Principali definizioni delle pelli e caratteristiche merceologiche
La valutazione commerciale dei prodotti finiti in pelle dipende dall’esame delle caratteristiche esteriori (indagini al microscopio della superficie e della sezione), dall’esame delle proprietà fisiche e tecnologiche (resistenza a trazione, all’abrasione, impermeabilità all’acqua, etc.) nonché delle proprietà chimiche (es. tipo di concia).
La classificazione delle varie tipologie di pelle dipende dall’aspetto desiderato e dalla destinazione d’uso. A parte l’aspetto, il modo in cui la pelle si comporta quando viene maneggiata è indicativo delle sue caratteristiche. Le pelli all’anilina, ad esempio, danno la sensazione della vera pelle – leggera e flessibile – mentre una pelle fortemente pigmentata può sembrare piuttosto plastica.
La UNI EN 15987:2015 “Leather – Key definitions for leather trade” fornisce alcune definizioni chiave per il commercio del cuoio. La norma classifica i “termini” in: termini chiave, qualificanti, termini specifici ed altri.
Di seguito si descrivono alcune tra le più diffuse tipologie di pellame con la relativa definizione secondo la UNI EN 15987:2015 e la descrizione delle caratteristiche merceologiche principali.
Cuoio anilina
- Cuoio la cui grana naturale è chiaramente visibile e sulla quale è applicata una rifinizione priva di pigmento di spessore minore o uguale a 0,01 millimetri –
Rappresentano una tipologia di pelli tra quelle che più ne evidenziano le caratteristiche naturali
Sono ritenute le pelli più pregate poiché la loro produzione prevede l’utilizzo della migliore selezione di pelli.
Le pelli all’anilina sono più suscettibili all’assorbimento di liquidi e/o altri fattori esterni a causa della naturale porosità della pelle.
Cuoio semianilina
- Cuoio rifinito con una rifinizione contenente una piccola quantità di pigmento e con la grana naturale chiaramente visibile –
Questa tipologia di pellame presenta una combinazione tra le caratteristiche di naturalezza e morbidezza della pelle completamente anilina con i vantaggi protettivi dovuta all’aggiunta di polimeri e pigmenti. Questo trattamento rende la pelle più resistente all’usura ed è più facile da pulire.
Pelle pigmentata
- Cuoi o spaccati la cui grana naturale o superficie è completamente ricoperta da una rifinizione contenente pigmento –
Per questa tipologia di pellami molto spesso il fiore viene parzialmente rimosso o comunque trattato meccanicamente (corretto), tale operazione consente di eliminare eventuali imperfezioni e rendere il fiore più omogeneo prima dell’applicazione dello strato di rifinizione.
La superficie della pelle viene, quindi, ricoperta con una rifinizione pigmentata e goffrata con un disegno che riproduce la grana. Le pelli pigmentate costituiscono di gran lunga le pelli più utilizzate nel settore dell’automotive e dell’arredamento grazie al fatto che lo strato superiore, generalmente di natura poliuretanica, rende la superficie più resistente alle sollecitazioni esterne oltre ad impedire l’assorbimento dello sporco e pertanto rendere la pulizia e la manutenzione molto più facili.
Pelle bycast
Questa tipologia di trattamento superficiale viene applicato principalmente ai cuoi spaccati (crosta).
La crosta viene pressata insieme a un getto di poliuretano (PU) da cui si ottiene uno strato superficiale generalmente di spessore maggiore di 0,15 mm.
Questo tipo di pelle ha una mano più rigida, meno flessibile e generalmente un aspetto più lucido.
Il processo di rifinitura applicato consente di dare alla pelle un aspetto variegato e pertanto di valorizzare la qualità di pelli come croste o pelli smerigliate, mantenendo intatti lo spessore e la morbidezza originali.
Pelle pull up
- Cuoio con colore che schiarisce quando viene tirato –
Questo è un tipo di pelle all’anilina che riceve un trattamento superficiale con olio e/o cera. La caratteristica di questa tipologia di pelli è che tendono a schiarirsi quando vengono tirate o allungate. Tale effetto schiarente fa in modo che durante l’utilizzo le pelli mostrano quelle particolari nuance tipiche delle pelli usurate dal tempo.
Pelle nubuck e scamosciate
Nubuck – cuoio abraso dal lato fiore in modo da ottenere un effetto vellutato e con grana ancora
visibile
Scamosciato – crosta con superficie esterna abrasa con un effetto vellutato
La differenza sostanziale fra nubuck e pelle scamosciata consiste nel fatto che il nubuck viene ottenuto lavorando la parte esterna della pelle dell’animale, ovvero il fiore, mentre la pelle scamosciata viene ottenuta lavorando l’interno della pelle dell’animale, cioè la crosta (o lato carne).
Il nubuck viene lavorato attraverso un procedimento denominato affilatura, il quale dona una particolare smerigliatura, che la rende morbida e vellutata sia al tatto che alla vista.
Lo scamosciato viene sottoposto a diverse operazioni tra cui la più importante è la molatura che consente di renderla particolarmente morbida e vellutata. Ne deriva dunque un prodotto naturalmente più liscio e più pulito rispetto il Nabuk, ma decisamente meno resistente.
Queste pelli morbide e lussuose risultano solo tinte con coloranti ma non hanno un rivestimento protettivo esterno, pertanto sono più suscettibili nei confronti dello sporco e gli agenti esterni.
A cura di
Dott.ssa Roberta Aveta – Tecnico di microscopia/servizi di diagnostica avanzata
Pubblicato il: 2 novembre 2023 alle 09:25