La modernità della storia è la via per costruire sviluppo
Pubblicato su CPMC 2/2021
Intervista a Graziano Balducci, Presidente SSIP
“La modernità della storia” è la sintesi che può racchiudere l’attività e l’impegno di Graziano Balducci, presidente della SSIP. Lui per parlare di “Trasformazione digitale e transizione ecologica. Nuove tecnologie abilitanti 4.0 per l’industria conciaria” parte da lontano, ancorato sempre alla realtà e con un piede nel futuro.
“È utile una premessa quando si parla di temi cosi, perché inquadriamo meglio i fatti. Il nostro settore è, nel Mondo, il più antico esempio di economia circolare. Lo è da quando gli uomini hanno deciso di coprirsi con le pelli, da quando hanno realizzato i primi manufatti. Non esistevano sotto prodotti o scarti ma materiali da valorizzare. Erano quelli esempi di riutilizzo, vi era visione E’questa costante che ci porta ai nostri giorni, innovare è un metodo, è un approccio sui temi”.
E Graziano Balducci sul ‘metodo’ ci ha sempre creduto. E’ con questa logica che prima e più di altri si è impegnato per recuperare storia e proiettarla nel futuro.
“La Stazione Sperimentale per l’Industria delle Pelli e delle Materie Concianti, con questo spirito, ha sostenuto, ad esempio, le battaglie e le iniziative dell’Ascot di Torino, una battaglia giusta per recuperare una scuola, la più antica del Paese, che ha un grande fascino ed un valore riconosciuto da tutti. Nella scuola una biblioteca di prestigio, ci sono materiali e macchinari che hanno, per quanto antichi, una incredibile attualità. Ogni cosa ci spiega da dove siamo partiti e dove possiamo arrivare”. Lo dice con orgoglio Balducci che ricorda l’impegno al fianco dell’Associazione culturale Allievi Scuola Conciaria.
Ma Balducci ci mette un attimo a passare alle sfide di oggi. E trovano sempre un filo logico che attraversa la storia.
“Le imprese conciarie hanno destinato negli ultimi decenni, in linea con una vocazione antica, investimenti crescenti per migliorare le caratteristiche di sostenibilità delle loro produzioni; perché venga è necessario verosimilmente promuovere un livello di cultura tecnica degli operatori adeguato, e costantemente aggiornato. La ricerca e la formazione specialistica possono costituire validi strumenti in tal senso. E la Stazione è garanzia in questo momento”.
Come si fa?
“Con l’implementazione dei corsi ITS incentrati sul tema della sostenibilità, con una maggiore partecipazione delle imprese ai progetti di ricerca finanziati a livello regionale, nazionale ed europeo, con la partecipazione ai programmi di open Innovation”
E poi, come si affronta nello specifico? Soprattutto sul tema valorizzazione degli scarti?
“Ad oggi, il tema della valorizzazione degli scarti e del trattamento dei reflui è particolarmente centrale per le aziende della concia; accanto agli strumenti già messi in campo sul fronte della ricerca scientifica, bisogna lavorare con più insistenza sulla tracciabilità di prodotti e processi, su una gestione condivisa, consortile delle criticità, sulla capacità di fare sistema”. E Balducci, custode della modernità dice guardando avanti chiude con un invito/monito “l’evoluzione digitale delle imprese di settore, che è partita che sosteniamo ed incoraggiamo, presuppone che si parta da informazioni accurate sul posizionamento delle aziende conciarie sul piano tecnologico, da cui possano emergere i reali fabbisogni di digitalizzazione. Abbiamo degli esperti, dei professionisti che lavorano in questo senso”.
A cura di Gaetano Amatruda, Ufficio Stampa SSIP
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