Fulvia Bacchi

Impresa 4.0 è una grande opportunità per le imprese della filiera conciaria. Per innovare i processi produttivi, ma soprattutto essere più competitive.

I tempi sempre più accelerati tra ordine e consegna, la personalizzazione e parcellizzazione degli ordini richiedono una grande flessibilità e necessitano di sistemi ad alta produttività, anche su piccoli lotti. In questo, le tecnologie digitali e l’interconnessione rappresentano uno strumento fondamentale. Consentono, infatti, di produrre a costi più bassi e di avere un maggior controllo dei processi, con un effetto positivo sulla competitività.

Per un comparto, come quello conciario, caratterizzato ancora da una forte componente artigianale, le applicazioni potrebbero sembrare a prima vista limitate al solo rinnovamento tecnologico del parco macchinari. Ma non è così.

Ad aprile, UNIC ha lanciato un’indagine tra i propri associati sui temi della digitalizzazione e dell’innovazione per fare il punto dello stato di conoscenza e consapevolezza del settore sull’argomento.

Premesso che alcune concerie hanno investito ed innovato ancora prima del lancio di Industria 4.0 da parte del MISE, sulla spinta della sensibilità dei singoli imprenditori, quello che ad oggi emerge è un quadro a macchia di leopardo. Alcune aziende sono già partite, altre stanno pianificando interventi e investimenti per il 2018, cogliendo l’opportunità degli incentivi governativi, ma anche la portata strategica di questi investimenti, al di là della convenienza fiscale. Ve ne sono comunque ancora molte, e sono la gran parte, che sono completamente ferme.

Una “manifattura 4.0”, anche a forte componente artigianale, è possibile. Le tecnologie disponibili consentono investimenti mirati, anche limitati ad alcuni processi aziendali, adottando soluzioni personalizzate alla singola realtà aziendale.

Altra importante opportunità di crescita, su cui emerge una scarsa consapevolezza, è la potenzialità associata alla raccolta, al controllo, all’analisi e all’elaborazione dei dati relativi a prodotti e processi.

Impresa 4.0 significa anche maggior apertura, capacità di confronto, collaborazione ed interfaccia con tutto ciò che costituisce l’ecosistema industriale: fornitori, clienti, territorio, istituzioni, collettività. Sistemi maggiormente integrati che potrebbero trovare nella naturale simbiosi dei distretti conciari un terreno fertile.

La tecnologia comunque è un mezzo che si innesta su una dimensione più ampia, della quale fanno parte anche competenze e lavoro.

La digitalizzazione e l’innovazione possono essere un driver di sviluppo imprenditoriale duraturo solo se si innesca parallelamente la costruzione di competenze specifiche, sia interne che da inserire in azienda.

Il MISE sta lavorando per il 2018 ad un piano che andrà ad introdurre, quali misure aggiuntive a super e iper ammortamento ed al credito di imposta per innovazione e ricerca, un credito di imposta sulle attività di formazione dedicate ai temi Impresa 4.0 ed il potenziamento degli istituti tecnici e degli ITS.

Anche questa è una grande opportunità per il settore e gli istituti che formano i professionisti della concia per tornare ad essere centri di eccellenza al passo con i tempi, in stretta correlazione con le imprese ed i loro reali fabbisogni.

 

di Fulvia Bacchi

Direttore Generale Unione Nazionale Industria Conciaria

Consigliere di Amministrazione Stazione Sperimentale per l’Industria delle Pelli

 

Fonte: CPMC n. 2/2018

 

 

La Stazione Sperimentale per l’Industria delle Pelli e delle materie concianti, in occasione delle Festività natalizie, resterà chiusa:

– Distretti industriali di Arzignano (VI) e Santa Croce sull’Arno (PI): dal 23 dicembre 2024 al 6 gennaio 2025;
– Polo Tecnologico Olivetti di Pozzuoli24 e 31 dicembre 2024; 6 gennaio 2025.

 

                                           Vi auguriamo buone feste.

 

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