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Rivista “ARS tannery – La corsa al metal free”
Rivista “ARS tannery – La corsa al metal free”

◊ Letture presso la Biblioteca della Stazione Sperimentale Pelli ◊

 

 

Rivista di settore: Ars Tannery – La rivista italiana per la tecnica della conceria

 

 

 

Questa pubblicazione della casa editrice milanese AF Edizioni, rappresenta una delle riviste nazionali a diffusione mondiale, indirizzate all’industria conciaria per rimanere aggiornati su novità e fiere, come anche per cercare le concerie delle più importanti aziende chimiche e tecnologiche.

Il punto di ASSOMAC – La riduzione dell’impatto ambientale è business
Il punto di ASSOMAC – La riduzione dell’impatto ambientale è business

Il progetto di Assomac “Supplier of Sustainable Technology”, che ha prodotto la “Targa verde”, inaugura un ciclo di confronto con le istituzioni pubbliche, le aziende e le associazioni imprenditoriali dei settori a noi vicini per ampliare il campo dell’ecologia nella gestione d’impresa: un lavoro che prosegue con il monitoraggio degli eventi sul tema della sostenibilità.

 


Il primo appuntamento a cui abbiamo partecipato è stato il seminario con Quantis (Milano, 26 febbraio), intitolato “Per un 2019 all’insegna di una moda più sostenibile”, in conclusione della Fashion Week. La sessione ha presentato i risultati di dello studio Measuring Fashion: Insights from the Environmental Impact dello studio Global Apparel and Footwear Industries, realizzato da Quantis e condiviso con il New York Times.

 


Questo seminario faceva seguito a COP24, la principale conferenza mondiale sul clima, svoltasi in Polonia nel dicembre 2018, e durante la quale era stata scritta la Fashion Industry Charter for Climate Action, firmata dai principali marchi della moda, abbigliamento e calzature, mondo tessile e mondo pelle. Un impegno del settore a ridurre del 30% le emissioni di gas a effetto serra entro il 2030, per allineare l’industria della moda all’obiettivo globale di limitare il riscaldamento a 2°C.
Il prossimo appuntamento al quale dovremmo prepararci sarà la conferenza “Sustainable Brands Paris”, che si terrà a Parigi, la città della COP21. Sarà la più grande conferenza europea su sostenibilità e innovazione. Assomac potrebbe essere un partecipante motivato a sondare il terreno e trovare alleanze per la qualificazione dei processi di produzione eco-sostenibile.

 


Il nostro progetto “Supplier of Sustainable Technology” parte dal concetto che la sostenibilità ambientale si coniuga con il welfare e l’inclusione sociale. La riduzione dell’impatto ambientale non è un fattore limitativo, anzi è una grossa opportunità di business perché a livello globale la moda vale 2,5 mila miliardi di dollari ed è a contatto stretto con i consumatori più informati. Noi, in questo processo vogliamo non solo reagire alle imposizioni che ci verranno dal mercato e dalle istituzioni, ma avere un atteggiamento proattivo, cioè avere la capacità di prevenire e anticipare i problemi e i bisogni futuri dei consumatori finali, e quindi dei nostri clienti.

 


In campo per sviluppare un programma di sostegno agli investimenti sostenibili, delle linee guida per preparare il bilancio di sostenibilità sociale e ambientale, la complessa metodologia di “Sustainability Reporting”.
Con questa idea del patto di filiera abbiamo molti progetti che, insieme, approfondiremo.

 
 

Gaetano Amatruda
Ufficio Stampa Stazione Sperimentale per l’Industria delle Pelli

 
 
 

Leather Update #23
Leather Update #23

Pubblicata la newsletter Leather Update #23!

Approfondimenti sulle attività di ricerca, normazione, formazione e ogni altra notizia rilevante per la filiera pelle.

Questa settimana: il punto di ASSOMAC, 24 Settembre 2020 – Bioeconomy Day: il racconto del workshop, Esame preliminare dei difetti e Consulenza Merceologica.

Esame preliminare dei difetti e Consulenza Merceologica
Esame preliminare dei difetti e Consulenza Merceologica

La produzione di un articolo non conforme ai requisiti di qualità o normativi può avere un elevato impatto non solo in termini economici ma anche in termini di immagine, a seguito di procedure di richiamo o sanzioni.

 

L’attività di Consulenza Merceologica è finalizzata al riconoscimento di difetti che possono manifestarsi durante la produzione o di una pelle o la manifattura e l’uso di un articolo, e ad individuare soluzioni che possano risolvere la problematica ovvero prevenire il futuro manifestarsi del difetto.

 

In quest’ambito la Stazione Sperimentale opera sulla base dell’approfondita conoscenza della correlazione tra proprietà del materiale e operazioni conciarie dei propri Tecnologi, e con l’ausilio di attrezzature all’avanguardia, utilizzate per definire univocamente la natura di difetti e di materiali e prodotti chimici ad essi correlati.

 

La prima fase di un’attività di Consulenza Merceologica, ovvero la raccolta di informazioni dal Cliente inerenti la problematica e l’esame merceologico preliminare del difetto è sicuramente la più critica in quanto orienta le successive indagini. In sede di esame merceologico preliminare, che la Stazione può effettuare anche presso il Cliente, sono effettuate prime rilevazioni sulla morfologia del difetto (localizzazione e distribuzione sul pellame o sugli articoli), e possono essere condotte piccole prove tecnologiche che, talvolta, forniscono prime indicazioni per una pronta risoluzione della problematica. Un esempio classico di tale attività è l’esame preliminare del comportamento di un deposito superficiale (“repousse”), quando viene applicata una fonte di calore localizzata, quale può essere la fiamma di un accendino. Infatti la scomparsa del deposito può essere indicativa della presenza di una “repousse” grassa e/o cerosa, mentre la persistenza della macchia è solitamente indicativa di deposito salino.

 

Dott. Gianluigi Calvanese
Responsabile dell’Area Analisi, Certificazione e Consulenza

Pubblicato il: 25 Set 2020

Sostenibilità, economia circolare ed industria 4.0: il racconto del Workshop del 24 settembre
Sostenibilità, economia circolare ed industria 4.0: il racconto del Workshop del 24 settembre

Il 24 settembre alle ore 15:00, in occasione del Bioeconomy Day, si è tenuto presso la SSIP il workshop Bioeconomia: sostenibilità, economia circolare ed open innovation.

 

Ad introdurre la sessione è stato il Presidente della Stazione Sperimentale Industria delle Pelli, Graziano Balducci, che dopo aver portato i saluti del Ministro Manfredi e del Presidente della Camera di Commercio di Napoli Ciro Fiola, ha descritto metodologie e principi delle attività fondamentali svolte dalla SSIP.

 

“La storia della SSIP è una storia lunga un secolo, ed ha come obiettivi principali quelli della ricerca tecnico-scientifica, il rispetto per l’ambiente e la configurazione dell’ente come un vero e proprio dimostratore tecnologico di fabbrica conciaria 4.0”. Alla storia centenaria della SSIP, si aggiunge una nuova reputazione nazionale, che si inserisce nella funzione pubblica, grazie al d.l. in materia di utilizzo dei termini “cuoio, pelle e pelliccia” che entrerà in vigore il prossimo ottobre, a certificare il ruolo fondamentale a supporto del Made in Italy.

 

A seguire, l’intervento del Prof. Giovanni Sannia, in rappresentanza della Federico II, che insieme alla SSIP ha organizzato l’evento. Il Prof. Sannia ha voluto approfondire il superbo lavoro di formazione che nel corso degli anni ha visto protagonista la Federico II nel settore della Bioeconomia e delle Biotecnologie Industriali, come l’istituzione dei diversi CdL e Master come quelli in Biotecnologie Industriali e agro-alimentari e Biocirce – Bioeconomy in a circular economy. Quest’ultimo, riconosciuto come progetto formativo sulla Bioeconomia unico in Europa.

 

Dalla formazione professionale si è passati alle politiche, con l’intervento di Antonio Martini, Direttore Interventi per Ricerca ed innovazione del MISE, che ha fatto il punto su come la politica italiana ed europea abbia voglia di puntare sulle imprese attente a questi temi. Uno dei mezzi per realizzare aziende virtuose è sicuramente il supporto alle PMI con strumenti di finanziamento ed una linea specifica di sinergie industriali, annunciando che a livello nazionale con le risorse del Cura Italia, saranno messi a disposizione altri 100 milioni per i piani di tutela ambientale ed economia circolare destinati alle filiere industriali.

 

L’intervento del DG della SSIP, Edoardo Imperiale, in cui annuncia il Programma Leather Innovation Challenges 2025, ha dato il via al vero e proprio confronto tra i diversi professionisti coinvolti.

 

Innovazione di prodotto, Economia circolare e sostenibilità, Industria 4.0 e Smart Factory, sono le aree d’interesse su cui la SSIP vuole focalizzarsi nel prossimo quinquennio, invitando professionisti, aziende a start-up a proporre nuove traiettorie tecnologiche attuabili a medio-lungo termine a partire dal 1 ottobre 2020.

 

“Possiamo ospitare start-up ed investire nella tecnologia per realizzare un upgrading. Siamo aperti ai suggerimenti e sarà nostro interesse costruire con altri attori della filiera una collaborazione per intercettare i fabbisogni di innovazione sui quali concentrarci”.

 

In seguito, è stato il momento di Gustavo Gonzalez –Quijano che, da rappresentante di Cotance, ha voluto sottolineare l’importanza delle politiche di uniformazione a livello europeo delle norme che regolano la produzione, il controllo e la qualità delle conce, sottolineando che “in materia di concia, l’Italia è l’ombelico del mondo”.

 

Il Prof. Piero Salatino invece, ha voluto concentrarsi sull’importanza della comprensione del complessità del ciclo di vita della trasformazione, mettendo in luce l’importanza di un registro elettronico dei rifiuti che potrebbe essere un punto di partenza per l’implementazione delle tecniche di reimmissione dei prodotti a fine ciclo vitale. “Oggi la sfida è oltre la circolarità. Simbiosi industriale. Considerare prodotti a fine vita di una filiera, come potenziale input in filiere diverse e distanti da quella nativa. Una circolarità che si declina tra filiere diverse”.

 

Per il Prof. Luigi Nicolais il periodo che stiamo attraversando “Non è una rivoluzione tecnologica, è una rivoluzione sociale, poiché le tecnologie sono disponibili ma c’è necessità di imparare a farle lavorare insieme. Dobbiamo capire che ricerca ed innovazione sono due cose diverse. La ricerca è un prerequisito dell’innovazione, ma la ricerca da sola non porta ad un’innovazione, porta a dei risultati scientifici che devono essere interpretatati ed utilizzati nell’innovazione. Solo così è possibile realizzare invenzioni adatte al mercato”.

 

Anche per Paolo Scudieri non bastano i soli ricercatori e le università, ma bisogna essere una compagine ancora più ampia, coinvolgendo soprattutto le imprese che conoscono i benchmark dei mercati.

 

Portare nuove tecnologie vuol dire anche ripopolare luoghi con una missione, come nel caso di Borgo 4.0. “Le nuove tecnologie devono soddisfare l’esigenza dell’uomo e non essere aggrediti dalla tecnologia, è un nuovo umanesimo”. Nella tradizione, bisognerà saper applicare una grande evoluzione.

 

Su quanto il cambiamento della chimica sia importante nella riduzione dell’impatto ambientale, ne ha parlato Marco Frediani, Presidente UNPAC.

 

“La continua ricerca verso prodotti sempre più sostenibili non è un percorso facile. Insieme a Unic, Federchimica e SSIP vogliamo mettere a punto la determinazione dei metodi per il controllo delle sostanze utilizzate all’interno della filiera, poiché attualmente non esiste una normativa unificata.

 

Esempio di gestione ed organizzazione di filiera è senza dubbio il Distretto toscano, all’avanguardia per la tutela dell’ambiente e del territorio, rappresentato da Albino Caporale.

 

Il distretto conciario è sempre stato all’avanguardia per l’ambiente e del territorio. Ad esempio sulla depurazione delle acque. “La SSIP, così come Poteco, non si pone come mediatore ma come propositore di progettualità che partecipa alla stessa”.

 

A fare un punto nazionale e globale sulla situazione green della filiera ci pensa Edoardo Croci, Coordinatore del Green Economy Observatory dell’Università Bocconi.

 

“Il pacchetto dell’Economia circolare è un componente chiave per lo sviluppo dell’Europa. Il Green Deal, dà una serie di priorità: clima obiettivo 2030, circular economy, efficienza energetica, toxic free environment, capitale naturale, conservazione delle biodiversità, sustainable food, mobilità sostenibile. Temi slegati che costituiscono una visione integrata che aiuta a comprendere gli elementi di altissima competitività europea rispetto al blocco americano ed asiatico”.

 

Un mercato che al momento vive enormi difficoltà, come raccontato da Fulvia Bacchi, Direttore Generale UNIC: “Attraverso il paradigma dell’economia circolare e della bioeconomia possiamo cambiare l’immagine dell’industria conciaria che nonostante i nostri sforzi è sempre stato considerato, in maniera errata, un settore inquinante. Il nostro è un settore di eccellenza e strategico per il Made in Italy che vive un momento difficile in questa fase post Covid-19: – 40% di produzione, – 40% export e riduzione del 25/30% del personale. È un’eccellenza che va protetta”.

 

Infine un punto di vista idro-ambientale arriva da Vera Corbelli, Segretario Generale del Distretto idrografico dell’Appennino Meridionale, che ha voluto focalizzare il proprio intervento sul bacino del Sarno, uno dei più compromessi a livello d’inquinamento ma con altissime potenzialità. “Quello che stiamo facendo con le imprese conciarie credo sia un esempio per l’Italia, sia per il rispetto dei piani per la tutela della risorsa idrica. Un’azione del genere si configura in quello che è il programma della CE in quanto ad utilizzo delle risorse e sostenibilità. Proprio su questi termini, sarà fondamentale la collocazione del Master Plan del bacino del Sarno stipulato con SSIP”.

 

Puoi trovare il video completo del workshop cliccando qui.

Per visualizzare la photogallery, clicca qui.

 
 

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Bioeconomy Day 2020: ecco chi sono Relatori che parteciperanno all’evento
Bioeconomy Day 2020: ecco chi sono Relatori che parteciperanno all’evento

Sostenibilità, Economia circolare ed Open innovation: sono questi i temi al centro del dibattito che si svilupperà nel corso del workshop organizzato dalla SSIP e l’Università degli Studi di Napoli Federico II.

 

All’evento parteciperanno rappresentanti delle istituzioni, ma soprattutto esperti e ricercatori dell’intera filiera conciaria.

 

Fulvia Bacchi dal 1973 fa parte di UNIC (Unione Nazionale Industria Conciaria) di Confindustria. Il primo incarico riguardava relazioni esterne, istituzionali e di strategia aziendale al fine di supportare l’internazionalizzazione delle aziende conciarie italiane. È Direttore Generale di UNIC dal 2016, ed ha creato anche LP Fashion Studio, uno showroom del tutto innovativo dedicato alle tendenze emerse nella moda in pelle. CEO di ICEC (Istituto di Certificazione) e membro del CdA dell’Istituto di Ricerca sulla Pelle Italiana, dal ’91 è direttore di Unac, l’Associazione Italiana di Accessori e Componenti, e da 2017 CEO di LINEAPELLE  SPA, la più importante Fiera Internazionale sulla pelle.

 

Graziano Balducci, Presidente del CdA della SSIP dal 2019, Vicepresidente dell’Unic ceo di Antiba Conceria, azienda del Distretto Industriale di Santa Croce sull’Arno (Pisa), fondata nel 1987 con il fratello Paolo, sulle orme di un’esperienza familiare avviata negli anni Cinquanta dal padre, Mario Balducci.

 

Albino Caporale è direttore alle attività produttive dell’Assessore Attività Produttive, Credito, Commercio e Turismo della Regione Toscana dal 2015. Lunga la sua carriera nel settore pubblico. Prima di approdare in Regione aveva lavorato alla Provincia di Siena, al Comune di Pisa, Poggibonsi e Santa Croce sull’Arno. È stato Consigliere di Amministrazione della SAT, Società Aeroporto Toscano di Pisa dal 2012 al 2015. Ha esperienza nel settore dell’artigianato, industria, cooperazione, turismo, commercio e servizi. Ha competenza in materia di CCIAA.

 

Vera Corbelli, dal 2014 è Commissario Straordinario per gli interventi urgenti di bonifica, ambientalizzazione e riqualificazione di Taranto nonché per l’attuazione dell’intervento di messa in sicurezza e gestione dei rifiuti pericolosi e radioattivi del deposito ex Cemerad di Statte. Esperta di pianificazione e programmazione del sistema fisico-ambientale, negli anni ha maturato una notevole esperienza professionale, svolgendo il ruolo di Segretario Generale dell’Autorità di Bacino Nazionale Liri, Garigliano e Volturno e di Segretario coordinatore del Distretto idrografico dell’Appennino Meridionale.

 

Edoardo Croci è Direttore di ricerca dello IEFE, il centro di ricerca di economia e politica dell’energia e dell’ambiente dell’Università Bocconi, dove è anche coordinatore dell’”Osservatorio sulla green economy”. È titolare del corso di “Carbon management and carbon markets” all’Università Bocconi e di “Politica dell’ambiente” all’Università degli Studi di Milano.  È stato Assessore alla Mobilità, Trasporti e Ambiente del Comune di Milano; nel corso del suo mandato ha introdotto misure innovative in materia di ambiente, clima e mobilità sostenibile – come il sistema di road pricing ecopass e il sistema di bike sharing Bike-mi, che sono state riconosciute come “best practices” da organizzazioni internazionali come OECD, Banca Mondiale, UN-Habitat.

 

Ciro Fiola, Presidente CCIAA di Napoli dal 2018. Negli anni tra il 1999 e il 2003, ha ricoperto numerosi incarichi, tra cui: componente del Comitato provinciale INPS e del Consiglio di Amministrazione UNICAPORTUALE, di cui è stato anche Presidente. È iscritto all’elenco speciale dell’Albo dei Giornalisti. È stato Consigliere comunale dal 2001 al 2006 ed è stato rieletto, nel maggio 2006. Ha fatto parte delle Commissioni consiliari Bilancio e Risorse Strategiche, Territorio e Ambiente, Trasparenza.

 

Marco Frediani, imprenditore e Presidente UNPAC.

 

Gustavo Gonzalez –Quijano attualmente ricopre la carica di Segretario Generale di Cotance, ovvero l’organo rappresentativo dell’industria conciaria europea. Nel corso degli anni è stato Presidente ESCO TEXTAN (TCLF), Membro del consiglio di amministrazione del Consiglio per le abilità settoriali del TCLF dell’UE, Membro del Panel UNIDO Leather & Leather Products e del FAO Sub-Group Hides&Skins

 

Edoardo Imperiale, Direttore Generale della Stazione Sperimentale per l’industria delle Pelli, Direttore Generale Campania Digital Innovation Hub di Confindustria e Professore presso l’Università Mercatorum delle Camere di Commercio Italiane, nel CdL in Ingegneria Gestionale ad Indirizzo Economia circolare ed è Consigliere del Cluster Tecnologico spring.

 

Laureato in Economia e Commercio ha conseguito il Dottorato di Ricerca in Ingegneria Industriale ed conseguito l’Executive Master in Management delle Amministrazioni Pubbliche presso SDA Bocconi in partnership con la Presidenza del Consiglio dei Ministri. Per circa 16 anni, dal 2001 e fino al 2017 dopo aver vinto il concorso quale dirigente presso il Nucleo di Valutazione e Verifica degli Investimenti Pubblici della  Regione Campania – per conto del CIPE – è stato Direttore Generale di Società regionali per la ricerca, l’innovazione e l’internazionalizzazione delle imprese (tra cui Sprint Campania, Città della Scienza e Sviluppo Campania)

 

Antonio Martini, laureato in ingegneria mineraria dal maggio del 2019 è stato nominato Direttore della Divisione “Interventi per ricerca e sviluppo” presso la DGIAI del Ministero dello Sviluppo Economico. Tra i numerosi incarichi che ha ricoperto, ricordiamo quello di Direttore dell’Ufficio Nazionale Minerario per gli Idrocarburi e le Georisorse, l’organismo di controllo e vigilanza delle attività petrolifere e di stoccaggio di gas ed anidride carbonica.

 

Luigi Nicolais, Professore Emerito dell’Università di Napoli Federico II,  Presidente di Materias e Presidente del Campania Digital Innovation Hub,  è il Consigliere Scientifico della SSIP.  Già Presidente del CNR,  ha fondato e presieduto il Distretto tecnologico sull’Ingegneria dei Materiali polimerici e compositi e Strutture – IMAST Scarl. Nel 2016 è stato insignito dell’onorificenza di Cavaliere di Gran Croce all’Ordine al Merito della Repubblica Italiana. È componente del Gruppo 2003 di cui fanno parte gli scienziati italiani più citati al mondo. Da maggio 2006 a maggio 2008 è stato Ministro per le Riforme e le Innovazioni nella Pubblica Amministrazione del secondo governo Prodi.

 

Piero Salatino, laureato in Ingegneria Chimica all’Università degli Studi di Napoli Federico II è attualmente Presidente di MedITech – Competence Centre 4.0. Già Presidente della Scuola Politecnica e delle Scienze di Base della Federico II è  professore ordinario  del settore scientifico-disciplinare IMPIANTI CHIMICI (Impianti Chimici II, Impianti Chimici III, Progettazione di Reattori Chimici, Impianti e Processi, Reattori Chimici, Ingegneria delle Reazioni Chimiche, Bioreattori, Impianti Biotecnologici) per i Corsi di Laurea/Laurea Magistrale in Ingegneria Chimica ed Ingegneria dei Materiali, Facoltà di Ingegneria, e per i Corsi di Laurea/Laurea Magistrale in Biotecnologie Industriali, Facoltà di Scienze Biotecnologiche, presso l’Università degli Studi di Napoli Federico II.

 


Giovanni Sannia, ha ricoperto e ricopre numerosi ruoli accademici tra cui: Professore di Biologia Molecolare e Biotecnologia Industriale, Responsabile del Laboratorio di Biotecnologie Industriali, Ambientali e Molecolari, dipartimento di Chimica Università di Napoli Federico II, Presidente PhD School in Biotechnology Università di Napoli Federico II, Presidente Master BIOCIRCE “Bioeconomy in the Circular Economy”.

Paolo Scudieri è laureato in ingegneria industriale all’Università di Basilea, è Presidente di ANFIA ed è alla guida il Gruppo Adler Pelzer, azienda di famiglia fondata dal padre Achille nel 1956 a Ottaviano, oggi realtà internazionale con 64 stabilimenti e oltre 15.000 dipendenti in 23 Paesi, per un fatturato superiore a 1,5 miliardi di euro. Cavaliere del lavoro, è membro dell’Advisory Board di Confindustria. È alla guida DATTILO – il Distretto Alta Tecnologia Trasporti e Logistica, costituito in Campania come braccio operativo della Regione per sviluppare progetti di ricerca nel settore dei trasporti e della mobilità, del Centro SRM – Studi e Ricerche per il Mezzogiorno, e del master dell’auto promosso dall’Università degli Studi di Napoli Federico II. Nel 2011 ha ricevuto la nomina Niaf (National Italian American Foundation) quale migliore imprenditore italo-americano alla presenza del Presidente degli Stati Uniti Barack Obama.

 
 

Se vorresti partecipare e non sei riuscito ad iscriverti, potrai seguire la diretta streaming sulla nostra pagina Facebook!

 
 

Le nuove sfide tecnologiche per l’Industria Conciaria
Le nuove sfide tecnologiche per l’Industria Conciaria

 

Con circa 1200 imprese ed oltre 18mila addetti, l’Industria Conciaria Italiana è uno storico e consolidato esempio di economia circolare, in quanto sottrae un’ingente quantità di scarti dell’industria della macellazione, riducendo notevolmente l’impatto ambientale e creando un prodotto nobile dalle caratteristiche tecniche e prestazioni di altissimo livello che si mantengono nel tempo.

 
 

Il modello diventa ancor più ambizioso quando ci si addentra nel campo della Bioeconomia, un settore in continua evoluzione e costantemente alimentato da adeguati supporti tecnologici ed approcci multidisciplinari in grado di individuare tutte le opportunità per lo sviluppo di soluzioni più sostenibili e tecnologicamente avanzate.

 
 

Ed è proprio in questo campo che entra in gioco il Leather Innovation Challenges 2025, l’ultimo strumento proposto dalla SSIP, progettato e realizzato per fornire alle imprese del settore nuove traiettorie tecnologiche per il quinquennio 2020-2025.

 

In tal senso, il programma intende avviare una selettiva attività di scouting di tecnologie e soluzioni innovative, finalizzata all’avvio di partnership per l’avvio di Progetti di Ricerca Industriale e Sviluppo Sperimentale, per lo Sviluppo di Start-Up tecnologiche e la realizzazione di prototipi in ambito industriale 4.0, nei seguenti ambiti di interesse:

 
 

INNOVAZIONE DI PRODOTTO

 

Nuovi materiali, molecole e tecnologie e per la produzione di nuove famiglie di pelli innovative, sia in relazione ai processi di lavorazione impiegati, sia rispetto alla capacità di soddisfare contestualmente una serie di fabbisogni di innovazione e sostenibilità.

 
 

ECONOMIA CIRCOLARE E SOSTENIBILITÀ

 

Soluzioni innovative che consentano la progettazione di strategie di valorizzazione degli scarti derivanti dall’industria conciaria, nonché degli scarti provenienti dalla filiera della lavorazione della pelle.

 
 

INDUSTRIA 4.0 E LEATHER SMART FACTORY

 

Soluzioni che introducano nuovi processi e metodologie dell’industria 4.0 per la lavorazione della pelle; nello specifico, di particolare interesse risultano gli approcci volti ad implementare l’automazione di processo, il controllo da remoto e l’introduzione di tecnologie smart per il monitoraggio della produzione conciaria, nell’ottica di ottimizzare il processo produttivo, favorire condizioni di risparmio idrico ed energetico,  e minimizzare l’impatto che le produzioni possono avere sulla salute dei lavoratori e sull’ambiente.

 
 

Maggiori dettagli sul Leather Innovation Challenges 2025 saranno resi noti durante il Bioeconomy Day 2020 previsto per Giovedì 24 Settembre.

 

Per info sull’evento e come partecipare, clicca qui.

 
 

La call è aperta a tutti i soggetti pubblici e privati interessati a promuovere soluzioni tecnologiche e progettualità avanzate.

 
 

Leather Update #22
Leather Update #22

Pubblicata la newsletter Leather Update #22!

Approfondimenti sulle attività di ricerca, normazione, formazione e ogni altra notizia rilevante per la filiera pelle.

Questa settimana: il Dirigente Scolastico Giovanna Scala, 24 Settembre 2020 – Bioeconomy Day: confronto tra Sostenibilità, Economia circolare ed Open Innovation, Rivista “International Leather Maker” – Analisi di mercato.

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