Lo studio sulla variabilità della misura della superficie su differenti articoli in cuoio effettuato dalla SSIP in ambito CEN/TC 289 e presentato all’IULTCS Congress 2019 di Dresda ha aperto la strada a modifiche alla documentazione di supporto per la misurazione della superficie.

 

Ci riferiamo in particolare alla revisione della norma EN ISO 19076 “Cuoio – Misura della superficie mediante tecniche elettroniche” che è in fase di inchiesta parallela CEN/ISO e che verrà pubblicata entro la fine del 2022.

Oltre ad aspetti legati alla standardizzazione delle misure, le attività di prova hanno consentito un confronto serrato con tutti gli stakeholder di settore (UNIC, ASSOMAC, CEN, COTANCE, ICT, utilizzatori di pelle) che ha evidenziato la necessità di approfondire altre questioni specifiche sugli aspetti metrologici della misura della superficie del cuoio. Ricordiamo che il cuoio rientra nell’ambito ella metrologia legale per l’applicazione della “Direttiva MID” (2014/32/UE – rif. MI009). La revisione della ISO 19076, infatti, non risolve altre questioni determinanti per garantire la correttezza delle transazioni commerciali di pellame con particolare riferimento ai criteri ed alle modalità di gestione delle contestazioni delle forniture.

Su indicazione degli attori di filiera, quindi, la Stazione Sperimentale si è resa promotrice di nuovi studi sugli aspetti critici sull’utilizzo delle macchine a pioli meccanici, sulla valutazione delle condizioni ambientali per la variabilità della misura, sullo studio della variabilità di pelli semilavorate (es. wet) e su nuovi approcci per la verifica metrologica.

 

Nel primo studio, che verrà presentato al prossimo IULTCS European Congress (28-30 settembre 2022, Arzignano, Vicenza – https://www.iultcs2022italy.org), partendo dai dati ottenuti su piccoli lotti da 3 pelli da parte di 5 laboratori riconosciuti dall’ICT e 3 laboratori supervisionati dalla Stazione Sperimentale, è effettuata un’analisi statistica dei dati con valutazione della probabilità di non conformità ai requisiti definiti nel Contratto Internazionale N. 7. Tale studio, quindi, oltre che a mettere in evidenza le criticità operative legate alla gestione delle macchine a pioli meccanici, si sofferma sulla probabilità di non conformità degli stessi organismi di controllo riconosciuti dall’ICT su specifici articoli di cuoio; questione che rappresenta un paradosso metrologico visto la qualifica di “enti tecnici di riferimento” da parte del settore di riferimento.

Nel secondo studio, è valutata l’effettiva influenza dei condizionamenti sulla misura finale che, come noto, hanno lo scopo di uniformare il contenuto di umidità dei pellami da controllare. La ISO 2419, infatti, definisce 3 condizioni alternative per il pretrattamento del cuoio che non sono mai state comparate con una indagine statistica su differenti articoli in termini di variabilità.

 

Inoltre, le attività svolte dal 2018 ad oggi hanno coinvolto soltanto pellami finiti ovvero rientranti nel campo di applicazione del contratto internazionale N. 7. Non sono state prese in considerazione, quindi, pelli allo stato grezzo o semilavorato. Per chiudere l’analisi del comportamento dei pellami con le differenti macchine, quindi, sarà eseguito un confronto interlaboratorio su pelli wet che ad oggi rappresenta lo stato iniziale di lavorazione di numerose aziende conciarie.

Infine, viste le notevoli variabilità nei controlli e legate essenzialmente all’utilizzo di macchine differenti o ad operatori non esperti (in termini di applicazione della ISO 19076) sarà effettuato uno studio che lega le caratteristiche dei pellami in termini di proprietà meccaniche e dimensioni con le macchine a misurare; ciò allo scopo di ridurre l’incertezza delle misure a garanzia delle transazioni commerciali.

 

 

 

Articolo a cura dell’Ing. Rosario Mascolo

Coordinatore Dipartimento Sviluppo Prodotto

 

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