Determinazione chimica del contenuto di formaldeide negli ausiliari: UNI EN ISO 27587-2021

È stata recentemente pubblicata la revisione del metodo “UNI EN ISO 27587:2021 Cuoio – Prove chimiche – Determinazione della formaldeide libera nel processo degli ausiliari chimici” applicabile ai chemicals impiegati nel processo conciario.  

 

L’iter di revisione ha perseguito l’obiettivo di rendere più chiara la procedura con cui si svolge la determinazione, pur non modificando la struttura della norma nei suoi capisaldi. Il metodo consiste nel determinare la quantità di formaldeide, sostanza di cui è necessario tenere sotto controllo la quantità ai fini del regolamento Reach, che si libera eventualmente da un prodotto chimico: il campione viene posto in un tubo a U che viene immerso in un bagno termostatato a 90° per 30 minuti con una delle due estremità del tubo connessa ad un flusso di gas inerte e all’altra ad una cartuccia contenente il derivatizzante 2,4-dinitrofenilidrazina (DNPH, conosciuta anche come reattivo di Brady, ed è il tipico derivatizzante di aldeidi e chetoni).

 

Il flusso di gas, passando attraverso il campione di chemical, trasporta verso la cartuccia contenente DNPH la formaldeide che si libera: a contatto con la DNPH la formaldeide reagisce a dare il corrispondente 2,4-dinitrofenilidrazone. L’analita viene successivamente recuperato dalla cartuccia eluendolo con acetonitrile ed analizzato in HPLC. Nella nuova versione della norma vengono dettagliati meglio, sia con illustrazioni che con parti descrittive, i passaggi da seguire nella procedura della determinazione; è stato anche aggiunto l’allegato B che fornisce informazioni sulle condizioni cromatografiche che si possono utilizzare. 

 

Il metodo si differenzia dalla UNI EN ISO 17226-1 (formaldeide nel cuoio, norma anch’essa recentemente revisionata) per il modo con cui l’analita viene estratto dalla matrice e l’ambiente in cui si svolge la fase di derivatizzazione: infatti, nel metodo UNI EN ISO 27587 il chemicals viene estratto in fase gassosa inerte e trattato successivamente solo con solvente, per il cuoio invece, nella UNI EN 17226-1, l’estrazione viene condotta in fase acquosa: ciò ha come conseguenza che con il metodo per il cuoio si va a determinare anche la quota di formaldeide idrolizzabile, oltre a quella libera. Da ciò risulta evidente che nella ISO 27587 non è possibile fare diluizioni in acqua del campione, qualora il quantitativo di formaldeide sviluppata vada a consumare completamente il reattivo contenuto nella cartuccia, ma che l’unico approccio possibile, ripetendo la determinazione, sia quello di aggiungere cartucce in serie all’uscita del tubo ad U, in modo da garantire la cattura di tutta la formaldeide liberata. 

 

Articolo a cura della Dott.ssa Tiziana Gambicorti 

Responsabile Ufficio Normazione 
Esperta presso commissioni UNI, CEN e ISO 

 

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