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La SSIP al Convegno “Made in Italy – Tutela del marchio”. Imperiale: “Preminente il ruolo della ricerca nella tutela del prodotto italiano”
La SSIP al Convegno “Made in Italy – Tutela del marchio”. Imperiale: “Preminente il ruolo della ricerca nella tutela del prodotto italiano”

Al Museo della Moda di Napoli si è svolto il convegno “Made in Italy – Tutela del marchio”, che ha visto interloquire esperti di vari settori, dal giuridico, all’economico, dall’aziendale alla ricerca. L’evento, a cura del Rotary Club, ha visto tra gli altri la partecipazione dell’Avv. Maria d’Elia – Amministratore unico Fondazione Mondragone – Museo della Moda Napoli, dell’Assessore Antonio Marchiello Attività produttive – lavoro – Demanio e Patrimonio – Regione Campania, della Dott.ssa Maria Teresa Aveta R.R.D. Rotaract Distretto 2101 a.R. 2024/2025 e del Prof. Nicola Scarpato Presidente del Rotary Club Napoli Castel dell’Ovo a.R. 2024/2025. Per la Stazione Sperimentale, è intervenuto il Dott. Edoardo Imperiale Direttore generale SSIP, sul tema «Gli strumenti e le azioni per la tutela dei prodotti in cuoio Made in Italy: il ruolo della ricerca e dello sviluppo sperimentale»: “Per la tutela del Made in Italy e del marchio dei prodotti nostrani, la ricerca svolge un ruolo preminente, grazie all’innovazione derivante proprio dai laboratori, come quelli della nostra sede nel comprensorio A. Olivetti di Pozzuoli, in cui, attraverso prove fisiche, chimiche o di microscopia, si certificano le caratteristiche e la qualità del cuoio, in un’ottica proprio di tutela dei prodotti che ne derivano, oltre che di certificazione della circolarità e sostenibilità dei materiali. In quest’ultimo senso sono fondamentali tutti i progetti di ricerca, tra cui il partenariato MICS (Made in Italy Circolare e Sostenibile), che hanno come obiettivo il finanziamento di attività di ricerca che coinvolgono i diversi attori: gli enti come il nostro, le università e le imprese. Inoltre, l’attività prima descritta dei laboratori di ricerca”, ha concluso il Direttore, “è a supporto delle attività di formazione che realizziamo al comprensorio con gli ITS Academy e con il Politecnico del Cuoio, organo della SSIP, con cui il know how viene trasferito non solo ai giovani, che hanno la possibilità di formarsi in maniera specifica in questo settore ma anche alle aziende, che sono le prime protagoniste di quella tutela che deve essere riconosciuta e soprattutto, valorizzata in tutte le fasi del creazione del prodotto Made in Italy”.

La SSIP il 20 ottobre al Convegno “Made in Italy – Tutela del marchio” al Museo della Moda
La SSIP il 20 ottobre al Convegno “Made in Italy – Tutela del marchio” al Museo della Moda

La SSIP il 20 ottobre al Convegno “Made in Italy – Tutela del marchio” al MMN.

Il 20 prossimo ottobre, a partire dalle ore 10, al Museo della Moda di Napoli si terrà il convegno dal titolo Made in Italy Tutela del Marchio, che coinvolge giovani membri del Rotary e che vedrà gli interventi di maestri artigiani del settore moda confrontarsi su una tematica di grande attualità. Al Convegno interverranno personalità ed esperti del settore e personalità istituzionali, tra cui Antonio Marchiello, assessore alle Attività produttive – lavoro – Demanio e Patrimonio – Regione Campania. Per la SSIP interverrà il Direttore Generale della Stazione Edoardo Imperiale.

Info su www.museodellamodanapoli.com

DA CPMC – Nicolais: “La nuova frontiera del cuoio Made in Italy: qualità, sostenibilità e innovazione”
DA CPMC – Nicolais: “La nuova frontiera del cuoio Made in Italy: qualità, sostenibilità e innovazione”

L’industria conciaria italiana è rinomata a livello globale per la produzione di cuoio di alta qualita, sinonimo di eccellenza artigianale e innovazione tecnologica. Il cuoio Made in Italy si distingue per le sue caratteristiche uniche, che combinano tradizione e modernità, offrendo prodotti che rispondono alle esigenze estetiche, funzionali e di sostenibilità del mercato contemporaneo. L’industria conciaria italiana è fortemente radicata nei distretti produttivi del Veneto. della Toscana e della Campania, dove la tradizione artigianale si unisce a tecnologie all’avanguardia. Questi distretti non solo concentrano la maggior parte della produzione nazionale, ma rappresentano anche modelli di economia circolare e sostenibilità ambientale. Le concerie si caratterizzano per l’uso di materie prime provenienti da scarti dell’industria alimentare, come pelli bovine e ovicaprine, che altrimenti sarebbero destinate allo smaltimento in discarica. Questo approccio non solo riduce l’impatto ambientale, ma contribuisce anche alla riduzione delle emissioni di gas serra. Un aspetto centrale della sostenibilità nell’industria conciaria è il recupero e il riutilizzo degli scarti di lavorazione. Le concerie italiane adottano già da tempo pratiche di economia circolare che permettono di trasformare gli scarti in nuovi prodotti di valore aggiunto. Ad esempio, gli scarti di pelle possono essere utilizzati per la produzione di fertilizzanti, biostimolanti, collagene per l’industria cosmetica e alimentare, e materiali per l’edilizia. Questo approccio non solo riduce la quantità di rifiuti prodotti, ma crea anche nuove opportunità economiche e contribuisce alla sostenibilità complessiva della filiera produttiva. Il trattamento delle acque reflue rappresenta un altro elemento cruciale per la sostenibilità dell’industria conciaria italiana. Le concerie italiane hanno, infatti, sviluppato impianti di trattamento delle acque reflue che permettono di rimuovere gli inquinanti riutilizzare l’acqua depurata nei processi produttivi. Questo non solo riduce il consumo di acqua dolce, ma minimizza anche gli impatti negativi sull’ambiente, contribuendo cosi alla protezione degli ecosistemi. L’innovazione tecnologica gioca, quindi, un ruolo fondamentale nella sostenibilità dell’industria conciaria italiana.

Diversi progetti all’interno dei Centri Nazionali, partenariati estesi e Centri di Competenza hanno utilizzato i fondi del PNRR per studiare e sviluppare nuove generazioni di pelli sostenibili attraverso l’uso di molecole e materiali derivati da biomasse. Questi progetti applicano tenologie abilitanti per il settore conciario: chimica verde, biotecnologie, nanotecnologie, funzionalità innovative quali l’impermeabilita, l’antimicrobicità e la resistenza al fuoco. L’adozione di sensori avanzati e tecnologie di controllo automatizzato 4.0 nell’industria conciaria italiana rappresenta una ulteriore trasformazione cruciale per migliorare la qualità del prodotto, ottimizzare l’uso delle risorse e garantire una tracciabilità completa. I sensori avanzati consentono di raccogliere dati in tempo reale su vari parametri critici del processo produttivo, come temperatura, umidità e composizione chimica, permettendo alle concerie di mantenere condizioni ottimali durante tutte le fasi della lavorazione delle pelli, riducendo gli scarti. Le tecnologie di controllo automatizzato 4.0, come RFID e blockchain, tracciano ogni fase del processo produttivo. dall’approvvigionamento delle materie prime alla distribuzione dei prodotti finiti. Questa tracciabilità assicura la conformità alle normative ambientali e di sicurezza, fornendo ai consumatori informazioni dettagliate sulla provenienza e le caratteristiche dei prodotti.

La blockchain, in particolare, crea un registro immutabile e verificabile di ogni fase del ciclo di vita del prodotto, rendendo difficile la contraffazione e proteggendo l’autenticità dei prodotti per i consumatori. Le normative europee e italiane richiedono livelli elevati di trasparenza e tracciabilità per garantire la sostenibilità e la sicurezza dei prodotti. Il regolamento (UE) 2024/1143 stabilisce requisiti rigorosi per la tracciabilità delle materie prime e dei prodotti finiti. Le imprese che implementano sensori avanzati e sistemi di controllo automatizzato sono meglio posizionate per soddisfare queste normative e beneficiare delle opportunità di mercato derivanti dalla crescente domanda di prodotti sostenibili e tracciabili. L’adozione di queste tecnologie avanzate migliora anche la sicurezza dei lavoratori, riducendo i rischi associati a compiti pericolosi o ripetitivi, e la precisione nel rilevamento dei difetti riduce la necessità di rilavorazioni costose e potenzialmente dannose per l’ambiente.

In conclusione, le concerie italiane stanno sperimentando nuove tecnologie materiali che permettono di migliorare le caratteristiche prestazionali della pelle e di ridurre l’impatto ambientale della produzione. L’adozione di pratiche di economia circolare e di tecnologie avanzate non solo migliora la sostenibilità dell’industria conciaria, ma crea anche nuove opportunità economiche e contribuisce alla competitività del settore. Le concerie italiane, infatti, sono in grado di produrre articoli in pelle di alta qualità che soddisfano le esigenze dei mercati globali della moda e del lusso, mantenendo al contempo un forte impegno verso la sostenibilità ambientale e la responsabilità sociale. Questo approccio integrato permetterà all’industria conciaria italiana di mantenere la sua posizione di leader globale e di rispondere efficacemente alle sfide del futuro.

V edizione del Made in Italy SUMMIT. La SSIP: “La sostenibilità è una cosa seria, aziende responsabili”
V edizione del Made in Italy SUMMIT. La SSIP: “La sostenibilità è una cosa seria, aziende responsabili”

La SSIP ospite alla V edizione del Made in Italy SUMMIT, l’evento digitale targato Il Sole 24 OreFinancial Times Sky TG24, sul focus “Fashion, investire sulla formazione per non perdere un know how che il mondo ci invidia”, condotto da Giulia Crivelli, Giornalista Il Sole 24 Ore. Al panel sono intervenuti: Lavinia Biagiotti Cigna, Presidente e CEO Biagiotti Group; Carlo Capasa, Presidente della Camera Nazionale della Moda Italiana; Edoardo Imperiale, Direttore Generale Stazione Sperimentale per l’Industria delle Pelli e delle Materie Concianti; Roberta Ligossi, CEO & Founder TA-DAAN, Ambassador GammaDonna; Stefano Ortolano, Head of Structured Finance, illimity; Maria Giovanna Paone, Presidente Gruppo Kiton; Claudio Rovere, Presidente HModa. Tema dunque, la moda, il Made in Italy e le filiere tra cui quella conciaria, su cui è intervenuto Imperiale: “La conceria italiana è un’eccellenza mondiale perché oggi conta circa 1.200 aziende in Italia che insistono soprattutto nei distretti industriali di Arzignano in Veneto, Santa Croce in Toscana, Solofra e parte della Campania e dà una cifra importante di mercato a livello europeo, circa il 67% e più del 20% a livello mondiale. Da quasi 140 anni l’industria conciaria ha un ente di ricerca: la Stazione Sperimentale, l’istituto che io dirigo, è un organismo di ricerca fondato nel 1885 che è amministrato da imprenditori e dirigenti di Unic (l’unione nazionale dell’industria conciaria) che rappresenta la conceria italiana e quindi da sempre si investe in ricerca, in innovazione, in formazione, in tutto quello che può migliorare il prodotto ma anche ridurre l’impatto ambientale e realizzare un prodotto sempre più sostenibile”. Tra i temi dell’intervento del Direttore Imperiale, la necessità fondamentale di superare “l’ignoranza” attorno al mondo pelle: “L’industria conciaria non fa altro che lavorare un rifiuto di industria alimentare e quindi parliamo di un settore che è pienamente nella bioeconomia”. Fondamentale è anche la diffusione della conoscenza: “Unic organizza Lineapelle che è la più grande fiera al mondo del prodotto pelle, tenutasi proprio durante la fashion week. Bisogna anche comprendere che la sostenibilità è una cosa seria, le aziende, gli imprenditori conciari hanno una grande responsabilità in questo senso. Infine”, ha concluso Imperiale, “noi come SSIP svolgiamo molta attività di formazione proprio nell’ambito degli ITS Academy che sono uno strumento che mette insieme l’università, il mondo delle imprese, il mondo delle scuole. E sono proprio questi giovani che poi portano innovazione e creatività all’interno delle aziende. La nostra stessa sede è in un posto iconico, siamo dentro il polo tecnologico Adriano Olivetti a Pozzuoli, quindi è un ambiente che ti stimola appunto, anche alla creatività, all’innovazione e all’etica”.

Pubblicato il nuovo numero di CPMC – 2/2024: L’editoriale del direttore Edoardo Imperiale
Pubblicato il nuovo numero di CPMC – 2/2024: L’editoriale del direttore Edoardo Imperiale

La SSIP per la qualità del cuoio, ora l’incubatore nazionale dell’economia circolare

Il Focus di questo numero ‘ll Cuoio Made in Italy: materiale di qualità e sostenibile’, racchiude partite strategiche per la SSIP, più in generale per il comparto e per l’economia italiana. Nella sintesi che trovate in prima pagina ‘Le nuove tecnologie per il controllo di prodotto e processo, come soluzioni in grado di garantire le performance di qualità. tracciabilità e sostenibilità dei prodotti in cuoio per il Made in Italy’ c’è la fotografia delle azioni che, come Stazione Sperimentale, abbiamo attivato, stiamo promuovendo e sperimentando.

La qualità del prodotto, l’eccellenza del cuoio, si valorizza se si sceglie e percorre la via dell’innovazione. Slogan e campagne di marketing, che pure sono fondamentali, da sole non possono bastare. Serve una strategia del sistema Pese e per strutturare questa serve una progettualità di base, servono idee chiare, una traiettoria 5.0.

La capacità delle imprese di sintonizzarsi su questa sfida è incoraggiante, gli imprenditori pronti ed aperti alle nuove soluzioni da sperimentare sui processi e sui prodotti.

Come ha ricordato Fulvia Bacchi, nelle pagine che seguono, l’industria conciaria italiana è stata in grado in questi ultimi trent’anni di cogliere le sfide e le opportunità di una società che si sta profondamente trasformando. Lo ha fatto a prescindere dagli incentivi, dagli obblighi normativi. Le imprese hanno anticipato le novità e si sono avviate.

Lo hanno fatto per difendere la qualità, per ‘assicurarsi futuro. La produzione di cuoi rispettosi dell’ambiente, con profonde rivisitazioni dei cicli produttivi, l’utilizzo di sostanze sempre più sicure per la salute e la sicurezza del lavoro, per l’ambiente e per i consumatori, l’utilizzo di nuove tecnologie green è, da tempo, opzione concreta. La nostra qualità “è – per dirla come propone il Presidente UNIC Fabrizio Nuti – la bussola che, storicamente, ha guidato la crescita e lo sviluppo del settore in Italia e nel mondo”.

La lungimiranza delle imprese italiane ha aperto, interessante l’intervista a Gustavo Gonzalez-Quijano, un dibattito nel consesso internazionale. L’esigenza di puntare sulle nuove tecnologie e soluzioni in grado di assicurare qualità e sostenibilità è sfida globale. L’industria conciaria italiana che è partita prima di altri ha il dovere, per rimanere su questa strada e per difendere concretamente i prodotti, di fare qualcosa in più. In questo numero concretizziamo questa volontà. Esperti e ricercatori raccontano, infatti, cose realizzate ed altre da fare. Le nostre competenze, quelle che sollecitiamo alla riflessione ed all’azione, fanno la differenza. L’evoluzione del sistema produttivo conciario verso una dimensione sempre più sostenibile e circolare è opportunità di sviluppo per il settore, è garanzia di crescita.

Nelle pagine che seguono c’è la tematica delle nuove molecole per la concia e le idee messe in campo per superare i problemi che spesso, queste novità, hanno generato. Con gli approcci multi-diagnostici, in grado di fornire informazioni cruciali sulle caratteristiche di qualità dei prodotti intermedi e finiti, come ricorda Claudia Florio, e con l’uso crescente di tecnologie NDT (Non Distruttive Testing) per il controllo in linea delle produzioni, superiamo criticità. Raccontiamo, fra le altre cose, i progetti che stiamo realizzando. Leggerete del Progetto TAN-TOM- Tecniche di oggettivazione non invasiva delle pelli lavorate in ambito conciario tramite nuovi sistemi di acquisizione ottici multispettrali e tomografici elettromagnetici, elaborati tramite sistemi basati su intelligenza artificiale.

Il Progetto, che conferma il ‘metodo SSIP: tiene insieme cinque soggetti Partner: tre aziende operanti in diversi settori industriali e due Organismi di Ricerca, come il Consorzio Nazionale Interuniversitario per le Telecomunicazioni (CNIT). Ente di ricerca non-profit riconosciuto dal MIUR che opera nel settore dell’ICT (consorzia 38 università e 8 unità di ricerca presso il CNR) e, naturalmente, la Stazione Sperimentale per l’Industria delle Pelli e delle materie concianti. Cito solo questi aspetti, ma potrei continuare, preferisco che a parlare siamo i nostri esperti. Le competenze che abbiamo, quelle che arricchiscono la nostra esperienza, mi convincono che dobbiamo continuare a lavorare al progetto che abbiamo e che, in parte, è operativo.

Ci sono, attorno al mondo SSIP, tutte le condizioni per lanciare un incubatore nazionale sull’economia circolare. Il settore conciario e la sua filiera per competere stanno investendo in tecnologie abilitanti per migliorare processo e qualità dei prodotti nel rispetto dell’ambiente. È possibile creare un contenitore nazionale. Ne parleremo, abbiamo iniziato…

In Veneto la SSIP trasferisce i risultati della ricerca al workshop “Cuoio Made in Italy”
In Veneto la SSIP trasferisce i risultati della ricerca al workshop “Cuoio Made in Italy”

Si è svolto presso Distretto Veneto della Pelle di Arzignano (VI), il workshop finalizzato a condividere con le imprese del distretto gli output più rilevanti in materia di sperimentazione di nuovi sistemi di concia, ingrasso e rifinizione, per lo sviluppo di cuoi innovativi ad alta sostenibilità, circolarità e funzioni aggiunte (come proprietà, antiossidanti, autopulenti, antimicrobiche, idrorepellenti e di aumentata resistenza termica e meccanica).

L’incontro – La pelle 5.0
L’incontro – La pelle 5.0

Si terrà il prossimo 12 aprile 2024 alle 17 l’incontro dal titolo “LA PELLE 5.0”, durante il quale il Sottosegretario al Ministero delle Imprese del Made in Italy Massimo Bitonci presenterà le opportunità per le nostre imprese derivanti dalla nuova legge per la transizione 5.0.

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