazione che riguarda il cuoio è anche una trasformazione che riguarda la società. E perché ogni volta che una pelle italiana attraversa i confini, non porta con sé solo un prodotto, ma un intero sistema di valori: innovazione, identità, sostenibilità, bellezza. In questo numero, approfondiremo proprio le dimensioni attraverso cui dovrà evolversi la sostenibilità nei prossimi anni, per rafforzare la nostra capacità di anticipare bisogni, leggere i segnali deboli, progettare soluzioni. Perché anticipare significa guidare il futuro, non temerlo. E il cuoio, da sempre, il futuro lo scrive.
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