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GLOVE, LA MOSTRE ITINERANTE A CURA DELLA SSIP, APPRODA A LINEAPELLE
GLOVE, LA MOSTRE ITINERANTE A CURA DELLA SSIP, APPRODA A LINEAPELLE

Dopo un mese in esposizione all’Archivio Storico della Fondazione Banco Napoli, la mostra GLOVE, STORIE E PERCORSI DI GUANTI A NAPOLI,  a cura della SSIP, approda a LINEAPELLE: una parte dei manufatti, sarà infatti, esposta nello stand della Stazione Sperimentale alla fiera di Milano. (Padiglione 11 U01-03 – V02-04)

La mostra è organizzata dalla Stazione Sperimentale per l’Industria delle Pelli (SSIP) e sostenuta dalla Regione Campania e dalla Fondazione Banco di Napoli, con il supporto di UNIC Concerie italiane e LINEAPELLE. Sarà una mostra itinerante, che arriverà appunto a Milano, a New York e si lavora per portarla sino ad Osaka, in Giappone.

La mostra celebra il guanto in pelle come simbolo di eccellenza artigianale, sostenibilità e innovazione tecnologica. «Già da tempo, attraverso mostre ed eventi culturali Stazione sperimentale valorizza uno dei prodotti più rappresentativi di Napoli e del suo antico artigianato: il guanto in pelle, che questa mostra celebra come simbolo di eccellenza artigianale, sostenibilità e innovazione tecnologica», spiega Imperiale: «Inoltre, il coinvolgimento di partner privati e istituzionali, come la Rete Chiroteca e la Regione Campania, permette di creare quella necessaria, anzi indispensabile sinergia per promuovere sempre di più e sempre meglio l’antico artigianato, che non può prescindere dal supporto di enti di ricerca, quali appunto la SSIP, che s’ impegna nella ricerca, nello sviluppo e nell’innovazione delle tecniche di lavorazione e dei materiali del settore conciario».

Il progetto coinvolge la Rete di Impresa Chirotèca, di cui fanno parte i guantifici napoletani Gala Gloves, Andreano, Artigiano del Guanto; Gargiulo Leather, produttore di pellame per guanteria oltre alla stessa SSIP e a LINEAPELLE con il supporto dell’Unione Industriale Napoli e in collaborazione con prestigiosi partner quali l’Accademia delle Belle Arti, la Fondazione Mondragone Museo della Moda, la Biblioteca IsMed del Consiglio Nazionale delle Ricerche, con docenti dei Dipartimenti di Studi Umanistici in Scienze Storiche e di Scienze Chimiche.

In esposizione una selezione di antichi manufatti e strumenti di lavorazione, preziose testimonianze di un’arte tramandata da generazioni. A questi si affiancheranno fotografie e documenti storici provenienti dall’Archivio SSIP, che raccontano la storia della scuola del guanto, un’idea sorta nel 1919 e concretizzata nel 1952, con l’obiettivo di formare artigiani in grado di preservare l’eredità della produzione di guanti a Napoli.

 

 

Si conclude MICSATHLON. Tre i ricercatori SSIP alla competizione a Napoli: “Esperienza stimolante e formativa”
Si conclude MICSATHLON. Tre i ricercatori SSIP alla competizione a Napoli: “Esperienza stimolante e formativa”

Concluse le olimpiadi della ricerca MICS a Napoli: sono stati tre i ricercatori SSIP che hanno preso parte a MICSATHLON, a Villa Doria D’Angri. Si tratta di Cristiano Furbatto; Antonio Medici; Andrea Sarnataro. MICSATHLON è stata una competizione ideata per affrontare le sfide più rilevanti dei principali settori industriali italiani, promossa dal MICS (Made in Italy Circolare e Sostenibile). All’evento di inaugurazione sono intervenuti, tra gli altri, Il Professor Antonio Lanzotti coordinatore scientifico dell’evento e Valeria Fascione, assessore con delega alla Ricerca, Innovazione e Startup della Regione Campania. Circa 100 tra ricercatori, assegnisti e dottorandi provenienti da tutta Italia, suddivisi in team hanno partecipato all’evento, confrontandosi su progetti proposti dalle aziende del settore, mettendo in gioco le proprie competenze e creatività per sviluppare soluzioni all’avanguardia. I partecipanti collaborano per sviluppare progetti, idee e prodotti in risposta a specifiche sfide proposte da aziende operanti nei tre settori chiave del Made in Italy: Abbigliamento, Arredamento e Automazione. In un tempo limitato, i team hanno elaborato soluzioni mirate alle esigenze aziendali, pronte per essere integrate nelle strategie future delle imprese.

Le sfide proposte si sono concentrate sulla ricerca di materiali, tecnologie di produzione e processi innovativi per sviluppare modelli alternativi di design, produzione, consumo e fine vita, con l’obiettivo di ridurre gli impatti ambientali e sociali negativi. Una competizione volta all’ingegno e un’esperienza altamente interessante e formativa, come hanno sottolineato i tre ricercatori della Stazione Sperimentale. Da una sfida proposta dall’azienda riguardante la digitalizzazione del processo lavorativo con il focus benessere dell’operatore (in sintesi come monitorare i parametri biologici per ottimizzare le condizioni di lavoro e come esse inficiano sulla produttività in un ottica di miglioramento continuo), allo sviluppo di una nuova generazione di DPI intelligenti, in grado di combinare comfort, funzionalità avanzate e sensoristica integrata: questa la mole dei progetti su cui hanno lavorato i team: “E’ stata un’esperienza davvero stimolante che ci ha permesso di interfacciarci con altri ricercatori con un background differente e poter lavorare in sinergia per una sfida che possa essere realmente applicabile. Anche il coinvolgimento delle aziende ci ha colpito molto e come da parte dei loro delegati ci sia stata un interazione positiva allo svolgimento di questi due giorni di lavoro”, inoltre “Al di là della gara, è stato bello creare collegamenti e reti anche per il futuro. Con team variegati provenienti da realtà e nazionalità straniere, con ricercatori, studiosi e anche designers”.

 

 

 

DA CPMC – Florio (Resp. Ricerca SSIP): “Dalla ricerca di base sul Made in Italy Circolare e sostenibile, gli strumenti per sostenere i primati del Cuoio nella Bioeconomia Circolare”
DA CPMC – Florio (Resp. Ricerca SSIP): “Dalla ricerca di base sul Made in Italy Circolare e sostenibile, gli strumenti per sostenere i primati del Cuoio nella Bioeconomia Circolare”

Che il cuoio abbia una natura per definizione circolare e bio-based è un concetto familiare agli operatori ed esperti di settore; un concetto, per contro non largamente diffuso nel- la visione massificata, semplicistica e in molti casi distorta, che deriva da approcci di comunicazione non basati sulle solide conoscenze tecnico scientifiche. Una narrazione che fortunatamente può essere sovvertita, anche grazie ad azioni di rete ed uscendo dai riferimenti strettamente verticali ed autoreferenziali di settore; un quadro attualizzato e premiante, emerge infatti dal contesto ben più ampio e sfidante della Bioeconomia Circola- re: lo ribadisce il nono Rapporto sulla Bioeconomia in Europa (a cura di Intesa San Paolo, Federchimica, Cluster Spring), sottolineando come l’analisi della composizione settoriale della Bioeconomia vede l’Italia spiccare per la rilevanza della filiera della moda, con un peso sul totale della Bioeconomia superiore all’11%’, laddove la quota bio-based del Sistema Moda italiano (che include la filiera del tessile-abbigliamento e della pelle) si posiziona su livelli poco inferiori al 50%. Un primato italiano che, come emerge anche dai precedenti rapporti, è sostenuto proprio dal comparto conciario, come elemento trainante, in quanto settore che per definizione lavora partendo da biomassa/fonti rinnovabili, che costituiscono scarti di un’’altra filiera. Una grossa responsabilità per il settore conciario, pertanto, quella di garantire il primato dei prodotti nel contesto della bioeconomia circolare; un impegno che non può prescindere dal presidio scientifico delle tematiche da affrontare per rendere la filiera estesa sempre più competitiva, attraverso risultati misurabili. Sul fronte della ricerca di base, lo strumento che la Stazione Sperimentale sta utilizzando con maggiore profitto, viene dal Partenariato Esteso MICS – Made in Italy Cir- colare e sostenibile e particolarmente dalle attività svolte nell’ambito del Progetto 4.01 SOLARIS, (Sustainable Options for Leather Advances and Recycling Innovative Solutions), promosso e coordinato scientificamente dal- la SSIP, nell’ambito di MICS e a cui partecipa un nutrito numero di gruppi di ricerca del par- tenariato, afferenti all’’Università degli Studi di Napoli Federico II, al Politecnico di Torino, al Politecnico di Milano, all’Università di Brescia, all’Università di Padova e al CNR.

Da tale opportunità, come sarà possibile evincere anche nell’ambito dei contributi successivi, emergono costanti scenari di innovazione di prodotto e processo, nell’ottica di apportare miglioramenti nei processi a umido e di rifinizione, attraverso l’impiego di molecole, come lignina, nano-cellulosa, molecole ingrassanti, tutte derivanti da fonti rinnovabili e, particolarmente, da biomasse derivanti dai settori agrifood e tessile, in un’ottica di Simbiosi Industriale; un’ulteriore approccio trasversale, previsto per tutte le

fasi, consiste nell’individuazione di soluzioni per migliorare prodotti, attraverso la loro funzionalizzazione per il conferimento di specifiche proprietà (antiossidanti, antimicrobiche, idrorepellenti, antifiamma, ecc.). Impor- tanti avanzamenti sono in corso in tal senso, che riguardano l’impiego di sostanze a basso impatto ambientale ed eco-tossicologico per il conferimento di valore aggiunto ai prodotti; a tale attività di ricerca e sperimentazione partecipano numerosi gruppi di ricerca de- gli atenei partner, con particolare riferimento a Gruppi afferenti al Politecnico di Torino e all’Università degli studi di Napoli Federico II; inoltre, con specifico riferimento al conferimento di proprietà antiossidanti, va citata la sperimentazione di molecole che, oltre a migliorare le prestazioni e le caratteristiche merceologiche del cuoio, possono intervenire sulla sostenibilità dei prodotti, prevenendo, ad esempio eventuali criticità connesse alla possibile formazione di cromo esavalente, a partire dal cromo trivalente usato in produzione. Su tale fronte, attraverso il Progetto SOLARIS, sono particolarmente impegnati oltre alla SSIP, il Politecnico di Milano e UNIC, Unione Nazionale Industria Conciaria, stakeholder di MICS.

A completare tale offerta scientifica sugli aspetti di innovazione sostenibile di prodotto per il conferimento di valore aggiunto, at- traverso la funzionalizzazione del cuoio, si è recentemente aggiunto, peraltro, il contributo scientifico di ulteriori partner vincitori dei bandi a cascata rivolti da MICS alle imprese ed agli Organismi di Ricerca non afferenti ai Partner Fondatori; proprio in tal senso va letta, come si evincerà in dettaglio nei seguenti articoli, l’offerta scientifica derivante da un gruppo di ricerca dell’Università di Salerno, esperto nell’applicazione delle nanotecnologie per il conferimento di specifiche funzioni di prodotto, candidatosi sulla tematica conciaria promossa dalla SSIP, afferente al Progetto SOLARIS.

L’impegno della cordata di gruppi di ricerca coinvolti nelle attività del Progetto SOLARIS, a sostegno della sostenibilità e circolarità della filiera di riferimento, non si esaurisce, peraltro, con il tema dell’innovazione sostenibile dei prodotti in cuoio, ma si sostanzia di un’ulteriore macro-sfida riguardante la trasformazione e valorizzazione degli scarti solidi conciari. Solido è l’impegno su tale fronte riguardo alla realizzazione di compositi sviluppati a partire da fibre di scarti conciari e polimeri termoplastici, da impiegare nelle tecniche di Fused Filament Fabrication (FFF), approccio di Additive Manufacturing, su cui sono particolarmente attivi, oltre ai ricercatori della

Stazione Sperimentale, gruppi di ricerca del Politecnico di Milano e dell’Università di Brescia, che hanno portato tangibili risultati a medio termine, con la realizzazione di proof of concept; ulteriori approcci di RD printing per valorizzare gli scarti conciari sono in fase di sperimentazione.

L’impiego di fibre da scarti di cuoio è anche sperimentato, nell’ambito del Progetto, grazie al contributo di un ulteriore gruppo di ricerca del Politecnico di Torino, per lo sviluppo di materiali compositi leggeri e ritardati alla fiamma, ottenuti dall’impiego degli scarti della rasatura come agente rinforzante all’in- terno dei PECs, complessi di polielettroliti a base naturale in combinazione con processi di schiumatura a base acquosa; anche in questo caso, sono stati sviluppati proof of concept di compositi sostenibili e circolari ad elevato valore aggiunto.

Un’altra rilevante linea di ricerca sulla trasformazione e valorizzazione degli scarti conciari, riguarda inoltre lo sviluppo di protocolli per l’ottenimento di idrolizzati di collagene a partire da rasature e rifilature di scarti già conciati;

 

se gli idrolizzati di collagene ottenuti da scarti non ancora conciati, trovano difatti più facilmente impiego industriale (si veda il loro utilizzo nella formulazione di fertilizzanti e biostimolanti, oltre che l’utilizzo in campo agroalimentare e cosmetico), più sfidante è la trasformazione e valorizzazione degli idrolizzati derivanti da matrici chimiche più complesse, come gli scarti di pelli conciate. L’ottimizzazione di protocolli di idrolisi acida e alcalina, seguito da trattamenti di purificazione degli idrolizzati ed il successivo impiego per

la produzione di film bio-based collagene- chitosano (a sua volta ricavabile da biomasse di altre filiere).
Sono stati sviluppati, anche in tal caso, incoraggianti proof of concept dei film, la cui formulazione è attualmente in fase di perfezionamento e caratterizzazione, al fine di comprendere e migliorare i meccanismi di interazione tra le molecole, anche prevedendo l’aggiunta di ulteriori molecole ad elevata sostenibilità, per implementarne le proprietà merceologiche e prestazionali, nonché per il conferimento di funzioni aggiunte (idrorepellenti e antiossidanti).

L’aspetto più entusiasmante e promettente di tale ultima branca di ricerca è la possibili- tà di impiegare tali film, sia per la produzione di nuove generazioni di rifinizioni circolari ad elevato valore aggiunto, che per lo sviluppo di materiali di potenziale interesse per il settore del packaging; un approccio di ricerca e sperimentazione che integra le finalità del processo SOLARIS con quelle del progetto SPaCE – Sustainable Packaging in a Circular Economy, dello Spoke 4 di MICS, rinforzando il valore della contaminazione scientifica, nel segno della Simbiosi Industriale.

Acknowledgement

This work arises from a part of activities carried out within the MICS (Made in Italy’Circular and Sustainable) Extended Partnership and received funding from the European Union Next-Generation EU (PIANO NAZIONALE DI RIPRESA E RESILIENZA (PNRR) ’ MISSIONE 4 COMPONENTE 2, INVESTI- MENTO 1.3 ’D.D. 1551.11-10-2022, PE00000004). This manuscript reflects only the authors’ views and opinions, neither the European Union nor the European Commission can be considered responsible for them.

 

La SSIP ai Science Based Fashion Talks by LINEAPELLE MILANO 
La SSIP ai Science Based Fashion Talks by LINEAPELLE MILANO 

I Science Based Fashion Talks, organizzati in collaborazione con SPIN360 (società specializzata in innovazione e sostenibilità nel mondo della moda e del lusso), propongono nuovamente una ricca agenda di incontri e dibattiti inclusivi e culturalmente elevati su scienza, innovazione e mercato, di interesse industriale. Gli appuntamenti saranno un momento per approfondire cinque argomenti centrali per il futuro, con il coinvolgimento di speaker di profilo internazionale provenienti dal mondo scientifico, delle istituzioni internazionali, dei brand e delle aziende del settore.

La SSIP interverrà, con Claudia Florio, Resp. Ricerca SSIP, il 26 Febbraio dalle ore 14.00>16.00 al dibattito

LEATHER: INNOVATION AND IMPACT REDUCTION
Come può l’industria della pelle ridurre efficacemente la propria impronta ambientale avanzando al contempo gli sforzi di decarbonizzazione? Questa sessione riunisce esperti del settore per discutere pratiche innovative, approvvigionamento sostenibile e progressi nei metodi di lavorazione a basse emissioni. Esploreremo strategie che allineano la produzione della pelle agli obiettivi globali di sostenibilità e clima.

Link di registrazione qui

 

 

RIVISTA – CTC Entreprises – Febbraio-marzo 2025
RIVISTA – CTC Entreprises – Febbraio-marzo 2025

◊ Letture presso la Biblioteca della Stazione Sperimentale Pelli ◊

 

Rivista di settore: CTC entreprises

Questa rivista, finanziata mediante la contribuzione delle industrie francesi del cuoio, delle calzature, della pelletteria e dei guanti, viene distribuita gratuitamente dalle aziende associate del “Centre Technique du Cuir – CTC”.

 

Febbraio-Marzo 2025

Focus Scientifico: Pentaclorofenolo, criticità e approcci analitici
Focus Scientifico: Pentaclorofenolo, criticità e approcci analitici

I clorofenoli (CPs) sono sostanze che sono state largamente utilizzate nell’industria chimica, farmaceutica e in agricoltura, come fungicidi, biocidi ed erbicidi. A causa del loro ampio utilizzo e della loro resistenza alla biodegradazione, sono inquinanti diffusi nell’ ambiente, infatti sono stati ritrovati in molte matrici quali acqua, suolo, carta, tessuto, cuoio e legno. Storicamente sono stati utilizzati come conservanti per materiali tessili e nella pelle durante lo stoccaggio e il trasporto, ma possono anche essere presenti come impurità provenienti dalle materie prime utilizzate nella produzione di coloranti.

 

A cura della Dr.ssa Cira Acunzo  – 21-02-2025

 

Per il focus completo link qui.

 

 

DA CPMC – Nicolais (Consigliere scientifico SSIP): “Il tema della biocircolarità nell’industria del cuoio made in italy
DA CPMC – Nicolais (Consigliere scientifico SSIP): “Il tema della biocircolarità nell’industria del cuoio made in italy

La storia del cuoio è molto più di una evoluzione tecnologica che il settore ha sperimentato negli ultimi anni. È una storia di innovazione, creatività e circolarità, in cui le conoscenze e le tradizioni di molte culture si sono fuse per creare prodotti che hanno migliorato la vita dell’uomo. È anche una storia che ha avuto un impatto significativo sulla natura e sull’ambiente, con effetti che si sono fatti sentire nei secoli. Fin dall’antichità, le popolazioni hanno sviluppato varie tecniche per la lavorazione delle pelli, che hanno permesso di generare valore sfruttando risorse naturali a basso impatto ambientale. La pelle è stata usata non solo per creare abiti o accessori, ma anche per realizzare strumenti di uso quotidiano e opere d’arte. In Italia, questo settore ha trovato un terreno fertile in cui ha potuto evolversi sfruttando l’abilità e le conoscenze degli artigianali, che le hanno tramandate di generazione in generazione con l’aggiunta di nuove tecnologie.

Questa tradizione non è solo un viaggio attraverso tecniche e culture, ma anche un esempio concreto di come un materiale possa incarnare i principi di sostenibilità e circolarità ben prima che questi concetti diventassero centrali nel dibattito contemporaneo. Dall’uso delle risorse naturali alla creazione di manufatti essenziali per la vita quotidiana, il cuoio ha sempre rappresentato un ponte tra innovazione e circolarità. Il cuoio continua ancora ad avere una grande rilevanza nell’era moderna, grazie alla sua natura biologica e al suo ruolo nella bioeconomia. Essendo un sottoprodotto dell’industria alimentare, il cuoio riflette un ciclo virtuoso di utilizzo completo delle risorse, esemplificando appunto il concetto di circolarità. In linea con i progressi tecnologici e le pratiche sostenibili, l’industria conciaria continua, oggi, a mantenere la sua rilevanza all’interno della bioeconomia nel suo termine più ampio. Secondo il Nono rapporto sulla Bioeconomia in Europa, il settore della moda italiano, in cui il cuoio occupa una posizione centrale, contribuisce significativamente alla bioeconomia nazionale, con circa il 50% dei materiali utilizzati derivati da fonti bio-based.

Oggi, l’industria del cuoio è al centro di una simbiosi industriale che enfatizza il tema della circolarità attraverso la condivisione di risorse, materiali e sottoprodotti con industrie diverse per creare un sistema a ciclo chiuso. Ad esempio, i sottoprodotti del settore alimentare (pelli animali) o di quello agricolo, vengono utilizzati dalle concerie, e a loro volta, gli scarti delle concerie (come ritagli e rasature) possono essere riutilizzati in altre industrie, ad esempio per la produzione di fertilizzanti o bioenergia. Inoltre, i recenti progressi tecnologici per potenziare le pratiche circolari sono molto rilevanti. I nuovi metodi di concia senza cromo, metalli e la depilazione enzimatica consentono di ridurre l’uso di sostanze chimiche dannose e minimizzano il consumo d’acqua. L’upcycling degli scarti di cuoio in biofertilizzanti attraverso processi di idrolisi si inserisce perfettamente nel modello di economia circolare, restituendo materiali alla natura e sostenendo al contempo la produttività agricola. La stessa digitalizzazione e l’automazione migliorano la precisione e riducono gli sprechi. Inoltre, le innovazioni nella gestione dei rifiuti, tra cui il riciclo delle fibre di cuoio per la produzione di materiali compositi, contribuiscono alla natura circolare della catena di approvvigionamento del cuoio. Tali progressi sono vitali per garantire che l’industria conciaria ed in particolare quella del Made in Italy rimanga competitiva in un mercato sempre più orientato alla sostenibilità.

Nonostante questi progressi, la competitività del settore non dipende solo dall’innovazione tecnologica e dall’adozione di pratiche sostenibili, ma anche dalla capacità di rispondere alle sfide legate alla percezione pubblica. Infatti, la percezione pubblica della produzione del cuoio è spesso influenzata da preoccupazioni relative all’impatto ambientale, in particolare riguardo all’uso dell’acqua, all’inquinamento chimico e al benessere degli animali. Affrontare queste preoccupazioni attraverso una comunicazione trasparente e l’implementazione delle migliori pratiche in termini di sostenibilità sarà fondamentale per mantenere la reputazione del settore.

L’ANNIVERSARIO – La SSIP celebra i 140 anni, Imperiale: “Con noi la filiera della pelle è pilastro del Made in Italy”
L’ANNIVERSARIO – La SSIP celebra i 140 anni, Imperiale: “Con noi la filiera della pelle è pilastro del Made in Italy”

“In questo giorno speciale, volgiamo lo sguardo al passato per onorare la nostra storia e i traguardi raggiunti, e guardiamo al futuro con rinnovata determinazione e speranza. Per oltre un secolo, la nostra istituzione ha rappresentato un faro di innovazione e competenza per l’industria conciaria italiana”. Così Edoardo Imperiale, Direttore Generale della Stazione Sperimentale per l’Industria delle Pelli, in occasione della giornata di celebrazione dei 140 anni dall’istituzione dell’ente avvenuta l’8 Febbraio 1885, con Regio Decreto di Umberto I. “Abbiamo affiancato le aziende del settore, offrendo supporto nella ricerca e nello sviluppo, nella formazione, nella certificazione di prodotti e processi, nonché nell’analisi e nella consulenza tecnico-scientifica”, ha continuato Imperiale.
“Il nostro impegno – ha spiegato – ha contribuito a elevare la qualità e la reputazione della filiera della pelle, rendendola un pilastro del Made in Italy e un simbolo di eccellenza nel mondo della moda. La pelle, materiale nobile e naturale, è da sempre al centro delle nostre attività. La nostra dedizione alla ricerca ha permesso di sviluppare tecnologie all’avanguardia, garantendo prodotti di altissima qualità e sostenibilità. Una storia di grande e raro impatto, quella della SSIP, che dovremmo gelosamente custodire e valorizzare come meglio possiamo”.
L’evento si è tenuto all’Archivio Storico della Fondazione Banco di Napoli, dove è in esposizione sino al prossimo 21 Febbraio, la mostra «Glove, Percorsi e storie di guanti a Napoli», sostenuta dalla Regione Campania e dalla Fondazione Banco di Napoli, sponsorizzata da LINEAPELLE e organizzata in collaborazione con prestigiosi partner quali l’Accademia delle Belle Arti, la Biblioteca ISMed del Consiglio Nazionale delle Ricerche, la Fondazione Mondragone Museo della moda di Napoli, l’ Università Federico II, la Rete di Imprese Chiroteca e l’Unione degli Industriali di Napoli.
Alla mattinata celebrativa, con tutti i dipendenti Stazione  Sperimentale, sono intervenuti, tra gli altri: Graziano Balducci, Presidente SSIP, Fulvia Bacchi direttore generale UNIC e CEO di LineaPelle, Gianni Russo, Presidente di Lineapelle, il direttore della Fondazione Banco Napoli Ciro Castaldo, Gino Nicolais, consigliere scientifico SSIP, Maria Grazia Falciatore, capo Gabinetto del Comune di Napoli in rappresentanza del Sindaco Gaetano Manfredi e l’assessore regionale Valeria Fascione, in rappresentata del Presidente Vincenzo De Luca, Antonio Garofalo Rettore dell’Università Parthenope. Al Comune di Napoli Imperiale ha ‘simbolicamente’ consegnato una copia di una delibera del 1884, allora Sindaco Nicola Amore, in cui il consiglio comunale approvava il regolamento SSIP e organizzava iniziative a supporto degli artigiani del Guanto.
Per la Falciatore: “Il Comune di Napoli è impegnato nel pieno supporto dell’ente Stazione Sperimentale e riteniamo importante questa iniziativa celebrativa, perché la SSIP è di fatto legata a doppio filo alla storia della città di Napoli. Un’iniziativa che rientra appieno nel lavoro dell’amministrazione, che punta a valorizzare l’artigiano artistico come parte della storia della città, che va tutelata in virtù anche dell’identità della stessa, come città dell’Unesco. Un artigianato che riguarda il pellame, ma non solo e che è strettamente collegato anche alle attività storiche del comune, alle delibere fatta nei decenni passati dal consiglio comunale tra cui proprio il decreto che ci è stato simbolicamente consegnato.  Ecco, nel solco di quella storia si muove il Comune di Napoli pur lavorando sempre per promuovere l’innovazione e il futuro per le nuove generazioni”.

“Le attività di ricerca e le sperimentazioni avviate – ha sottolineato l’assessore Fascione- sono fondamentali per tutelare e valorizzare il Made in Italy, coniugando innovazione e tradizione. In questo ambito, la Stazione Sperimentale per l’Industria delle Pelli rappresenta un’eccellenza nazionale. Con piacere ho portato i saluti del Presidente De Luca e l’apprezzamento della Giunta a questa realtà, espressione del know how e della dinamicità della nostra regione”.

Folta la rappresentanza di docenti e ricercatori dell’Università di Napoli Federico II che hanno contributo, in maniera determinante, negli ultimi anni al rilancio dell’Istituto di ricerca.
Presenti anche rappresentati del distretto conciario di Arzignano e di MICS- Made in Italy Circolare e Sostenibile-, il Partenariato Esteso finanziato dal MUR (Ministero dell’Università e della Ricerca) che vede la SSIP tra i soci fondatori insieme a 12 università italiane ed imprese industriali settore moda, arredamento ed automazione.
“Dal 1885 la SSIP – ha sottolineato Balducci – opera a supporto di tutte le aziende italiane del settore conciario. Da sempre impegnati in attività di ricerca e sviluppo, formazione, certificazione di prodotti e processi, analisi, controlli e consulenza. Sono 140 anni, portati bene. Iniziative come quella di oggi sono la sintesi del nostro DNA. Siamo quelli che tengono insieme la tradizione e l’innovazione, custodi di valori e storie antiche che proiettiamo nel futuro”, ha continuato Balducci:
“La mission della Stazione Sperimentale quella di sviluppare e promuovere l’innovazione di processo, di prodotto e dei servizi dell’industria conciaria, al fine di migliorare la capacità competitiva a livello internazionale per qualità della produzione, sviluppo tecnologico e sostenibilità ambientale, a vantaggio dell’intera filiera e dei principali mercati obiettivo: Arredamento, Automotive, Calzatura, Interiors, Moda, Pelletteria”.

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