Un percorso che parte da lontano, dal 1885, e che ha accompagnato il Paese in tutte le sue fasi. Il rilancio della Biblioteca, che contiene documenti straordinari, sarà l’occasione per riprendere un cammino antico
La Stazione Sperimentale Industria Pelli e l’Autorità di Bacino Distrettuale dell’Appennino Meridionale hanno sottoscritto una convenzione finalizzata alla promozione di:
– un’attività di collaborazione scientifica per lo sviluppo di progetti di interesse dell’area del distretto;
– garantire il reciproco supporto in progetti e iniziative su temi di interesse nell’area del distretto;
– predisporre azioni specifiche in aree del distretto.
L’accordo di collaborazione definito nel programma TEOT (programma Tecnico-Economico-Operativo-Temporale) rappresenta lo strumento per il raggiungimento degli obiettivi individuati. Le aree interessate dall’intervento sono il polo conciario di Montoro-Solofra.
Il tutto si traduce in verifiche in termini di impatto ambientale sullo stato degli impianti e dei processi produttivi delle aziende del settore conciario che operano nell’area dei corpi idrici del Bacino del Fiume Sarno. Sarà effettuato un check-up documentale delle aziende conciarie per poter procedere successivamente all’attestazione della documentazione acquisita. Verranno realizzate anche una mappatura e schedatura degli impianti, per procedere alla predisposizione di misure di un processo di asseverazione ambientale da erogare a favore delle imprese.
L’azione pianificata d’intesa tra la Stazione Sperimentale Pelli e l’Autorità di Bacino, focalizza l’attenzione su temi e questioni ambientali come il water management ma non solo, perché si tiene conto di molteplici fattori:
– delle risorse naturali (acque e suolo) del loro uso,
– delle problematiche (frane, alluvioni, inquinamento, disordine territoriale)
– le eccellenze naturali, antropiche, produttive.
L’intento è quello di costruire una piattaforma per sviluppare azioni per dare risposte a tutti gli attori coinvolti nei processi di gestione e tutela ambientale, nel rispetto di quel necessario equilibrio “offerta territoriale/domanda sociale ed economica”.
Fondamentale sarà l’attività di informazione e divulgazione volta alla più ampia partecipazione delle imprese, delle amministrazioni, delle associazioni e dei cittadini. Il programma Tecnico, Economico, Operativo e Temporale (TEOT) rappresenta lo strumento per il raggiungimento degli obiettivi dell’intesa fra Stazione Pelli e Distretto dell’Appennino Meridionale.
L’obiettivo è di sviluppare un’azione in linea con il “Green Deal” europeo, avviando i processi di “transizione verde” prioritari nel Recovery plan, mediante un’azione di progettazione partecipata che con il contributo della PA, della comunità scientifica, del mondo industriale e del sistema della ricerca favorisca il passaggio dall’economia lineare a quella circolare.
Dalle risultanze delle analisi impianti-processi-impatti saranno definite misure e protocolli da attuare per il raggiungimento di una migliore resa ambientale attraverso un sistema di attestazione delle imprese del comparto conciario che validi i percorsi di mitigazione del rischio ambientali messi in campo dalle aziende.
Per poter accedere al servizio di attestazione ambientale si richiede la compilazione della scheda di censimento aziendale.
E’ necessario scaricare la scheda, compilarla ed inviarla al seguente indirizzo email d.caracciolo@ssip.it all’attenzione dell’ingegnere Daniela Caracciolo.
La Stazione Sperimentale offre alle Imprese tutta la sua assistenza per poter percorrere le fasi necessarie all’ottenimento dell’Attestazione, ovvero dalla compilazione del Censimento attraverso la compilazione della scheda dati, fino all’individuazione ed applicazione di azioni di miglioramento per la mitigazione del rischio ambientale.
Scarica la scheda da compilare
La Stazione Sperimentale lancia il nuovo servizio di Attestazione Ambientale per le aziende del distretto conciario di Solofra.
Il servizio è avviato tramite un’attività di censimento delle aziende conciarie per accompagnarle nel percorso schematizzato di seguito:
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- Check-up di conformità legislativa
- Validazione delle performance ambientali
- Validazione dell’impegno al miglioramento ambientale
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La stazione sperimentale offrirà alle Imprese tutta la sua assistenza per poter percorrere le fasi necessarie all’ottenimento dell’Attestazione, ovvero dalla compilazione del Censimento attraverso la compilazione della scheda dati, fino all’individuazione ed applicazione di azioni di miglioramento per la mitigazione del rischio ambientale.
La scheda di raccolta dati sarà disponibile dal prossimo 7 giugno sul sito internet della SSIP all’indirizzo www.ssip.it.
Il servizio è realizzato nell’ambito dell’Accordo sottoscritto tra la Stazione Sperimentale Industria Pelli e l’Autorità di Bacino Distrettuale dell’Appennino Meridionale che ha tra gli obiettivi la collaborazione scientifica per lo sviluppo di progetti e la realizzazione di specifiche azioni di interesse dell’area del distretto.
Per Vera Corbelli, Segretario Generale dell’Autorità di Bacino Distrettuale dell’Appennino Meridionale “L’attività di studio e ricerca attivata con la Stazione Sperimentale Pelli rappresenta un’ azione straordinaria che può rappresentare una best practice a livello regionale e nazionale”.
“Per la prima volta – ha aggiunto – innestiamo processi di sostenibilità a vantaggio di uno specifico settore delle attività produttive. Ma che si riflette anche sulla qualità della vita di un’area di grandi potenzialità e eccellenze ma che soffre anche e soprattutto di disordine territoriale”.
Soddisfazione è stata espressa dal mondo sindacale.
Carmine De Maio, segretario della Filctem Cgil di Avellino ha detto “La filctem cgil, da subito, ha collaborato incessantemente con la SSIP, consapevole che attraverso il supporto, i servizi e la ricerca che tale struttura poteva mettere in campo erano illuminati e capici di sollevare ed invertire la rotta del declino del intera area distrettuale e del sistema moda Italia. Oggi non ci sono più dubbi né incertezza tutti noi dobbiamo farci guidare e supportare dalla SSIP per il bene dei lavoratori, delle industrie e dei territori collegati, auspicando che le istituzioni comunali e provinciali diventino parti attive. È il momento delle scelte giuste legate allo sviluppo sostenibile”.
In sintonia Giovanni Esposito, segretario generale della federazione Irpinia-Sannio della Femca Cisl. “Siamo favorevoli ed accompagniamo tutte le iniziative di sostegno e supporto dell’ ambiente, della salvaguardia della qualità. La eco compatibilità è sfida per essere competitivi e per rispondere alle esigenze dei clienti, così si tutelano lavoratori e cittadini. Ora, e noi faremo la nostra parte, tutte le imprese seguano il percorso”
Nell’ambito del 101° Corso in Merceologia e Chimica Applicata, promosso dal Dipartimento di Management – Sapienza Università di Roma, in collaborazione con la Stazione Sperimentale che, rinnovando una antica tradizione, ne cura la sezione dedicata al cuoio, si è svolta nei giorni 10 ed 11 maggio una sessione didattica ad alto contenuto dimostrativo, presso la sede dell’istituto di ricerca, c/o il Parco Tecnologico del Comprensorio Olivetti di Pozzuoli.
La sezione del corso coordinata dalla Stazione Sperimentale, della durata di 60 ore, affronta disparate tematiche di interesse sia concettuale che pratico, che coprono argomenti di particolare interesse per gli Ufficiali, che dovranno gestire le attività di procurement per uffici tecnici delle centrali di committenza, nell’ambito dei relativi Corpi di appartenenza. Gli argomenti trattati, spaziano nello specifico dagli aspetti collegati alle caratteristiche merceologiche delle pelli ed alla terminologia dei cuoi commercializzati, alle caratteristiche di sostenibilità dell’industria conciaria italiana, agli aspetti analitici e normativi che riguardano le prove chimiche e fisico-meccaniche sul cuoio, agli approcci diagnostici per il monitoraggio della qualità dei processi e dei prodotti, all’approfondimento di specifici temi, riguardanti ad esempio gli strumenti di verifica dei CAM (Criteri Ambientali Minimi) applicabili al settore conciario.
L’arricchimento formativo, in materia di cultura tecnica del cuoio, si è quindi perfezionato attraverso attività sia frontali che dimostrative, presso le aule didattiche ed i laboratori della sede di Pozzuoli della Stazione Sperimentale, nell’ambito delle due giornate, durante le quali gli Ufficiali sono stati affiancati da tecnici e ricercatori della SSIP esperti in materia di controllo delle caratteristiche di qualità, di sostenibilità e di performance dei cuoi e dei prodotti in cuoio.
a cura di Claudia Florio, Coordinatore scientifico della didattica del Politecnico del cuoio
Nella pratica conciaria i composti di natura aldeidica possono trovare diversa applicazione in ragione delle peculiari caratteristiche chimiche che ne consentono un’efficace interazione con la matrice cuoiosa, o anche l’utilizzo quali intermedi per la preparazione di prodotti chimici.
Laddove per la Formaldeide esistono già restrizioni di diversa natura
Nel “Salone delle Grida” della Camera di Commercio di Napoli il Presidente dell’Ente, Ciro Fiola e il Presidente dell’Associazione Museo del Vero e del Falso, Luigi Giamundo, hanno illustrato la convenzione per la realizzazione del progetto “Museo del Vero e del Falso”. All’incontro con la stampa hanno preso parte anche:
Maria Vittoria De Simone – Procuratore Nazionale Aggiunto Direzione Nazionale Antimafia e Antiterrorismo
Fausto Zuccarelli – Magistrato
Giuseppe Silvestro – Direttore Ufficio Antifrode Direzione Campania e Calabria ADM
Giuseppe Mosca – Capitano, Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Napoli.
Presenti Fabrizio Luongo, Presidente di SI Impresa (Azienda Speciale della Camera di Commercio di Napoli) ed Edoardo Imperiale, Direttore Generale della Stazione Sperimentale per l’Industria delle pelli.
Le due sedi del Museo sono state identificate nella Borsa Merci di Napoli, al Corso Meridionale, e all’interno della Stazione per l’Industria delle Pelli, in via Campi Flegrei a Pozzuoli.
COSA PREVEDE IL PROTOCOLLO
Il progetto prevede la realizzazione di una esposizione permanente nella formula di mostra di prodotti/materiali originali e contraffatti messi a confronto, l’utilizzo di strumentazioni quali monitor, didascalie, immagini esplicative, proiezioni video e allestimenti di postazioni interattive con game didattici o filmati esplicativi.
Il percorso sarà arricchito da postazioni tecnico/scientifiche, tecnologie con realtà aumentata per dar vita a laboratori didattici ed immersivi volti a coinvolgere il visitatore ed invitarlo a riflettere sulle differenze in termini di qualità e sicurezza dei materiali/manufatti contraffatti messi a disposizione dalla Magistratura, GDF, Dogane rispetto ai prodotti a norma di legge.
Si procederà ad avviare accordi, con il mondo universitario, con le Direzioni scolastiche provinciali e regionali e con l’Anpal.
Servizi spa (MLPS) per l’organizzazione delle visite degli studenti ed il collegamento con il sistema dell’alternanza scuola lavoro, dei focus di approfondimento su tematiche particolari, per la formazione ed informazione di alunni nelle scuole primarie, secondarie e di studenti universitari e del sistema formativo tecnico superiore con la partecipazione di tutti gli stakeholder coinvolti nel progetto MVF.
L’Associazione MVF inoltre assicurerà piena collaborazione e supporto attraverso l’attività dei soci fondatori promuovendo attraverso le loro reti di conoscenza professionali, la diffusione del progetto alle imprese ad esse collegate su scala nazionale, europea ed internazionale per consentire un sempre più ampio coinvolgimento, partecipazione e confronto tra le imprese e la società civile al fine di promuovere una nuova cultura di impresa ed arricchire il progetto con nuove idee, proposte e stimoli innovativi.
Sarà predisposto, altresì, un format di allestimento standard e contenuti modulabili a seconda della tematica oggetto dell’esposizione al fine di organizzare agevolmente delle mostre itineranti in Italia con un calendario di iniziative che prevedono sia eventi locali che la partecipazione ad eventi nazionali ed internazionali.
Saranno organizzate mostre temporanee di prodotti e di settori colpiti dal tema della contraffazione (agroalimentare, moda, farmaceutico, turistico, discografia ed editoria) coinvolgendo di volta in volta in questi eventi i principali protagonisti (imprese, associazioni di categoria, sindacati, scuole ed università, Ministeri).
SI Impresa, di concerto ed in collaborazione con le associazioni e le istituzioni che aderiscono al progetto, predisporrà ogni anno, un documento di analisi e di proposte sul fenomeno della contraffazione unitamente a un resoconto dettagliato delle attività svolte.
Soddisfazione è stata espressa dal Presidente della SSIP, Graziano Balducci.
“La Stazione Sperimentale per l’Industria delle Pelli e delle Materie Concianti sarà coinvolta nel progetto svolgendo attività di divulgazione tecnico/scientifica, sensibilizzazione e formazione alle imprese ed alla collettività circa i requisiti essenziali di composizione di prodotti e di manufatti fabbricati con pelli e materie concianti”.
Parliamo con la dottoressa Tiziana Gambicorti, Responsabile Sezione Distretto Industriale Toscana, fra i protagonisti dell’inaugurazione del “Chemistry Innovation Lab” nella sede dell’istituto Istituto Tecnico “Carlo Cattaneo” di San Miniato. Il 23 aprile il taglio del nastro che consolida un lavoro avviato da tempo e che caratterizza la SSIP.
Il Bisfenolo A (BPA, n. CAS: 80-05-7) è un prodotto di sintesi della reazione tra due fenoli ed una molecola di acetone impiegato nella produzione delle plastiche in policarbonato (molto diffuse per le proprietà di trasparenza, resistenza termica e meccanica), utilizzate nei recipienti per uso alimentare, e nelle resine epossidiche che compongono il rivestimento protettivo interno presente nella maggior parte delle lattine per alimenti e bevande, così come nella carta termica degli scontrini e nei dispositivi odontoiatrici.
A livello della comunità europea, a causa dei dubbi sui suoi effetti sulla salute umana, il suo utilizzo è stato però via via limitato: dal 2009 è inserito nell’elenco delle sostanze vietate nei prodotti cosmetici (Regolamento (CE) 1223/2009) e dal 2011 il suo uso è vietato per la fabbricazione di biberon di policarbonato per lattanti (Regolamento (UE) 321/2011). Ne è comunque permesso l’utilizzo nelle plastiche a contatto con gli alimenti con un limite di migrazione nel cibo di 0,05 mg/kg.
Con la classificazione nel 2017, secondo i criteri del Regolamento europeo sulle sostanze chimiche REACH, del BPA come tossico per la riproduzione (categoria 1B) e interferente endocrino (ED) è stato posto tra le SVHC (sostanze particolarmente preoccupanti) con il conseguente limite di 0,02% in peso nella carta termica (Entry 66 Annex XVII Reach).
Queste restrizioni, e le attenzioni dell’opinione pubblica, hanno portato i produttori a sostituire il BPA con sostanze strutturalmente simili, ovvero altri bisfenoli, che infatti svolgono una funzione analoga nei materiali in cui vengono impiegati, così come ha dimostrato una recente indagine di ECHA. Questi bisfenoli alternativi al momento non sono classificati ED, anche se su di loro sono in corso numerosi studi ed anche richieste di regolamentazione, al pari del bisfenolo A, come ad esempio nella richiesta presentata dalla Germania ad ECHA nel corso del 2020. Ricordiamo che le richieste di restrizione Reach prevedono un iter molto strutturato, in cui i vari stakeholder possono intervenire fornendo dati e valutazioni sia dal punto di vista scientifico che socio-economico, di cui la ECHA tiene conto nelle valutazioni finali che portano all’eventuale restrizione. Infatti, il principio cardine del Reach è che una sostanza viene tolta dal mercato solo se esiste un sostituto comparabile.
A causa di questi motivi il BPA è presente in numerosi capitolati dei clienti delle concerie, e nelle MRSL di ZDHC, così come rientra nella lista dei sensibilizzanti cutanei di cui è in corso una richiesta di restrizione presso ECHA.
Il BPA è una sostanza che non dovrebbe essere presente né nelle pelli né nei prodotti conciari perché non rientra nel ciclo produttivo. Invece alcuni altri bisfenoli, che attualmente non sono soggetti ad alcuna restrizione, sono presenti in alcuni riconcianti sintetici perché monomeri coinvolti nella reazione di polimerizzazione o side-product.
Non esiste ancora un metodo ufficiale per determinare la quantità di bisfenoli presente nel pellame, così come nei prodotti chimici, quindi è necessario avere al più presto un metodo che dia risultati ripetibili e riproducibili, validato attraverso gli step previsti dal processo di standardizzazione. A tale scopo a livello di commissione europea di normazione, CEN/TC 289, una proposta di metodo per determinare la quantità totale di bisfenoli A, B, S, F nel pellame è stata presentata dal CTC nel febbraio 2021. La commissione di normazione italiana UNI, nella recente riunione di marzo 2021, ha deciso di utilizzare un approccio olistico e organizzare un interlab che interessa sia la CT/013, che si occupa di analisi sulle pelli, che il Gruppo di lavoro CT/013-GL01 che si occupa di analisi sui prodotti chimici, allo scopo di analizzare sia le pelli che i sintani utilizzati per riconciarle. Obiettivo dell’Interlab è quello di verificare l’efficacia di diversi approcci analitici proposti, utili sia a determinare il contenuto totale che quello estraibile (visto che si parla anche di sensibilizzazione cutanea), ma, nel contempo, fondamentali per comprendere le correlazioni esistenti tra quantità presenti nei prodotti e nelle pelli riconciate, valutando il livello di estraibilità e di fissazione alla struttura della pelle. Nella riunione europea CEN del 24 marzo, l’Italia ha presentato la strategia proposta, ed altri laboratori europei hanno dato la propria disponibilità a partecipare all’interlab; al momento i campioni sono già stati preparati ed in distribuzione presso i laboratori e nel corso delle prossime settimane si entrerà nel vivo della sperimentazione.
Dott.ssa Tiziana Gambicorti
Responsabile Ufficio Normazione
Esperto commissioni Cuoio UNI, CEN e ISO-IULTCS
Pubblicato il: 26 Mar 2021
In questi giorni presso la Biblioteca della SSIP è stato allestito un cantiere digitale per l’attività di produzione di copie ad elevata qualità dei volumi selezionati nell’ambito del “Progetto Biblio_ARCCA – ARchitettura della Conoscenza Campana per Archivi e Biblioteche”, ad integrazione dell’Ecosistema Digitale Regionale della Cultura.
L’emergenza Covid -19 prevede il rispetto di una serie norme igieniche da seguire sia a livello personale che per quanto riguarda tutti gli oggetti con cui si entra in contatto.
In particolare i nostri studi hanno posto l’attenzione sull’ utilizzo dei prodotti più adatti all’igienizzazione degli articoli in pelle, poiché la maggior parte di essi risultano oggetto di continua manipolazione durante la quotidianità come ad esempio portafogli, borse, capi d’abbigliamento e calzature. Il consumatore spesso però si pone dei dubbi sulla possibilità di arrecare danni agli articoli, in particolare quelli di alta qualità, utilizzando i prodotti igienizzanti attualmente in commercio per il Covid-19.
Bisogna innanzitutto tener presente che la maggior parte delle pelli è rivestita da un film superficiale di diversa natura chimica e diverso grado di copertura, ciò dipende dalle esigenze riguardanti l’articolo finito e la relativa destinazione d’uso.
Sulla base di questa premessa sono state effettuate una serie di prove, volte a verificare la resistenza delle rifinizioni a diversi prodotti igienizzanti, selezionando in primis varie pelli con strato superficiale tra le tipologie più diffuse nel settore.
Tutte le pelli sono state trattate con prodotti vari, nello specifico sono stati effettuati 10 sfregamenti con feltrini imbibiti di prodotto.
Su tutti i pellami è stata inizialmente effettuata una prova con sola acqua, senza aggiunta di alcun prodotto, per verificare che la pelle non subisse danni già semplicemente se trattata con acqua. Altri prodotti consistenti in una soluzione di alcol etilico al 60 % pura cioè preparata in laboratorio e 3 soluzioni igienizzanti tra quelle più comunemente reperibili in commercio, che sono tipicamente formulati a base idroalcolica, comprendenti additivi per il conferimento di specifiche caratteristiche organolettiche.
I pellami sono stati successivamente valutati, si riportano le osservazioni di seguito:
- le pelli rivestite con film alla nitrocellulosa non hanno subito particolari alterazioni, solo una lieve opacizzazione della superficie
- la pelle verniciata è risultata quella che ha subito maggiori danni con tutti i prodotti.
- le pelli rivestite con rifinizione di natura poliuretanica non si alterano
- le pelli cosiddette “al naturale” cioè senza alcun rivestimento superficiale, ovviamente, risultano più suscettibili nei confronti di qualsiasi prodotto igienizzante, tuttavia anche un lieve trattamento di rifinizione superficiale (es. a spruzzo) comporta una maggiore resistenza della pelle nei confronti dei prodotti utilizzati.
In tutti casi in cui si sono verificate alterazioni della superficie tale fenomeno è risultato più evidente con i prodotti in commercio, cioè quelli che contengono vari additivi oltre all’alcool.
La SSIP sta attualmente implementando le attività volte ad arricchire il know how sull’impiego di sistemi igienizzanti per uso conciario, anche al fine di supportare le aziende verso le buone prassi connesse al loro impiego sugli articoli in pelle.
a cura di Roberta Aveta
Laboratorio di microscopia ottica ed elettronica
Servizi di diagnostica avanzata per i difetti del cuoio e la ricerca
Pubblicato il: 8 Mar 2021