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V edizione del Made in Italy SUMMIT. La SSIP: “La sostenibilità è una cosa seria, aziende responsabili”
V edizione del Made in Italy SUMMIT. La SSIP: “La sostenibilità è una cosa seria, aziende responsabili”

La SSIP ospite alla V edizione del Made in Italy SUMMIT, l’evento digitale targato Il Sole 24 OreFinancial Times Sky TG24, sul focus “Fashion, investire sulla formazione per non perdere un know how che il mondo ci invidia”, condotto da Giulia Crivelli, Giornalista Il Sole 24 Ore. Al panel sono intervenuti: Lavinia Biagiotti Cigna, Presidente e CEO Biagiotti Group; Carlo Capasa, Presidente della Camera Nazionale della Moda Italiana; Edoardo Imperiale, Direttore Generale Stazione Sperimentale per l’Industria delle Pelli e delle Materie Concianti; Roberta Ligossi, CEO & Founder TA-DAAN, Ambassador GammaDonna; Stefano Ortolano, Head of Structured Finance, illimity; Maria Giovanna Paone, Presidente Gruppo Kiton; Claudio Rovere, Presidente HModa. Tema dunque, la moda, il Made in Italy e le filiere tra cui quella conciaria, su cui è intervenuto Imperiale: “La conceria italiana è un’eccellenza mondiale perché oggi conta circa 1.200 aziende in Italia che insistono soprattutto nei distretti industriali di Arzignano in Veneto, Santa Croce in Toscana, Solofra e parte della Campania e dà una cifra importante di mercato a livello europeo, circa il 67% e più del 20% a livello mondiale. Da quasi 140 anni l’industria conciaria ha un ente di ricerca: la Stazione Sperimentale, l’istituto che io dirigo, è un organismo di ricerca fondato nel 1885 che è amministrato da imprenditori e dirigenti di Unic (l’unione nazionale dell’industria conciaria) che rappresenta la conceria italiana e quindi da sempre si investe in ricerca, in innovazione, in formazione, in tutto quello che può migliorare il prodotto ma anche ridurre l’impatto ambientale e realizzare un prodotto sempre più sostenibile”. Tra i temi dell’intervento del Direttore Imperiale, la necessità fondamentale di superare “l’ignoranza” attorno al mondo pelle: “L’industria conciaria non fa altro che lavorare un rifiuto di industria alimentare e quindi parliamo di un settore che è pienamente nella bioeconomia”. Fondamentale è anche la diffusione della conoscenza: “Unic organizza Lineapelle che è la più grande fiera al mondo del prodotto pelle, tenutasi proprio durante la fashion week. Bisogna anche comprendere che la sostenibilità è una cosa seria, le aziende, gli imprenditori conciari hanno una grande responsabilità in questo senso. Infine”, ha concluso Imperiale, “noi come SSIP svolgiamo molta attività di formazione proprio nell’ambito degli ITS Academy che sono uno strumento che mette insieme l’università, il mondo delle imprese, il mondo delle scuole. E sono proprio questi giovani che poi portano innovazione e creatività all’interno delle aziende. La nostra stessa sede è in un posto iconico, siamo dentro il polo tecnologico Adriano Olivetti a Pozzuoli, quindi è un ambiente che ti stimola appunto, anche alla creatività, all’innovazione e all’etica”.

La SSIP patrocina e partecipa al Convegno “CO2 E DEFORESTAZIONE: DUE QUESTIONI ANCORA APERTE PER LA CONCIA”
La SSIP patrocina e partecipa al Convegno “CO2 E DEFORESTAZIONE: DUE QUESTIONI ANCORA APERTE PER LA CONCIA”

Si è tenuto nella SALA CONVEGNI – Acque del Chiampo Spa Società Benefit ad Arzignano (VI) il Convegno dal titolo “CO2 E DEFORESTAZIONE: DUE QUESTIONI ANCORA APERTE PER LA CONCIA”. L’incontro è un seguito di una serie di eventi dedicati al tema sulla deforestazione e normativa EUDR, svoltosi ad Arzignano e a Milano presso Linea Pelle, con caratteristiche tecnico informative. All’introduzione del Presidente di Confindustria Vicenza Sezione Concia, Mirko Balsemin, ha proseguito il professor Pulina, Ordinario di Etica e Sostenibilità degli Allevamenti (AGR19) e Prorettore alla Ricerca del dipartimento di Agraria dell’Università di Sassari che ha trattato un tema molto rilevante e stimolante sul calcolo del carico emissivo delle pelli. In coda alla sua presentazione altri spunti legati a nuovi approcci sulle metriche di calcolo LCA e sul regolamento EUDR, facendo così da collegamento ai seguenti interventi di UNIC dedicati appunto agli aggiornamenti riguardanti il regolamento anti-deforestazione. Sono intervenuti, a tal proposito, il vicedirettore, Luca Boltri, l’avvocato Geminiani dell’ufficio legale e la dr.ssa Giulia Martin dell’Ufficio Economico UNIC. Con i saluti finali il direttore del Direttore del Distretto Veneto della Pelle, Matteo Macilotti, si sono chiusi i lavori.

Da CPMC – Fabrizio Nuti – Presidente UNIC: “Per un’idea progettuale di qualità”
Da CPMC – Fabrizio Nuti – Presidente UNIC: “Per un’idea progettuale di qualità”

“Qualità” è ben più di una parola. Per la pelle italiana, è la dimensione essenziale ed estesa di una supremazia globale che va oltre il prodotto stesso e che richiede di essere scritta con la Q maiuscola. La Qualità conciaria italiana, infatti, è un concetto che al suo interno contiene e declina una moltitudine di vincenti significati creativi, tecnologici, commerciali. La nostra Qualità è la bussola che – storicamente- ha guidato la crescita e lo sviluppo del settore in Italia e nel mondo. È l’arma concorrenziale inattaccabile che ci ha permesso di elevarci sopra la massa di produzioni che basavano – e basano – tutto o quasi sul prezzo. La nostra Qualità è una garanzia di stile e performance. Ma non è più soltanto questo, perché non può più essere riferita al solo prodotto, al solo materiale, alla sola pelle. La Qualità dell’industria conciaria italiana è la testimonianza – quotidiana e rigorosa – di un misurabile approccio sostenibile e di un inesausto impegno su tracciabilità, origine e provenienze della materia prima. Un fattore, quest’ultimo, che ci pone all’avanguardia e ci pone in una condizione di profondo disagio e preoccupazione davanti a scenari legislativi dei quali condividiamo le finalità, ma non i metodi di messa a pratica. Il riferimento è – inevitabilmente – al Regolamento Anti-Deforestazione EUDR varato dall’Unione Europea e allo sforzo che UNIC – Concerie Italiane, insieme a Cotance (la rappresentanza conciaria continentale), sta sostenendo per razionalizzarne le pratiche. La nostra Qualità è – anche – il frutto di una capillare attenzione alla salute, alla sicurezza sul luogo di lavoro e di una sostanziale assunzione di responsabilità sociale diffusa in tutti i nostri territori di riferimento: i distretti produttivi più organizzati e strutturati, i luoghi in cui operano in modo più isolato alcune significative esperienze conciarie d’impresa. La Qualità della pelle e della conceria italiane, però, sarebbe autoreferenziale se non fosse certificabile e certificata. Non è un caso che il settore abbia promosso la nascita di ICEC, l’unico Istituto di Certificazione in Europa e nel mondo specializzato esclusivamente nella filiera della pelle. ICEC, dal 1994, ha ampliato la propria sfera di influenza operativa e organizzativa, accogliendo, tra i suoi soci, le associazioni nazionali di categoria della calzatura, della pelletteria e della pelliccia; le rappresentanze dei produttori di accessori e componenti; i produttori di prodotti chimici; SSIP (Stazione Sperimentale per l’Industria delle Pelli e delle Materie Concianti), il MIMIT (Ministero delle Imprese e del Made in Italy). A sua volta ICEC è accreditato ACCREDIA per il sistema di gestione qualità (ISO 9001), ambiente (ISO 14001), EMAS, salute e sicurezza (OHSAS 18001/ISO 45001), prodotto (Norme UNI o specifica tecnica del produttore) e denominazione di origine della pelle (EN 16484). La nostra Qualità è ben più di una parola. La nostra Qualità è una garanzia progettuale.

Focus Scientifico – Applicazioni del riscaldamento dielettrico in radiofrequenza nei processi di manifattura del pellame
Focus Scientifico – Applicazioni del riscaldamento dielettrico in radiofrequenza nei processi di manifattura del pellame

Il riscaldamento dielettrico (DH) di un materiale si ottiene attraverso la sua esposizione ad un campo elettromagnetico alternato di opportuna potenza.

Tale tipo di riscaldamento sfrutta la reazione di un materiale isolante (dielettrico), o avente una piccola conduttività elettrica, sottoposto all’assorbimento di energia elettromagnetica.

Un materiale umido sotto l’azione di radiazione elettromagnetica ad alta frequenza reagisce in modo diverso, in base all’energia del campo elettromagnetica applicato. Nella banda di frequenze delle microonde (MW) vengono indotti moti rotazionali sulle molecole dipolari come l’acqua, che dissipano tale energia cinetica in calore [1]. Nella banda di radiofrequenza (RF) diventa determinante, ai fini della generazione di calore, l’accelerazione indotta sugli ioni dal campo elettromagnetico, ovvero attraverso migrazione ionica in fase acquosa, alla quale si associa il contributo derivante dalla dissipazione termica dei moti di allineamento al campo elettromagnetico oscillante delle molecole d’acqua [2].

A confronto con i metodi di riscaldamento/asciugatura classici, che operano via conduzione, convezione e irraggiamento, la generazione di calore dall’interno del materiale comporta una rapida evaporazione dell’acqua e la formazione di un gradiente di pressione. Tale variazione di pressione genera uno spostamento di acqua in forma liquida e vapore verso la superficie del materiale, dando luogo ad una evaporazione più veloce ed un minore riscaldamento del materiale stesso.

Per quanto concerne lo spettro elettromagnetico (EMS), le bande di frequenza utilizzabili ai fini del riscaldamento dielettrico appartengono a due classi principali delle radiazioni elettromagnetiche, entrambe di natura non ionizzante, ovvero la Radiofrequenza (RF) e le microonde (MW).

Accordi a livello internazionale disciplinano la destinazione d’uso delle frequenze dello spettro elettromagnetico, alcune delle quali sono assegnate all’uso industriale. In particolare, per il riscaldamento dielettrico sono assegnate le seguenti frequenze e bande ISM [3]

 

 

Tipo di emissione Intervallo di Frequenza Frequenze o bande ISM
Radiofrequenza 1 – 200 MHz 13,56 MHZ, 27,12 e 40,68 MHz
Microonde 300 MHz – 300 GHz 2450 MHz + banda 896 – 915 MHz

 

Gli effetti conseguibili con le due classi di emissione non sono equivalenti: infatti, ad esempio, il grado di penetrazione all’interno dei materiali dipende dal tipo di materiale e dalla lunghezza d’onda della radiazione incidente. A parità di materiale, minore è la frequenza ovvero maggiore la lunghezza d’onda, maggiore è il grado di penetrazione della radiazione, grado che si può essere quantificato con un parametro (half-power depth) che indica lo spessore di materiale in grado di ridurre del 50% l’energia dell’onda rispetto al valore incidente.

 

 

 

Essicazione pelle [4]

L’essicazione della pelle influenza in modo determinante la qualità del manufatto in cuoio, le cui proprietà fisico-meccaniche dipendono da modalità e velocità del processo di asciugatura. In generale, la ventilazione naturale, quella forzata con controllo della temperatura e dell’umidità e i sistemi in depressione costituisco un insieme di processi diffusi e spesso combinati tra loro. L’utilizzo di calore in depressione (P ≈ 200 Torr) permette una rimozione accelerata del contenuto d’acqua fino alla soglia del 15 % ÷ 20 %; un’ulteriore riduzione richiede l’applicazione di ventilazione naturale o forzata.

Nei processi di riscaldamento dielettrico la banda RF ha mostrato un’applicabilità ampia, mentre quella a frequenza maggiore (MW) ha evidenziato problemi di disuniformità, che originano surriscaldamenti locali del materiale. A favore dei processi RF gioca il fattore di perdita, la proprietà di dissipazione dell’energia in calore in un materiale soggetto a campi elettromagnetici, che permette un riscaldamento uniforme. Inoltre, il riscaldamento si modera in modo autonomo, via via che si riduce il contenuto di acqua. Il tal modo si riduce in modo consistente il restringimento del pellame.

Il processo si attua ponendo il materiale da trattare ad opportuna distanza da elettrodi, che costituiscono gli elementi di una “antenna dipolare”, collegati attraverso un sistema di adattamento di impedenza (accordo) ad una linea di trasmissione (cavo coassiale) con impedenza 50 Ω, che termina con il generatore/oscillatore a radiofrequenza (fig.2 [5])

 

 

 

 

 

 

Fig. 2 – Schema generale impianto

In fig.1 viene riportato il confronto di tempo di riduzione di umidità di un campione con le due diverse modalità, utilizzando per la parte DH-RF un apparato su scala pilota operante con potenza (massima) di 15 kW a 27,12 MHz.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Fig.1 – Confronto asciugatura RF Vs. sottovuoto c/ventilazione

Il processo DH-RF permette una asciugatura della pelle che non riduce la qualità generale del materiale, in termini di conservazione delle proprietà tensili, di mano e aspetto, priva di migrazioni di sostanze grasse e coloranti. Il processo è applicabile a tutti i tipi di pellame, con costi di impianto del tutto paragonabili ai processi in vuoto/ventilazione, ma con dimensioni ridotte rispetto a questi ultimi. In termini di efficienza, il riscaldamento si attua in tempi assai inferiori e l’energia viene trasferita con perdite di gran lunga inferiori ai sistemi convettivi classici.

 

Processi di rifinizione [6]

La tecnologia DH:RF si presta anche ad essere utilizzata anche nei processi di rifinizione, dove la formazione del film di rivestimento richiede la rimozione della aliquota di acqua del formulato applicato.

Il riscaldamento è selettivo, avviene dall’interno del materiale (endogeno) e interessa principalmente lo strato di coating bagnato stesso, essendo l’acqua la più suscettibile al campo elettromagnetico oscillante. Pertanto, non viene riscaldata l’intera sezione del pellame, come nel processo classico di asciugatura della rifinizione.

L’utilizzo di generatori di radiofrequenza permette di modulare in modo preciso l’entità di energia trasferita al materiale, prevenendo eventuali surriscaldamenti. Il processo a energia termica, oltre a rendere necessario il trattamento e convogliamento di masse d’aria, viene spesso associato a stadi di raffreddamento supplementari con ulteriore aggravio del dispendio energetico.

I benefici dei processi di trattamento del pellame con radiofrequenza si possono riassumere pertanto in maggiore efficienza energetica, incremento di velocità di asciugatura e mantenimento della qualità generale del prodotto finale in termini di mano del prodotto, conservazione delle proprietà tensili e assenza di restringimenti indesiderati.

 

 

A cura del Dr. Francesco De Laurentiis – 04-10-2024

 

Bibliografia

[1] J.G. Brennan “Dielectric and Osmotic Drying” The University of Reading, Reading, UK – 2003, Elsevier Science, pp. 1938-1942.

[2] Xu Zhou & Shaojin Wang (2018): Recent developments in radio frequency drying of food and agricultural products: A review, Drying Technology,

[3] “Operation of equipment or appliances designed to generate and use locally radiofrequency energy for industrial, scientific, medical, domestic or similar purposes, excluding applications in the field of telecommunications.”   ITU Radio Regulations, Section IV. Radio Stations and Systems – Article 1.15, Definition:” Industrial, Scientific and Medical (ISM) applications (of radio frequency energy)”.

[4] P. A. Balakrishnan, * N. Vedaraman, V. John Sundar, C. Muralidharan, and G. Swaminathan “Radio Frequency Heating—A Prospective Leather Drying System for Future”, Drying Technology Vol. 22, No. 8 pp. 1969-1982, 2004.

[5] Peter L. Jones & Andrew T. Rowley (1996) Dielectric Drying, Drying Technology: An International Journal, 14:5, 1063-1098,

[6] Atti del convegno AICC – F. Bressan, E. Stangherlin; S. Carlotto “La tecnologia a Radiofrequenza applicata alla rifinizione” – Officine di Cartigliano SpA.

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