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Focus Scientifico: Garanzia nella compravendita delle pelli: contestazione su vizi nei contratti di vendita e di subappalto
Focus Scientifico: Garanzia nella compravendita delle pelli: contestazione su vizi nei contratti di vendita e di subappalto

Quando si parla di compravendita delle pelli, è sempre opportuno che la Conceria ed il Cliente contrattualizzino tutti i possibili aspetti per evitare l’insorgere di successive contestazioni dei pellami.

Quando le parti contraenti sono in Italia, oltre alle prescrizioni del Codice Civile, è possibile sottoscrivere condizioni integrative in tutta la documentazione a valore contrattuale, cioè nelle fatture, nei DDT e/o negli ordini e nelle conferme d’ordine, oppure utilizzare strumenti condivisi a livello internazionale quali, ad esempio, i Contratti Internazionali N. 6 e N. 7 dell’ICT (International Council of Tanners) [1] relativamente alle pelli grezze e a quelle finite.

In molti casi le aziende del settore non prevedono tali pratiche; per tale motivo accade di sovente di ricevere richieste di chiarimenti su possibili contestazioni per difformità merceologiche delle pelli. Ciò anche dopo mesi o addirittura anni dall’avventa compravendita.

Le contestazioni effettuate alle Concerie sono in genere conseguenti a non conformità (vizi o difformità dei prodotti) a requisiti presenti in capitolati tecnici e che prevedono l’esecuzione di prove di laboratorio (es. prove di solidità del colore, di resistenza meccanica o di resistenza della rifinizione), con conseguente reclamo e richiesta di applicazione di garanzie.

Come dovrebbe comportarsi la Conceria? I casi possibili sono 3: l’esistenza di sottoscrizioni di condizioni particolari tra le parti, l’utilizzo di contratti di settore, l’assenza di documenti con rilevanza contrattuale.

Prendiamo il caso di un contratto di vendita di pelli finite. Qualora non esistano evidenze di natura contrattuale stipulate tra le aziende, può essere fatto un rimando al Contratto Internazionale N. 7 che riporta nei punti 3 “Qualità” e 20 “Reclami” le seguenti clausole:

  • (3.2) Salvo diversa indicazione nella Clausola 1, il Venditore non garantisce che i beni siano adatti allo scopo per il quale potrebbero essere richiesti o utilizzati, né è responsabile per eventuali difetti che si manifestano dopo che i beni sono stati messi in uso, né per danni che sorgano nel corso della produzione o comunque derivanti dal loro utilizzo.
  • (20.2) La qualità, la descrizione, le misure, il peso e/o le condizioni della pelle sono da considerarsi approvati, salvo che il compratore finale non notifichi un reclamo entro 14 giorni lavorativi dall’arrivo della pelle presso il luogo di ispezione o dalla sua messa in deposito sotto il controllo del compratore (gli intermediari avranno ulteriori 4 giorni lavorativi), ma in nessun caso oltre 28 giorni dopo l’ultimo giorno di sbarco al porto di destinazione/luogo di consegna.
  • (20.3) Il compratore deve mantenere la spedizione nel suo stato originale, soggetta alla necessaria ispezione, ma almeno l’80% della quantità deve essere in condizioni chiaramente identificabili come il suo stato originale, a meno che il venditore non abbia concordato diversamente.
  • (20.6) Il venditore deve rispondere alle richieste di reclamo tempestivamente, ma entro 5 giorni lavorativi.

Il Contratto Internazionale stabilisce chiaramente i vincoli tra le parti e le modalità di gestione, anche in termini temporali, di un eventuale reclamo, indicando anche l’obbligo da parte del Cliente di mantenere un corretto mantenimento (es. stoccaggio) dei prodotti, ed escludendo il Venditore da qualsiasi vizio insorto sui manufatti in fase di utilizzo o nelle fasi di produzione.

Qualora non sia applicabile il Contratto Internazionale ed i contraenti siano italiani, per i contratti di vendita restano comunque applicabili i principi generali previsti dal Codice Civile; in base a tale natura contrattuale si sarebbe applicato l’art. 1495 del Codice Civile per il quale la denuncia del vizio occulto deve avvenire, a pena di decadenza, entro 8 giorni dalla sua scoperta purché entro un anno dalla consegna del bene.

Altro caso, invece, è quando il rapporto tra Cliente e Conceria non sia inquadrabile come contratto di vendita, ma come contratto di subappalto di una specifica lavorazione. In tal caso, visto che la Conceria non vende proprie pelli, ma effettua soltanto una lavorazione in subappalto/subfornitura su materia prima o semilavorata fornita dal Cliente, non è sicuramente applicabile il Contratto Internazionale N. 7, e, sempre nel caso in cui le aziende contraenti siano italiane, la garanzia dei vizi è disciplinata dalla normativa prevista per l’appalto di cui all’art. 1667 del Codice Civile. Per tale fattispecie, il Codice Civile prevede che la denuncia dei vizi occulti riscontrati dal Committente debba avvenire entro 60 giorni dalla scoperta, purché entro due anni dalla consegna dei pellami.

A prescindere dalla tipologia di contratto, è noto che la pelle, sia allo stato finito che in quello di semilavorato, abbia caratteristiche merceologiche non correlate esclusivamente alla qualità delle lavorazioni subite, ma anche dalle condizioni di trasporto ed immagazzinamento (es. ambienti eccessivamente umidi o freddi). Per tale ragione, al fine di evitare contestazioni su vizi dei prodotti forniti o lavorati e relativi reclami sulla garanzia, è sempre consigliato stabilire a priori le condizioni specifiche, sia nel caso di contratto di vendita che in regime di subappalto. Ciò vista anche la difficoltà nel dimostrare il mantenimento delle condizioni delle pelli sia da parte del Committente che della Conceria.

[1]       https://leather-council.org/what-we-do/international-contracts

22 Novembre 2024

A cura di Rosario Mascolo

Articolo scritto con la collaborazione di:

  • Gianluigi Calvanese (Responsabile Area Analisi, Consulenza e Certificazioni della Stazione Sperimentale)
  • Giovanna Vitiello (Ufficio Legale UNIC – Concerie Italiane)

 

 

 

Gli INCENTIVI: Il supporto tecnico – scientifico della SSIP alle imprese per  la transizione ecologica e digitale dei settori tessile, moda e accessori 
Gli INCENTIVI: Il supporto tecnico – scientifico della SSIP alle imprese per  la transizione ecologica e digitale dei settori tessile, moda e accessori 

Il ministero delle Imprese e del Made in Italy, in attuazione della Legge “Made in Italy” (206/2023), ha disposto il decreto interministeriale volto a sostenere la realizzazione di investimenti per la transizione ecologica e digitale delle imprese del settore tessile, della moda e degli accessori, sull’intero territorio nazionale, con dotazione finanziaria pari a 15 milioni di euro.

Possono beneficiare dell’iniziativa PMI che operano nel settore del tessile, della moda e degli accessori, con questi Codici ATECO

15.11.00 Preparazione e concia del cuoio e pelle; preparazione e tintura di pellicce

15.20.10 Fabbricazione di calzature

15.20.20 Fabbricazione di parti in cuoio per calzature

20.59.60 Fabbricazione di prodotti ausiliari per le industrie tessili e del cuoio

e che:

– sono regolarmente costituite, iscritte al Registro delle imprese della Camera di commercio territorialmente competente e risultano “attive” nel medesimo Registro;

– sono in contabilità ordinaria e hanno approvato almeno due bilanci di esercizio;

– non rientrano tra le imprese che hanno ricevuto e, successivamente, non rimborsato o depositato in un conto bloccato, gli aiuti individuati quali illegali o incompatibili dalla Commissione europea;

–  hanno restituito agevolazioni godute per le quali è stato disposto dal Ministero un ordine di recupero

Non sono ammesse alle agevolazioni le imprese di cui all’Art.4, comma 2 del decreto 8 agosto 2024 del Ministro delle imprese e del made in Italy, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, che riportiamo in allegato.

La misura copre le spese relative a prestazioni specialistiche oggetto di contratti sottoscritti successivamente alla data di presentazione della domanda di ammissione alle agevolazioni per:

a) l’attività di Formazione del personale dipendente dell’impresa per l’acquisizione o al consolidamento di competenze rilevanti ai fini del percorso di sviluppo delineato dall’impresa medesima;

b) l’implementazione di una o più delle seguenti tecnologie abilitanti finalizzate a favorire lo sviluppo dei processi aziendali o di prodotti innovativi: cloud computing; big data e analytics; intelligenza artificiale; blockchain; robotica avanzata e collaborativa; manifattura additiva; IoT; realtà aumentata; soluzioni di manifattura avanzata; piattaforme digitali per condivisione di competenze; sistemi di

c) tracciabilità digitale della filiera;

d) il supporto all’ottenimento di certificazioni in materia ambientale, quali:

i. certificazioni di prodotto: Oeko-Tex® Standard 100, GOTS (Global Organic Textile Standard), BCI (Better CottonTM Initiative), GRS (Global Recycled Standard), Ethic-et, PEF (Product Environmental Footprint), RAF (Responsible Animal Fiber), ISO 14024, Eu- Ecolabel, Oeko-Tex® – Made in Green, RCS (Recycled Claim Standard), OCS (Organic Content Standard), Cradle to Cradle Certified®, ReMade in Italy, Carbon footprint di prodotto – ISO/TS 14067, Water footprint di prodotto – ISO 14046, RMS (Responsible Mohair Standard), RAS (Responsible Alpaca Standard), ERTS (Ecological Recycled Textile Standard), FSC (Forest Stewardship Council);

Global Traceable Down Standard (TDS), Responsible Down Standard (RDS), Responsible Wool Standard (RWS);

ii. certificazioni di processo: ISO 14001, Bluesign®, ZDHC (Zero Discharge of Hazardous Chemicals), WRAP (Worldwide Responsible Accredited Production), Oeko-Tex® STeP (Sustainable Textile Production), Leather Working Group (LWG);

e) servizi di analisi di Life Cycle Assessment (LCA), come definiti dalle norme UNI EN ISO 14040:2021 e UNI EN ISO 14044:2021.

Nell’elenco sopra riportato sono evidenziate, in grassetto le prestazioni attivabili presso la Stazione Sperimentale

Le agevolazioni sono concesse sotto forma di contributo a fondo perduto, nella misura massima del 50% delle spese e nel limite massimo di 60 mila euro. Le agevolazioni sono concesse alle imprese beneficiarie ai sensi del regolamento de minimis e possono essere cumulate con altri aiuti di Stato, anche de minimis, nei limiti previsti dalla disciplina europea in materia di aiuti di Stato di riferimento. Le agevolazioni concesse sono erogate da Invitalia, su richiesta dell’impresa beneficiaria, in un’unica soluzione successivamente alla integrale conclusione delle prestazioni previste e al pagamento delle relative spese. Le istanze si posso presentare dal giorno 11 dicembre 2024 e fino al 31 gennaio 2025, al link https://www.invitalia.it/cosa-facciamo/rafforziamo-le-imprese/investimenti-nel-settore-tessile-moda-e-accessori/presenta-la-domanda.

Ai fini della presentazione della domanda è necessaria una Relazione Descrittiva del percorso di sviluppo in programma, volto a favorire la transizione ecologica e/o digitale del processo produttivo o dei prodotti o servizi offerti, con indicazione dei soggetti individuati per l’erogazione delle prestazioni e comprendente il curriculum dei professionisti individuati ovvero una presentazione delle società unitamente al curriculum dei professionisti coinvolti nella prestazione.

Si precisa che le domande di agevolazione sono ammesse alla fase istruttoria in base alla posizione assunta nell’ambito di uno specifico ordine di valutazione, che sarà utilizzato fino ad esaurimento delle risorse. Tale ordine di valutazione è basato sul grado di indipendenza finanziaria e sull’incidenza della gestione caratteristica sul fatturato dell’impresa richiedente calcolati così come specificato all’Art. 7 comma 4 dell’allegato Decreto.

La Stazione Sperimentale continuerà a fornire aggiornamenti sull’iniziativa tramite i propri canali informativi e, nel caso in cui l’Impresa intenda affidare alla SSIP una o più Prestazioni Specialistiche previste dal Decreto tra quelle precedentemente individuate, potrà essere fornito supporto rispetto a:

– valutazione dati che saranno utilizzati per la formazione dell’ordine di valutazione;

– predisposizione della Relazione Descrittiva del percorso di sviluppo;

– guida al caricamento delle domande sulla piattaforma Invitalia.

 

Per informazioni e contatti, inviare una richiesta a ssip@ssip.it

Certificazione per il credito d’imposta destinato alle attività di ricerca e sviluppo ai sensi del DPCM 15 settembre 2023
Certificazione per il credito d’imposta destinato alle attività di ricerca e sviluppo ai sensi del DPCM 15 settembre 2023

La Stazione Sperimentale, con decreto direttoriale dell’11 ottobre 2024, è stata selezionata dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy fra gli idonei a ricoprire il ruolo di Certificatore del credito per attività di ricerca e sviluppo, innovazione tecnologica, design e ideazione estetica, ai sensi del DPCM 15 settembre 2023, con conseguente iscrizione al n. 545 dell’Albo consultabile sul sito del MIMIT al seguente link.

La Certificazione del Credito di Imposta è stata introdotta dall’articolo 23 del decreto-legge n. 73 del 2022 e rappresenta un’opportunità per le Aziende che hanno già usufruito in passato o intendano usufruire in futuro del Credito di Imposta derivante da investimenti per le attività inerenti a progetti di ricerca e sviluppo, di innovazione tecnologica e di design e ideazione estetica.

Infatti tale Certificazione, ideata con l’obiettivo di favorire l’applicazione in condizioni di certezza operativa sulla fruibilità del Credito di Imposta, ha effetti vincolanti nei confronti dell’Amministrazione finanziaria (quindi non può essere contestata) in relazione alla qualificazione delle attività sopra citate tranne nel caso in cui, sulla base di una non corretta rappresentazione dei fatti, la certificazione sia stata rilasciata per una attività diversa da quella concretamente realizzata.

Le attività ammissibili al Credito di Imposta sono le seguenti:

le attività di Ricerca e Sviluppo, come definite nel D.L. n. 145/2013 e nel D.M. 27/05/2015, svolte dal 2015 al 2019;
le attività di Ricerca e Sviluppo, Innovazione Tecnologica, anche nell’ambito del paradigma 4.0 e dell’economia circolare, Attività di Design e Ideazione Estetica come definite nella L. n. 160/2019e nel D.M. 26/05/2020, svolte dal 2020 in poi

In sintesi per gli investimenti effettuati dal 2015 in avanti può essere richiesta la certificazione, a condizione che le violazioni relative a crediti già utilizzati non siano già constatate con Processo Verbale di Constatazione (PVC) o contestate con atto impositivo.

I riferimenti normativi precisano, che ai fini della qualificazione di tali attività, è da ritenersi vincolante quanto previsto dal Manuale di Frascati, per le attività di Ricerca e Sviluppo, e dal Manuale di Oslo, per le attività di Innovazione Tecnologica, oltre che le disposizionicomunitarie inerente la disciplina degli aiuti di stato a favore di ricerca, sviluppo e innovazione.

La corretta qualificazione dell’attività risulta fondamentale per la definizione delle spese ammissibili di diversa natura (ad esempio personale, quote di ammortamento, spese per contratti, servizi di consulenza, e materiali) costituiranno la base di calcolo del Credito; allo stesso modo la natura delle attività determina anche l’aliquota, ovvero la misura del Credito di Imposta spettante.

Pertanto, per usufruire dell’agevolazione è necessario presentare una documentazione dettagliata sia di natura contabile sia tecnica, relativa alle annualità per le quali si richiede il beneficio, che consenta di attestare il rispetto dei requisiti necessari.

A tal fine la SSIP si propone di affiancare le imprese in tutte le fasi previste dalla normativa di settore: dalla valutazione preliminare della documentazione necessaria ad attestare la validità delle spese ai fini agevolativi, sino all’ottenimento della certificazione da allegare alla dichiarazione dei redditi al fine di fruire del beneficio fiscale, assicurando che ogni passaggio sia eseguito con precisione e conformità alle leggi vigenti.

Per maggiori informazioni e per attivare il servizio è necessario accedere alla Piattaforma digitale per la gestione dei contributi industriali della SSIP, disponibile sul  sito istituzionale della Società alla pagina “Sezione contributi” od, in alternativa, al seguente  link, alla sezione dedicata “Certificazione del credito d’imposta per attività di ricerca e sviluppo ai sensi del DPCM 15 settembre 2023”.

 

Roadshow MICS: il 22 novembre la tappa a Napoli – Focus: “Materiali intelligenti per prodotti sostenibili e circolari:”
Roadshow MICS: il 22 novembre la tappa a Napoli – Focus: “Materiali intelligenti per prodotti sostenibili e circolari:”

La SSIP, assieme all’Università degli Studi di Napoli “Federico II”, è lieta di promuovere la II tappa del Roadshow MICS – Made in Italy Circolare e Sostenibile, in programma il 22 novembre all’Università di Napoli Federico II, nella sede del Polo universitario di San Giovanni a Teduccio, dove si incontreranno istituzioni, associazioni di categoria, imprese, organismi di ricerca e università per confrontarsi sui temi dello sviluppo di nuovi materiali, tra cui la pelle, per il futuro dell’aerospazio, del packaging e della moda.

 

 

Qui il link al programma della giornata e al form di iscrizione all’evento.  

DA CPMC – Florio: “Gli approcci e le nuove tecnologie per il controllo non distruttivo di prodotto e processo conciario”
DA CPMC – Florio: “Gli approcci e le nuove tecnologie per il controllo non distruttivo di prodotto e processo conciario”

L’evoluzione del sistema produttivo conciario verso una dimensione sempre più sostenibile e circolare, che ha determinato una crescente tensione verso la ricerca di alternative ai tradizionali paradigmi riduttivi, ha di fatto costituito una considerevole opportunità di sviluppo per il settore, in tempi recenti; tuttavia, tale svolta ha determinato nel contempo alcune criticità, da correlarsi proprio all’impiego di tali soluzioni alternative: l’introduzione di nuove molecole per la concia e, più in generale, il ricorso a nuovi formulati per soppiantare i tradizionali chemicals nelle diverse fasi del processo a umido e di rifinizione, determina di sovente problematiche imprevedibili, come la formazione di nuovi difetti o compromissione delle prestazioni del materiale. Inoltre, i presunti miglioramenti introdotti, in termini di sostenibilità, ivi compresi gli aspetti di efficientazione dell’impiego delle risorse, necessitano di essere codificati in maniera misurabile, affinché l’innovazione introdotta possa radicarsi e stabilmente nelle produzioni di nuova generazione.

Tutto quanto premesso determina un’implementazione dei fabbisogni di monitoraggio degli aspetti di qualità e tracciabilità delle risorse impiegate per le nuove produzioni.  In tal senso, un valido supporto è offerto dall’impiego di approcci multi-diagnostici, in grado di fornire informazioni cruciali sulle caratteristiche di qualità dei prodotti intermedi e finiti, oltre che sui parametri di processo; molti di tali approcci, prevedono il ricorso a tecniche di caratterizzazione, come tecniche cromatografiche, spettroscopiche e di microscopia ottica ed elettronica che, pur soddisfacendo l’esigenza di acquisire informazioni puntuali su prodotti e processo, presentano lo svantaggio di prevedere tempi di esecuzione mediamente lunghi e pretrattamenti distruttivi.

Le soluzioni più attuali comprendono, d’altra parte, approcci automatizzati che consentano e di monitorare in maniera ottimale l’efficacia dei processi e la qualità dei prodotti, attraverso strumenti in grado di fornire risposte veloci, in modo da poter operare in ambiente di lavoro, con conseguente possibilità di risparmiare risorse. A questi vantaggi si aggiunge la possibilità di agire in maniera preventiva e predittiva attraverso l’impiego crescente di tecnologie NDT (Non Distruttive Testing) per il controllo in linea delle produzioni: come risulta da recenti studi svolti dalla SSIP in collaborazione con il suo partenariato, tali approcci risultano particolarmente performanti per l’identificazione preventiva dei difetti del cuoio, la diagnostica tempestiva delle criticità di produzione connesse all’impiego di formulati innovativi per la concia e la rifinizione, nonché per il monitoraggio e l’efficientamento delle risorse chimiche impiegate.

Su questo fronte è verticalmente sviluppato il Progetto TAN-TOM– Tecniche di oggettivazione non invasiva delle pelli lavorate in ambito conciario tramite nuovi sistemi di acquisizione ottici multispettrali e tomografici elettromagnetici, elaborati tramite sistemi basati su intelligenza artificiale.

Il Progetto, coinvolge cinque soggetti Partner: particolarmente tre rilevanti aziende operanti in diversi settori industriali, come Barnini srl, Azienda Capofila del Progetto, specializzata in progettazione e costruzione di impianti automatizzati, S.I.R.I.O. Lavorazione Conciaria srl con competenze trasversali nelle lavorazioni conciarie conto terzi e TECNOCREO Società di ingegneria operante in numerosi settori industriali nazionali, oltre due Organismi di Ricerca, come il Consorzio Nazionale Interuniversitario per le Telecomunicazioni (CNIT), Ente di ricerca non-profit riconosciuto dal MIUR che opera nel settore dell’ICT (consorzia 38 università e 8 unità di ricerca presso il CNR) e la Stazione Sperimentale per l’Industria delle Pelli e delle materie concianti Srl (SSIP) Organismo di Ricerca Nazionale di riferimento per la filiera del cuoio, cui è affidato il ruolo di Coordinamento Scientifico del Progetto.

Partecipano inoltre al Progetto ulteriori quattro società ad elevato profilo tecnologico e di produzione conciaria, in qualità di consulenti, come COMPOLAB – Società di engineering con solide competenze multidisciplinari in grado di sviluppare soluzioni avanzate e innovative, dall’idea fino alla industrializzazione, FREE SPACE – Start-up innovativa che ha come scopo la ricerca, la progettazione, la produzione di sistemi e dispositivi, sia hardware che software per la generazione, il controllo e il trasferimento dei segnali elettromagnetici, BCN – Azienda conciaria attiva da più di 80 anni, in grado di seguire complessi progetti di R&D, che oggi, alla terza generazione, coniuga artigianalità, innovazione tecnologica ed ecosostenibilità, FLYSIGHT – PMI operante nei settori difesa, aerospaziale e infrastrutture, che produce soluzioni software di supporto decisionale basate su intelligenza artificiale e realtà aumentata.

Con un costo complessivo ammissibile di oltre 8 milioni di euro, ed una durata di 36 mesi, il Progetto, rappresenta uno strumento ad elevato potenziale strategico per favorire lo sviluppo della filiera di riferimento; nello specifico, TAN-TOM, ha per obiettivo la realizzazione di un sistema “tomografico” di ispezione delle pelli, allo scopo di oggettivare la qualità delle medesime durante i processi di lavorazione, prevedendo l’elaborazione di sistemi tecnologici diagnostici avanzati, al fine di garantire il monitoraggio in continuo della qualità del prodotto realizzato. Grazie anche alla strumentazione scientifica messa a disposizione dai partner di progetto, i dati raccolti saranno correlati con parametri chimico-fisici e merceologici delle pelli, al fine di validare i dati acquisiti, nonché al fine di ricercare le possibili cause delle criticità delle produzioni, anche in maniera predittiva e propedeutica alla progettazione di soluzioni per la prevenzione e risoluzione dei difetti del cuoio.

Avviato ad aprile 2023, il Progetto ha consentito di esplorare l’applicazione della tecnologia a radiofrequenza (RF) in diversi range di riferimento per valutare le proprietà fisiche/chimico-fisiche e merceologiche delle pelli, ed identificare parametri tecnici critici, rivelando prospettive significative per migliorare la qualità e il controllo del processo produttivo nell’industria conciaria; complessivamente, sarà esplorata l’applicabilità nelle bande UHF (Ultra high frequency, banda 300-3000 MHz), SHF (Super high frequency, banda 3-30Ghz), EHF (Extremely high frequency, banda 30-300 GHz). È in fase di esplorazione anche l’impiego di tecniche ottiche multispettrali per l’acquisizione, l’elaborazione e l’identificazione dei difetti superficiali delle pelli, come macchie, graffi, alterazioni e compromissioni del fiore e della rifinizione; sono stati in tal senso studiati ed acquistati gli illuminatori ed i fotorecettori adeguati a risaltare l’intera gamma di difettistiche e sono stati analizzati sistemi di azionamento delle luci volti ad amplificare l’impatto visivo dei difetti; i dati acquisiti saranno elaborati da algoritmi di IA, che consentiranno di ottenere informazioni immediatamente leggibili sui campioni ispezionati. I sistemi in via di sviluppo e sperimentazione saranno testati sia su articoli intermedi (di diversa origine, destinazione d’uso e caratteristiche di lavorazione), che su campioni finiti, realizzati ed invecchiati in condizioni tali da riprodurre criticità in maniera controllata e testare il grado di specificità e capacità predittiva dei sistemi diagnostici impiegati.

Ulteriori sviluppi, nell’ambito del controllo non distruttivo di prodotto e processo conciario, sono in via di esplorazione attraverso una delle attività previste dal Progetto 4.01 SOLARIS, (Sustainable Options for Leather Advances and Recycling Innovative Solutions), promosso e coordinato scientificamente dalla SSIP, nell’ambito del Partenariato Esteso MICS (Made in Italy Circolare e Sostenibile) e a cui partecipa un nutrito numero di gruppi di ricerca del partenariato, afferenti all’Università degli Studi di Napoli Federico II, al Politecnico di Torino, al Politecnico di Milano, all’Università di Brescia, all’Università di Padova e al CNR. Su questo fronte, il Progetto può contare sulle infrastrutture di ricerca e sistemi diagnostici messi a disposizione dai partner, che stanno portando a promettenti risultati (rappresentati anche nei contributi scientifici che seguono).

Per suo conto, la SSIP è impegnata nello sviluppo e sperimentazione di approcci basati sull’impiego della spettroscopia NIR (Near Infrared Soectroscopy) per il monitoraggio di agenti tradizionali e innovativi impiegati nella produzione conciaria su intermedi e finiti conciari, oltre che nei bagni di concia, nell’ottica di qualificare i prodotti e monitorare l’impiego delle risorse, minimizzando gli impatti del processo; la messa a punto degli approcci ha riguardato l’acquisizione mediante un sensore MicroNIR OnSite-W, corredato da un accessorio dedicato all’acquisizione dei campioni liquidi e l’elaborazione dei risultati con ausilio di metodi chemiometrici e analisi statistica multivariata dei dati attraverso l’analisi delle componenti principali (PCA).

Come riportato, a titolo esemplificativo, nelle figure 1 e 2, le acquisizioni effettuate su intermedi di lavorazione conciaria, e la successiva rielaborazione dei dati, mediante PCA, ha consentito di discriminare tra diverse tipologie di sistemi concianti utilizzati per la produzione di campioni wet, suggerendo il possibile impiego della tecnica per implementare in maniera non distruttiva e potenzialmente automatizzata gli strumenti di controllo della produzione e tracciabilità dei prodotti.

Nel complesso, gli approcci multidisciplinari finora esplorati hanno evidenziato il promettente e cruciale ruolo svolto dalla diagnostica non distruttiva sul fronte del monitoraggio delle caratteristiche qualificanti e prestazionali dei cuoi, in un’ottica di tracciabilità e controllo avanzato di produzione conciaria.

 

Acknowledgement

This work arises from a part of activities carried out within the Project TAN-TOM – Tecniche di oggettivazione non invasiva delle pelli lavorate in ambito conciario tramite nuovi sistemi di acquisizione ottici multispettrali e tomografici elettromagnetici, elaborati tramite sistemi basati su intelligenza artificiale, Co-financed by the Italian Ministry of Enterprises and Made in Italy (ex-MISE), Fondo per la Crescita Sostenibile – Primo Sportello del Bando “Accordi per l’innovazione” – D.M. 31 Dicembre 2021 – DD 18 Marzo 2022.

This work arises from a part of activities carried out within the MICS (Made in Italy–Circular and Sustainable) Extended Partnership and received funding from the European Union Next-Generation EU (PIANO NAZIONALE DI RIPRESA E RESILIENZA (PNRR) – MISSIONE 4 COMPONENTE 2, INVESTIMENTO 1.3 –D.D. 1551.11-10-2022, PE00000004). This manuscript reflects only the authors’ views and opinions, neither the European Union nor the European Commission can be considered responsible for them.

 

References

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A Solofra la sede del Politecnico del Cuoio per l’alta formazione, a cura di Fondazione MIA Academy ITS Moda Campania e SSIP
A Solofra la sede del Politecnico del Cuoio per l’alta formazione, a cura di Fondazione MIA Academy ITS Moda Campania e SSIP

La Stazione Sperimentale Pelli e Materie Concianti ha presentato a Palazzo Orsini, a Solofra, Avelllino, la prima sede operativa del Politecnico del Cuoio, l’area della SSIP dedicata all’alta formazione di settore, interamente a cura della Fondazione MIA Academy ITS Moda Campania, nel distretto conciario. Firmato, infatti, l’atto di concessione per il primo piano di Palazzo Sant’Agostino, tra il Comune di Solofra e la Fondazione MIA Academy ITS Moda Campania, dove saranno creati laboratori per i corsi e le attività di formazione per tecnici specializzati del settore pelle. Una formazione rivolta a persone tra i 18 e i 55 anni non compiuti, studenti, disoccupati e inoccupati, con corsi interamente gratuiti e borse di studio a supporto. Nel distretto conciario irpino, la nascita del polo di alta formazione fortemente sostenuta dal Sindaco di Solofra, Nicola Moretti è avvenuta alla presenza, tra gli altri, del Direttore Generale SSIP, Edoardo Imperiale; del Presidente della Fondazione MIA ITS Moda Campania, Carlo Palmieri; del Direttore della Fondazione MIA ITS Moda Campania, Serena Iossa; del Direttore dell’UNIC, Fulvia Bacchi, del Presidente di Confindustria Avellino, Emilio De Vizia; del Commissario Straordinario della Camera di Commercio Irpinia Sannio Girolamo Pettrone. A spiegare natura e obiettivi del nuovo accordo è Imperiale: “Il Politecnico del Cuoio, che è un progetto che fino ad adesso è stato inserito nelle attività ordinarie della Stazione Sperimentale, prende ora una sua forma, con una sua sede autonoma all’interno proprio della Fondazione MIA ITS Moda Campania, a cui si aggiunge una nuova mission: da un lato, quella di formare giovani e inoccupati per le competenze dell’industria conciaria, dall’altro quella di puntare su diverse iniziative, in un’ottica di sviluppo per il Politecnico del Cuoio per essere un’opportunità di crescita del distretto di Solofra, in una logica sempre più sostenibile e circolare”. Un accordo storico per il Distretto di Solofra che si propone di essere un modello replicabile in altre sedi e settori, tra qui quello tessile – abbigliamento con il CIS di Nola e sulla città di  Napoli.

Un progetto che è, comunque, già concreto, con l’avvio di bandi, pubblicati lo scorso 30 ottobre, di cui due che si svolgeranno all’interno dell’Istituto ISISS Ronca di Solofra, Avellino, socio della fondazione Mia ITS Moda Campania e interamente dedicati al settore conciario, come spiega il direttore Iossa: “Questo è un momento molto importante, si concretizza un lungo lavoro di squadra. Ora c’è chiaramente da mettere a bando i lavori di ristrutturazione per l’adeguamento dei laboratori da realizzare all’interno di Palazzo Sant’Agostino. I corsi di formazione sulla pelle si avvieranno, intanto, presso l’Istituto ISISS Ronca, nelle more che i locali siano ristrutturati e completi delle nuove attrezzature. Dei bandi dedicati al settore, uno sarà per formare tecnici e manager sull’innovazione di prodotto, l’altro sull’innovazione di processo. Laboratori e attrezzature 4.0, anch’esse da mettere a bando entro la settimana, saranno all’avanguardia, per formare le nuove leve su tutti i temi della sostenibilità, dell’economia circolare, del riuso”. A farle eco, Palmieri: “L’evoluzione delle aziende, i cambi strategici che stanno avvenendo non possono che partire da una formazione che sia più che mai legata ai cambiamenti del mercato”.

Per il Direttore UNIC Bacchi: “Faccio parte del consiglio di amministrazione della Fondazione e attraverso tutti i nostri canali daremo un pieno appoggio a questo progetto che riteniamo importantissimo sia a livello di distretto ma anche a livello nazionale.Troviamo che sia finalmente un progetto che ha visto la sua finalizzazione“.

Per il Sindaco Moretti, infine: “La firma del contratto rappresenta un passo importante per la formazione professionale nel territorio. Questo progetto è fondamentale per garantire opportunità di lavoro stabile e sicuro e promuovere lo sviluppo del distretto”. 

I bandi scadranno il prossimo 1° dicembre, ed entro fine anno saranno avviati tutti i corsi, che prevedono 1800 ore, di cui 1080 ore tra aula e laboratori, e 720 ore di stage presso aziende della filiera. Per info https://www.miafondazioneits.it

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