Focus

Le nuove sfide tecnologiche per l’Industria Conciaria
Le nuove sfide tecnologiche per l’Industria Conciaria

 

Con circa 1200 imprese ed oltre 18mila addetti, l’Industria Conciaria Italiana è uno storico e consolidato esempio di economia circolare, in quanto sottrae un’ingente quantità di scarti dell’industria della macellazione, riducendo notevolmente l’impatto ambientale e creando un prodotto nobile dalle caratteristiche tecniche e prestazioni di altissimo livello che si mantengono nel tempo.

 
 

Il modello diventa ancor più ambizioso quando ci si addentra nel campo della Bioeconomia, un settore in continua evoluzione e costantemente alimentato da adeguati supporti tecnologici ed approcci multidisciplinari in grado di individuare tutte le opportunità per lo sviluppo di soluzioni più sostenibili e tecnologicamente avanzate.

 
 

Ed è proprio in questo campo che entra in gioco il Leather Innovation Challenges 2025, l’ultimo strumento proposto dalla SSIP, progettato e realizzato per fornire alle imprese del settore nuove traiettorie tecnologiche per il quinquennio 2020-2025.

 

In tal senso, il programma intende avviare una selettiva attività di scouting di tecnologie e soluzioni innovative, finalizzata all’avvio di partnership per l’avvio di Progetti di Ricerca Industriale e Sviluppo Sperimentale, per lo Sviluppo di Start-Up tecnologiche e la realizzazione di prototipi in ambito industriale 4.0, nei seguenti ambiti di interesse:

 
 

INNOVAZIONE DI PRODOTTO

 

Nuovi materiali, molecole e tecnologie e per la produzione di nuove famiglie di pelli innovative, sia in relazione ai processi di lavorazione impiegati, sia rispetto alla capacità di soddisfare contestualmente una serie di fabbisogni di innovazione e sostenibilità.

 
 

ECONOMIA CIRCOLARE E SOSTENIBILITÀ

 

Soluzioni innovative che consentano la progettazione di strategie di valorizzazione degli scarti derivanti dall’industria conciaria, nonché degli scarti provenienti dalla filiera della lavorazione della pelle.

 
 

INDUSTRIA 4.0 E LEATHER SMART FACTORY

 

Soluzioni che introducano nuovi processi e metodologie dell’industria 4.0 per la lavorazione della pelle; nello specifico, di particolare interesse risultano gli approcci volti ad implementare l’automazione di processo, il controllo da remoto e l’introduzione di tecnologie smart per il monitoraggio della produzione conciaria, nell’ottica di ottimizzare il processo produttivo, favorire condizioni di risparmio idrico ed energetico,  e minimizzare l’impatto che le produzioni possono avere sulla salute dei lavoratori e sull’ambiente.

 
 

Maggiori dettagli sul Leather Innovation Challenges 2025 saranno resi noti durante il Bioeconomy Day 2020 previsto per Giovedì 24 Settembre.

 

Per info sull’evento e come partecipare, clicca qui.

 
 

La call è aperta a tutti i soggetti pubblici e privati interessati a promuovere soluzioni tecnologiche e progettualità avanzate.

 
 

UNI EN ISO 14088:2020 Aggiornata la norma sulla determinazione dei tannini
UNI EN ISO 14088:2020 Aggiornata la norma sulla determinazione dei tannini

Dopo che la delegazione italiana alla commissione “CEN/TC 289 Leather” ne aveva fatto richiesta nel 2017, si è concluso il processo di revisione della norma sull’analisi quantitativa dei tannini con il metodo del filtro, con la sua pubblicazione nel maggio del 2020.

 

La richiesta di revisione della prima edizione del 2012, ed il lavoro che ne è seguito, ha risposto all’esigenza di rendere il testo della norma più snello, chiarendo e dettagliando dei passaggi che sono fondamentali e, nel contempo, snellendo altre parti della procedura, obbiettivamente ridondanti, in modo da rendere il documento più utile ed applicabile, soprattutto a coloro che non hanno un’esperienza pregressa con questa norma.

 

Questo metodo utilizza per determinare le sostanze concianti un approccio tecnologico, ovvero sfrutta l’interazione tra la polvere di pelle (solo leggermente conciata al cromo allo scopo di prevenirne la putrefazione, ma con ancora moltissimi siti reattivi, equiparabile quindi ad una pelle da conciare) e una miscela acquosa di campione da analizzare, andando quindi a simulare ciò che avviene all’interno del bottale e delle vasche della concia. Il principio del metodo infatti prevede che la polvere di pelle standard, immessa opportunamente (in modo che non si formino percorsi preferenziali) in una campanella di vetro di dimensioni opportune viene fatta attraversare, ad una velocità stabilita, da una soluzione a concentrazione nota del campione da analizzare. Le sostanze che vengono trattenute ad opera della pelle sono quindi attribuibili, e quantificabili, come sostanze concianti.

 

È interessante notare che, nonostante il metodo ISO 14088 sia stato pubblicato nella prima versione solo pochi anni fa, in realtà è probabilmente il metodo più antico dell’ambito conciario: infatti è la versione ISO del metodo del filtro, utilizzato fin dal secolo diciannovesimo per determinare, perlomeno a livello europeo, la quantità di tannini presenti nei prodotti commerciali. Anzi, il primo incontro e fondazione della Society of Leather Technologists and Chemists è del 1897, ed aveva proprio lo scopo di definire dei metodi di analisi condivisi: infatti, all’epoca, allo scopo di analizzare il conciante più diffuso dell’epoca (ricordiamo che la concia al cromo cominciò a prendere piede più tardi, nei primi decenni del secolo scorso) esistevano il metodo per scuotimento, diffuso soprattutto negli Stati Uniti, e il metodo del filtro (o della campanella). I metodi, confrontati tra di loro davano risultati non equiparabili, e quindi si possono ben intuire le ricadute a livello commerciale: il dibattito si è protratto per molti anni e si è concluso con l’accettazione generale ad utilizzare il metodo del filtro come standard ISO riconosciuto.

 

Il metodo, per la sua peculiarità, anche nella versione appena pubblicata necessita comunque di una certa attenzione e manualità per essere applicato correttamente; a tale scopo i tecnici della SSIP sono a disposizione per condividere la propria esperienza e fornire il supporto necessario a tutti coloro che ne facciano richiesta.

 

Dott.ssa Tiziana Gambicorti
Responsabile Sezione Distretto Industriale Toscana

Pubblicato il: 9 Set 2020 
 
 

Misurazione della superficie: revisione della ISO 19076
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