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DA CPMC – GUSTAVO GONZALEZ- QUIJANO: “La ricompensa per i conciatori che mapperanno la catena di custodia delle pelli, sarà il vantaggio sul mercato europeo”
DA CPMC – GUSTAVO GONZALEZ- QUIJANO: “La ricompensa per i conciatori che mapperanno la catena di custodia delle pelli, sarà il vantaggio sul mercato europeo”

Costituendo una dimensione della sostenibilità, la tracciabilità può rappresentare un punto di forza delle aziende conciarie del panorama europeo, che da sempre operano nel rispetto dei principi di trasparenza e qualità: le nuove disposizioni, che impongono oneri in tal senso, possono alla lunga premiare tali prassi virtuose?

La tracciabilità e la trasparenza sono all’ordine del giorno dell’industria europea della pelle dal 2011 (https://euroleather.com/news/projects/projects-completed/supplies-and-transparency) e il membro italiano di COTANCE UNIC-Concerie italiane, è certamente una delle entità più attive in questo campo. Le concerie italiane hanno promosso lo sviluppo del COTANCE Leather-Meat Dialogue a partire dal 2019 (https://euroleather.com/news/meet-again-in-lineapelle), che si è interrotto dopo la pandemia, quando è entrato in scena il Regolamento UE sulle catene di approvvigionamento prive di deforestazione (EUDR), che rende obbligatoria la tracciabilità di pelli bovine e cuoio nell’UE nel 2025. Questo sconvolgimento costringe tutti noi ad accelerare per rendere la tracciabilità una realtà. Ma in questo caso il lavoro principale non spetta alle concerie, bensì al settore dell’allevamento e della carne. Questi dovranno garantire la tracciabilità delle materie prime bovine comunitarie ed extracomunitarie se vogliono poter vendere i loro prodotti nell’UE. La ricompensa conciatori che riusciranno a mappare la catena di custodia delle pelli che producono sarà la possibilità di vendere sul mercato dell’UE, che è uno dei più redditizi al mondo. Ma non sarà cosi facile, perché ci sono ancora molte difficoltà da risolvere prima che i fornitori di pelli grezze dell’UE forniscano i dati richiesti dal regolamento comunitario. E se è difficile per i fornitori dell’UE, lo è ancora di più per i fornitori extra-UE.

Opportunità di crescita sostenibile, ma anche molti oneri burocratici (pensiamo alle implicazioni derivanti dalle nuove disposizioni in materia di deforestazione): quali i rischi per il settore (considerato anche che molte aziende non hanno unità di personale da poter dedicare in maniera sistematica ad adempimenti di tipo burocratico e amministrativo)?

In effetti, dove ci sono sfide, ci sono anche opportunità. Ma con l’EUDR il gioco non è equilibrato, perché l’onere burocratico che impone alla filiera della pelle (bovini-carne-pelle) è molto più pesante rispetto agli altri settori interessati (caffè, cacao, soia, legname, gomma, olio di palma). Il bestiame cambia proprietario diverse volte prima di essere macellato e le pelli devono essere selezionate e classificate (mescolate) per ottenere lotti omogenei. Aspetti che non sono stati considerati dal legislatore. Ma soprattutto, le pelli bovine sono sottoprodotti della produzione di carne e i conciatori non hanno alcuna leva per far si che i fornitori si conformino al nuovo quadro legislativo, in particolare quando si tratta di foriture extra-UE. I fornitori di pelli e cuoio extra-UE possono vendere le loro merci ad altre regioni del mondo per trasformarle in articoli che possono entrare nel mercato dell’UE senza alcun onere burocratico. Le concerie di pelli bovine dell’UE fanno bene a prepararsi all’attuazione dell’EUDR. Dovranno esercitare la Due Diligence sulle loro forniture raccogliendo informazioni sulla loro catena di approvvigionamento (o adeguare la loro catena di approvvigionamento in modo che possa fornire i dati richiesti). Le informazioni richieste dalle nuove norme riguardano i dati di geolocalizzazione degli stabilimenti della filiera e le informazioni sulla legalità dei prodotti e della produzione.Se i conciatori non sono in grado di trovare questi dati con il proprio personale, possono anche ricorrere a consulenti esterni, ma L’EUDR è cristallinamente chiara su una cosa: la responsabilità rimane nell’operatore.

Quali azioni di sistema possono e devono tentare tutti gli attori coinvolti a vario titolo nel settore a livello internazionale?

A livello istituzionale, l’industria europea della pelle sta intraprendendo diverse azioni:

  1. COTANCE promuove l’allineamento degli schemi di tracciabilità della pelle attraverso incontri mensili del Leather Traceability Cluster (https://euroleather.com/news/ leather-traceability-cluster). Esso riunisce tutti gli organismi di audit e certificazione interessati (ICEC, LWG, SLF. Oekotex e Textile Exchange) e altri importanti stakeholder per lo sviluppo di una norma CEN che eviti la duplicazione degli sforzi e inutili costi improduttivi per le concerie.
  2. COTANCE, grazie al sostegno di UNIC e Lineapelle, ha lanciato un’iniziativa volta a dimostrare alle autorità dell’UE (Parlamento, Consiglio e Commissione) l’enorme impatto negativo delle norme EUDR sul nostro commercio e sulla nostra industria. Questo dovrebbe servire a convincerle a escludere le pelli e il cuoio dal campo di applicazione dell’EUDR quando sarà rivisto nel 2026.
  3. COTANCE sta comunicando ampiamente agli stakeholder pubblici e privati di tutto il mondo i obblighi e l’impatto dell’EUDR sul nostro settore. E alcuni Paesi hanno giá espresso forti preoccupazioni in seno all’OMC per il loro commercio con l’UE.

Tuttavia, non dobbiamo farci illusioni. La tracciabilità è destinata a rimanere e i conciatori non si oppongono ad essa, anzi. Ma la sua implementazione nella catena del valore della pelle non può essere imposta per legge come avviene con l’EUDR. La tracciabilità nella catena del valore della pelle ha bisogno di più diplomazia, denaro, tempo e soluzioni tecnologiche per diventare realtà.

 

Ricerca, servizi e formazione – La Biblioteca
Ricerca, servizi e formazione – La Biblioteca

La Stazione Sperimentale per l’Industria delle Pelli e delle materie concianti è stato il primo Ente pubblico di ricerca sperimentale e istruzione tecnico/industriale in ambito conciario, fondato per supportare i settori produttivi strategici di fine Novecento.  Con l’emanazione della legge sul “Riordino dell’istruzione industriale”, Regio Decreto n. 302 del 3 ottobre 1909 e il Decreto Legge n. 896 del 10 maggio 1917, questo Istituto venne dotato di una Biblioteca specializzata, con lo scopo di offrire testi e materiale di studio necessari alla formazione e alla ricerca nel campo della Chimica teorica ed applicata, e della Tecnologia conciaria. All’epoca della fondazione, la Regia Stazione Sperimentale Pelli allestiva un museo merceologico del cuoio e la Biblioteca si componeva di oltre 700 volumi nella prima metà del 900. Negli anni, il luogo di lettura bibliotecario è stato progressivamente arricchito con l’aumentare e il diversificarsi dei servizi offerti dall’Istituto, rendendo indispensabile la realizzazione di un Centro di Documentazione annesso alla Biblioteca; attualmente viene gestito e valorizzato un patrimonio di oltre 5.600 Volumi, di cui 3.400 monografie e libri, 145 Proceedings di Congressi internazionali e nazionali di settore, 110 Riviste tecniche di settore provenienti da tutto il mondo (complessivamente 1.800 Volumi rilegati nella Sezione 1 dei Periodici), oltre 80 Tesi e fascicoli inerenti la ricerca e la tecnologia conciaria, e una Sezione Normazione che comprende una raccolta di ca. 900 Norme, Standard e metodi sul cuoio e materiali affini.

La Biblioteca della Stazione Sperimentale Pelli, unica del suo genere a livello nazionale, aderisce alla rete di cooperazione bibliotecaria promossa dal Ministro della cultura con la cooperazione delle regioni e delle Università, coordinata dall’Istituto centrale del catalogo unico (ICCU) delle Biblioteche italiane. La partecipazione alla rete attraverso il Polo regionale della Campania SBN-CAM, permette di gestire e divulgare un patrimonio di documenti in costante crescita.

L’aggiornamento e la valorizzazione delle collezioni, che avviene con la catalogazione in SBN (Servizio Bibliotecario Nazionale) attraverso il Polo SBN CAM, sono promossi in primo luogo mediante la realizzazione di una costante attività di catalogazione partecipata alla rete bibliotecaria coordinata dalla Direzione generale per le politiche culturali e il turismo “Promozione e valorizzazione dei musei e delle biblioteche”. L’OPAC (Online Public Access Catalogue) del Servizio Bibliotecario Nazionale consente di effettuare ricerche bibliografiche nel catalogo collettivo delle biblioteche italiane.

In Biblioteca vengono periodicamente ospitati studenti universitari e tirocinanti dove trovano materiale bibliografico per la stesura delle tesi di laurea, tesi di master, relazioni tecniche di stage (consultazione testi, libri e riviste). Inoltre vengono evase numerose ricerche bibliografiche on demand per le Industrie di Prodotti chimici del cuoio, Consulenti privati, Reparti R&D di concerie, ecc. al fine di fornire ogni possibile contributo ad iniziative di studio e di ricerca.

Lo ‘Spoglio Periodici’ effettuato nella nostra emeroteca, ha lo scopo di valorizzare il contenuto tecnico-scientifico dei periodici di tecnologia conciaria e di settori affini. Da questa attività nasce la base dati bibliografica, che comprende lo spoglio di oltre 110 riviste italiane di nostro interesse. Tramite la descrizione analitica del contenuto dei periodici e delle riviste è possibile il reperimento dei singoli articoli allargando e approfondendo l’orizzonte di ricerca.

Nell’anno 2019 la Regione Campania, nell’ambito dell’Asse 2 del POR Campania FESR, dedicato all’Information & Communications Technology (ICT), ha accolto il Progetto volto alla costituzione di un “Archivio e Biblioteca Digitale regionale”. Ad ad oggi la Stazione Sperimentale Industria Pelli è tra i 52 partner selezionati per partecipare alla creazione di tale archivio, nell’ambito del “Progetto Biblio_ARCCA – ARchitettura della Conoscenza Campana per Archivi e Biblioteche”, promosso dalla Giunta Regionale della Campania attraverso la Direzione Cultura e Turismo e che fa parte del portale “Ecosistema digitale per la cultura della Campania”, un hub attraverso il quale si accede alle sezioni e i servizi sul territorio attraverso esperienze immersive, ricostruzioni 3D e tour virtuali che mostrano, in una modalità innovativa, i luoghi e i beni culturali che ne fanno parte.

 

Il Magazine – World Leather: Leather and the Circular Economy 
Il Magazine – World Leather: Leather and the Circular Economy 

◊ Letture presso la Biblioteca della Stazione Sperimentale Pelli ◊

 

Rivista di settore: World Leather – Magazine for the leather industry

 

 

E’ stato pubblicato il nuovo numero del magazine inglese “World Leather”, fondato nel 1987, che rappresenta una delle riviste leader a livello mondiale per l’industria della pelle.

TechArt Shoes: Le innovazioni della filiera italiana
TechArt Shoes: Le innovazioni della filiera italiana

◊ Letture presso la Biblioteca della Stazione Sperimentale Pelli ◊  

 

 

Rivista di settore: TechArtShoes.it 

 

 

E’ stato pubblicato il numero di novembre della rivista italiana TechArtShoes.

 

TechArtShoes è un magazine che si occupa di innovazione di prodotto e processo dell’industria calzaturiera

TechArt Shoes: Le innovazioni della filiera italiana
TechArt Shoes: Le innovazioni della filiera italiana

◊ Letture presso la Biblioteca della Stazione Sperimentale Pelli ◊  

 

 

Rivista di settore: TechArtShoes.it 

 

 

E’ stato pubblicato il numero di aprile della rivista italiana TechArtShoes.

 

TechArtShoes è un magazine che si occupa di innovazione di prodotto e processo dell’industria calzaturiera

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