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Il punto di Assomac – Hotspot per le industrie di abbigliamento e calzature
Il punto di Assomac – Hotspot per le industrie di abbigliamento e calzature

Il nuovo incontro con – Il punto di Assomac – è in materia di riduzione di impatto ambientale nelle imprese del comparto calzaturiero e dell’abbigliamento.

Le imprese, sono coinvolte in iniziative per ridurre l’impronta ambientale nei prodotti di largo consumo della moda e cercano tecnologie, soluzioni e buone pratiche per la sostenibilità ambientale. Per migliorare l’interazione tra impresa e ambiente, ai produttori di beni intermedi è richiesto di eseguire una valutazione della performance ambientale, che permette di esprimere un giudizio sui risultati della gestione ambientale.

 

A tale scopo si utilizzano delle grandezze chiamate indicatori ambientali, i cui valori si confrontano con dei valori di riferimento, utili per capire cosa va migliorato per soddisfare i Science Based Targets (i quali richiedono l’abbattimento dell’80% delle emissioni di GHG per il 2050.

 


Per soddisfare i Science Based Targets, devono essere applicate contemporaneamente diverse misure migliorative: una maggiore efficienza energetica e uno spostamento verso le energie rinnovabili oltre ad approcci intelligenti al riciclaggio delle fibre e dei tessuti. È importante capire come la sola realizzazione di singole misure (ad esempio l’economia circolare) non renderebbe sostenibile nel lungo periodo il settore dell’abbigliamento e della calzatura.

 

Questo articolo elenca degli indicatori intermedi, o midpoint  e finali, o endpoint, oltre alle valutazioni delle scorte e classi di misurazioni che differiscono dallo scopo per cui sono pensate. Gli intermedi sono caratteristici dei processi provocati dal flusso di sostanze verso e dall’ambiente naturale, mentre lo scopo di un indicatore finale è quello di illustrare meglio gli effetti complessivi di questi processi in termini di valore sociale – salute umana, ecosistemi e risorse.

 

I dati di inventario sono le informazioni usate per calcolare intermedi e finali.

 
 

Young Leather Scientist Grant Programme 2021, il contest di IULTCS scade il 30 novembre
Young Leather Scientist Grant Programme 2021, il contest di IULTCS scade il 30 novembre

Sono stati prorogati i termini di iscrizione al Young Leather Scientist Awards, il contest organizzato da IULTCS e destinato a tutti gli scienziati under 35 con progetti da destinare alla filiera conciaria.

 

Il concorso, con scadenza prevista per il 30 novembre 2020, vede il sostegno congiunto di Erretre e Leather Naturally.

 

Young Leather Scientist Awards

 

IULTCS raccoglie idee e progetti innovativi in diversi campi di ricerca in ambito conciario, dal prodotto al processo, dalla tecnologia alla sostenibilità. Nello specifico, IULTCS stanzia un fondo di 1.500 euro per la ricerca di base. Mentre Erretre mette in palio 1.000 euro per il miglior studio su “macchinari e attrezzature”. Infine, Leather Naturally annuncia la sponsorizzazione di una borsa di studio da 1.000 euro in “Sostenibilità e Ambiente”

 

L’ultima edizione ha visto assegnare il premio da 1500€ a Megha Mehta, ricercatrice del LASRA (New Zealand Leather and Shoe Research Association) grazie al progetto dal titolo: “Indagare sulle differenze strutturali di pelli e pellami in tutte le diverse fasi di lavorazione”.

 

Per quanto riguarda il premio da 1000€ di Erretre, è andato a Nilay Ork Efendioglu, ricercatrice del Dipartimento di Ingegneria della Pelle di Ege Üniversitesi di Smirne (Turchia), rappresentante del progetto “Determinazione delle proprietà della pelle richieste per programmi di simulazione 3D e ottenere visualizzazioni realistiche”.

 

Infine, il premio da 1.000 euro promosso da Leather Naturally è andato a Wenkai Zhang, anch’egli ricercatore del LASRA. Progetto: “Il destino dei biocidi utilizzati nell’industria della pelle e il loro impatto ambientale”.

 

Per l’edizione 2021, potete trovare tutti i dettagli sulle modalità di partecipazione cliccando qui

 
 

Il Punto di Assomac – Il futuro è nei processi ecosostenibili
Il Punto di Assomac – Il futuro è nei processi ecosostenibili

Il futuro è nei processi ecosostenibili ed in tutta Europa si va in questa direzione.

 

Nell’Aprile scorso si è tenuta a Parigi, la città della COP21, la Sustainable Brands, la più grande conferenza europea su sostenibilità e innovazione; si è discusso sullo stato di sostenibilità e il suo futuro e sui processi di produzione eco-sostenibili

 

Secondo un recente report dell’Ocse, il consumo globale di materie prime è passato da 27 gigatonnellate (gt) nel 1970 a 89 nel 2017, stimando che nel 2060 arriverà addirittura a 167 gt. La crescita sarà più sostenuta per le economie emergenti e ci sarà anche una maggior efficienza man mano che le economie diventeranno più mature. Sempre secondo l’Ocse, quasi due terzi delle emissioni di gas serra derivano dall’estrazione, lavorazione e uso delle materie prime.

 

I principali operatori del settore, per individuare gli obiettivi di riduzione di impatto ambientale hanno seguito il metodo Science Based Target (SBT), un’iniziativa per una “Corporate Climate Action” molto efficace. Science Based Target (SBT) è un percorso definito per una crescita a prova di futuro sostenibile, specificando di quanto e quanto velocemente bisogna ridurre le proprie emissioni di gas serra.

 

I partecipanti a questa iniziativa di Corporate Climate Action hanno quindi valutato l’impatto energetico totale sulla produzione ed hanno ipotizzato le azioni necessarie per ottenere una riduzione delle emissioni di gas serra dell’industria della moda del 5%, 10%, 30% e 50% entro il 2030.

 
 
 

Gonzalez – Quijano,   Segretario Generale Cotance:  “Le politiche comunitarie daranno nuove opportunità a tutto il settore”
Gonzalez – Quijano, Segretario Generale Cotance: “Le politiche comunitarie daranno nuove opportunità a tutto il settore”

Dottor Gonzalez- Quijano, Segretario Generale Cotance. Tutta l’Europa è alle prese con la crisi COVID. Per il settore qual è la situazione?

 

Il settore conciario si ritrova praticamente nella stessa situazione del resto dell’economia. Non è nella sua migliore forma. In COTANCE facciamo ogni mese una valutazione dell’andamento della crisi e del suo impatto sulle concerie europee, e la situazione ci preoccupa perché i conciatori subiscono i problemi derivati dai macelli e dai clienti. Con la caduta dei prezzi per il grezzo l’industria della carne tende a curare meno la qualità, e questo non va bene per i conciatori europei che puntano ai mercati di gamma medio-alta, alta e del lusso. Dall’altra parte il mercato della pelle conciata è fragile. Si vendono meno scarpe e borse perché la gente non esce più di casa come faceva prima. Leggermente meglio le situazioni per arredamento e automotive. Stiamo ipotizzando una caduta del giro d’affari del settore intorno al 35% rispetto all’anno scorso, che tra altro non era buonissimo. 

 

Quali, in sintesi, le strategie per la ripartenza? 

 

Lavorare, lavorare, lavorare! È importante che ciascuno faccia bene il proprio lavoro. Non ho niente da dire ai conciatori, che sanno benissimo cosa devono fare e come, ma incoraggio tutti a cercare le migliori intese tra i business partner. Formiamo una catena di valore nella quale dobbiamo cercare l’eccellenza anche se al costo di qualche sacrificio. Lo stiamo già facendo; avviciniamo i nostri punti di vista, troviamo compromessi e cerchiamo tutti di approfittare al meglio degli aiuti che vengono dalle autorità pubbliche. Questa volta nessuno potrà dire che l’Europa non c’era! E dobbiamo approfittare delle opportunità che offriranno le nuove politiche comunitarie. Puntano sull’economia circolare, su una migliore agricoltura, su una nuova politica industriale, che andrà a delineare una nuova strategia per l’eco-system tessile che coinvolge anche la pelle. Tutte queste iniziative aprono tante opportunità proprio per la pelle che è un materiale intrinsecamente circolare.   

 

Nel prossimo futuro quando sarà importante la Ricerca e l’Innovazione? 

 

La ricerca e l’innovazione sono fondamentali. Lo sono sempre, però in questo momento ancor di più. Io distinguerei tra la ricerca e l’innovazione. Quello dovrebbe essere un lavoro continuo nei fondamenti della pelle e della scienza in generale. Abbiamo bisogno di ricercatori che apportino al settore nuove conoscenze che emergano dal mondo della scienza. Poi c’è l’innovazione che non è altro che la traslazione degli risultati della ricerca al mondo dell’industria per creare nuovi prodotti, nuove prestazioni, nuovi modelli di business, ecc. Enti come la SSIP hanno un ruolo chiave; perché creano i network giusti con altri istituti, altri ricercatori, altri Paesi e promuovono iniziative che nel futuro diventeranno una risorsa fondamentale per i settori industriali. 

 
 

Gaetano Amatruda

Ufficio Stampa SSIP

 
 

Nuovi sviluppi di concia sostenibile ed economia circolare
Nuovi sviluppi di concia sostenibile ed economia circolare

Re.Al.Color azienda produttrice di chemicals per il settore conciario e capofila del progetto Ri-Leather in collaborazione con la SSIP presenta alcuni risultati di performance della nuova concia organica I-Tan.

 

Il sistema I-TAN è stato progettato per esaltare le funzioni di un polimero innovativo in grado di formare legami tra catene peptidiche adiacenti del collagene, tale da poter stabilizzare e conciare la pelle.

 

Il sistema I-TAN permette, inoltre, di ottenere pelli esenti da metalli e aldeidi nel rispetto delle normative REACH, ottenendo caratteristiche chimico fisiche in grado di rispettare i capitolati più restrittivi dell’industria manifatturiera nel settore della calzatura, pelletteria, abbigliamento, arredamento e automotive.

 

Il target principale del nuovo conciante è orientato alla realizzazione di pelli METAL FREE ovvero pelli che rispettano la normativa UNI EN 15987:2015, ovvero pelli la cui somma di metalli concianti è inferiore a 1000 ppm 0.1%.

 

 

Caratteristica peculiare delle nuove pelli conciate sono rivolte all’impatto ambientale e allo sviluppo di un’economia circolare; in particolare alla possibilità di recupero o riciclo degli scarti e delle pelli a fine vita.

 

Le pelli conciate I-TAN risultano essere facilmente biodegradabili raggiungendo una biodegradabilità relativa (ISO 20136:2017) pari all’ 80% circa mentre gli scarti provenienti della lavorazione, la rasatura la rifilatura della concia e del crust sono facilmente idrolizzabili per ottenere dei prodotti proteici in grado di avere effetti riconcianti da utilizzare nella stessa produzione di pelli wet white.

 

Al fine di ottenere la biodegradabilità secondo la norma ISO 20136:2017 – leather. Le prove sono state condotte con la collaborazione con SSIP e i laboratori di igiene del dipartimento di Biologia dell’università degli studi di Napoli Federico II.

 

Per il campione di concia ITAN, il grafico evidenzia un raggiungimento di una fase di plateau intorno al giorno 35, in corrispondenza di una percentuale di biodegradabilità pari al 77.9%.

 

 

Lo studio ha, inoltre, interessato la classificazione e smaltibilità secondo i limiti previsti secondo D.M. 27 settembre 2010; dalle analisi sui campioni di campione in esame risulta come rifiuto non pericoloso con codice CER 160306.

 

Marco Nogarole

 

Responsabile Tecnico e dei Servizi alle imprese del Distretto di Arzignano

 Pubblicato il: 12 Ott 2020

 

Leather Innovation Challenges 2025 – al via la Call For Proposal della SSIP
Leather Innovation Challenges 2025 – al via la Call For Proposal della SSIP

Come già annunciato durante il Bioeconomy Day del 24 settembre, la SSIP è pronta a lanciare una nuova sfida: Leather Innovation Challenges 2025.

Un programma fatto di visione, soluzioni innovative e sinergia produttiva al fine di migliorare ulteriormente i sistemi di produzione industriale della filiera.

Con circa 1200 imprese ed oltre 18mila addetti infatti, l’Industria Conciaria Italiana è già uno storico e consolidato esempio di economia circolare, in quanto sottrae un’ingente quantità di scarti dell’industria della macellazione, riducendo notevolmente l’impatto ambientale e creando un prodotto nobile dalle caratteristiche tecniche e prestazioni di altissimo livello che si mantengono nel tempo.

A supporto di queste imprese nasce Leather Innovation Challenges 2025, l’ultimo strumento proposto dalla SSIP, progettato e realizzato per fornire alle imprese del settore nuove traiettorie tecnologiche per il quinquennio 2020-2025.

Con questo programma, la SSIP intende avviare una selettiva attività di scouting di tecnologie e soluzioni innovative, finalizzata all’avvio di partnership per l’avvio di Progetti di Ricerca Industriale e Sviluppo Sperimentale, per lo Sviluppo di Start-Up tecnologiche e la realizzazione di prototipi in ambito industriale 4.0, nei seguenti ambiti di interesse:

INNOVAZIONE DI PRODOTTO

Nuovi materiali, molecole e tecnologie e per la produzione di nuove famiglie di pelli innovative, sia in relazione ai processi di lavorazione impiegati, sia rispetto alla capacità di soddisfare contestualmente una serie di fabbisogni di innovazione e sostenibilità.

ECONOMIA CIRCOLARE E SOSTENIBILITÀ

Soluzioni innovative che consentano la progettazione di strategie di valorizzazione degli scarti derivanti dall’industria conciaria, nonché degli scarti provenienti dalla filiera della lavorazione della pelle.

INDUSTRIA 4.0 E LEATHER SMART FACTORY

Soluzioni che introducano nuovi processi e metodologie dell’industria 4.0 per la lavorazione della pelle; nello specifico, di particolare interesse risultano gli approcci volti ad implementare l’automazione di processo, il controllo da remoto e l’introduzione di tecnologie smart per il monitoraggio della produzione conciaria, nell’ottica di ottimizzare il processo produttivo, favorire condizioni di risparmio idrico ed energetico,  e minimizzare l’impatto che le produzioni possono avere sulla salute dei lavoratori e sull’ambiente.

La call è aperta a tutti i soggetti pubblici e privati interessati a promuovere soluzioni tecnologiche e progettualità avanzate.

Per maggiori info ed iscrizione al Leather Innovation Challenges 2025 clicca qui.

Biodegradabilità ed ecosostenibilità del cuoio
Biodegradabilità ed ecosostenibilità del cuoio

Il 30 ottobre alle ore 16.00 vi aspettiamo per il nostro quinto webinar Biodegradabilità ed ecosostenibilità del cuoio.

 

Di cosa parleremo?

 

La tematica di questo appuntamento sarà relativa alla possibilità di certificare la biodegradabilità delle pelli, per la realizzazione di beni di consumo sempre più rispettosi dell’ambiente. 

 

Infatti, già attraverso l’implementazione di conce alternative, l’industria conciaria ha tracciato la strada verso una produzione di pelli che promuovono un degrado più rapido ed ecologico alla fine della sua vita utile.

 

Perché partecipare?

 

Dopo aver riscontrato un incremento di richieste di poter certificare la Biodegradabilità delle Pelli, la Stazione Sperimentale per l’Industria delle Pelli ha la volontà di illustrare le differenti possibilità di valutazione di questo parametro, in relazione a risultati su pellami realizzati con diversi sistemi di concia preparati seguendo il nuovo metodo ISO 20136.

 

Chi saranno gli speaker?

 

Introdurrà la sessione Edoardo Imperiale,  Direttore Generale di SSIP.
A tenere il webinar sarà invece il Responsabile dell’Area Analisi, Certificazione e Consulenza Dott. Gianluigi Calvanese.

 

Come partecipare?

 

È possibile iscriversi a questo LINK. La partecipazione è gratuita!

 
 

Il Punto di Assomac – L’industria delle scarpe, i cambiamenti climatici e le sfide
Il Punto di Assomac – L’industria delle scarpe, i cambiamenti climatici e le sfide

Il terzo incontro con “Il punto di Assomac” è un viaggio nell’industria calzaturiera ed il suo impatto ambientale, dalla produzione alla distribuzione, considerando l’intero ciclo vitale del prodotto.

 

Nelle urgenti sfide ambientali e sociali dovute al cambiamento climatico e all’esaurimento delle risorse, l’efficacia delle soluzioni dipenderà dalla creatività, dall’innovazione e dall’audacia così caratteristiche dell’industria della moda.

 

L’impatto ambientale delle industrie che producono calzature si studia osservando il ciclo di vita dei prodotti, che possiamo suddividere in sette diverse fasi. Si ottengono così dei risultati misurabili in emissioni di gas a effetto serra, Greenhouse Gases (GHG in inglese), per ogni fase del ciclo di vita. Oltre il 60% delle emissioni proviene da due fasi: produzione ed estrazione di materie prime.

 

Ricavare le materie prime per le scarpe, produce il 20% di emissioni.

 

Filatura, tessitura e concia, il 14% di emissioni.

 

Produrre le parti necessarie per le scarpe, attraverso processi di taglio e il collegamento tra tutti i componenti, il 43%.

 

Cucire e assemblare le calzature impatta per il 20%.

 

La produzione di scatole per le scarpe, 1%.

 

I trasporti fino ai negozi, il 2%.

 

La raccolta e la gestione di prodotti di calzature alla fine della loro vita utile (incenerimento e messa in discarica) ha un impatto assolutamente irrilevante, quindi 0%.

 

Quando si guarda all’estrazione di materia prima, le calzature in pelle presentano l’impatto più alto sull’ecosistema a causa dell’allevamento, il cui impatto ambientale viene calcolato pro quota anche sui sottoprodotti come la pelle. Invece, le scarpe sintetiche hanno l’impatto più alto nei materiali di polietilene e poliestere, a causa dell’esaurimento delle risorse di origine fossile, mentre quelle in tessuto hanno il loro punto di maggior impatto nella coltivazione del cotone.

 

Le fonti dei dati:

 

 Manufacturing-focused emissions reductions in footwear production

 

World Footwear Yearbook

 

World Apparel & Footwear Lifecycle Database (WALDB)

 
 

Gaetano Amatruda

 

Ufficio Stampa SSIP

Rivista “World Leather” – Highlights dal mondo conciario
Rivista “World Leather” – Highlights dal mondo conciario

◊ Letture presso la Biblioteca della Stazione Sperimentale Pelli ◊

 

Rivista di settore: World Leather – Magazine for the leather industry

 

E’ stato pubblicato il numero di agosto-settembre della rivista inglese “World Leather”, fondata nel 1987, che rappresenta una delle riviste leader a livello mondiale per l’industria della pelle.

 

Questa rivista viene pubblicata sei volte all’anno e tre volte in cinese, ed è destinata ai conciatori, commercianti di pelle, produttori, l’industria conciaria e tutta la sua filiera.

 

 

Editore: World Trades Publishing Ltd, 36 Crosby Road North, Liverpool, Mereyside, L22 4QQ, UK

 

Contents: World Leather, Vol. 33, n.4 agosto/settembre 2020

 

Industria & Innovazione: Nuove tecnologie e nuove idee dai fornitori dell’industria conciaria e dai service providers


Tecnologia:

› Sistemi con elevato grado di esaurimento dei prodotti chimici
› Il miglioramento della performance parte dal wet end

› Il problema dell’ingiallimento: Cause e possibili soluzioni tecniche


Cuoio ed Economia circolare:
› La legge da parte del cuoio
› I protagonisti dello scarto zero

› Storie circolari sugli articoli di seconda mano

 

Questa rivista e tutte le edizioni precedenti possono essere consultate presso la nostra Biblioteca

 

Sede Biblioteca 

Stazione Sperimentale per I’Industria delle Pelli e delle Materie Concianti srl – c/o Comprensorio Olivetti
Via Campi Flegrei, 34 • 80078 Pozzuoli (NA) –  per consultazione è gradito appuntamento  ai seguenti recapiti – tel: 081 597 91 12  e-mail: c.grosso@ssip.it

 

Glove, Percorsi e storie di guanti a Napoli: alla Fondazione Banco di Napoli la mostra organizzata dalla SSIP. Inaugurazione Mercoledì 22 Gennaio 2025 ore 10.30.

La mostra sarà visitabile sino al 21 febbraio 2025. Info e prenotazioni c.grosso@ssip.it

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