L’ambizione del Cluster Spring è di fare del Paese un posto dove sia facile investire, fare ricerca e impresa.

 

La costituzione dei Cluster Tecnologici Nazionali (CTN) è stata promossa dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca (MIUR), con l’obiettivo di identificare delle realtà

aggregazioni organizzate di imprese, università, istituzioni pubbliche o private di ricerca e soggetti attivi nel campo dell’innovazione, presenti in diversi ambiti territoriali, con valenza interdisciplinare e internazionale – che potessero agire da propulsori della crescita economica sostenibile dei territori e dell’intero sistema economico nazionale, in linea con le agende strategiche comunitarie e con gli obiettivi di Horizon 2020, il Programma Europeo per la ricerca e l’innovazione per il periodo 2014-2020.

 

Tra tali aree quella indicata come della “Chimica Verde” si riferisce alle innovazioni di prodotto e di processo relative alle bioraffinerie, alla produzione e all’utilizzo di prodotti biobased, biomateriali e combustibili nuovi o innovativi da biomasse forestali o agricole dedicate e da sottoprodotti e scarti della loro produzione, nonché da sottoprodotti e scarti della produzione e lavorazione della filiera animale. Il Cluster Tecnologico Nazionale della Chimica Verde SPRING, oltre a 16 Regioni, conta tra i soci la Stazione Sperimentale, l’ENEA, il CNR, Federchimica, oltre 20 Università, imprese tecnologiche e settoriali. L’ambizione del Cluster SPRING è di fare dell’Italia uno dei poli di eccellenza della bioeconomia nel mondo, dove sia facile investire, fare ricerca e fare impresa, grazie alla passione e determinazione dei suoi associati e alla loro spinta nel voler fare la differenza.

 

La bioeconomia si propone l’obiettivo di fornire risposte alle urgenti sfide globali e ambientali che siano in grado di riconciliare crescita economica, sostenibilità e sviluppo sociale, andando quindi ad interessare in modo trasversale numerosi settori produttivi e tecnologici. Dato il suo carattere fortemente intersettoriale, la bioeconomia richiede un approccio integrato, che tenga conto di tutti gli aspetti che costituiscono la “filiera circolare” che la caratterizza. Tale approccio deve coinvolgere in modo sinergico tutti gli attori interessati, creando un dialogo attivo e costruttivo tra il mondo della ricerca, della formazione, l’industria e le istituzioni. Il cluster promuove inoltre, tramite la centralità congiunta della ricerca e dell’innovazione, quella economia della conoscenza alla base della creazione di nuovi posti di lavoro, di cultura, di formazione e anche di comunicazione dell’idea di qualità che il brand Made in Italy già sottende, allo scopo ultimo di aumentare il grado complessivo di circolarità dell’economia grazie al contributo della bioeconomia.

 

Un forte impegno è indirizzato per il supporto alla qualificazione del capitale umano nel senso che il Cluster potrà favorire in maniera più sistematica attività di educazione, formazione e incoraggiamento all’occupazione all’interno della filiera della bioeconomia, con l’obiettivo di incoraggiare la crescita diffusa di cultura e valutando con le diverse Regioni la modalità migliore per la messa a disposizione di servizi mirati sui territori. SPRING fungerà da catalizzatore tra il mondo imprenditoriale e quello della formazione per sostenere lo sviluppo di programmi per le scuole, corsi di formazione, corsi di laurea e formazione post-laurea.

 

 

Di Edoardo Imperiale, Direttore Generale della Stazione Sperimentale per l’Industria delle Pelli e delle materie concianti e componente Consiglio direttivo Cluster tecnologico Spring.
Fonte: CPMC n. 3/2018

 

 

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