Author page: Nunzia Marciano

FORUM- LA SSIP al Made in Italy Innovation Forum, il DG Imperiale: “Lavoriamo per un ecosistema dell’innovazione che valorizzi la filiera pelle, supportando le PMI”
FORUM- LA SSIP al Made in Italy Innovation Forum, il DG Imperiale: “Lavoriamo per un ecosistema dell’innovazione che valorizzi la filiera pelle, supportando le PMI”

La Stazione Sperimentale per l’Industria delle Pelli al Made in Italy Innovation Forum di Cernobbio (Como), organizzato dalla Fondazione MICS- Made in Italy Circolare e Sostenibile.
Numerosi i momenti che hanno visto protagonista l’ente di ricerca nazionale, con la plenaria per il DG SSIP Edoardo Imperiale; la presentazione della rivista CPMC – CUOIO, PELLI, MATERIE CONCIANTI, a cura di SSIP in collaborazione di MICS, con la responsabile Area Ricerca e Sviluppo SSIP Claudia Florio, che ha anche introdotto la Tavola Rotonda del panel verticale “L’avvenire della moda e del cuoio Made in Italy in una visione integrata di filiere e competenze” con Carlo Brondi, Domenico Caputo, Mauro Carraro, Fabio Corbisiero, Maurizio Masi, Omar Bellinici, moderato da Gaetano Amatruda. Un’occasione, quest’ultima per presentare i risultati del progetto “Solaris 4.01”.

 

Il DG Imperiale è intervenuto sul tema “Innovare senza perdere l’anima: identità, sostenibilità, digitalizzazione e competitività del Made in Italy”. Con lui, sono intervenuti al dibattito, Ugo Ghilardi, Amministratore Delegato ITEMA SPA; Silvano Pezzoli, Vicepresidente Confindustria Moda e Vicepresidente esecutivo SITIP; Marco Vecchio, Direttore Tecnico Federazione ANIE.

“L’impatto delle tecnologie digitali avanzate sarà duplice e trasformativo: da un lato aumenteranno l’efficienza, la tracciabilità e la personalizzazione dei processi produttivi, dall’altro ridefiniranno le competenze richieste e i modelli di lavoro. Nel settore della pelle e della moda, l’adozione di strumenti come la blockchain per la tracciabilità, l’intelligenza artificiale per la selezione dei materiali e il digital twin per la prototipazione sostenibile sta già cambiando il modo in cui progettiamo e produciamo”, ha detto Imperiale, unico campano alla plenaria: “Il futuro non è solo tecnologico ma umanocentrico: le tecnologie devono valorizzare il saper fare, non sostituirlo. E’essenziale investire su upskilling e reskilling: artigiani digitali, tecnologi della sostenibilità e operatori data- driven saranno al centro della manifattura italiana. La SSIP accompagna le imprese in questa transizione, con la ricerca applicata e formazione specializzata”.

L’evento di Cernobbio, a Villa Erba, è promosso dal Partenariato Esteso MICS-Made in Italy Circolare e Sostenibile, che coinvolge Università, Centri di Ricerca e Imprese ed è finanziato dal Ministero dell’Università e della Ricerca grazie ai fondi messi a disposizione dall’Unione Europea nell’ambito del programma NextGenerationEU e riunisce la più grande comunità di ricerca e innovazione del manifatturiero italiano, aziende, istituzioni nazionali, per confrontarsi sulle ultime novità nella sostenibilità e nella digitalizzazione per le aziende del Made in Italy.

 

“MICS è un hub dell’innovazione che mette in comunicazione impresa e ricerca, pubblico e privato. Noi ci siamo come Stazione Sperimentale per assicurare servizi e opportunità alla intera filiera” ha aggiunto Imperiale.

 

“Per i settori della moda significa integrare saperi artigianali con tecnologie digitali, co-progettare all’interno di filiere collaborative, e governare dati e impatti lungo tutto il ciclo di vita del prodotto. La manifattura del futuro sarà più interconnessa, flessibile, guidata dalla domanda, capace di unire competitività e valori. La SSIP – ha concluso – è al centro dei cambiamenti: lavoriamo per un ecosistema dell’innovazione che valorizzi la filiera pelle, supportando le PMI nei percorsi di transizione digitale e sostenibile, contribuendo alla costruzione di un Made in Italy identitario ma proiettato nel futuro”.

 

 

Assemblea Generale ASSOMAC, Imperiale (DG SSIP): “La SSIP vuole essere sempre più casa comune della conoscenza per la filiera pelle-moda”.
Assemblea Generale ASSOMAC, Imperiale (DG SSIP): “La SSIP vuole essere sempre più casa comune della conoscenza per la filiera pelle-moda”.

Il settore conciario sta vivendo un periodo di intensa innovazione tecnologica, alimentato dalla crescente domanda di tracciabilità, sicurezza e sostenibilità, come sottolineato anche da Edoardo Imperiale, Direttore Generale della Stazione Sperimentale per l’Industria delle Pelli e delle Materie Concianti (SSIP), durante l’Assemblea Generale Assomac:

“La trasformazione digitale sta guidando il settore verso un futuro più sostenibile e competitivo, con un’attenzione particolare alla riduzione degli sprechi, all’efficienza energetica e all’automazione dei processi. Fondamentale investire anche in formazione con l’obiettivo formare in collaborazione con gli ITS nuove figure professionali, come il tecnologo ambientale conciario, il meccatronico green e il data analyst di processo manifatturiero, per rispondere alle esigenze di un mercato sempre più digitalizzato e sostenibile”, ha dichiaro Imperiale, “In questo contesto, le collaborazioni tra concerie, produttori di macchine e istituti di ricerca, come quelle portate avanti da ASSOMAC e SSIP, giocano un ruolo fondamentale nel garantire un futuro innovativo e circolare per il Made in Italy. Serve oggi una nuova alleanza tra chi produce macchine, chi trasforma la materia e chi innova con la scienza. La Stazione Sperimentale per l’Industria delle Pelli c’è, e vuole essere sempre più casa comune della conoscenza per la filiera pelle-moda”.

 

 

FORMAZIONE – Alla SSIP in visita gli studenti del corso per fashion sustainability specialist
FORMAZIONE – Alla SSIP in visita gli studenti del corso per fashion sustainability specialist

Gli studenti del “CORSO TECNICO SUPERIORE MODA SOSTENIBILE – FASHION SUSTAINABILITY SPECIALIST”, a cura della Fondazione Mia Academy ITS Moda Campania, hanno visitato e seguito una lezione di Analisi Microscopiche alla Stazione Sperimentale con Roberta Aveta, responsabile del laboratorio di microscopia. Con l’occasione, gli studenti hanno nell’occasione visitato la mostra GLOVE in esposizione in SSIP, guidati da Carmelina Grosso, responsabile della Bibiblioteca. Il corso, che si svolge presso la Fondazione Mondragone di Napoli, si propone di formare una figura che si occupi a 360° della moda sostenibile: dalle certificazioni ESG, all’etichettatura dell’intera Supply Chain.

Il fashion sustainability specialist:

  • Contribuisce alla definizione della strategia aziendale, ambientale e sociale;
  • Presidia il monitoraggio e certificazione della supply chain;
  • Ha un ruolo di raccordo, supporto e coordinamento tra le funzioni aziendali: dall’ufficio stile, alla produzione, alla gestione della supply chain e alla comunicazione.
FOCUS SCIENTIFICO – Modifiche di proprietà di rivestimenti poliuretanici indotte attraverso processi chimico-fisici – Parte 1
FOCUS SCIENTIFICO – Modifiche di proprietà di rivestimenti poliuretanici indotte attraverso processi chimico-fisici – Parte 1

Poliuretano è un nome generale che descrive un ampio gruppo di polimeri (PURs) con composizioni differenti e con intervalli di proprietà assai estesi. Tale gruppo è accomunato dalla modalità di sintesi chimica, si tratta infatti di prodotti di processi di poliaddizione di poli-isocianati con, generalmente, poli-alcoli. Il gruppo funzionale caratteristico è quello uretanico.

 

Focus completo QUI.

 

 

A cura del dr. Francesco de Laurentiis

 

20/06/2025

IL RAPPORTO – “La Bioeconomia in Europa”: La moda BioBased italiana leader d’Europa, grazie, prevalentemente, alla componente conciaria
IL RAPPORTO – “La Bioeconomia in Europa”: La moda BioBased italiana leader d’Europa, grazie, prevalentemente, alla componente conciaria

Presentata lo scorso 17 giugno, presso l’Università LUISS Guido Carli di Roma, l’undicesima edizione del Rapporto “La Bioeconomia in Europa”, elaborato dal Research Department di Intesa Sanpaolo in collaborazione con il Cluster SPRING e SRM – Studi e Ricerche per il Mezzogiorno. Nel 2024 l’insieme delle attività connesse alla Bioeconomia in Italia ha generato un valore della produzione pari a 426,8 miliardi di euro e occupato più di due milioni di persone.

 

Per quanto riguardo lo specifico conciario, nonostante il valore della produzione in calo, rispetto agli anni precedenti, segno della crisi di settore degli ultimi anni, la moda BioBased italiana si conferma leader d’Europa, sempre grazie, prevalentemente,  appunto alla componente conciaria.

Stando ai dati emersi dal rapporto, in Italia spicca la maggior rilevanza del sistema Moda, con un peso del 10,1% a fronte di un modesto 2,9% per l’UE27, che conferma la nostra forte specializzazione nei settori del tessile-abbigliamento e nella filiera della pelle (sia in temini di output che addetti).

 

In Italia, la quota bio-based della produzione di beni del sistema Moda è rilevante e superiore a quella media dell’Unione Europea, con un peso che supera il 55% per la concia, pelletteria e calzature e il 40% per il segmento del tessile-abbigliamento. Nello specifico, il sistema moda bio-based si è attestato su un valore della produzione pari a circa 43 miliardi di euro nel 2024, in calo del 10,5% rispetto al 2023 (-5 miliardi di euro), sintesi di un andamento negativo che ha riguardato tutti i segmenti e in particolare quello della concia/pelletteria (-12,7%, -2,6 miliardi di euro), che ha subìto maggiormente le difficoltà delle imprese legate ai grandi brand del lusso. In calo a doppia cifra anche la filiera tessile (-10,9%, -1,2 miliardi di euro), mentre è stata pari a -7,4% la contrazione del settore dell’abbigliamento. Nonostante il ridimensionamento, resta elevato il peso della filiera moda sul totale della Bioeconomia, con una quota del 10,1%. Con circa 216 mila occupati la filiera pesa per l’11% sull’occupazione della Bioeconomia nazionale.

 

Nel Sistema Moda bio-based spiccano i paesi dell’area Mediterranea, influenzati dall’Italia.

 

Italian Leather Research Summit 2025, alla Federico II il mondo della Concia ha incontrato Università e Ricerca per un “patto di filiera strutturato”
Italian Leather Research Summit 2025, alla Federico II il mondo della Concia ha incontrato Università e Ricerca per un “patto di filiera strutturato”

Nasce dall’Italian Leather Research Summit 2025 il “patto di filiera strutturato”: a Napoli la prima edizione dell’evento tenutosi alla Federico II, organizzato dalla SSIP in collaborazione con la Fondazione MICS – Made in Italy Circolare e sostenibile ha avuto l’obiettivo puntare sulla ricerca per le “pelli del futuro”  per costruire la conceria del futuro per dare nuovo slancio al settore della pelle e cuoio, motore del Made in Italy.

Il summit, tenutosi alla Biblioteca storica di Ingegneria dell’Università Federico II di Napoli, è stato organizzato, nell’ottica di un fondamentale gioco di squadra, in collaborazione con la Fondazione MICS – Made in Italy Circolare e sostenibile, e ha riunito il mondo dell’innovazione, della sostenibilità e della ricerca applicata alla pelle, che parte dal Sud, dalla sede di Pozzuoli della Stazione per ricadere sull’intera filiera, nell’interesse delle imprese.

La giornata è stata l’eccellente occasione per rendere noti alcuni risultati della ricerca di settore.

Negli innovativi laboratori tecnologici della SSIP, si lavora, fra le altre cose, a nuovi materiali con proprietà aggiunte (antiossidanti, antimicrobiche waterproof, ecc.), per la pelle che siano competitive grazie anche al supporto di tecnologia e AI: saranno pelli che, fra le altre novità, con più efficacia utilizzeranno gli scarti delle filiere tessile e quelli del comparto agroalimentare.

Inoltre, insieme ad altri partner MICS e dell’Università Federico II, si sta puntando ad integrare altre tecnologie di sensoristica e automazione, per impiego del materiale nella realizzazione di prodotti deep tech (indumenti sensorizzati smart, esoscheletri in cuoio, soft-robots).

Dai laboratori, con la interazione di diversi progetti e grazie ai partenariati avviati, nasceranno nuove molecole che saranno il primo passo per la produzione di nuove generazioni di pelli sostenibili ad alto valore aggiunto. Gli studi, le sperimentazioni già in atto, faranno sviluppare molecole e materiali da utilizzare nel settore conciario, nuovi prodotti in grado di conferire proprietà aggiuntive ai cuoi e ai nuovi materiali circolari, come: proprietà autopulenti, antimicrobiche, impermeabilizzanti, antiossidanti, antifiamma, antimacchia. In generale su tutti gli scarti conciari sono in atto sperimentazioni per addivenire a nuovi prodotti.

Dagli stakeholder della filiera industriale spunti fondamentali per orientare le attività di università ed enti a sostegno dell’universo conciario. Gli attori della filiera, nel corso di tutti i lavori, hanno sottolineato il complicato momento congiunturale si supera puntando sugli investimenti in ricerca e consolidando azioni strategicamente e condivise verso l’innovazione tecnologica.

Alla giornata di lavori, che ha seguito al momento di discussione un workshop scientifico sui temi di ricerca e avanzamento del partenariato MICS e non solo, sono intervenuti, tra gli altri: Edoardo Imperiale, Direttore Generale SSIP,  Luca Gentile, Dirigente Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT), Graziano Balducci, Presidente SSIP, Antonio Lanzotti, Responsabile TFdA, Università degli Studi di Napoli Federico II, Delegato per il Sud del Consiglio di Amministrazione MICS, Marco Taisch, Presidente del PE MICS; Valeria Fascione, Valeria Fascione, Assessore con delega alla Ricerca, Innovazione e Startup della Regione Campania; Luigi Nicolais, Consigliere Scientifico SSIP – Rappresentante dell’Italia nell’EIC e nell’EIE; Fulvia Bacchi, Direttore UNIC; Mirko Balsemin, Presidente della sezione concia di Confindustria Vicenza; Mauro Bergozza, Presidente ASSOMAC; Maurizio Maggioni, Direttore UNPAC – Unione Nazionale Produttori Italiani Ausiliari Conciari. A moderare, il giornalista Ettore De Lorenzo.

“L’Italian Leather Research Summit nasce – ha sottolineato Imperiale, direttore generale della SSIP – con un obiettivo chiaro: fare rete, mettere a sistema competenze, esperienze, prospettive che attraversano l’intera filiera conciaria italiana. La concia, come gran parte del sistema manifatturiero europeo, è sotto pressione ma in ogni crisi si nasconde un’opportunità, e oggi la nostra opportunità ha un nome preciso: ricerca e innovazione, sono anelli di una stessa catena di valore, che deve partire dai laboratori e arrivare nelle fabbriche. In questa prospettiva”, ha continuato, “la SSIP, in sinergia con il Partenariato Esteso MICS, con le università, con il CNR, è – ha spiegato – un’infrastruttura chiave fondamentale per promuovere rete. Aggregarsi non è solo utile, è oggi una condizione necessaria per essere competitivi. Nessuno può affrontare da solo le sfide che abbiamo davanti. È il momento di un patto di filiera strutturato, in cui ciascun attore – industria, ricerca, istituzioni – contribuisca responsabilmente al rilancio del Made in Italy circolare e sostenibile. La filiera della pelle ha un futuro solido, a condizione che la ricerca diventi un asset quotidiano, non straordinario. La sostenibilità non è solo un obiettivo: è un metodo, un linguaggio comune, una responsabilità condivisa”

“La collaborazione del sistema universitario con gli Enti di Ricerca e le imprese è la strada da seguire. Puntare sulla ricerca, per rendere più competitivi i comparti strategici del paese, è sfida di incredibile attualità. Da Napoli, dal Sud, parte un segnale forte e carico di competenze” ha dichiarato Matteo Lorito, Rettore Università degli Studi di Napoli “Federico II”.

Per l’assessore Fascione è vincente l’idea del gioco di squadra. “In questo settore la ricerca e le innovazioni – ha spiegato – fanno la differenza e la presenza delle Istituzioni, del Mondo Accademico, degli Enti di Ricerca e dell’imprese, è una garanzia. Come Regione Campania ci siamo e riconosciamo nella SSIP un player d’eccellenza. C’è collaborazione, da sempre, ed anche ad Osaka all’Expo continueremo questo lavoro.

Su questi temi ci sono, in questo momento, grandi opportunità che nascono dalle Istituzioni, a livello europeo e regionale. Ricordo perché di grande interesse il bando STEP e l’avviso per i dottorati industriali che mette a disposizione delle imprese risorse altamente qualificate”.

A conclusione del summit, si lavora già alla II edizione, in programma per la primavera del 2026. Nel corso dell’evento, inoltre, è stato presentato il primo numero del 2025 di CPMC – CUOIO PELLI MATERIE CONCIANTI, nei 140 anni della SSIP, rivista di divulgazione scientifica a cura della SSIP in collaborazione con MICS con focus sulla riflessione inerente il passaggio dal “Made in Italy” al “Will Make in Italy”, una visione che punta su ricerca, sostenibilità, transizione digitale e innovazione tecnologica per affrontare con strumenti concreti le nuove sfide del settore.

 

 

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