Focus

Tensioni di ritiro nel settore automotive
Tensioni di ritiro nel settore automotive

Per il settore automotive la contrazione dimensionale dovuta alle condizioni ambientali all’interno dei veicoli (es. elevate temperature) rappresenta uno dei fattori più delicati nella selezione dei materiali da rivestimento da parte delle case automobilistiche.

Nuove ricerche e prodotti per la riconcia Wet white con Real Color
Nuove ricerche e prodotti per la riconcia Wet white con Real Color

Una parte del progetto Ri-Leather, che mirava alla rivalutazione degli scarti derivanti dalla lavorazione di rifilatura e smerigliatura delle pelli conciate wet white, ha portato alla sperimentazione di nuove tecnologie di estrazione di idrolizzati proteici e all’impiego di quest’ultimi tal quali o modificati nella fase di riconcia.

Sostenibilità e innovazione: arriva l’accordo tra SSIP e Salvatore Ferragamo SpA
Insieme per la sostenibilità e l’innovazione: arriva l’accordo tra SSIP e Salvatore Ferragamo SpA.

 

La Stazione Sperimentale, coerentemente con la propria mission istituzionale di favorire la competitività del sistema produttivo nazionale attraverso la promozione e il sostegno all’innovazione e alla ricerca per le imprese della filiera della pelle, ha recentemente stipulato un importante Accordo Quadro con “Salvatore Ferragamo SpA”.
La SSIP all’iniziativa #RECOVERYSARNO, rispetto dell’Ambiente e Sviluppo
La SSIP all’iniziativa #RECOVERYSARNO, rispetto dell’Ambiente e Sviluppo

La Stazione Sperimentale ha partecipato, in linea con una azione che parte da lontano, alla iniziativa #RECOVERYSARNO, “Analisi ambientale di alcuni comprensori del bacino del Fiume Sarno”.

 

Il project work realizzato nel quadro del Corso IFTS TERRA 2020/21 “Tecnico superiore Monitoraggio e Gestione Territorio e Ambiente”

La Stazione Sperimentale Pelli partecipa al #RECOVERYSARNO
La Stazione Sperimentale Pelli partecipa al #RECOVERYSARNO

 

L’appuntamento è per il prossimo 16 Giugno dalle ore 16 alle ore 18 presso il Consorzio FORMA, al centro direzionale di Napoli, Isola C2.

 

Sono previsti i saluti dell’assessore alla Formazione Professionale della Regione Campania, Armida Filippelli, e diversi contributi dei partner del progetto.

 

Daniela Caracciolo della SSIP, in qualità di coordinatrice del dipartimento Tecnologico per l’Ambiente, interverrà sul tema “Transizione ecologica e innovazione del settore conciario: tutela ambientale e attività di ricerca”.

 

“La SSIP, dove c’è confronto e formazione, dove ci sono i giovani e le professionalità, garantisce sempre la presenza” sottolinea la Caracciolo che rilancia “sarà una utile occasione per parlare di temi di grande attualità e legati allo sviluppo”.

 

 

Tutte le informazioni sull’evento al sito www.consorzioforma.it

Ricerca e formazione, un laboratorio per studenti ed imprese

Parliamo con la dottoressa Tiziana Gambicorti, Responsabile Sezione Distretto Industriale Toscana, fra i protagonisti dell’inaugurazione del “Chemistry Innovation Lab” nella sede dell’istituto Istituto Tecnico “Carlo Cattaneo” di San Miniato. Il 23 aprile il taglio del nastro che consolida un lavoro avviato da tempo e che caratterizza la SSIP.

Intervista a Rosario Mascolo, Dipartimento di Sviluppo Prodotto SSIP
Intervista a Rosario Mascolo, Dipartimento di Sviluppo Prodotto SSIP

Rosario Mascolo è in SSIP dal 2005, ha maturato grandi esperienze ed è oggi il Coordinatore Scientifico del Dipartimento di Sviluppo Prodotto dell’Ente.
Si è laureato alla Federico II di Napoli, Laurea Magistrale in Ingegneria dei materiali – voto 110/110 con lode e con una tesi sull’ “Effetto del flessibilizzante nel comportamento a fatica dei compositi”.

Intervista a Daniela Caracciolo, Dipartimento tecnologie per l’ambiente SSIP
Intervista a Daniela Caracciolo, Dipartimento tecnologie per l’ambiente SSIP

Daniela Caracciolo, ha in tasca una laurea in ingegneria chimica con voto 110/110 presso l’Università degli Studi di Salerno, oggi è Coordinatore del Dipartimento tecnologie per l’ambiente della SSIP.

In SSIP arriva nel 1999 vincendo una borsa di studio e, da quel momento, si è occupata di caratterizzazione di acque reflue, rifiuti e fanghi. Con la forma mentis dell’ingegnere chimico, Daniela Caracciolo ha sempre affrontato nuove sfide interessandosi non solo della parte analitica del settore ambientale, ma anche degli aspetti legislativi, sia per poter seguire gli aspetti autorizzativi ambientali che per le assegnazioni del Codice CER ai rifiuti.

 

Come continua e cambia il ruolo della SSIP alla luce degli interventi legislativi e delle nuove sfide?

 

Le leggi in ambito ambientale sono in continua evoluzione ed aggiornamento; dietro la spinta della Comunità Europea vi sono modifiche continue di varia natura e importanza. Solo per citarne alcune abbiamo:

  • in tema di gestione dei rifiuti – dalla soppressione del Sistri, alle varie disposizioni inserite nella legge europea per il 2018, a nuovi interventi sulla questione della cessazione della qualifica di rifiuto (end of waste) fino alla gestione dei rifiuti con il D. Lgs. 3 settembre 2020, n. 116.
  • l’evoluzione in materia di autorizzazioni e valutazioni ambientali, a esito del restyling normativo del 2017 e 2020;
  • aggiornamenti in materia di emissioni (idriche e gassose), bonifiche, gestione dei materiali di scavo;
  • aggiornamenti su “altre forme di inquinamento”, in particolare, inquinamento acustico, elettromagnetico e luminoso nonché sui temi delle emissioni odorigene e dei gas ad effetto serra.

Il dipartimento di tecnologie per l’ambiente pone molta attenzione agli aspetti normativi ed ai suoi continui aggiornamenti, in modo da poter affiancare le industrie conciarie, considerando che trattandosi di piccole e medie imprese spesso non hanno internamente una figura dedicata a tali attività, mission che la Stazione Sperimentale ha sempre tenuto a cuore.

 

Il dipartimento che lei guida è centrale. Perché lo sarà sempre di più?

 

Gli aspetti ambientali insieme alla sostenibilità e all’economia circolare, intesa come recupero dei materiali, oggi stanno assumendo un interesse sempre maggiore.

I principali obiettivi del Dipartimento Tecnologie per l’Ambiente sono la messa a punto e lo sviluppo di sistemi innovativi di trattamenti finalizzati al recupero energetico e al recupero delle acque all’interno dei distretti industriali conciari. L’utilizzo di tecnologie innovative grazie alla presenza di nano-agenti modificati e di tecnologie che sfruttano l’ossidazione avanzata, in grado di degradare gli inquinanti recalcitranti presenti nelle acque e trasformare i fanghi conciari in energia e sostanze inerti.

Argomenti di forte interesse per molti settori industriali, come quello conciario, che risultano essere energivori ed utilizzano grandi quantità di acqua.

Nasce l’esigenza di ottimizzare la struttura produttiva per ottenere una più elevata qualità con un minor costo di materie prime, di energia e di impatto ambientale; e allo stesso tempo sono fondamentali la capacità di monitoraggio dei processi energivori e potenzialmente dannosi, e una più accurata e completa gestione dei rifiuti, degli scarti di lavorazione e delle acque di processo e di fognatura, da trasformare in risorsa piuttosto che in un costo socio-economico.

È comunemente riconosciuta l’esigenza di un cambiamento dei modi produttivi e di consumo per renderli più adeguati ad una sostenibilità globale, ambientale e sociale. Ad oggi vi è una diffusa consapevolezza della necessità di processi produttivi competitivi dal punto di vista qualitativo ed economico, ma al tempo stesso praticabili dal punto di vista di un benessere e di una salute visti in modo globale.

 

Sostenibilità e sviluppo. Negli anni passati sembravano temi in antitesi. Oggi non c’è sviluppo senza sostenibilità. Le imprese, a suo giudizio, sono sintonizzate con questa missione?

 

L’accresciuta consapevolezza che lo sviluppo economico stabile e durevole passa attraverso l’incremento della competitività ispirata a criteri di minore impatto ambientale ed utilizzo sostenibile delle risorse, determina la spinta dello sviluppo industriale.

Il mondo dell’alta moda è particolarmente sensibile all’argomento sostenibilità, via motu proprio, o sotto la spinta di associazioni ambientaliste; per questo motivo sono nate associazioni di brand importanti interessate allo sviluppo di programmi per la sostenibilità dei loro prodotti.

Le aziende sanno che per poter essere competitive e rivestire un ruolo leader nel settore di interesse, devono occuparsi di sostenibilità ambientale, sociale ed economica.

Le imprese sanno anche che oggi riveste un ruolo importante la comunicazione e l’informazione al cliente di quanto impegno si mette in campo per la produzione di un prodotto.

Ciò avviene non solo attraverso le certificazioni ambientali come sistemi, metodologie e strumenti di gestione ambientale (ISO 14001, EMAS, etc.) ma anche di etichette ambientali di prodotto come la PEF (Product Environmental Footprint).

Per poter affermare che un prodotto è sostenibile è necessario analizzarlo con strumenti di valutazione ambientale e socio-economica che ne quantifichino gli impatti sull’ambiente e sui diversi attori della filiera, inclusi i lavoratori, le comunità locali, i consumatori. Riuscire a modellare filiere, spesso complesse e globali, nelle loro relazioni tecnologiche, di mercato e socio-economiche permette di identificare dove è prioritario intervenire e come farlo senza causare trasferimenti di impatto lungo la catena di fornitura e fra comparti ambientali diversi. L’LCA, Life Cycle Assessment, oggi è affiancata dalla Life Cycle Costing e Social-LCA che integrano gli aspetti sociali ed economici.

 

Gaetano Amatruda

Ufficio Stampa SSIP

 

 

Minimum 4 characters