Le nuove sfide globali: impegno e opportunità per la concia italiana
Intervento di Fabrizio Nuti, presidente UNIC-Concerie Italiane
Apparso su CPMC 3/2023
Perseguire la sostenibilità di prodotti e processi a beneficio dell’intera filiera e del consumatore finale creando valore e prodotti di assoluta eccellenza. Con questo obiettivo l’industria conciaria italiana si muove per rimanere protagonista di un mercato globale in costante evoluzione, le cui dinamiche dovranno attuarsi nel rispetto di un tessuto normativo sempre più stringente, in termini di obiettivi fissati dall’Europa e dal mercato globale. Crediamo che questo possa determinare, anche per il comparto conciario, una nuova opportunità: essere attori di una strategia impegnativa, sfidante e ambiziosa, che crei valore.
La conceria italiana si ispira da anni, nella costruzione del proprio percorso di crescita responsabile, ad obiettivi di sviluppo sostenibile, come quelli definiti dall’ONU nell’Agenda 2030 e del Green New Deal europeo, il piano di azione europeo per il raggiungimento della neutralità climatica entro il 2050. Si tratta di obiettivi impegnativi, che dobbiamo essere pronti a cogliere, forti della sensibilità maturata dal nostro comparto in termini di consapevolezza verso la tematica ambientale. La concia oggi è anche un’industria fortemente innovativa dove l’apporto della tecnologia ha saputo inserirsi nel processo di lavorazione senza snaturarlo, al contrario valorizzandolo ed esaltandone le peculiarità. In questo modo, integrando tradizione artigianale ed elementi di forte spinta all’ innovazione, la conceria italiana ha saputo mantenersi leader del comparto, e punta ora a rispondere alle nuove richieste di un mercato che è sempre più sensibile verso la dimensione eco-sistemica.
È già in atto un processo di evoluzione che investe anche l’ambito normativo, e che potrà perfezionarsi entro il prossimo decennio, fatto di uno sviluppo tecnologico che coinvolge la produzione manifatturiera, promuove l’installazione di prodotti ed energia a zero emissioni, o punta a integrare gli sforzi già avviati con le diverse iniziative legate al Green Deal europeo e al Piano d’azione per l’economia circolare. In questo quadro si inseriscono anche nuovi provvedimenti normativi, approvati o in discussione a Bruxelles, che impatteranno più o meno direttamente sulla filiera europea delle pelli. Crediamo che grazie al know-how maturato e alla spinta a ricerca e innovazione che le è propria, l’industria conciaria italiana abbia tutte le risorse per assecondare anche questo ulteriore momento di cambiamento, con tutti gli sforzi che vi sono connessi. Si tratta di un cambiamento che investirà il modo stesso di fare e pensare all’attività di impresa. In questo percorso sarà fondamentale poterci confrontare con soggetti, sia a livello di filiera che di istituzioni, sia nazionali che europei, con cui poter strutturare un dialogo proficuo che recepisca le nostre istanze e premi gli sforzi delle nostre aziende.
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