Ci lasciamo alle spalle la più grande emergenza sanitaria della storia repubblicana. Ora alle prese con la parte economica. Il suo giudizio?
«Forse il peggio è davvero passato dal punto di vista sanitario, ma ora si apre una sfida decisiva per il Paese: quella di affrontare l’emergenza economica. Stiamo già vivendo una situazione molto pesante che colpisce un po’ tutti i settori, come ci confermano anche i dati del nostro Ufficio Studi. Alcuni comparti in particolare sono stati gravemente danneggiati, come l’alberghiero e gli altri servizi collegati al turismo, ma anche il manifatturiero appare fortemente colpito, anche nella sua capacità di export che inevitabilmente risente delle difficoltà attualmente presenti in tutti i mercati mondiali, Europa e Nord America in primis. E in questo scenario soffrono anche i servizi, essendo dipendenti per lo più dal manifatturiero. Questo spiega le stime più recenti di autorevoli osservatori, che parlano di una caduta a doppia cifra del Pil per quest’anno. Ora si tratta di guardare avanti, perché dobbiamo superare questa situazione».

 

Soffrono molti settori dunque. Quello della moda di più a suo giudizio?
«Il settore moda è uno dei più colpiti per due motivi. Il primo riguarda la particolarità della domanda: essendo in gran parte beni voluttuari, evidentemente in tempi di crisi i consumatori devono dare priorità ad altre tipologie di acquisti. L’altro aspetto è collegato alla sua stagionalità: la crisi è scoppiata all’inizio della stagione estiva e così di fatto è andata persa la stagione più importante dell’anno per il settore; allo stesso tempo, già oggi appare gravemente compromessa anche la campagna invernale, con ripercussioni su tutte le produzioni del comparto, compresi naturalmente gli articoli in pelle e dunque la concia, che è uno dei pilastri dell’economia vicentina. Voglio ricordare che su un totale di circa 75 mila addetti del settore conciario in Italia, circa 13 mila lavorano nel distretto vicentino».

Quali, in sintesi, le misure da mettere in campo per la ripresa economica ed in particolare per il comparto moda?
«Innanzitutto è giusto riconoscere che molto è stato fatto e si sta facendo per arginare l’emergenza economica. Il giudizio su queste prime misure non può che essere positivo, ma è il momento di pensare ad una “Fase 2” anche per gli aiuti alle imprese. Non possiamo solo tamponare il problema con misure a supporto della liquidità, perché queste prima o poi finiranno: occorre far sì che le imprese possano riprendere i propri progetti e programmi di sviluppo, dunque ad investire e a fatturare. Questo è l’unico modo per generare liquidità a lungo termine».

 

Quale ruolo per la Ricerca e l’Innovazione? Su quali canali si può sviluppare la collaborazione con la SSIP?
«È evidente che il sostegno all’innovazione è tra le misure strategiche per favorire la ripresa economica e questo concetto è ben presente anche nel piano di proposte che il Sistema Camerale italiano ha presentato al Governo. Si tratta di una serie di richieste e linee di indirizzo incentrate su tre pilastri: il sostegno alla domanda, anche quella interna, con politiche di sostegno ai consumi, alle famiglie e per il turismo; il supporto agli investimenti privati e pubblici, a partire dalle misure a favore dell’implementazione delle tecnologie 4.0 e in generale per la digitalizzazione; infine il rafforzamento del sistema imprenditoriale come condizione per accrescere la competitività e la produttività del paese, con riforme orientate alla semplificazione amministrativa e alla riduzione dei tempi della giustizia civile. In questo contesto, come Camera di Commercio di Vicenza esiste con SSIP una collaborazione già consolidata che sta dando buoni risultati e c’è l’ambizione di continuare su questa strada, facendo sempre meglio. Il nostro obiettivo è dunque intensificare le azioni virtuose e le politiche attive già in campo. Come Camera di Commercio puntiamo quindi a incrementare la conoscenza dei servizi che SSIP può offrire alle imprese e supportare dal punto di vista operativo l’attività che la Stazione Sperimentale svolge nel territorio. Vicenza dispone di uno dei più importanti distretti della concia d’Italia e questa attività è quindi tra le azioni prioritarie per la nostra Camera di Commercio. Anche perché SSIP, che fa della ricerca e innovazione il focus della propria attività, può essere davvero un driver importante per la crescita e una risorsa strategica per il nostro territorio».

 

Gaetano Amatruda
Giornalista – Ufficio Stampa

 

 

 

La Stazione Sperimentale per l’Industria delle Pelli e delle materie concianti, in occasione delle Festività natalizie, resterà chiusa:

– Distretti industriali di Arzignano (VI) e Santa Croce sull’Arno (PI): dal 23 dicembre 2024 al 6 gennaio 2025;
– Polo Tecnologico Olivetti di Pozzuoli24 e 31 dicembre 2024; 6 gennaio 2025.

 

                                           Vi auguriamo buone feste.

 

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