La SSIP per la qualità del cuoio, ora l’incubatore nazionale dell’economia circolare
Il Focus di questo numero ‘ll Cuoio Made in Italy: materiale di qualità e sostenibile’, racchiude partite strategiche per la SSIP, più in generale per il comparto e per l’economia italiana. Nella sintesi che trovate in prima pagina ‘Le nuove tecnologie per il controllo di prodotto e processo, come soluzioni in grado di garantire le performance di qualità. tracciabilità e sostenibilità dei prodotti in cuoio per il Made in Italy’ c’è la fotografia delle azioni che, come Stazione Sperimentale, abbiamo attivato, stiamo promuovendo e sperimentando.
La qualità del prodotto, l’eccellenza del cuoio, si valorizza se si sceglie e percorre la via dell’innovazione. Slogan e campagne di marketing, che pure sono fondamentali, da sole non possono bastare. Serve una strategia del sistema Pese e per strutturare questa serve una progettualità di base, servono idee chiare, una traiettoria 5.0.
La capacità delle imprese di sintonizzarsi su questa sfida è incoraggiante, gli imprenditori pronti ed aperti alle nuove soluzioni da sperimentare sui processi e sui prodotti.
Come ha ricordato Fulvia Bacchi, nelle pagine che seguono, l’industria conciaria italiana è stata in grado in questi ultimi trent’anni di cogliere le sfide e le opportunità di una società che si sta profondamente trasformando. Lo ha fatto a prescindere dagli incentivi, dagli obblighi normativi. Le imprese hanno anticipato le novità e si sono avviate.
Lo hanno fatto per difendere la qualità, per ‘assicurarsi futuro. La produzione di cuoi rispettosi dell’ambiente, con profonde rivisitazioni dei cicli produttivi, l’utilizzo di sostanze sempre più sicure per la salute e la sicurezza del lavoro, per l’ambiente e per i consumatori, l’utilizzo di nuove tecnologie green è, da tempo, opzione concreta. La nostra qualità “è – per dirla come propone il Presidente UNIC Fabrizio Nuti – la bussola che, storicamente, ha guidato la crescita e lo sviluppo del settore in Italia e nel mondo”.
La lungimiranza delle imprese italiane ha aperto, interessante l’intervista a Gustavo Gonzalez-Quijano, un dibattito nel consesso internazionale. L’esigenza di puntare sulle nuove tecnologie e soluzioni in grado di assicurare qualità e sostenibilità è sfida globale. L’industria conciaria italiana che è partita prima di altri ha il dovere, per rimanere su questa strada e per difendere concretamente i prodotti, di fare qualcosa in più. In questo numero concretizziamo questa volontà. Esperti e ricercatori raccontano, infatti, cose realizzate ed altre da fare. Le nostre competenze, quelle che sollecitiamo alla riflessione ed all’azione, fanno la differenza. L’evoluzione del sistema produttivo conciario verso una dimensione sempre più sostenibile e circolare è opportunità di sviluppo per il settore, è garanzia di crescita.
Nelle pagine che seguono c’è la tematica delle nuove molecole per la concia e le idee messe in campo per superare i problemi che spesso, queste novità, hanno generato. Con gli approcci multi-diagnostici, in grado di fornire informazioni cruciali sulle caratteristiche di qualità dei prodotti intermedi e finiti, come ricorda Claudia Florio, e con l’uso crescente di tecnologie NDT (Non Distruttive Testing) per il controllo in linea delle produzioni, superiamo criticità. Raccontiamo, fra le altre cose, i progetti che stiamo realizzando. Leggerete del Progetto TAN-TOM- Tecniche di oggettivazione non invasiva delle pelli lavorate in ambito conciario tramite nuovi sistemi di acquisizione ottici multispettrali e tomografici elettromagnetici, elaborati tramite sistemi basati su intelligenza artificiale.
Il Progetto, che conferma il ‘metodo SSIP: tiene insieme cinque soggetti Partner: tre aziende operanti in diversi settori industriali e due Organismi di Ricerca, come il Consorzio Nazionale Interuniversitario per le Telecomunicazioni (CNIT). Ente di ricerca non-profit riconosciuto dal MIUR che opera nel settore dell’ICT (consorzia 38 università e 8 unità di ricerca presso il CNR) e, naturalmente, la Stazione Sperimentale per l’Industria delle Pelli e delle materie concianti. Cito solo questi aspetti, ma potrei continuare, preferisco che a parlare siamo i nostri esperti. Le competenze che abbiamo, quelle che arricchiscono la nostra esperienza, mi convincono che dobbiamo continuare a lavorare al progetto che abbiamo e che, in parte, è operativo.
Ci sono, attorno al mondo SSIP, tutte le condizioni per lanciare un incubatore nazionale sull’economia circolare. Il settore conciario e la sua filiera per competere stanno investendo in tecnologie abilitanti per migliorare processo e qualità dei prodotti nel rispetto dell’ambiente. È possibile creare un contenitore nazionale. Ne parleremo, abbiamo iniziato…