Aug 17 2018
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Macchie su divani in pelle, un caso risolto dalla Stazione
Il caso presentato riguarda la formazione di macchie su divano in pelle, avvenuta a seguito di utilizzo di prodotto di pulizia fornito dal rivenditore del divano stesso. Con la richiesta di determinare le cause del difetto, il rivenditore ha inviato alla Stazione Sperimentale, le sedute di divano difettate, il kit di pulizia fornito al Cliente e un campione di pellame non difettato.
L’esame merceologico di tali campioni ha evidenziato che la superficie delle sedute di divano presentava uno scolorimento profondo, localizzato in diverse aree ben definite. Il campione di pelle, definibile come cuoio pigmentato, risultava compatibile quello utilizzato per produrre le sedute e non si evidenziavano difetti. Il kit di pulizia risultava costituito da un prodotto liquido, segnalato come utilizzato diluito al 50 %, e n. 2 stick di prodotto segnalato come atto a rimuovere macchie recenti inchiostro e rossetto dalle superfici in pelle.

Allo scopo di valutare le caratteristiche dello strato di rifinizione della pelle, sono state effettuate prove di solidità del colore allo strofinio, sia a secco che ad umido, nelle condizioni previste dalla norma UNI EN 13336. Dai risultati ottenuti non sono state riscontrate particolari alterazioni dello strato superficiale.
Le stesse prove sono state effettuate utilizzando i prodotti in stick, e, già dopo poche oscillazioni (< 20), si verificava il completo scolorimento dello strato superficiale (vd. Foto1).
Anche il prodotto liquido produceva un debole scolorimento, anche se ottenuto a seguito di strofinio prolungato. Altre prove di strofinio eseguite con prodotto a base di Sapone di Marsiglia opportunamente diluito non provocavano alterazione dello strato superficiale (vd. Foto2).
Dall’indagine spettroscopica della superficie delle pelli si riscontrava che esse erano rifinite con uno strato esterno di natura cerosa ed uno sottostante di natura poliuretanica. La stessa indagine, effettuata sui prodotti di pulizia in stick, evidenziava un profilo chimico riconducibile alla presenza di etanolo e alcol grassi etossilati, che, per natura chimica, sono affini ai composti di natura grassa, quali le cere.

Considerato che l’azione pulente di un prodotto si esplica in ragione di affinità selettiva verso le sostanze da rimuovere, le peculiari caratteristiche chimiche della rifinizione del pellame rendevano quest’ultima affine ai prodotti di pulizia in stick, rendendoli non idonei a pulire tale tipologia di pellame.
In generale si ritiene opportuno che i pellami rifiniti con cere, ma anche gli scamosciati, i nubuck e i cosiddetti “anilina”, siano trattati unicamente con panno morbido asciutto o umido per acqua, evitando assolutamente l’utilizzo di prodotti di natura grassa ad elevata concentrazione di tensioattivi. Solo in caso di necessità, è possibile l’uso di comuni tensioattivi quali il sapone di marsiglia, diluiti con acqua ed evitando lo strofinio prolungato.
di Roberta Aveta, Gianluigi Calvanese
Fonte: Rivista CPMC n. 2/2018
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