31◊ Letture presso la Biblioteca della Stazione Sperimentale Pelli ◊

Autore: Professore Luigi Nicolais, Consigliere scientifico della Stazione Sperimentale Pelli

Il futuro in cui viviamo è sempre più determinato dal sapere, dalla creatività e dalla capacità di produrre e utilizzare nuove idee. Assistiamo e siamo partecipi di trasformazioni profonde che pongono nuovi interrogativi ma anche nuove consapevolezze. La principale di queste è il valore portante dell’innovazione intesa come capacità creativa, intellettuale, tecnica, manageriale, di utilizzazione del sapere.

Luigi Nicolais all’Auditorium Biodiversità Conferenza ‘Feeding the territories,

In questo contesto, l’analisi dei diversi indicatori delle performance della ricerca scientifica pone il sistema italiano, in termini di innovazione e produttività, ai primi posti di tutte le classifiche internazionali. Tuttavia, la conoscenza prodotta ha un debole impatto sul sistema della competitività del Paese ed in termini industriali si riscontra un trasferimento dei risultati scientifici poco efficace.

Il trasferimento tecnologico rappresenta lo strumento con il quale l’industria può ricevere i risultati della ricerca, comprenderli, elaborarli entro i propri schemi e darvi una concreta applicazione attraverso lo sviluppo di prodotti innovativi. È questa, a mio avviso, per il sistema della ricerca pubblica del nostro Paese, la migliore strategia per espandere i propri ambiti e aumentare i fondi con cui poter crescere. D’altro canto, il trasferimento tecnologico e gli investimenti in ricerca applicata rappresentano per l’industria italiana, inclusa quella conciaria, l’unica soluzione per affrontare la crisi e tenere il passo con le sfide internazionali aumentando il livello di innovazione dei prodotti.

Il mondo del lavoro, negli ultimi dieci anni, è, infatti, cambiato radicalmente, a fronte della crisi che ha sconvolto i sistemi produttivi tradizionali ed ha lanciato le sfide della quarta rivoluzione industriale. Le imprese che hanno gestito nel migliore dei modi questi cambiamenti sono quelle che hanno saputo fare innovazione, immaginare nuovi modelli di business e intervenire sulle competenze delle persone. Infatti, per affrontare le sfide della quarta rivoluzione industriale sono sempre più necessarie delle competenze trasversali ed una interazione di saperi.

E a 500 anni dalla morte di Leonardo da Vinci, possiamo dire che il suo approccio interdisciplinare nello studio e nella progettazione delle macchine rappresenta certamente un modello per la scienza contemporanea, nella quale discipline molto diverse devono imparare a dialogare, soprattutto in settori di frontiera in cui le tecnologie digitali supportano i progressi scientifici creando innovazioni deep-tech.

In definitiva, una buona ricerca scientifica produce innovazioni tecnologiche che si diffondono nella società e la trasformano, generano cambiamenti nei sistemi politici e nelle istituzioni, determinano nuovi modi di vivere e nuove aspirazioni per gli esseri umani che ne usufruiscono e creano sviluppo, crescita economica e vantaggi competitivi ai paesi chi le adottano per primi.

Fonte: Magazine “Cuoio Pelli Materie Concianti”, CPMC, Vol.CXV, edizione n. 2 (2019)

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