Cuoio e Circular Economy: si è concluso il Dottorato Industriale in collaborazione con la SSIP
Lo sfidante percorso, incentrato sull’impiego di approcci biotecnologici ad elevata specificità per il settore conciario, ed avviato nell’ambito del XXXV ciclo del Corso di Dottorato in Biotecnologie dell’Università degli Studi di Napoli “Federico II”, ha previsto il coinvolgimento, oltre che della SSIP, di Biopox, azienda leader nel campo delle biotecnologie industriali, con pregressa esperienza nello sviluppo di sistemi biotech per l’industria conciaria, nonché dell’Università di Lleida.
I risultati del Progetto, denominato “Green Chemistry and Circular Economy as alternative strategies for the traditional leather manufacturing industry”, sono stati discussi lo scorso 18 aprile dalla dott.ssa Marika Gargano, presso l’Ateneo Federiciano, ed hanno evidenziato significativi avanzamenti scientifici nel campo delle biotecnologie conciarie, con ricadute misurabili di potenziale interesse per le imprese di settore, in materia di impiego di approcci enzimatici per il trattamento, la trasformazione e la valorizzazione degli scarti solidi di conceria, particolarmente per il loro reimpiego nel ciclo produttivo conciario, sia per le fasi a umido, che di rifinizione.
Nello specifico, una prima parte del progetto ha riguardato la ricerca e sperimentazione di protocolli per il trattamento enzimatico di scarti conciati, sia chrome-based, che chrome-free e metal-free. Tale attività, ha consentito in sintesi di sviluppare approcci enzimatici per l’estrazione del collagene che, confrontati con i metodi di estrazione tradizionali, sono risultati in grado di: migliorare la resa di estrazione del collagene fino al 10% (p/p); ridurre il tempo di reazione (di almeno due volte); minimizzare l’impiego di agenti chimici fino a 10 volte; ottenere prodotti di elevata qualità, particolarmente in riferimento alla possibilità di ottenere idrolizzati di peso molecolare superiore a quelli ottenuti con i tradizionali metodi chimici, con conseguente ampliamento del campo di applicazione degli stessi. I metodi di estrazione enzimatica sono risultati essere efficaci su scarti derivanti da diversi tipi di concia, indipendentemente dalla natura degli agenti concianti utilizzati. L’utilità di tali idrolizzati, è stata d’altra parte sperimentata nelle operazioni di riconcia, sia attraverso l’impiego dei prodotti tal quali, che attraverso la previa conversione di questi ultimi in prodotti cross-linkati con altri formulati proteici, mediante processi enzimaticamente assistiti, portando allo sviluppo di prodotti in cuoio caratterizzati da soddisfacenti proprietà, sia sul piano prestazionale che merceologico-sensoriale. A completare le attività di ricerca e sperimentazione, sono stati sviluppati protocolli per l’impego dei prodotti di trasformazione nelle operazioni di rifinizione.
Il progetto ha in definitiva gettato le basi per determinare un avanzamento tecnologico nell’impiego di biotecnologie conciarie, per l’evoluzione green e circolare delle imprese conciarie, con evidenti potenziali benefici, valutati anche negli aspetti di misurabili delle ricadute sulle produzioni industriali, nelle principali dimensioni della sostenibilità della filiera.
A cura di Claudia Florio
Responsabile Scientifico Programmi di Ricerca
Pubblicato il: 28 Apr 2023 alle 10:29