La progettazione di un guanto che unisce la tradizione dei Guantai Napoletani e le nuove sperimentazioni materiche secondo i trend 2025.

E’ stato questo il lavoro, finanziato dalla Stazione Sperimentale, di Modia Romano, studentessa dell’Academy Vanvitelli e presentato martedì 25 giugno nell’ambito del progetto “CONSCIOUS LEATHER DESIGN ACADEMY”, alle Officine Vanvitelli nella sede del Belvedere di San Leucio a Caserta, a cura del Dipartimento di Architettura e Disegno Industriale dell’Ateneo Vanvitelli. La borsa di studio nasce in collaborazione con la Chiroteca, con Gargiulo Leather per la fornitura delle pelli e Alessandro Pellone per lo sviluppo modello e altre aziende esterne per la laseratura e creazione della targa in metallo con qrcode creato da SSIP. Assieme a quello della Romano, dal titolo “The Same 25 step”, in riferimento ai passaggi di creazione del guanto, sono stati presentati altri 9 progetti con altrettanti borsisti finanziati da Lineapelle e dalle aziende coinvolte. Il progetto International Academy, proposto da Officina Vanvitelli, con Lineapelle, è pensato con l’obiettivo di sviluppare un modello formativo avanzato relativo al rapporto tra design e pelle, caratterizzato dall’approccio green e dal basso impatto ambientale delle produzioni conciarie italiane.

 

Il guanto finito, ad opera della Romano, sarà presentato presso la sede di Lineapelle -LPFASHIONSTUDIO a Milano (Design/eventi del Salone del Mobile, Fashion/ Fashion Week), e in Fiera LINEAPELLE, Milano a settembre 2024. “The Same 25 steps, nasce da una riflessione storica ed esplora il ricco patrimonio culturale della guanteria napoletana, in particolare quella legata alla scuola del guanto della stazione sperimentale pelli”, spiega la Romano, “l’arte guantaria, tramandata nel contesto contemporaneo con le stesse 25 fasi di lavorazione restate immutate nel corso del tempo. E’ un progetto ispirato dalla filosofia giapponese del kintsugi, dove Il forte valore simbolico di questa arte, viene evocata a trasformare le crepe e le rotture,  in segni di una nuova storia contemporanea, tutta da riscrivere. Il progetto the “Same 25 steps fonde arte conciaria, arte guantaria, tecnologia applicata, lavorazioni tecnologiche e sostenibili,  combinati con i gesti magici dei mestieri d’arte come il ricamo haute couture, in cui l’empatia verso l’oggetto diventa la leva emotiva e di riconnessione con esso. Una riscoperta”.

 

 

Numerosi gli interventi nel corso della mattinata, che ha coinvolto tra gli altri, il Rettore dell’ateneo Vanvitelliano, Gianfranco Nicoletti oltre ai docenti Alessandra Cirafici, Patrizia Ranzo e Roberto Liberti. E ancora Fulvia Bacchi, Ceo Lineeapelle e Direttore Generale UNIC, Luigi Giamundo, Presidente della sezione Moda dell’Unione Industriali di Napoli, Carlo Palmieri, Vicepresidente Sistema Moda Italia ed Edoardo Imperiale, Direttore SSIP. La presentazione dei 10 lavori, esposti nelle sale del Belvedere, è stata anche l’occasione per fare il punto sul settore del design e del Made in Italy che deve necessariamente sposare la ricerca e l’innovazione, in un’ottica di qualità, tracciabilità e sostenibilità dei prodotti, soprattutto della filiera conciaria, come sottolineato dai diversi attori del progetto. Obiettivo: lavorare insieme, nel settore conciario, con l’Unione Industriali e la Regione Campania, attraverso i contratti di reti, che sono gli strumenti che guardano al futuro. Tra i temi, quello della contraffazione come esplicitato da Giamundo, che ha espresso la necessità di sensibilizzare i giovani alla scelta di non acquistare prodotti contraffatti. Parola d’ordine per tutti, la rete: per Palmieri fondamentale è il collegamento tra aziende, formazione e giovani e il discorso formazione o deve essere integrato nell’ITS, così come accade con la Stazione Sperimentale. Per la Cirafici, infine, la linea da seguire parte dalla sperimentazione e arriva sino al marketing, per ripensare il Made in Italy, che non modifichi la qualità ma la consapevolezza degli scenari che cambiano.

 

 

 

 

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