La ricerca di settore e la sua naturale convergenza verso gli obietti del PNRR
A cura di Claudia Florio, Responsabile Scientifico Programma Open Innovation “LIC 2025”
Pubblicato su CPMC 1/2022
La ricerca di settore e la sua naturale convergenza verso gli obietti del PNRR
A cura di Claudia Florio, Responsabile Scientifico Programma Open Innovation “LIC 2025”
Pubblicato su CPMC 1/2022
Nuovo tassello nel mosaico della ricerca per la Stazione Sperimentale per l’Industria delle Pelli e Materie Conciati, che lo scorso fine aprile ha siglato un accordo con l’Università degli Studi di Trieste.
Sono diventate dottoresse magistrali le giovani Valeria Sessa e Martina Barbuto, studentesse dell’Università degli Studi di Salerno, le quali hanno sviluppato i propri progetti di tesi nei laboratori della Stazione Sperimentale per l’Industria delle Pelli.
Trattamento acque mediante fotoelettrocatalisi: una nuova elettrochimica per l’economia circolare
Pubblicato su CPMC 2/2021 – Nuove strategie e tecnologie per l’impatto ambientale
a cura di Silvia Franz, gruppo di ricerca SURFACELab Dipartimento di Chimica, Materiali ed Ing. Chimica – Politecnico di Milano
Liquefazione idrotermale: un processo emergente per l’ottenimento di bio-liquidi di interesse energetico da fanghi di conceria – Ruolo di alcuni parametri operativi
Pubblicato su CPMC 2/2021 – Nuove strategie e tecnologie per l’impatto ambientale
a cura di Fabio Montagnaro, Francesca Di Lauro, Marco Balsamo e Daniela Caracciolo
Le nuove traiettorie tecnologiche per la circolarità della filiera del cuoio
Pubblicato su CPMC 1/2021
A cura di
Claudia Florio, Coordinatore tecnico-scientifico Dipartimento Biotecnologie Conciarie SSIP
Ridurre l’impronta chimica? Si può. L’impegno di ZDHC per la sostenibilità
Pubblicato su CPMC 1/2021
A cura di
Alessandra Tortora, ZDHC per il sud Europa
Sinapsi: rete di eccellenze nel segno della sostenibilità
Pubblicato su CPMC 1/2021
A cura di
Claudia Florio, Coordinatore tecnico-scientifico Dipartimento Biotecnologie Conciarie SSIP
Trattamenti fotocatalitici di acque reflue industriali attraverso fotocatalizzatori strutturati
Pubblicato su CPMC 1/2021
A cura di
Daniela Caracciolo, Coordinatore tecnico-scientifico Dipartimento Tecnologie per l’Ambiente SSIP
E’ diventato dottore magistrale col massimo dei voti il giovane Paolo D’Amore, studente dell’Università di Napoli “Federico II” che ha sviluppato il suo progetto di tesi tra i laboratori della SSIP, sotto la guida dell’Ingegnere Daniela Caracciolo, Coordinatore Dipartimento Tecnologie per l’Ambiente
Lo scopo del progetto di Tesi di Laurea Magistrale cui il neodottore ha partecipato, in collaborazione con SSIP e CNER-STEMS, e nell’ambito del PNR MIUR 2015-2020 “Biofeedstock”, è contribuire all’inserimento dei fanghi da industria conciaria all’interno di cicli virtuosi di valorizzazione energetica, prestando particolare attenzione nel prevenire le criticità della tematica, ossia limitare/evitare l’ossidazione di Cr(III) a Cr(VI).
Volendo dare un saggio dell’oggetto della tesi del dottor D’amore e soprattutto, del suo lavoro compiuto tra SSIP e CNR si può dire che si sia rivelata fondamentale la scelta del fango oggetto di studio, che preventivamente è stato caratterizzato mediante l’uso di diverse tecniche analitiche (Analisi immediata, analisi elementale, determinazione del potere calorifico, ICP-MS, spettrofotometria UV-Vis ed analisi XRD). Nella prima fase di tale progetto, l’analisi elementale, la determinazione del potere calorifico e l’analisi ICP-MS (spettrometria di massa a plasma accoppiato induttivamente) sono risultate essere particolarmente utili. La prima di queste, anche detta “ultimate analysis” o “analisi C H N”, è volta a determinare le concentrazioni di carbonio, idrogeno e azoto, nel fango da caratterizzare. Il principio su cui si basa questa analisi è misurare la composizione dei gas prodotti (anidride carbonica per C, acqua per H e ossidi di azoto per N) dalla combustione completa, in eccesso di ossigeno, di una massa prefissata di un campione all’interno di una fornace.
In seno alla seduta di laurea, il neodottore ha sottolineato la sua gratitudine sia ai suoi relatori, tra cui il prof. Fabio Montagnaro, il collega e amico Dario D’Angelo, per la sua collaborazione nello sviluppo di tematiche comuni ai rispettivi progetti di tesi ai suoi tutor del CNR- STEMS e naturalmente, della SSIP. In particolare, D’Amore ha menzionato l’ingegnere Caracciolo e ha rivolto un accorato ringraziamento alla Stazione Sperimentale per l’Industria delle Pelli e delle materie concianti che ha contributo a dargli la possibilità di partecipare al progetto in essere, contribuendo al suo progetto di tesi.