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Metodo per la speciazione di Aldeidi di interesse conciario 

Nella pratica conciaria i composti di natura aldeidica possono trovare diversa applicazione in ragione delle peculiari caratteristiche chimiche che ne consentono un’efficace interazione con la matrice cuoiosa, o anche l’utilizzo quali intermedi per la preparazione di prodotti chimici.

Laddove per la Formaldeide esistono già restrizioni di diversa natura

Tutto pronto per il “Museo del Vero e del Falso”

Nel “Salone delle Grida” della Camera di Commercio di Napoli il Presidente dell’Ente, Ciro Fiola e il Presidente dell’Associazione Museo del Vero e del Falso, Luigi Giamundo, hanno illustrato la convenzione per la realizzazione del progetto “Museo del Vero e del Falso”. All’incontro con la stampa hanno preso parte anche:

 

Maria Vittoria De Simone – Procuratore Nazionale Aggiunto Direzione Nazionale Antimafia e Antiterrorismo

Fausto Zuccarelli – Magistrato

Giuseppe Silvestro – Direttore Ufficio Antifrode Direzione Campania e Calabria ADM

Giuseppe Mosca – Capitano, Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Napoli.

 

Presenti Fabrizio Luongo, Presidente di SI Impresa (Azienda Speciale della Camera di Commercio di Napoli) ed Edoardo Imperiale, Direttore Generale della Stazione Sperimentale per l’Industria delle pelli.

 

Le due sedi del Museo sono state identificate nella Borsa Merci di Napoli, al Corso Meridionale, e all’interno della Stazione per l’Industria delle Pelli, in via Campi Flegrei a Pozzuoli.

 

COSA PREVEDE IL PROTOCOLLO

 

Il progetto prevede la realizzazione di una esposizione permanente nella formula di mostra di prodotti/materiali originali e contraffatti messi a confronto, l’utilizzo di strumentazioni quali monitor, didascalie, immagini esplicative, proiezioni video e allestimenti di postazioni interattive con game didattici o filmati esplicativi.

 

Il percorso sarà arricchito da postazioni tecnico/scientifiche, tecnologie con realtà aumentata per dar vita a laboratori didattici ed immersivi volti a coinvolgere il visitatore ed invitarlo a riflettere sulle differenze in termini di qualità e sicurezza dei materiali/manufatti contraffatti messi a disposizione dalla Magistratura, GDF, Dogane rispetto ai prodotti a norma di legge.

 

Si procederà ad avviare accordi, con il mondo universitario, con le Direzioni scolastiche provinciali e regionali e con l’Anpal.

 

Servizi spa (MLPS) per l’organizzazione delle visite degli studenti ed il collegamento con il sistema dell’alternanza scuola lavoro, dei focus di approfondimento su tematiche particolari, per la formazione ed informazione di alunni nelle scuole primarie, secondarie e di studenti universitari e del sistema formativo tecnico superiore con la partecipazione di tutti gli stakeholder coinvolti nel progetto MVF.

 

L’Associazione MVF inoltre assicurerà piena collaborazione e supporto attraverso l’attività dei soci fondatori promuovendo attraverso le loro reti di conoscenza professionali, la diffusione del progetto alle imprese ad esse collegate su scala nazionale, europea ed internazionale per consentire un sempre più ampio coinvolgimento, partecipazione e confronto tra le imprese e la società civile al fine di promuovere una nuova cultura di impresa ed arricchire il progetto con nuove idee, proposte e stimoli innovativi.

 

Sarà predisposto, altresì, un format di allestimento standard e contenuti modulabili a seconda della tematica oggetto dell’esposizione al fine di organizzare agevolmente delle mostre itineranti in Italia con un calendario di iniziative che prevedono sia eventi locali che la partecipazione ad eventi nazionali ed internazionali.

 

Saranno organizzate mostre temporanee di prodotti e di settori colpiti dal tema della contraffazione (agroalimentare, moda, farmaceutico, turistico, discografia ed editoria) coinvolgendo di volta in volta in questi eventi i principali protagonisti (imprese, associazioni di categoria, sindacati, scuole ed università, Ministeri).

 

SI Impresa, di concerto ed in collaborazione con le associazioni e le istituzioni che aderiscono al progetto, predisporrà ogni anno, un documento di analisi e di proposte sul fenomeno della contraffazione unitamente a un resoconto dettagliato delle attività svolte.

 

Soddisfazione è stata espressa dal Presidente della SSIP, Graziano Balducci.

 

“La Stazione Sperimentale per l’Industria delle Pelli e delle Materie Concianti sarà coinvolta nel progetto svolgendo attività di divulgazione tecnico/scientifica, sensibilizzazione e formazione alle imprese ed alla collettività circa i requisiti essenziali di composizione di prodotti e di manufatti fabbricati con pelli e materie concianti”.

 

 

Ricerca e formazione, un laboratorio per studenti ed imprese

Parliamo con la dottoressa Tiziana Gambicorti, Responsabile Sezione Distretto Industriale Toscana, fra i protagonisti dell’inaugurazione del “Chemistry Innovation Lab” nella sede dell’istituto Istituto Tecnico “Carlo Cattaneo” di San Miniato. Il 23 aprile il taglio del nastro che consolida un lavoro avviato da tempo e che caratterizza la SSIP.

Determinazione bisfenolo A ed altri bisfenoli nel pellame e nei chemicals

Il Bisfenolo A (BPA, n. CAS: 80-05-7) è un prodotto di sintesi della reazione tra due fenoli ed una molecola di acetone impiegato nella produzione delle plastiche in policarbonato (molto diffuse per le proprietà di trasparenza, resistenza termica e meccanica), utilizzate nei recipienti per uso alimentare, e nelle resine epossidiche che compongono il rivestimento protettivo interno presente nella maggior parte delle lattine per alimenti e bevande, così come nella carta termica degli scontrini e nei dispositivi odontoiatrici.

A livello della comunità europea, a causa dei dubbi sui suoi effetti sulla salute umana, il suo utilizzo è stato però via via limitato: dal 2009 è inserito nell’elenco delle sostanze vietate nei prodotti cosmetici (Regolamento (CE) 1223/2009) e dal 2011 il suo uso è vietato per la fabbricazione di biberon di policarbonato per lattanti (Regolamento (UE) 321/2011). Ne è comunque permesso l’utilizzo nelle plastiche a contatto con gli alimenti con un limite di migrazione nel cibo di 0,05 mg/kg.

Con la classificazione nel 2017, secondo i criteri del Regolamento europeo sulle sostanze chimiche REACH, del BPA come tossico per la riproduzione (categoria 1B) e interferente endocrino (ED) è stato posto tra le SVHC (sostanze particolarmente preoccupanti) con il conseguente limite di 0,02% in peso nella carta termica (Entry 66 Annex XVII Reach).

Queste restrizioni, e le attenzioni dell’opinione pubblica, hanno portato i produttori a sostituire il BPA con sostanze strutturalmente simili, ovvero altri bisfenoli, che infatti svolgono una funzione analoga nei materiali in cui vengono impiegati, così come ha dimostrato una recente indagine di ECHA. Questi bisfenoli alternativi al momento non sono classificati ED, anche se su di loro sono in corso numerosi studi ed anche richieste di regolamentazione, al pari del bisfenolo A, come ad esempio nella richiesta presentata dalla Germania ad ECHA nel corso del 2020. Ricordiamo che le richieste di restrizione Reach prevedono un iter molto strutturato, in cui i vari stakeholder possono intervenire fornendo dati e valutazioni sia dal punto di vista scientifico che socio-economico, di cui la ECHA tiene conto nelle valutazioni finali che portano all’eventuale restrizione. Infatti, il principio cardine del Reach è che una sostanza viene tolta dal mercato solo se esiste un sostituto comparabile.

A causa di questi motivi il BPA è presente in numerosi capitolati dei clienti delle concerie, e nelle MRSL di ZDHC, così come rientra nella lista dei sensibilizzanti cutanei di cui è in corso una richiesta di restrizione presso ECHA. 

Il BPA è una sostanza che non dovrebbe essere presente né nelle pelli né nei prodotti conciari perché non rientra nel ciclo produttivo. Invece alcuni altri bisfenoli, che attualmente non sono soggetti ad alcuna restrizione, sono presenti in alcuni riconcianti sintetici perché monomeri coinvolti nella reazione di polimerizzazione o side-product.

Non esiste ancora un metodo ufficiale per determinare la quantità di bisfenoli presente nel pellame, così come nei prodotti chimici, quindi è necessario avere al più presto un metodo che dia risultati ripetibili e riproducibili, validato attraverso gli step previsti dal processo di standardizzazione. A tale scopo a livello di commissione europea di normazione, CEN/TC 289, una proposta di metodo per determinare la quantità totale di bisfenoli A, B, S, F nel pellame è stata presentata dal CTC nel febbraio 2021. La commissione di normazione italiana UNI, nella recente riunione di marzo 2021, ha deciso di utilizzare un approccio olistico e organizzare un interlab che interessa sia la CT/013, che si occupa di analisi sulle pelli, che il Gruppo di lavoro CT/013-GL01 che si occupa di analisi sui prodotti chimici, allo scopo di analizzare sia le pelli che i sintani utilizzati per riconciarle. Obiettivo dell’Interlab è quello di verificare l’efficacia di diversi approcci analitici proposti, utili sia a determinare il contenuto totale che quello estraibile (visto che si parla anche di sensibilizzazione cutanea), ma, nel contempo, fondamentali per comprendere le correlazioni esistenti tra quantità presenti nei prodotti e nelle pelli riconciate, valutando il livello di estraibilità e di fissazione alla struttura della pelle. Nella riunione europea CEN del 24 marzo, l’Italia ha presentato la strategia proposta, ed altri laboratori europei hanno dato la propria disponibilità a partecipare all’interlab; al momento i campioni sono già stati preparati ed in distribuzione presso i laboratori e nel corso delle prossime settimane si entrerà nel vivo della sperimentazione.

Dott.ssa Tiziana Gambicorti
Responsabile Ufficio Normazione
Esperto commissioni Cuoio UNI, CEN e ISO-IULTCS

Pubblicato il: 26 Mar 2021

 

Nella Biblioteca della SSIP inizia la digitalizzazione del fondo delle monografie

In questi giorni presso la Biblioteca della SSIP è stato allestito un cantiere digitale per l’attività di produzione di copie ad elevata qualità dei volumi selezionati nell’ambito del “Progetto Biblio_ARCCA – ARchitettura della Conoscenza Campana per Archivi e Biblioteche”, ad integrazione dell’Ecosistema Digitale Regionale della Cultura.

 

Linee guida per il corretto uso degli igienizzanti sui manufatti in pelle

L’emergenza Covid -19 prevede il rispetto di una serie norme igieniche da seguire sia a livello personale che per quanto riguarda tutti gli oggetti con cui si entra in contatto.

 

In particolare i nostri studi hanno posto l’attenzione sull’ utilizzo dei prodotti più adatti all’igienizzazione degli articoli in pelle, poiché la maggior parte di essi risultano oggetto di continua manipolazione durante la quotidianità come ad esempio portafogli, borse, capi d’abbigliamento e calzature. Il consumatore spesso però si pone dei dubbi sulla possibilità di arrecare danni agli articoli, in particolare quelli di alta qualità, utilizzando i prodotti igienizzanti attualmente in commercio per  il Covid-19.

 

Bisogna innanzitutto tener presente che la maggior parte delle pelli è rivestita da un film superficiale di diversa natura chimica e diverso grado di copertura, ciò dipende dalle esigenze riguardanti l’articolo finito e la relativa destinazione d’uso.

Sulla base di questa premessa sono state effettuate una serie di prove, volte a verificare la resistenza delle rifinizioni a diversi prodotti igienizzanti, selezionando in primis varie pelli con strato superficiale tra le tipologie più diffuse nel settore.

 

Tutte le pelli sono state trattate con prodotti vari, nello specifico sono stati effettuati 10 sfregamenti con feltrini imbibiti di prodotto.

Su tutti i pellami è stata inizialmente effettuata una prova con sola acqua, senza aggiunta di alcun prodotto, per verificare che la pelle non subisse danni già semplicemente se trattata con acqua. Altri prodotti consistenti in una soluzione di alcol etilico al 60 % pura cioè preparata in laboratorio e 3 soluzioni igienizzanti tra quelle più comunemente reperibili in commercio, che sono tipicamente formulati a base idroalcolica, comprendenti additivi per il conferimento di specifiche caratteristiche organolettiche.

 

I pellami sono stati successivamente valutati, si riportano le osservazioni di seguito:

 

  • le pelli rivestite con film alla nitrocellulosa non hanno subito particolari alterazioni, solo una lieve opacizzazione della superficie
  • la pelle verniciata è risultata quella che ha subito maggiori danni con tutti i prodotti.
  • le pelli rivestite con rifinizione di natura poliuretanica non si alterano
  • le pelli cosiddette “al naturale” cioè senza alcun rivestimento superficiale, ovviamente, risultano più suscettibili nei confronti di qualsiasi prodotto igienizzante, tuttavia anche un lieve trattamento di rifinizione superficiale (es. a spruzzo) comporta una maggiore resistenza della pelle nei confronti dei prodotti utilizzati.

 

In tutti casi in cui si sono verificate alterazioni della superficie tale fenomeno è risultato più evidente con i prodotti in commercio, cioè quelli che contengono vari additivi oltre all’alcool.

La SSIP sta attualmente implementando le attività volte ad arricchire il know how sull’impiego di sistemi igienizzanti per uso conciario, anche al fine di supportare le aziende verso le buone prassi connesse al loro impiego sugli articoli in pelle.

 

a cura di Roberta Aveta

Laboratorio di microscopia ottica ed elettronica
Servizi di diagnostica avanzata per i difetti del cuoio e la ricerca

 

Pubblicato il: 8 Mar 2021

Misurazione della superficie: l’efficacia dei controlli con la macchina a pioli meccanici
Misurazione della superficie: l’efficacia dei controlli con la macchina a pioli meccanici

ll progetto sulla misurazione della superficie presentato al Congresso IULTCS di Dresda nel giugno 2019 è stato incentrato sulla verifica delle differenti risposte delle macchine optoelettroniche al variare della tipologia di pelle. Nello studio, per avere un dato di riferimento, è stata inclusa anche una serie di misure con le macchine a pioli meccanici. La decisione di includere tali dispositivi è fondamentale vista l’investitura che il Contratto Internazionale N. 7 le dà quale dispositivo di riferimento nelle contestazioni legali su forniture di pellami.

 

Per dare peso ai risultati ed avere un riferimento di validità generale, è stato effettuato un vero e proprio circuito interlaboratorio che ha visto la partecipazione degli Istituti riconosciuti dall’ICT e non solo. Nella ricerca di dispositivi disponibili in Europa, infatti, soltanto 3 laboratori presenti nell’elenco ICT hanno tutt’ora un dispositivo a pioli funzionante: BLC e Satra nel Regno Unito e la Stazione Sperimentale con due macchine pienamente funzionanti. E’ stato, quindi, necessario includere altri partecipanti: il  CTIC (Istituto Portoghese), l’ITIS Galileo Galilei di Arzignano (tra gli enti che effettuano il servizio di misurazione della superficie), con il supporto imprenditoriale fornito dalla conceria DMD di Solofra e PEZZOL (azienda calzaturiera di Barletta).

 

Grazie a queste adesioni oggi sono disponibili un numero scientificamente rappresentativo di dati corredati di valori di ripetibilità e riproducibilità su 12 livelli; parametri fino a ieri mai definiti per la complessità soprattutto organizzativa e logistica del progetto.

Per quanto riguarda i risultati, in tutti i casi le prove sono state effettuate in presenza di tecnici della Stazione Sperimentale previa operazione di calibrazione con disco tarato e manutenzione del dispositivo. Inoltre, in tutti i casi i campioni sono stati condizionati secondo le prescrizioni di norma. Di fatto, per quanto concerne il condizionamento in ambiente controllato, ci troviamo sempre di fronte a misure effettuate nelle condizioni indicate dalla ISO 11646, cioè la norma che disciplina la misurazione della superficie con la macchina a pioli e che è richiamata esplicitamente nel Contratto Internazionale N. 7.

 

Una prima analisi dei dati ha sicuramente confermato una certa analogia con la macchina a rulli e l’affidabilità del dispositivo, ma ha messo in evidenzia una serie di criticità non solo sul confronto delle misure, ma anche sulla effettiva possibilità poterle eseguire. Analizzando prima quest’ultimo caso, infatti, la macchina a pioli è risultata difficilmente utilizzabile per pelli con pelo lungo ed inutilizzabile per mezzine di pelli di vitello più rigide (es. per stivali); inoltre, non è stato possibile raccogliere dati per pelli molto grandi per automotive o arredamento, ovvero con valori che variano da 4 a 5 metri quadrati. Per tale tipologia di pelli alcuni laboratori sono costretti al taglio in due metà dei campioni non avendo a disposizione macchine così grandi; in questo caso, però, nasce spontanea la domanda: come si può confrontare una pelle misurata, ad esempio, con  macchina a rulli con la somma delle superfici misurate con macchina a pioli? Cambiando le condizioni operative oltre che i dispositivi di misura (es. il numero di operatori e la superficie totale da misurare), il confronto come richiesto dal Contratto Internazionale N. 7 potrebbe risultare non proprio efficace.

 

Infine, dati interessanti sono stati osservati per pelli piccole particolarmente flessibili, cedevoli e deformabili; vale a dire una quantità non numerabile di articoli fashion prodotti dell’industria conciaria italiana. Prendendo come esempio i dati di pelli ovi-caprine, lavate e conciate al vegetale, si è ottenuto un risultato sorprendente e paradossale: misure valide di un istituto di controllo qualsiasi risultano essere non conformi allo scarto del 3% definito dal mercato se confrontato con i valori di altri istituti di controllo. Inclusi ovviamente i laboratori riconosciuti dall’ICT.

 

Quanto detto deve avviare sicuramente una riflessione. Non tanto sul dispositivo che resta e resterà affidabile, ma principalmente per quanto riguarda le modalità di controllo. Si auspica, infatti, senza delegittimare in alcun modo il ruolo della macchina a pioli, che si preveda l’apertura ad un nuova procedura di controllo e all’uso di dispositivi più all’avanguardia. Ciò tenendo conto anche della disponibilità mondiale di macchine a pioli in termini di unità.

 

Al via la collaborazione scientifica tra la SSIP ed il Politecnico di Milano
Al via la collaborazione scientifica tra la SSIP ed il Politecnico di Milano

Firmata un’intesa fra la SSIP ed il Politecnico di Milano – Dipartimento di Chimica, Materiali e Ingegneria Chimica “Giulio Natta”, l’atto firmato dal direttore Edoardo Imperiale e dal Direttore del Dipartimento di Chimica, Materiali e Ingegneria Chimica “Giulio Natta, Professoressa  Mariapia Pedeferri.

Carmelina Grosso “Investire nel digitale per servire ricercatori e il sistema delle imprese”

Carmelina Grosso è responsabile del Centro documentazione e Biblioteca della SSIP, ha in tasca una laurea all’Università degli Studi di Napoli “Federico II”, Facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali. Presso l’Ateneo ha avuto incarichi di collaborazione scientifica, si è formata con corsi e collaborazioni alla  Direzione delle Politiche Culturali e Turistiche della Campania ed ancora alla Associazione Biblioteche italiana. Ha competenze specifiche che mette a disposizione della Stazione. 

 

Dottoressa Grosso, responsabile del Centro Documentazione e Biblioteca. Quale contributo garantisce il suo ufficio alla SSIP ed al sistema delle imprese

La presenza di una Biblioteca storica specializzata, unica nel suo genere a livello nazionale, permette alla Stazione Sperimentale di detenere, gestire e divulgare un patrimonio tecnico-scientifico e culturale del settore conciario, che per completezza costituisce un unicum in Italia ed uno dei più ricchi al mondo.  

Questa trova le sue origini a seguito dell’emanazione della legge dei primi anni del Novecento sul “Riordino dell’istruzione industriale”, dove la Regia Stazione Sperimentale venne dotata di una Biblioteca, con lo scopo di offrire testi e materiale di studio necessari alla formazione e alla ricerca nel campo della Chimica teorica ed applicata, nonchè della Tecnologia conciaria. Negli anni, il luogo di lettura e studio è stato progressivamente arricchito con l’aumentare e il diversificarsi dei servizi offerti dalla Stazione Sperimentale, rendendo indispensabile la realizzazione di un Centro di Documentazione annesso alla Biblioteca; la mission primaria è quella di consentire l’accesso alle pubblicazioni, anche a carattere internazionale, che rappresentano l’appartenenza al territorio in cui è radicata l’antica lavorazione e la sapiente artigianalità delle pelli.

La consultazione e la fornitura di letteratura tecnico-scientifica è un servizio indispensabile sia per le imprese che svolgono ricerca in ambito conciario, sia per i tecnici, accademici e studenti, nonchè per gli appassionati; vengono di fatti ospitati di frequente studenti universitari e tirocinanti che si servono del ricco tesoro bibliografico per le loro tesi e relazioni di laurea.

Grazie alle risorse disponibili nella nostra Biblioteca, come anche attraverso sistemi informatizzati di ricerca bibliografica e di cooperazione interbibliotecaria, è possibile realizzare degli approfondimenti su tematiche specifiche.

 

Il futuro è sempre nella conoscenza. Come garantite questa missione?

La Biblioteca si è da sempre dimostrata l’habitat naturale per la nascita e lo sviluppo di idee volte a generare valore collettivo, ed è questo il posto in cui possiamo accendere curiosità e creatività, che stimolano la voglia di accrescere competenze, conoscenze e sviluppare utilità sociale.  

Purtroppo, mai come l’anno che si è appena concluso, siamo stati messi a dura prova proprio in merito alla possibilità di accedere a risorse e luoghi fisici, a dimostrazione di quanto sia importante incrementare la fruibilità e l’accessibilità alle risorse documentarie mediante la rete. Nel nostro caso specifico, le richieste di consulenze bibliografiche e pubblicazioni durante il periodo di lock-down non hanno subìto contrazione, bensì al contrario, sono addirittura aumentate. 

 

Ed allora cosa fare? 

Dobbiamo investire maggiormente nel digitale e nell’accessibilità da remoto a materiale di studio e ricerca, al fine di soddisfare i fabbisogni dei nostri ricercatori. Il futuro ci vede impegnati nel completare il Progetto in ambito ICT (Information & Communications Technology) “Digitalizzazione, fruizione e conservazione del patrimonio culturale di archivi e Biblioteche della Regione Campania”, avviato nel 2019 e finalizzato alla digitalizzazione dei volumi e testi di maggior pregio inerenti la tecnologia e la chimica del cuoio, e le raccolte librarie di rilevanza storico-culturale, per divulgare ad un pubblico sempre più vasto la letteratura di settore posseduta dalla Stazione Sperimentale Pelli. Questo anche al fine di garantire alle generazioni future la possibilità di utilizzare le stesse risorse di cui disponiamo oggi, nel pieno rispetto dello sviluppo sostenibile.

Inoltre, la recente adesione alla catalogazione partecipata mediante il network nazionale SBN del Servizio Bibliotecario Nazionale, permetterà alla Stazione Sperimentale Pelli di fare un salto in avanti per la gestione delle conoscenze bibliografiche e digitali al fine di promuovere i servizi di pubblica lettura e collaborare allo sviluppo dei sistemi nazionali di gestione dei prodotti editoriali, delle pubblicazioni e conoscenze bibliografiche.

 

Ricerca, innovazione, sfide sempre fondamentali. Che 2021 sarà ?

Il leitmotiv che ci deve guidare è il supporto alla sostenibilità, alla ricerca di base e applicata del settore conciario, ovvero continuare ad operare come interfaccia tra il modo della conoscenza e della ricerca, grazie al costante contatto con gli operatori della comunicazione e dei media di settore, università e con centri di ricerca italiani ed esteri per un continuo interscambio tecnico-scientifico.

Innovare ma in continuità. Numerosi fattori possono contribuire all’innovazione, ma non bisogna tralasciare quanto la storia e la scienza ci ha insegnato negli anni. La rivista ufficiale della Stazione “Cuoio Pelli Materie Concianti – CPMC” entra con quest’anno nel suo 97° anno di vita, ed è testimonianza di quanto sia possibile realizzare in quest’ottica. Nella Biblioteca sono conservati e consultabili tutti i volumi a partire dal 1923, e da circa un secolo i numerosi testi scientifici presenti nel catalogo della SSIP, aspettano di essere consultati da un pubblico più vasto, così da permettere alla biblioteca di vivere in maniera integrata tutte le sue funzioni e attività, a partire dalla sostenibilità sociale, economica, ambientale, e alla creazione di valore a vantaggio del territorio e della comunità di riferimento.

 

Con questi presupposti ci auguriamo che durante l’anno 2021, la ricchezza documentale della Stazione Sperimentale possa essere ulteriormente valorizzata, permettendo l’accesso ad informazioni sullo sviluppo dei processi di lavorazione del cuoio, arte e tradizione conciaria fino ad oggi, e che hanno portato le nostre pelli all’affermazione del Made in Italy.

A cura di Gaetano Amatruda

Giornalista – Ufficio Stampa SSIP

Pubblicato il: 13 Gen 2021

Un desk Assomac presso la SSIP
Un desk Assomac presso la SSIP

Una nuova intesa fra la SSIP e l’Assomac rilancia la collaborazione fra i due soggetti. 

Il Presidente della SSIP Graziano Balducci ed il Presidente Assomac, Maria Vittoria Brustia in prima linea per concretizzare le attività di sinergia.

L’ultimo progetto, nell’ambito dell’accordo già siglato fra le parti, nasce in virtù del progetto Sinapsi

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