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IL MAGAZINE – PRO – LEDER N. 4-2024
IL MAGAZINE – PRO – LEDER N. 4-2024

Questo magazine viene edito a cadenza bimestrale in 6 numeri/anno, da “Profashional Media GmbH”. Si tratta di una pubblicazione tedesca in cui vengono riportati gli eventi più importanti del mondo e del commercio della pelle a livello internazionale, nonchè gli ultimi sviluppi nelle aziende conciarie e negli istituti di ricerca scientifica di settore.

Vengono periodicamente segnalate le fiere, al fine di informare le industrie di lavorazione di cuoio e pelle, e le varie associazioni del settore conciario.

 

Editore: Profashional Media GmbH, Im Westpark 15, 35435 Wettenberg e-mail: mw@pro-leder.de (Deutschland, Österreich, Schweiz)

 

 

 

NUMERO 4- 2024
IN QUESTO NUMERO
Le fiere di settore: Pitti uomo, Aircraft Interiors Expo, Futuromoda, Interzum
Scienza e Tecnica: Le attuali sfide dell’industria conciaria, Meeting VGCT a Salzburg
Focus Calzature e articoli in cuoio: All’insegna dell’intelligenza artificiale e della sostenibilità
Arredamento e cura dei prodotti in pelle
MADE IN ITALY SUMMIT 2024: la SSIP ospite il 2 ottobre all’evento digitale
MADE IN ITALY SUMMIT 2024: la SSIP ospite il 2 ottobre all’evento digitale

MADE IN ITALY SUMMIT – EVENTO DIGITALE

Quinta edizione del Made in Italy Summit, evento targato Il Sole 24 Ore, Financial Times e Sky TG24, in programma, come evento digitale, l’1-2-3 Ottobre. Inizio lavori ore 14.00.

Mercoledì 2 ottobre 2024 alle ore 15.45 il Focus: Fashion, investire sulla formazione per non perdere un know how che il mondo ci invidia
Modera: Giulia Crivelli, Giornalista Il Sole 24 Ore

Intervengono:

Carlo Capasa, Presidente della Camera Nazionale della Moda Italiana

Edoardo Imperiale, Direttore Generale Stazione perimentale per l’Industria delle Pelli e delle Materie Concianti

Roberta Ligossi, CEO & Founder TA-DAAN, Ambassador GammaDonna

Stefano Ortolano, Head of Structured Finance, illimity 

Maria Giovanna Paone, Presidente Gruppo Kiton

Claudio Rovere, Presidente HModa

Dal Kenya alla SSIP, in visita tra laboratori, mostra del Guanto e riflessioni su sostenibilità e tracciabilità
Dal Kenya alla SSIP, in visita tra laboratori, mostra del Guanto e riflessioni su sostenibilità e tracciabilità

Delegazione di stakeholder provenienti dal Kenya in visita alla SSIP: ad accogliere i visitatori afferenti al Dipartimento di Stato per le piccole, micro e medie imprese della Repubblica del Kenya, al Dipartimento di Stato dello sviluppo dell’agricoltura e dello sviluppo del bestiame, Iniziative etiche nella moda e Ambasciata del Kenya a Roma, Claudia Florio, Resp. Ricerca SSIP e Carmelina Grosso, Resp. Biblioteca SSIP. La delegazione è stata introdotta alle attività della Stazione Sperimentale prima di essere accompagnata, da Leopoldo Esposito Resp. Laboratori SSIP, alla scoperta delle attività laboratoriali e, successivamente in una visita alla Mostra del Guanto presente presso la sede dell’Organismo di Ricerca.

Al termine della presentazione delle attività e infrastrutture della SSIP, l’incontro si è concluso con un momento di riflessione condivisa sui temi emergenti della sostenibilità e tracciabilità della filiera conciaria, cogliendo elementi utili alla potenziale attivazione di collaborazioni internazionali su tali tematiche dominanti, nell’ottica di poter favorire il progresso sostenibile del settore su scala sempre più estesa.

DA CPMC: Fulvia Bacchi: “Qualità, scienza e tecnica al servizio della tradizione conciaria”
DA CPMC: Fulvia Bacchi: “Qualità, scienza e tecnica al servizio della tradizione conciaria”

Questi ultimi anni ci hanno visti intensamente impegnati nel comunicare l’unicità della pelle e del cuoio e delle loro straordinarie qualità estetiche e prestazionali e la loro natura intrinsecamente sostenibile e circolare. Lo abbiamo fatto anche per contrastare i sempre più numerosi attacchi strumentali contro il nostro materiale.

Gli attacchi ideologici, recentemente, stanno mostrando tutta la loro inconsistenza e contraddittorietà perché, se da un lato valutiamo “fisiologica” l’aspirazione a conquistare posizioni di mercato, dall’altro è davvero scorretto che ciò avvenga facendo “strame” di verità scientifiche, condizionando cosi le scelte dei consumatori.

Dati recenti circa l’utilizzo su scala industriale di questi materiali, ci dicono che hanno deluso le aspettative degli utilizzatori, tante che alcuni importanti gruppi industriali stanno rivedendo le loro scelte. Il mercato è un giudice severo e non lo si può ingannare con facili slogan e inverosimili confronti.

Il focus del processo conciario è il derma, vera e propria opera di ingegneria naturale che il conciatore ha sapientemente imparato a preservare ed impreziosire, esattamente come l’agire dello scultore nell’ assecondare ed esaltare le qualità naturali del marmo.

La creatività, la scienza e la tecnica sono, per restare nella metafora dello scultore, i nostri scalpelli che, nel corso dei secoli, sono diventati sempre più sofisticati, intelligenti e precisi, grazie ai quali oggi le nostre concerie possono realizzare meravigliose pelli che non sono solo belle da vedere e da toccare, ma anche estremamente performanti, durevoli e sicure.

Sulle molteplici qualità della pelle e del cuoio questa rivista ha pubblicato nella sua lunghissima vita editoriale una quantità enorme di lavori, la sua meritoria opera di divulgazione, questa si veramente scientifica, la pone tra le fonti più autorevoli e storiche del nostro settore, ed ha contribuito significativamente al rafforzamento della leadership mondiale della conceria italiana.

L’industria conciaria italiana è stata in grado in questi ultimi trent’anni di cogliere le sfide e le opportunità di una società che si sta profondamente trasformando.

La produzione di cuoi rispettosi dell’ambiente, con profonde rivisitazioni dei cicli produttivi, l’utilizzo di sostanze sempre più sicure per la salute e la sicurezza del lavoro, per l’ambiente e per i consumatori, l’utilizzo di nuove tecnologie green e tanto altro ancora, è stato incredibilmente realizzato senza dover rinunciare alle caratteristiche fondamentali del cuoio e non trovo esagerato affermare che abbiamo assistito a un vero e proprio miracolo industriale, che ha ulteriormente elevato il suo valore.

Nel nostro percorso di miglioramento, è doveroso dirlo, abbiamo avuto al nostro fianco istituti di ricerca prestigiosi, come la SSIP, l’industria chimica, che ci sta accompagnando nella transizione verso una chimica sempre più sostenibile, i costruttori di macchinari che hanno recepito con largo anticipo i principi contenuti nella nuova rivoluzione industriale più comunemente conosciuta come Industria 4.0.

È stato un impegno corale che ha fatto sì che la pelle e il cuoio italiano siano stati e continueranno ad essere sempre più all’altezza delle sfide poste da un mercato a volte avaro di apprezzamenti e riconoscimenti ma l’industria conciaria svolge e continuerà a svolgere persino nella società dell’intelligenza artificiale.

Il Report: la SSIP a Lineapelle, tra CPMC, ricerca, formazione e il talk dedicato al partenariato MICS 
Il Report: la SSIP a Lineapelle, tra CPMC, ricerca, formazione e il talk dedicato al partenariato MICS 

Il Cuoio Made in Italy: materiale di qualità e sostenibile: è questo il focus del secondo numero di CPMC – Cuoio Pelli Materie Concianti, la pubblicazione scientifica a cura della Stazione Sperimentale per l’Industria delle Pelli e delle Materie concianti(SSIP), che è stato presentata nel corso della 104° di Lineapelle, la fiera internazionale di settore, in programma a Fieramilano Rho che si è conclusa il 19 settembre: “Il Focus di questo numero ‘Il Cuoio Made in Italy: materiale di qualità e sostenibile’ racchiude partite strategiche per la SSIP, più in generale per il comparto e per l’economia italiana”, ha spiegato Edoardo Imperiale, DG della SSIP: “La qualità del prodotto, l’eccellenza del cuoio, si valorizza se si sceglie e percorre la via dell’innovazione. Slogan e campagne di marketing, che pure sono fondamentali, da sole non possono bastare. Serve una strategia del sistema Paese e per strutturare questa serve una progettualità di base, servono idee chiare, una traiettoria 5.0”. In questo numero anche contributi internazionali, che analizzano il ruolo delle imprese nostrane, come ha spiegato ancora di Direttore: “La lungimiranza delle imprese italiane ha aperto, interessante l’intervista a Gustavo Gonzalez-Quijano, in questo numero di CPMP, un dibattito nel consesso internazionale. L’esigenza di puntare sulle nuove tecnologie e soluzioni in grado di assicurare qualità e sostenibilità è una sfida globale e la nostra industria conciaria italiana che è partita prima di altri ha il dovere, per rimanere su questa strada e per difendere concretamente i prodotti, di fare qualcosa in più”.

A Lineapelle, la SSIP ha curato l’organizzazione del talk MICS – Made in Italy Circolare e Sostenibile, sul tema “Il Ruolo della ricerca nel futuro sostenibile e circolare del cuoio Made in Italy”, cui hanno preso parte il DG Imperiale; Fulvia Bacchi, Direttore generale UNIC e CEO di LIneapelle, Omar Bellicini, Responsabile relazioni esterne MICS e Claudia Florio, Responsabile della Ricerca SSIP e Project Leader per MICS. Nel corso del talk, si è parlato del bando a cascata MICS dedicato alle imprese valore di 16 mln di euro stanziati. In particolare sono tre i progetti in campo finanziati che investono sulla tematica di interesse conciario, promossa dalla SSIP: nello specifico, le imprese VIGNOLA NOBILE S.P.A. (capofila) con Sense Square S.r.l., Khimera S.r.l. ha ottenuto finanziamenti per il progetto HOT (H2OxyTan), che affronta la tematica dello sviluppo di nuovi cuoi sostenibili, minimizzando l’impatto ambientale del processo. Le imprese Biopox S.r.l. (capofila) con Università degli Studi del Sannio; Russo di Casandrino S.P.A.; Compolab S.r.l., centrali con il progetto RESCUE, finalizzato all’impiego di biotecnologie conciarie per valorizzare gli scarti della produzione, in un’ottica di economia circolare. Infine, le imprese Totaro (capofila) con Composite Research S.r.l., Test and Manufacturing Engineering S.R.L., HEROBOTS S.R.L CF, MARIO LEVI S.P.A. con il progetto RESHAPE, improntato all’impiego della robotica per la manipolazione automatizzata delle pelli, per il settore dell’automotive.  Al talk sono intervenuti: Nicola Vignola e Daniela Caracciolo, della conceria Vignola Nobile, Giovanni Sannia per Biopox e Valentina Golia per HEROBOTS.

 

Spazio, poi, alla formazione nello stand della Stazione Sperimentale di Pozzuoli, con la valorizzazione in fiera degli ITS, tra cui Mia, di cui la SSIP è partner. Una formazione, quella offerta dalla Stazione, altamente qualificante, soprattutto perché rivolta ad un’utenza che sarà poi in grado di affrontare le sfide moderne del settore, che non possono prescindere dalla qualità dei prodotti e dalla loro tracciabilità.

 

A Lineapelle la SSIP ha esposto, infine, l’output di ricerca scientifica legato al Partenariato esteso di MICS e al Progetto Chiroteca “The Same 25 step”, finanziato dalla stazione che ha curato la realizzazione di un QR Code direttamente sul prodotto guanto in un’ottica di tracciabilità che significa qualità.

Giornalisti, influencer e stakeholder da tutto il Mondo in visita alla SSIP
Giornalisti, influencer e stakeholder da tutto il Mondo in visita alla SSIP
Più di venti tra giornalisti, influencer e stakeholder provenienti da tutto hanno fatto visita alla Stazione Sperimentale come tappa di un torur che li visti prima a Pompei, dopo nella sede di Pozzuoli dell’ente e infine alla conceria Russo di Casandrino, prima di approdare a Lineapelle, che ha organizzato il tour formativo.  ha invitato qualificati operatori di settore a visitare la fiera. La delegazione è stata formata appunto da stilisti, giornalisti, esponenti istituzionali, stakeholder, influencer, provenienti da America, Gran Bretagna, Korea, Cina, Kenya, Spagna. In SSIP, ad accoglierli Claudia Florio, resp. della ricerca; Carmelina Grosso, resp. della biblioteca e Leopoldo Esposito, resp. dei laboratori. Dopo una breve presentazione della Stazione, la delegazione è stata accompagnata ad una visita della Mostra del Guanto e successivamente, dei laboratori SSIP.

La delegazione in posa con il Regio Decreto
La delegazione in biblioteca
Da CPMC: Il presidente Balducci: “Il futuro del cuoio senza sostenibilità non esiste”
Da CPMC: Il presidente Balducci: “Il futuro del cuoio senza sostenibilità non esiste”

Molto spesso, nei dibattiti e nella opinione pubblica, il Made in Italy è slogan, alcune volte vuoto.

Noi lavoriamo perché sia sostanza. Noi chi? Noi Stazione Sperimentale, ed in questo numero capirete perché, noi – consentitemelo – sistema di imprese del comparto. Il mondo della pelle e del cuoio, da tempo, ha capito che la tutela del nostro prodotto andava e va di pari passo con la sfida della sostenibilità. Lo ha capito e questo universo, questo sistema di imprese ha scelto, ha lavorato.

L’intuito di tanti imprenditori ha fatto la differenza. Non sempre basta però ed ecco che diventa fondamentale il lavoro di Enti di Ricerca come la SSIP e, allora, piace il riconoscimento che arriva (in questo numero)

da Fulvia Bacchi, direttrice UNIC (con loro preziosa ed imprescindibile collaborazione).

Il tema scelto che campeggia in copertina e che Edoardo Imperiale ha, giustamente lanciato, è la nostra mission. Le nuove tecnologie per il controllo di prodotto e processo, come soluzioni in grado di garantire le performance di qualità, tracciabilità e sostenibilità dei prodotti in cuoio per il Made in Italy non è un titolo, è un programma. Sintesi perfetta.

E il programma che mettiamo in campo per superare vecchi pregiudizi ideologici (sono da stupidi) per difendere (sempre) la qualità dei prodotti, per vincere la sfida della concorrenza internazionale (spesso scorretta), per intercettare nuovi mercati.

Il futuro del cuoio, senza la scommessa della sostenibilità, non esiste. E non esiste sostenibilità senza innovazione, senza un intelligente e sapiente utilizzo delle nuove tecnologie. Esse sono fondamentali per incidere sui processi e sui prodotti che, ed è questa la magia, sono sempre nuovi ma legati ad una suggestione storica ed antica.

La nostra convinzione è che si possano identificare, e ci siamo, materiali di processo a minore impatto ambientale rispetto agli attuali, con qualità crescente.

Il pragmatismo che mi contraddistingue mi vorrebbe, adesso, impegnato nella consegna di esempi concreti, perché la mia esperienza è legata al fare. Il mio invito, da imprenditore e Presidente SSIP, è invece quello di leggere le pagine che seguiranno. Ci sono i protagonisti del comparto, scienziati, ricercatori di prestigio, figure e sinergie insostituibili per il tessuto produttivo.

Troverete percorsi concreti, iniziative, progetti finanziati, azioni di partenariato robusto e qualificato. E, in questa fase storica più di altre, il tempo della concretezza.

Mettiamo insieme, e funziona, imprese,

Università, enti di Ricerca. Siamo capaci di intercettare fondi europei e nazionali, di confrontarci con il contesto internazionale.

E quello che abbiamo fatto in questi anni e continueremo a fare.

Saremo, ancora, punto di riferimento nazionale.

Focus Scientifico: Determinazione della composizione di acidi grassi del cuoio mediante GC-MS.
Focus Scientifico: Determinazione della composizione di acidi grassi del cuoio mediante GC-MS.

La conoscenza della quantità di sostanze grasse all’interno di una pelle da destinare alla produzione di cuoio è importante sia per prevedere e gestire l’efficacia dei vari prodotti chimici aggiunti durante il processo di concia, sia per minimizzare la possibilità di avere difetti sul prodotto finito, quali ad esempio efflorescenze grasse o macchie dovute a precipitati di saponi di grasso.

La composizione della fase grassa può variare da specie a specie oltre che dipende dalla provenienza dell’animale, potendone in alcuni casi divenire una caratteristica peculiare e distintiva, anche considerando quella residua riscontrabile in un cuoio semilavorato e, in opportune condizioni, anche finito.

Una componente fondamentale delle sostanze grasse presenti all’interno della pelle è normalmente rappresentata da trigliceridi.

Struttura di un trigliceride

Un trigliceride è composto da una molecola di glicerina alla quale sono legate tre catene di acidi grassi, che possono essere anche diversi tra loro e la cui lunghezza ed il cui numero di doppi legami presenti ne determina variazioni nel comportamento chimico. Una maggiore lunghezza ne determina un maggior carattere apolare e punti di fusione iù elevati, così come un maggior numero di insaturazioni li rende più polari oltre che con una maggiore presenza di punti di attacco da parte di agenti esterni che ne possono provocare l’ossidazione o altri tipi di decomposizioni.

Strutture di alcuni acidi grassi con differenti lunghezze di catena carboniosa e numero di insaturazioni

Reazioni di idrolisi del legame che lega la parte glicerica e la parte di acido grasso fanno sì che, tra le sostanze grasse, siano inevitabilmente presenti anche acidi grassi liberi.

È proprio la composizione percentuale totale degli acidi grassi presenti in tutti i trigliceridi e negli acidi grassi liberi ad essere la caratteristica peculiare di una fase grassa saponificabile.

L’analisi delle sostanze grasse in un cuoio e la successiva determinazione della composizione degli acidi grassi, prevede una prima fase di estrazione con un solvente o miscela di solventi apolari nei quali vengono estratti gli acidi grassi liberi, le sostanze grasse insaponificabili e le sostanze grasse saponificabili.

Normalmente l’estrazione avviene utilizzando esano con un rapporto di estrazione di 1 parte di cuoio e 20 parti di solvente. Tale estrazione può essere condotta in un bagno ad ultrasuoni alla temperatura di 50°C per 60 minuti in contenitore a tenuta stagna a pareti spesse. Questo tipo di estrazione ha il vantaggio di poter lavorare con piccole quantità di solventi e di essere scalabile a piccole quantità di campione disponibile.

Estrazione di cuoio con esano

Al termine dell’estrazione, raffreddato il tutto, il solvente viene filtrato per separare i residui solidi e concentrato mediante blando riscaldamento sottovuoto con un evaporatore rotante. I trigliceridi contenuti nella fase organica apolare vengono sottoposti alla reazione di transesterificazione che ha lo scopo di liberare gli acidi grassi costituenti e convertirli in esteri metilici per renderli più apolari rispetto alla forma acida, facilitandone così la successiva separazione e caratterizzazione.

La transesterificazione è, quindi, la conversione da esteri glicerici di acidi grassi a esteri ottenuti con un altro alcol, normalmente il metanolo.

Schema della reazione di transesterificazione

La reazione di transesterificazione può essere condotta o mediante utilizzo di basi, normalmente metanolo in ambiente basico per KOH o direttamente con metilato di sodio, oppure in ambiente acido, utilizzando metanolo ed acido solforico.

Lo svantaggio dell’ambiente basico è la eventuale reazione di saponificazione di parte degli acidi grassi ottenuti che potrebbe portare alla formazione di emulsioni e rendere difficile la successiva fase di separazione e purificazione degli esteri prodotti.

Operando, invece, con metanolo in ambiente acido si ottiene, oltre alla transesterificazione dei trigliceridi, anche la trasformazione in esteri degli acidi grassi liberi.

Reazione di transesterificazione in atto;

i trigliceridi, che sono ancora solo parzialmente decomposti, creano microemulsioni in entrambe le fasi.

Reazione terminata. Il glicerolo è solubilitzzato nella parte idroalcolica mente gli esteri e gli insaponificabili sono nella fase organica. L’aggiunta di sali nella fase acquosa favorisce la rottura delle eventuali emulsioni.

 

A fine reazione la fase organica viene dibattuta diverse volte con acqua per eliminare ulteriori residui di sostanze idrosolubili per poi essere essiccata, dopo separazione dalla fase acquosa, per passaggio su sodio solfato anidro.

La tecnica di elezione per la successiva determinazione degli esteri ottenuti da sostanze grasse è la tecnica gascromatografica, che separa i componenti della miscela in base alla loro temperatura di ebollizione ed alla loro diversa affinità per un supporto attraverso il quale viaggiano e con il quale interagiscono. Essa è tradizionalmente associata alla rivelazione mediante ionizzazione di fiamma, FID, che sfrutta, ai fini della rilevazione, la combustione dei composti che mano escono dalla colonna capillare contenente il supporto atto a separare i composti. Tale tipologia di rilevazione, però, dà solo alcune indicazioni orientative sulle caratteristiche dei diversi composti che man mano fuoriescono dalla colonna di separazione e bruciano per dare il segnale, in tempi che possono dipendere dalla  dimensione e polarità delle molecole, a parità di altre condizioni sperimentali. L’unico modo di identificarlisarebbe attraverso il confronto con il tempo di uscita di un composto noto, analizzato nelle stesse condizioni cromatografiche. Questa limitazione diventa rilevante e onerosa nel caso di miscele con un numero elevato di composti, inaspettati oltre che incogniti.

Una tecnica di rilevazione alternativa che dà maggiori informazioni sui composti in esame è la rilevazione a filtro di massa che, mediante l’analisi dei frammenti molecolari ottenuti per l’impatto di elettroni sul composto in uscita dalla colonna, permette di risalire con ottima confidenza alla struttura del composto, anche mediante confronto con librerie di frammentazioni chimiche.

Separazione cromatografica di esteri metilici di acidi grassi su colonna polare SGE BP20.

Frammentazione rilevata per il picco con tempo di ritenzione di 40.19 minuti.

Identificazione del picco eluito a 40.19 minuti per confronto con libreria spettrale NIST

Quelli riportati nella tabella seguente sono i risultati ottenuti dalla procedura analitica appena descritta applicata ad un campione di cuoio ottenuto da pelle di coccodrillo. Il campione in esame ha mostrato la presenza, in concentrazioni molto più elevate rispetto ad altre specie animali, di acidi grassi insaturi e poli-insaturi a catena medio-lunga. Questa peculiare caratteristica della composizione del grasso di coccodrillo, riscontrabile anche in diverse altre fonti di letteratura scientifica, ne determina un uso diffuso in campo nutrizionale e medico.

Composizione degli esteri metilici degli acidi grassi ottenuti da sostanza grassa estratta da cuoio di coccodrillo

L’utilizzo della rivelazione post GC con filtro di massa ed il confronto con librerie spettrali ha permesso una identificazione relativamente agevole e con discreta certezza di tali composti anche senza l’iniezione di sostanze pure da utilizzare come riferimento, come sarebbe stato necessario fare nel caso di utilizzo di rilevazione FID, sebbene tale pratica non avrebbe assicurato una identificazione univoca a causa della possibilità di co-eluizione di composti con caratteristiche simili.

A cura del Dr. Leopoldo Esposito – Resp. Laboratori SSIP

20-09-2024

Glove, Percorsi e storie di guanti a Napoli: alla Fondazione Banco di Napoli la mostra organizzata dalla SSIP. Inaugurazione Mercoledì 22 Gennaio 2025 ore 10.30.

La mostra sarà visitabile sino al 21 febbraio 2025. Info e prenotazioni c.grosso@ssip.it

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