“Ora sperimentare le innovazioni su scala industriale. Si passi ai fatti”
A cura di Graziano Balducci, Presidente SSIP
Articolo comparso su CPMC – n.2/2022
La SSIP possiede, sulla Ricerca e l’Innovazione, un ruolo di stimolo e di coordinamento. La nostra rivista, che non finirò mai di dire, ha tradizione e futuro, è il luogo del confronto, delle idee, della sperimentazione. In questo numero la centralità del
Trasferimento Tecnologico per l’evoluzione innovativa delle imprese della filiera.
Per quanto mi riguarda, il tema è di importanza strategica. Lo sottolineo, senza tentennamenti, da Presidente della SSIP e da ‘operatore’ sul campo. Molto spesso, è il rischio delle riviste scientifiche, le riflessioni si allontanano dalla realtà, dalla concretezza. Non è il nostro caso. Non è il nostro caso perché le ripercussioni degli aspetti trattati sono tangibili. Non capita
a noi perché l’abilità delle persone coinvolte è fuori discussione. In tempi recenti, e le pagine che seguono ne sono conferma, sono stati investigati sempre nuovi approcci tecnologici di potenziale interesse per il settore conciario (si pensi alle
nuove tecnologie concianti; ai nuovi approcci per la valorizzazione degli scarti; alle soluzioni 4.0 per il controllo di processo produttivo; alle nuove frontiere tecnologiche per il trattamento delle acque reflue e dei fanghi industriali); gran parte di queste innovazioni sono state esplorate i termini di ricerca, nell’ambito di progetti che coinvolgono diversi attori di filiera (università, aziende, Organismi di ricerca come la Stazione Sperimentale).
Non sempre però, sono state sperimentate su scala industriale: potrebbe essere utile in tal senso, e ci lavoreremo, una mappatura del grado di maturità tecnologica raggiunto da ciascuna di queste tecnologie, per avviare un’azione più capillare di TT a beneficio delle imprese (comprendere quante e quali siano le innovazioni più mature è sicuramente il punto di partenza per poter programmare azioni strutturate). Ci interroghiamo, studiamo soluzioni proprio con l’obiettivo di finalizzare tutto su percorsi concreti. Altre volte le innovazioni che hanno un TRL (Technology Readiness Level o Livello di Maturità Tecnologica) più elevato sono sperimentate all’interno delle imprese che non hanno interesse a trasferire i risultati delle loro sperimentazioni ad altre realtà produttive competitive. Potrebbe in tal senso essere utile individuare strumenti per accorciare le distanze tra le imprese e favorire trasferimento tecnologico tra queste. Noi ci candidiamo a farlo. In tal senso, alcune opportunità di finanziamento, anche derivanti dal PNRR o da altre iniziative comunitarie, possono costituire degli strumenti che non rappresentano solo una mera fonte di finanziamento, ma anche una occasione di aggregazione tra imprese. Ecco, molte sono le cose da dire e da fare. Noi, ripeto, stimoleremo dibattito. Costruiremo, per quanto possibile, soluzioni.
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