BIOlogic rappresenta il primo BioFabLab del sud Italia, in grado di offrire servizi di formazione, consulenza, ricerca e prototipazione per professionisti, aziende ed enti. Fa utilizzo di tecnologie evolute, per il conferimento di nuove proprietà ai materiali, aprendo così ad un nuovo scenario di applicazioni della Digital Fabrication nel campo dei materiali tradizionali.

BIOlogic si trova a Cava de’ Tirreni, sede anche del Centro di Artigianato Digitale. La collaborazione con la Stazione Sperimentale si colloca nell’ambito di studi di fattibilità per l’istituzione di FabLab del cuoio, e con la finalità di promuovere progetti per la valorizzazione della pelle, del cuoio e dei relativi scarti mediante Digital Fabrication e design computazionale.

Si vogliono così promuovere attività relative ai due principali ambiti in cui gli approcci manifatturieri assistiti digitalmente possono essere sviluppati in campo conciario: quello dell’utilizzo del cuoio come materiale di supporto, per trattamenti superficiali “sottrattivi”, “additivi” o “ibridi”, finalizzati alla valorizzazione ed all’uso innovativo del materiale; quello dell’utilizzo di pelle, cuoio e relativi scarti come “materiale da costruzione”.

Relativamente al primo ambito, sono stati sperimentati trattamenti di Lavorazione Sottrattiva, ovvero lavorazioni attuate mediante una combinazione tra i classici sistemi di taglio del materiale (laser e cutter) e l’utilizzo di sistemi robotici di manipolazione, per la realizzazione di pattern dalle geometrie complesse. In tal modo, possono essere camuffati i più diffusi difetti di produzione, apportando nel contempo modifiche funzionali ed estetiche di potenziale interesse per gli utilizzatori-produttori.

Verranno quindi sperimentati specifici trattamenti di Lavorazione Additiva, mediante addizione di materiale, prevalentemente costituito da polimeri naturali o di sintesi, direttamente sulla superfice del cuoio. La deposizione sarà effettuata con tecnologia FDM (Fused Deposition Modeling).

In fase di sperimentazione sono poi i trattamenti di Lavorazione Ibrida, che prevedono la marchiatura del cuoio, previa realizzazione di stampi con tecnologica additiva e polimeri plastici molto resistenti con differenti e complesse geometrie. Una seconda tipologia di lavorazione ibrida viene eseguita con robot capaci di ottimizzare le fasi di cucitura.

In relazione al secondo ambito, saranno sviluppate tecnologie per l’utilizzo del cuoio e degli scarti come materiali da costruzione per la realizzazione di artefatti ed oggetti funzionali, afferenti ad altri ambiti produttivi. Un trattamento in linea con i dettami riconducibili ai principi di economia circolare e sostenibile.

Nel suo complesso, l’iniziativa ha lo scopo di sviluppare servizi per aziende, studenti e giovani lavoratori di filiera, desiderosi di esplorare metodi alternativi di utilizzo del materiale. Sono previste ricadute positive in termini di impatto produttivo, economico e di sostenibilità, sia negli ambiti di moda e lusso italiani che in ambiti che prevedano lavorazioni e utilizzi innovativi del materiale.

 

di Claudia Florio

Ricercatore presso Stazione Sperimentale Industria Pelli

 

Fonte: CPMC n. 2/2018

 

 

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