Il futuro è nei processi ecosostenibili ed in tutta Europa si va in questa direzione.
Nell’Aprile scorso si è tenuta a Parigi, la città della COP21, la Sustainable Brands, la più grande conferenza europea su sostenibilità e innovazione; si è discusso sullo stato di sostenibilità e il suo futuro e sui processi di produzione eco-sostenibili
Secondo un recente report dell’Ocse, il consumo globale di materie prime è passato da 27 gigatonnellate (gt) nel 1970 a 89 nel 2017, stimando che nel 2060 arriverà addirittura a 167 gt. La crescita sarà più sostenuta per le economie emergenti e ci sarà anche una maggior efficienza man mano che le economie diventeranno più mature. Sempre secondo l’Ocse, quasi due terzi delle emissioni di gas serra derivano dall’estrazione, lavorazione e uso delle materie prime.
I principali operatori del settore, per individuare gli obiettivi di riduzione di impatto ambientale hanno seguito il metodo Science Based Target (SBT), un’iniziativa per una “Corporate Climate Action” molto efficace. Science Based Target (SBT) è un percorso definito per una crescita a prova di futuro sostenibile, specificando di quanto e quanto velocemente bisogna ridurre le proprie emissioni di gas serra.
I partecipanti a questa iniziativa di Corporate Climate Action hanno quindi valutato l’impatto energetico totale sulla produzione ed hanno ipotizzato le azioni necessarie per ottenere una riduzione delle emissioni di gas serra dell’industria della moda del 5%, 10%, 30% e 50% entro il 2030.