Ecco come la Campania sarà sempre più protagonista
Pubblicato su CPMC 2/2021 – Le politiche Governative
Intervista a Leonardo Marras, Assessore alla Economia, attività produttive, politiche credito e turismo Regione Toscana
Transizione digitale ed ecologica’ per far crescere le nostre imprese e nel rispetto dell’ambiente. Quando è importante questa partita?
È senza dubbio una partita decisiva: in ogni settore economico e per ogni dimensione di impresa. Il contributo generale delle politiche pubbliche e la somma dei comportamenti individuali sono strumenti indispensabili per la lotta al cambiamento climatico; è il ruolo che l’Europa giustamente vuole giocare nel mondo e per noi l’obiettivo di essere, nel 2050, una regione carbon neutral è perentorio. Per le imprese questo obiettivo può tradursi in una fase di grande interesse, anche economico.
L’economia circolare, infatti, è una prospettiva economica nuova, in cui inserirsi per recuperare spazi di mercato dal riciclo degli scarti delle lavorazioni tradizionali, ma anche tradurre in applicazioni industriali le soluzioni che l’avanzamento scientifico offre nell’utilizzo di materiali e materie a minore impatto ambientale, sia sotto forma di emissioni o scarichi, che di risparmio energetico e di consumo di risorse naturali. A questo si aggiunge, poi, la prepotenza con cui il digitale è entrato nelle nostre vite ed, ancor di più, in un mercato globale e di produzioni di alto pregio per il livello sempre più ricercato di innovazione tecnologica a servizio del processo produttivo o della distribuzione commerciale.
In Toscana il distretto di Santa Croce sull’Arno. Prima di altri i protagonisti del distretto e le Istituzioni si sono impegnate per sviluppare tecnologie e conoscenze per una svolta green. A che punto siamo? Sfida vinta?
Non si può che la sfida sia ancora vinta e le recenti indagini, proprio sulla gestione di alcune fasi di smaltimento dei processi industriali, hanno gettato un alone negativo sull’immagine dell’area e delle sue produzioni. Per questo, adesso più che mai, occorre rafforzare ed accelerare il progetto di sistema per rilanciare concretamente il messaggio positivo di un settore, quello conciario, che in Toscana ha una punta diamante proprio nel distretto di Santa Croce. Una realtà che, prima di tutto, è un’area di produzioni di alta qualità e di miglioramento continuo delle pratiche di riduzione degli impatti e di recupero e riuso di ogni risorsa, di ogni scarto, con l’obiettivo di raggiungere la piena circolarità. Dobbiamo impegnarci tutti affinché il distretto possa tornare presto ad essere attrattivo per nuovi possibili investimenti che vogliano distinguersi proprio per la capacità di produrre secondo canoni di qualità ambientale e realmente circolari.
Quanto è importante, per lo sviluppo di un modello sostenibile, il gioco di squadra. Quale il ruolo delle Istituzioni, delle imprese e degli Enti di Ricerca? Di realtà come la SSIP particolarmente attente al distretto?
Il Sono convinto, da sempre, che solo attraverso la logica della squadra si possano raggiungere grandi risultati. In Toscana non è mai mancato il giusto rapporto tra la pubblica amministrazione ed il mondo produttivo, con il rigore e la disponibilità necessaria. Certo, c’è ancora strada da fare, serve migliorare nella direzione di una forte semplificazione sfruttando la digitalizzazione dei procedimenti amministrativi, ma non si può dire che si parte da zero. Tra i principali banchi di prova, proprio il trasferimento tecnologico e la funzione dei poli tecnologici e degli enti di ricerca che offrono all’impresa conoscenza e stimoli sempre nuovi per far avanzare soluzioni più innovative. La squadra di cui si parla però non si esaurisce in una area stretta o in un singolo distretto industriale territoriale ma, proprio per l’importanza che ha il comparto del fashion in Toscana, riguarda praticamente tutta la Regione. Per questo abbiamo proposto alle forze sociali e sindacali un vero e proprio ‘Patto per la moda’ in cui ricomprendere: proposte di sostegno alle imprese per il rilancio degli investimenti; incentivi all’innovazione; rafforzamento delle filiere e della capacità collaborativa tra queste; adeguamento professionale e delle competenze interne; sviluppo di politiche ambientali positive insistendo sulla tracciabilità e sui principi della circolarità.
Settore pelli, filiera Moda in generale. La Toscana è Regione guida?
La Toscana è una delle regioni più importanti per quantità di occupati, numero di imprese, volumi scambiati, valore delle esportazioni e presenza dei più importanti gruppi internazionali, accanto a marchi ed imprese più piccole che esprimono grandi eccellenze. Non so dire se siamo o meno la Regione guida, ma questo non ha importanza. Cerchiamo di accompagnare questo settore al meglio per i bisogni che esprime, per continuare a crescere così come è avvenuto negli ultimi decenni.
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